Seguo con la mano coordinate geodetiche che disegnano i contorni di una sfera invisibile. La guardo sognante e ne scorgo sulla superficie finestre che si aprono sull’infinito. Sfuggo alle mie prigioni…quelle dell’anima, intendo!
Seguo il filo disegnato come una pista…qualcosa si arrotola nell’aria per srotolarsi dentro di me. E’ più di una fragranza e meno di un ricordo…è una storia di scoperte che le mie dita vogliono raccontare…
Seguo il filo e fantastico…curiose immagini mi attraversano la mente, portandosi dietro un po’ dell’invisibilità e del tremolio dell’aria, come fossero libellule o ramoscelli nel vento…tutte quelle premesse che mi fanno alzare lo sguardo al cielo e pensare che è troppo grande, con la tristezza che è propria delle anime che riescono con la mente ad oltrepassare la percezione aprendosi in tutte le direzioni del Mondo, verso le sue sconvolgenti curve, l’abbagliante fissione dei possibili percorsi sconosciuti. Un infinito quadro di alberi, boschi, neve, forse un ponte, di paesaggi che passano senza che l’occhio riesca a trattenerli; la brezza, le stagioni, un sorriso, il volto della donna amata e perduta…
Seguo il filo…ma poi non vedo più niente, se non l’innesco del destino…bianco e vento che perfora il nulla…
Penso e respiro, mentre la vita mi ribalta nelle sue trasparenze e vertiginose purezze…ne conosco i piaceri e gli sfinimenti…
Seguo il filo…e mi porta alle grandi calligrafie delle nuvole: scritti sfuggiti da un sogno dimenticato e sento dentro di me che è così che voglio vivere…in vertigine, nel furore e nella pace, con intensità e rabbia, in questo mondo spazzato da colori di terra e di temporale, in un mondo che diventa azzurro all’alba, dove la bellezza nasce nella dolcezza…
Seguo il filo…un mistero di scie ostentate ed emozioni nascoste…