L'Osservatore Anonimo

Fedez e quelle canzoni choc contro le donne


Che fine ha fatto la coerenza nei nostri giorni? Si può predicare bene e poi razzolare male? Si, si può. E Fedez ne sa qualcosa che parla di leggi contro l'omofobia quando lui è stato il primo e offendere i gay nelle sue canzoni. Il caso di Tiziano Ferro lo dimostra. Ma Fedez ha fatto anche di peggio: ha offeso e istigato alla violenza contro le donne. Non lo diciamo noi, lo dicono i brani delle sue canzoni che stanno lì a testimoniarlo come prove schiaccianti per qualsiasi tribunale. Qualche esempio? Ce ne sono a bizzeffe: “Ti do mezza busta se mi fai un mezzo busto, te la do tutta se ammazzi Barbara D'Urso, perché io non posso ancora concedermi questo lusso”. (Blasfemia, 2010; con Emis Killa). “Stupro la Moratti e mentre mi fa un bocchino le taglio la gola con il taglierino”. (B-Rex status domini, 2010; con Rise). “C'è chi fa la ragazza immagine per noia, per alimentare la sua immagine da troia”. (Dove si va, 2010; con Maxi B). “Siete troie, troie, non fate le modeste. Guarda come cazzo sono vestite queste. Riconosco una bitcha già da come si veste. La mandi in giro vestita da troia, poi piangi se la violentano. Sono troie, e se non lo sono poi lo diventano”. (Si muovono le, 2010; con Bat One, o semplicemente Bat). Sono solo alcuni dei brani misogini prodotti e cantati dal paladino anti-censura. Adesso Fedez potrà anche cambiare idea e chiedere scusa, altrimenti la sua Chiara non sarebbe più tanto fiera di lui, ma se canti e decanti l'avversione contro le donne e poi cambi idea, non è perché ti sei ravveduto, ma è perché hai capito che per fare l'influencer e vendere lo smalto per le unghie ti serve pure il pubblico femminile. Altrimenti da chi prenderesti più i soldi che guadagni con la tua ipocrisia?