Legàmi

Questa mattina mi sono ritrovata a disagio di fronte ad una persona che conosco da tanto e con la quale non ho mai avuto difficoltà a parlare di qualsiasi cosa.

C’era un silenzio imbarazzante tra di noi, rotto da vani tentativi di trovare un argomento interessante per uscire da quell’impasse.

Ho realizzato come i rapporti possano cambiare, senza una motivazione, senza una colpa.

Chi ti appariva così familiare ed intimo, diventare all’improvvisamente un estraneo.

Potrei parafrasare Alda Merini quando scriveva “Non mi manca quello che mostravi di essere, mi manca quello che pensavo tu fossi”, ma poi, riflettendo con cura credo che nessuna frase possa descrivere meglio il mio pensiero.

La verità  è che mi manca molto la persona che credevo che fosse e mi domando ancora dove sia scomparsa.

Ritengo improbabile aver visto ciò che non era. Ricordo bene il suo entusiasmo, la sua voracità di emozione, il suo ardore. Oppure è possibile che siano inventive della mia mente? Un filtro che amplifica ciò che vorremmo vedere?

Si tende sempre colpevolizzare chi ci sta di fronte, credere che siano le persone a cambiare, mentre noi siamo e resteremo sempre le stesse. Per la prima volta questa convinzione oggi è vacillata in me.

Per la prima volta non mi è piaciuta la persona che avevo dinnanzi a me, desiderando di andarmene senza possibilità di ritorno. Eppure parte di me è ancora indissolubilmente legata a chi “credevo” di aver conosciuto e questo mi impedisce, codardamente, di allontanarmi. Legami incomprensibili…..

Conoscersi

Quante persone ci conoscono veramente?

Tendiamo sempre a mostrare il lato migliore di noi stessi, anche se è impossibile nascondere i propri difetti.

Ciò che spesso sappiamo nascondere, sono i nostri più intimi pensieri, le nostre inclinazioni più inquietanti, i nostri peccati.

Ho sempre pensato che condividere completamente se stessi con una persona, significa non essere soli nell’anima.

Io avevo la “mia persona”. Un’amica che conosceva tutto di me e, ciò che non sapeva, straordinariamente lo intuiva. Eravamo unite nonostante le nostre vite fossero completamente diverse.

Ci completavamo, perchè ognuna di noi possedeva la parte mancante dell’altra.

Adoravamo scriverci, ci siamo scritte per tutta la vita.

L’ultima volta che mi scrisse, parlò dello strano girotondo della vita e della morte. Un argomento insolito per il periodo che precede il Natale. Ricordo che provai una strana sensazione, come un senso di inquietudine che mi pervase per diverse ore.

La persi qualche settimana dopo, sprofondando in un dolore che ancora oggi non riesco a sopire.

Un rapporto durato 35 anni, un’amicizia unica, di quelle che non capitano a tutti.

Ogni giorno mi guardo intorno, osservo le persone che mi circondano e spero sempre di trovare un altro focolare dell’anima, una persona da chiamare nuovamente casa a cui possa consegnare me stessa. Spes ultima dea…..

amica