L'Osservatore Anonimo

Scarcerato l'untore che contagiò le donne con l'Hiv


Claudio Pinti salì agli onori della cronaca qualche anno fa per aver contagiato volontariamente decine di donne con l'Hiv. Lui sapeva di essere sieropositivo, ma se ne fregò e, pur di continuare ad avere rapporti sessuali con le donne, tacque la sua malattia, facendo una strage di contagi. Una di loro morì nel 2017, le altre invece sono tuttora in cura per non fare la stessa fine. Pinti, riconosciuto colpevole di omicidio volontario e lesioni gravissime, fu condannato a 16 anni di carcere, ma adesso è libero. O meglio, gli sono stati concessi gli arresti domiciliari per ragioni di salute. La cosa non è andata giù a una delle sue vittime, Romina Scaloni, che ha paura che l'uomo vada a curarsi nello stesso ospedale di Ancora dove va a curarsi lei, con il rischio di trovarselo davanti. Fu proprio la Scaloni a denunciarlo dopo aver scoperto la sieropositività, dando il via alle indagini che permisero agli inquirenti di appurare come il "Casanova" anconetano avesse infettato deliberatamente altre donne. Per sfregio, per vendetta, per rancore. Non si sa. Si sa solo che la donna, via social, ha lanciato un duro sfogo tramite un video, definendo la scarcerazione del suo carnefice come uno schiaffo morale a lei e alle tante vittime che l'uomo, un camionista, aveva conosciuto proprio tramite i social network, fissando degli appuntamenti che si trasformarono in veri e propri appuntamenti premeditati per seminare la malattia. Romina Scaloni non cela il proprio dolore per quanto deciso dalla Corte, aggiungendo che un detenuto così pericoloso potrebbe anche avere la possibilità di presentarsi da lei, nonostante sia munito di braccialetto elettronico. La Procura di Ancona adesso ha presentato ricorso presso il Tribunale del Riesame, ritenendo che l'uomo possa benissimo essere curato in carcere, anche se le sue condizioni di salute sono pessime. Resta però da chiedersi come abbia fatto un individuo simile, che non è certamente un Adone, a contagiare decine di amanti che si sono gettate tra le sue braccia senza conoscerlo veramente. Lui è stato sicuramente un mascalzone, ma anche quelle donne che si sono date a lui, concedendosi senza prendere le debite precauzioni per evitare la trasmissione di malattie sessuali, hanno peccato parecchio di ingenuità.