La terza dimensione

Non farò mai il barista.


Siamo fatti strani. Lo penso quando vedo una coppia litigare in spiaggia. Lui non me lo ricordo, non è importante. Lei indubbiamente bellissima, costume succinto, bel culo in mostra. L’ho visto io mentre fingevo di leggere un libro… e lo ha visto la signora al mio fianco, che muoveva la testa ora là ora qua per cercare di interrompere la partita di tennis ormai in atto tra i miei occhi e la sua tonda racchetta . Ma lo hanno visto anche il vicino di ombrellone con gli occhiali scuri che legge la gazzetta al contrario e quel signore che avrebbe dovuto spalmare la crema sulla schiena di sua moglie ma per suggestione con le mani è finito troppo in basso, beccandosi il vomito delle parole di lei. E poi lo hanno visto tutti, quando  la bella ragazza accaldata ha imboccato la passerella per andare a fare un tuffo in mare. Al suo incedere ancheggiante quintali di occhi son volati oltre gli occhiali da sole, lontano dagli ombrelloni per posarsi leggeri come farfalle su quelle rotondità che si muovevano grevi e lente al ritmo dei suoi passi. Ora i due litigano. Lui si agita infervorato contro di lei. Ma perché? Non capisco… Eppure è stata così carina da portargli persino una bottiglia di birra dal bar in cui è appena stata. Forse non ha preso la bottiglia che lui gradisce? Forse non è troppo ghiacciata? Ascolto meglio, voglio capire... “Mi dici perché diavolo te ne vai al chiosco così tutta nuda????” Ecco, almeno ora l'ho capito. Finalmente mi è chiara ed è del tutto nuova la teoria. Che vedano tutti quanti ma il barista proprio no!!!!! Lui non deve vedere!