L'Osservatore Anonimo

Cacciata dalla Nazionale Cantanti perché donna


Sono sempre di più le donne che amano giocare a calcio. Questo è bello. Ma come tutti gli sport anche il calcio ha delle regole da rispettare. E tra queste regole c'è che una donna non può giocare in una squadra maschile. Lo ha provato sulla sua pelle Aurora Leone, attrice comica dei The Jackal, che, alla vigilia delle partita del Cuore allo stadio di Torino per una raccolta di beneficenza, è stata cacciata dalla squadra dal direttore generale della Nazionale Italiana Cantanti perché donna. Aurora era stata convocata ufficialmente per scendere in campo insieme a Ciro, altro componente dei The Jackal, nelle fila della squadra dei Campioni per la Ricerca. Ma, prima è stata allontanata dal tavolo dove cenavano gli altri giocatori della Partita del Cuore (tutti uomini), poi, quando lei ha fatto presente al direttore della Nazionale di essere stata chiamata per giocare e di aver comprato anche la divisa calcistica, si è sentita rispondere: “Il completino te lo metti in tribuna, da quando in qua le donne giocano?". La situazione è sfuggita di mano. Ciro e Aurora si sono arrabbiati e hanno cominciato a discutere con l'uomo fino a essere cacciati dall'albergo. La triste vicenda è finita sui social network e ha sollevato aspre polemiche da parte di molte vip che hanno parlato di manifestazione maschilista, mentre gli altri convocati per la partita hanno espresso solidarietà alla Leone. Personalmente credo che il direttore abbia fatto bene a impedire alla donna di giocare in mezzo ai maschietti. Non per una questione di maschilismo, ma perché trovo imbarazzante che una donna giochi in mezzo ai maschi, si faccia la doccia in mezzo ai maschi e, se dovesse segnare pure un gol, non vorrei che l'abbraccio dei suoi compagni di squadra venisse poi interpretato come una forma di palpeggiamenti e molestie sessuali. Che di questi tempi non si può mai sapere.