tormento

15 ottobre


Questa sera volevo scrivere di me, E, 40 anni, una famiglia, un lavoro che amo, e un Padrone. Volevo scrivere di come ci siamo conosciuti, e soprattutto di come ci siamo RIconosciuti, richiamati, scelti. Tra tanti. Di come sia bastato poco per fiutarci e leggere attraverso le righe di un'apparente normalità un bisogno che ci lega. Ma per la prima volta da quando Lo conosco non è arrivato nemmeno un Suo messaggio. L'irrequietezza mi divora, non riesco a fermare i pensieri su nulla. Non devo pensare, Lui mi dice così. Devo solo obbedire. Lui mi fa perdere e ritrovare. "Lo sai che ci sono", mi ripeto le Sue parole come un mantra che mi calma. Ma solo temporaneamente. Perché Lui è il mio tormento. Eppure me lo aveva detto, che era "pessimo", mi aveva avvisata. Ma io Lo voglio lo stesso. Lui è il mio posto.