DIETA PERSONALIZZATA: COS’E’ E COME SI ELABORA

 DIETA PERSONALIZZATA

Dieta personalizzata: per prima cosa chiediamoci cosa significa “dieta”?

La parola dieta deriva dal greco e significa semplicemente “stile di vita“!

Quando ti metti a dieta non devi pensare di dover sottoporti ad un regime alimentare restrittivo e insoddisfacente, ma di adottare uno stile alimentare sano ed equilibrato.

Un percorso dietologico è soprattutto un percorso di educazione alimentare, che ti insegnerà a mangiare bene per stare in salute. Ti permetterà poi di gestire la tua alimentazione in modo consapevole per il resto della vita.

In cosa consiste la dieta personalizzata?

Il dietologo deve occuparsi del paziente come di un individuo a 360 gradi, quindi non solo come paziente dietologico.

Un approccio olistico prevede di valutare la Persona nella sua complessità, che comprende certamente l’aspetto clinico – nutrizionale, ma anche quello emozionale e comportamentale.

È fondamentale personalizzare l’elaborazione di uno schema dietetico poichè questo deve risultare come un abito cucito su misura per quel determinato soggetto.

Inoltre è importante che il paziente, nel percorso terapeutico diventi consapevole delle proprie abitudini e scelte alimentari in modo da essere in grado di gestire la propria alimentazione consapevolmente.

In altre parole il paziente deve sentirsi coinvolto in un programma di educazione alimentare e diventare egli stesso soggetto attivo nel processo di dimagrimento, e responsabile del proprio stile di vita.

Educazione alimentare2
Educazione alimentare

La dieta personalizzata dunque va elaborata in base a numerosi fattori di cui il dietologo-nutrizionista deve tenere conto, e cioè:

Età:

In generale, con l’avanzare dell’età e dopo la menopausa il metabolismo basale (cioè il dispendio energetico in condizioni di riposo) tende a rallentare in modo fisiologico. Nel contempo anche i livelli di attività fisica possono ridursi.

Sesso:

Gli uomini hanno un metabolismo basale più alto rispetto alle donne e ciò è dovuto alla presenza di una maggiore percentuale di massa magra. Dunque le esigenze nutrizionali saranno diverse nei due sessi.

Altezza:

In linea di massima un soggetto più alto avrà un fabbisogno energetico maggiore.

Caratteristiche genetiche:

Le caratteristiche genetiche e la familiarità possono influenzare la predisposizione a sviluppare sovrappeso, obesità e malattie metaboliche.

Tale rischio può comunque essere ridotto adottando stili di vita corretti .

Peso attuale e storia ponderale:

Partire dal peso attuale e conoscere la storia ponderale e dietologica del paziente è necessario per stabilire degli obiettivi realistici e adeguare ad essi il piano alimentare.

Il peso corporeo è la risultante di un equilibrio dinamico tra entrate e uscite energetiche. Se si introducono con l’alimentazione più calorie di quelle che si consumano (bilancio energetico positivo), si ingrassa, in caso contrario (bilancio energetico negativo) si dimagrisce.

Peso e altezza inoltre sono utili per calcolare il BMI (Body Mass Index) e valutare se si è in presenza di una condizione di normopeso, sovrappeso o obesità, ma anche di sottopeso.

Il BMI si calcola dividendo il proprio peso, espresso in chili, per il quadrato della propria altezza espressa in metri.

BMI = massa corporea (Kg) / statura (m2)

BMI, metabolismo basale e percentuale di massa grassa:

Per composizione corporea si intende la percentuale di massa grassa (FM, Fat Mass), massa magra (FFM, Fat Free Mass) e acqua totale (TBW, Total Body Water) di un individuo. E’ un dato che serve a valutare lo stato nutrizionale di un soggetto ed è utile per monitorare l’andamento della dieta e del dimagrimento.

Per metabolismo basale (o BMR) si intende il dispendio energetico di un individuo in condizioni di assoluto riposo.

Può essere misurato accuramente attraverso la calorimetria indiretta, ma più comunemente vengono utilizzate delle equazioni di predizione distinte per sesso, età e livelli di attività fisica (LAF).

Tipo di lavoro svolto, abitudini di vita e attività fisica:

Ovviamente chi svolge un’ attività sedentaria e conduce uno stile di vita più tranquillo avrà un dispendio calorico giornaliero inferiore rispetto a chi invece ha un lavoro e uno stile di vita più attivo .

Tra i fattori che influiscono sul dispendio energetico giornaliero vi sono infatti i cosiddetti Laf ossia i livelli di attività fisica.

I Laf valutano il dispendio energetico legato alle attività quotidiane e allo stile di vita.

Oltre al tipo di attività lavorative ed alla pratica di sport, è necessario tenere in considerazione anche il Neat ossia il dispendio calorico associato alle attività non sportive. Il Neat riveste un ruolo imortantante perché è un fattore su cui possiamo intervenire direttamente (ad esempio facendo le scale e non utilizzando l’auto anche per brevi spostamenti).

Svolgere attività fisica in modo regolare aumenta di per sè la spesa energetica, ma ha anche un impatto positivo sul metabolismo poichè va ad aumentare la massa magra. Ed è èroprio la massa magra quella  che brucia più calorie! Inoltre, dopo una sessione di allenamento l’organismo consuma di più per ben 12 ore .

Il dispendio calorico dovuto all’ attività sportiva individuale può variare notevolmente a seconda del tipo di sport praticato e in base all’intensità e alla frequenza con cui viene svolto.

Stato di salute e carenze nutrizionali:

Durante l’attività ambulatoriale possiamo rilevare alcuni segni e/o sintomi che ci portano a sospettare la presenza di uno stato di salute non ottimale e di carenze nutrizionali. Tra questi troviamo ad esempio disturbi gastrointestinali, astenia e sonnolenza, disturbi del sonno, pallore, stato alterato degli annessi cutanei (pelle, capelli, unghie).

Il sospetto di tali carenze va confermato con esami di laboratorio e corretto con una dieta personalizzata ed eventualmente utilizzo di integratori alimentari.

Condizioni cliniche fisiologiche:

E’ necessario valutare se si è in presenza di stati fisiologici speciali (età evolutiva, gravidanza, allattamento, menopausa, terza età, sportivo) nei quali i fabbisogni nutrizionali si diversificano.

Nei bambini e adolescenti deve essere garantito il giusto apporto di calorie e nutrienti, al fine di assicurare uno sviluppo fisico e cognitivo ottimale.

Allo stesso tempo una corretta alimentazione serve a prevenire l’insorgenza di sovrappeso e obesità, sempre più frequente in questa fascia di età.

Condizioni cliniche patologiche:

Mangiare in modo sano è importante per tutti, ma avere un piano personalizzato diventa fondamentale per chi è affetto da condizioni patologiche di vario tipo. Dunque copiare la dieta della sorella, della mamma o dell’amica non è mai una buona idea, poichè il piano alimentare diventa uno strumento terapeutico. Per tale motivo è bene che sia preparato da un medico specialista in Scienza dell’Alimentazione!

La dieta su misura tiene conto della presenza di patologie che possono favorire l’aumento di peso od ostacolare il dimagrimento e si preoccupa di eliminare gli alimenti che possono aggravare la sintomatologia presente.

Presenza di allergie e /o intolleranze alimentari:

Naturalmente gli alimenti che provocano intolleranza e allergia devono essere esclusi dal menù.

Esami ematochimici:

Rivestono un ruolo fondamentale al fine di elaborare un piano alimentare più specifico sulla base delle condizioni cliniche – metaboliche del paziente.

Abitudini e Preferenze alimentari:

Le abitudini quotidiane hanno rilievo nell’elaborazione di una dieta su misura, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto organizzativo. Chi pranza fuori casa, in ufficio, in mensa o al bar avrà ciascuno esigenze pratiche differenti da chi pranza a casa ed ha quindi la possibilità di cucinare.

Infine in una dieta personalizzata non vanno trascurati i gusti personali.

Vissuto emozionale in relazione al cibo e al peso corporeo e fame emotiva:

Fame emotiva
Fame emotiva

E’ un aspetto psicologico fondamentale da tenere in considerazione, poichè influenza l’approccio del paziente al cibo in generale e la sua compliance alla dieta.

Un altro aspetto da tenere in considerazione, e a volte forse sottovalutato, è quello che riguarda lo stress e il sonno.

Lo stress aumenta i livelli di cortisolo, che a sua volta aumenta la sensazione di fame ed incrementa la glicemia.

Per quanto riguarda il sonno ormai è noto che dormire poco favorisce l’incremento di peso. La carenza di sonno infatti induce un aumento della grelina, ormone che stimola la fame e riduce invece i livelli di leptina, che favorisce il senso di sazietà.

Da ultimo, ma non ultimo, è necessario tenere a mente che alcune dinamiche psicologiche, relazionali e familiari, influiscono sull’approccio che un individuo ha nei riguardi della dieta e su come vive tale esperienza.

In conclusione possiamo dire che seguire una dieta personalizzata, elaborata su misura per te da un esperto è l’unica strategia valida e sicura per perdere peso in modo sicuro e mantenere un buono stato di salute nel tempo, riducendo così i rischi di sviluppare patologie legate a sovrappeso, obesità e cattiva alimentazione.

Come abbiamo visto ogni persona è diversa e ha quindi esigenze diverse. Una dieta personalizzata tiene conto della specificità di ogni individuo ed è questo il suo valore aggiunto rispetto ad una dieta standardizzata. Questo tipo di diete, spesso troppo drastiche, possono risultare non solo inefficaci, poichè provocano un rapido dimagrimento, seguito da un altrettanto rapido recupero del peso perso (effetto yo-yo), ma anche controproducenti e rischiose per la tua salute.

 

Se sei alla ricerca di un nutrizionista preparato e scrupoloso, che ti aiuti a gestire la tua alimentazione sei nel posto giusto!

Contattami ai seguenti recapiti:

• Cellulare 328.82.64.987
• Mail simonavilla.doc@libero.it
Puoi anche richiedere informazioni compilando il form.

DIETA PERSONALIZZATA

nutrizionista la spezia

DIETA PERSONALIZZATA: COS’E’ E COME SI ELABORAultima modifica: 2023-11-14T19:00:51+01:00da simona.650
Copyright © Simona Villa 2023