Ormai da troppo tempo
noi adulti,
per egoismo, avidità, ingordigia,
stiamo rubando il futuro,
il diritto a vivere in un pianeta vivibile, ai nostri figli, nipoti, …..
ma stiamo anche rubando il presente,
il diritto a vivere ora una vita dignitosa,
a tanti nostri fratelli
Potremmo vivere TUTTI bene,
invece ora ci sono
persone ricchissime,
esageratamente ricche
(una minoranza)
e persone molto povere
(la maggioranza)!!
Ciò è assolutamente insopportabile!!
Lo sappiamo tutti bene che è così, ma ora occorre finalmente
agire per cambiare
FRIDAY FOR FUTURE ! ____ ANCHE IO STO CON GRETA *……* E VOI?ultima modifica: 2019-03-22T21:59:33+01:00da
https://youtu.be/pPR-HyGj2d0
Il 15 marzo 2019 sarà ricordato come la prima azione globale, e davvero mondiale, promossa da ragazze e ragazzi per cambiare il mondo. Una data fondamentale per la nostra epoca. Lo capiremo sempre meglio in futuro. È una novità che dovrebbe farci fermare tutti a riflettere in profondità su molti dei suoi significati.
L’infanzia e l’adolescenza sono un patrimonio dell’umanità e della Terra, il primo bene comune globale, quello che ha più valore perché in sé contiene la possibilità stessa della continuazione della vita umana. Nel primo “Venerdì per il futuro” globale abbiamo visto che le ragazze e i ragazzi hanno anche un loro proprio punto di vista sul mondo. Fanno molte cose, come e più degli adulti, e con le loro azioni cambiano e migliorano il mondo ogni giorno. I ragazzi e le ragazze, però, non sanno solo fare: sanno anche pensare, pensano diversamente dagli adulti e hanno molte idee, perché non occorre diventare adulti per iniziare a pensare veramente. La nostra civiltà rispetta, almeno sulla carta delle dichiarazioni comuni, i bambini e i ragazzi, ma non conosce, e quindi non apprezza, il loro pensiero sul mondo.
Rientro da poco e passo per saluti.
Certo che sto con Greta….c’erano dubbi?
Ciao tigrotto….smuackkkkkkkkkkkk
Ci sono abbastanza risorse per soddisfare i bisogni di ogni uomo, ma non l’avidità di ogni uomo.
(Gandhi)
Consiglio questo libro:
Antonio Galdo
L’egoismo è finito.
La nuova civiltà dello stare insieme
Grazie, dal titolo sembra molto interessante! 🙂
So che abbiamo molte caratteristiche in comune per quanto riguarda i rapporti sociali.
Però devo fare un appunto con la sincerità che da sempre mi distingue:tu sei buonista mentre io cerco di essere più equa ed imparziale.
Non so come la prenderai ma non amo essere ipocrita.
Comunque mi vai bene lo stesso.
Buonanotte tigrotto e scusa la mia lealtà nei rapporti col prossimo.
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Confido molto nelle nuove generazioni, perchè i politici dei nostri tempi e del passato hanno devastato il pianeta, per il proprio tornaconto personale, incuranti dello scempio che avrebbero lasciato ai posteri. Basta dire che adesso si fanno i primi studi per poter trasferire la popolazione su Marte. Anzichè salvare il nostro pianeta, spendono miliardi per cercare un nuovo mondo da distruggere. Brutta gente, davvero.
Un bacio grande, Gius caro, a buon inizio settimana 🙂
Per decenni abbiamo rimosso il desiderio vitale di stare insieme rinunciando all’energia sprigionata da una comunità quando prendono corpo i legami che saldano persone e cose, luoghi e identità, interessi e sentimenti.
Tutto è ruotato attorno all’io, escludendo il noi, e l’egoismo è diventato la principale leva dei nostri comportamenti, individuali e collettivi.
Ma l’egoismo non può funzionare come bussola di una civiltà.
La Grande Crisi marca la fine di un paradigma, di un pensiero unico, e ci spinge alla ricerca di nuovi fondamentali, non solo economici.
In questo senso l’egoismo è finito.
È finito perché, come diceva Aristotele, “non si può essere felici da soli”.
Il cambio di paradigma, come dimostrano le storie raccolte in questo libro, non è solo un’aspettativa del futuro: è già in atto.
Storie di persone altruiste, di città pensate per condividere i luoghi, i trasporti e gli spazi.
Concezioni nuove dell’abitare, attraverso le frontiere del cohousing o dell’housing sociale.
Una nuova condivisione verde, dagli orti urbani agli orti verticali, i “grattaverdi”.
Il fascino efficace del baratto, contro il piacere individuale del possesso.
La condivisione delle idee, attraverso le tecnologie della Rete.
Una nuova concezione del lavoro e dei luoghi in cui svolgerlo, attraverso il coworking.
Sono passata per augurarti una bellissima giornata, caro Gius.
Un abbraccio e un sorriso 🙂
“Se dovessi cercare una parola per definire il mio il mio universo, dovrei sceglierla di due sole lettere…perchè mio mondo, la mia essenza, la mia esistenza sei solo TU!” Ciao Gius. Buon mercoledi. Un abbraccio con tanto affetto, bacioni Cinzia ^_^
Un saluto al volo,nottata molto stramba,mi sta venendo sonno:(
Credo che farò un pisolino e ripiglio:)
Baci….baci:)
Il 15 marzo è una data da ricordare, sono stati sopratutto i giovani affiancati dall’esperienza dei più adulti, sono scesi in piazza per sensibilizzare tutti i cittadini e per chiedere ai governi mondiali di dar ascolto alla scienza e prendere immediate contromisure nei confronti di questo eccessivo cambiamento climatico. Sono fiduciosa per questo nuovo inizio, ma sono consapevole che sarà pieno di ostacoli e fallimenti, anche se saranno proprio quest’ultimi che ci porteranno a rialzarci e combattere con ancor più determinazione e passione…Tutti i giorni cambiamo il mondo, in peggio o in meglio, a seconda delle nostre azioni, ma perché il cambiamento sia significativo, forse, ci vuole più costanza di quanta ne abbiamo. Non accade mai niente in una sola volta. Il cambiamento è lento, è metodico, è estenuante, ma tutti possiamo metterci in gioco quotidianamente. La sfida che dobbiamo affrontare non è semplice. Sicuramente i piccoli gesti quotidiani assumono una certa rilevanza se moltiplicati per tutta l’umanità, ma non basta. ..abbiamo bisogno delle azioni dei politici, della loro capacità di comprendere la crisi in cui ci troviamo e di agire concretamente per risolverla..”Io stò con Greta”buona giornata
Il modello economico oggi prevalente ha aiutato miliardi di persone a migliorare le proprie condizioni di vita. Tuttavia, questi risultati sono stati ottenuti imponendo un prezzo altissimo ai sistemi naturali prima e a quelli sociali dopo. Da un lato, inquinamento, cambiamenti climatici e distruzione della biodiversità; dall’altro, livelli di diseguaglianza che non hanno probabilmente uguali nella storia dell’umanità e che, assieme alle crisi innescate dal sistema finanziario, contribuiscono a dare forza ai movimenti populisti che incendiano gran parte dei paesi dell’Occidente. È chiaro che qualcosa non funziona, e che l’economia deve essere aggiornata alle realtà del XXI secolo. Per farlo, Kate Raworth ricostruisce la storia delle teorie che stanno alla base dell’attuale paradigma economico, ne evidenzia i presupposti nascosti e con grande sagacia li smonta pezzo per pezzo. Dopo aver fatto piazza pulita di teorie che, pur risalendo all’Ottocento continuano a essere insegnate ancora oggi, Raworth presenta l’economia della ciambella, che attinge alle ultime acquisizioni dell’economia comportamentale, ecologica e femminista, e a quelle delle scienze del sistema Terra. Indica sette passaggi chiave per liberarci dalla nostra dipendenza dalla crescita, riprogettare il denaro, la finanza e il mondo degli affari e per metterli al servizio delle persone. In questo modo, si può arrivare a un’economia circolare capace di rigenerare i sistemi naturali e di redistribuire le risorse, consentendo a tutti di vivere una vita dignitosa in uno spazio sicuro ed equo. Ricco di storie e prospettive sorprendenti, attento alle realtà profonde degli esseri umani, “L’economia della ciambella” è un’opportunità per imparare a pensare come economisti del XXI secolo.
All’improvviso una ragazzina come Greta chiama a raccolta i giovani e giovanissimi di tutto il mondo per difendere il pianeta, e milioni di persone lottano e s’impegnano contro il razzismo. Papa Francesco va su e giù per il pianeta per stringere accordi interreligiosi, o apre una porta sulla Cina e sul continente asiatico, invita gli uomini alla speranza. È la storia dei nostri sogni che ogni tanto ci assicurano e ci spronano, anche se le leve del potere e del governo sono oggi in mano ad altri, agli artefici di una storia che si fa piccola piccola, non risponde più ai bisogni dell’umanità. Però, una certezza possiamo coltivarla, perché i sogni e gli ideali sono più grandi delle strettoie dell’egoismo e con il tempo hanno sempre prevalso e guidato la storia universale degli uomini.
Spero che anche i Russi
amino i loro bambini
cantava Sting
La cosa che può salvare noi, me e te
È che anche i Russi amino i loro bambini