La rosa

“Sorrido, come solo tu sai farmi sorridere.

Hai la meravigliosa capacità di comparire quando ne ho bisogno…. senza chiedere.

Mi basta la tua presenza per farmi stare bene, al sicuro, come un caminetto acceso in una fredda sera d’inverno, come la quiete di una giornata di sole a piedi nudi sull’erba.

Sai essere intransigente, a volte crudele, con i miei capricci ma resti… non vai via. Non in quel momento.

Sei una delle pochissime persone che è riuscita a vedere ogni sfumatura della mia anima e malgrado le mie ombre mi vuole bene davvero.

Ci conosciamo. Veramente. E nonostante questo sai stupirmi, con una frase, con un gesto, con una sorpresa mai banale.

Mi fai ridere, mi fai arrabbiare, a volte contemporaneamente.

Ma non riesco a tenerti il muso. Mai. Anzi.

Ma poi te ne vai. Ogni volta, come chi assolve al proprio compito per poi rientrare alla base.

Conosco il motivo, me lo hai spiegato ogni volta che te ne andavi e l’ho sempre condiviso. Sei sempre stata una persona più saggia di me, o forse solo meno impulsiva.

La volpe… già la volpe… il colore del grano…

Te ne andrai a breve, lo so, ma ora non voglio pensarci. Per una volta voglio credere….. voglio sperare….. di essere la rosa.”

Quando ieri ti ho mandato questa mail, tu hai risposto con una mail .. vuota.

Come fai ogni volta che ti scrivo, che scrivo di te.

Ricordo ancora le tue parole che spiegavano il significato di quel “silenzio”. E, ancora una volta, sorrido.