Fare i conti

Quando si ha troppo tempo per pensare, soprattutto varcata da tempo la soglia dei 50, si cominciano a fare i conti.
Sono ormai ben oltre il ‘mezzo del cammin di nostra vita’ e, a parte considerare che la nera signora è sempre in agguato e che la verde età non sempre la tiene a distanza, è inevitabile riconoscere che il cammino che ho ancora da percorrere, se la salute continuerà ad assistermi, è davvero poco.
Poco in rapporto a quello già percorso.

Altro che …  “spero che la tal stagione finisca così poi arriva quella che preferisco”! Le stagioni che mancano al tramonto, belle o brutte che siano, sono davvero poche. 

E intanto penso a parenti e conoscenti over 70 o addirittura 80, le cui stagioni sono computabili con l’uso di una sola mano.
Mi chiedo come vivono questa consapevolezza? ci pensano di continuo? hanno paura? rammarico? O semplicemente inanellano un giorno dopo l’altro senza porsi tante domande?

Ed io, perché me lo sto chiedendo?
Ha forse a che fare con la qualità del mio tempo, non proprio eccelsa?

 

 

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Fare i contiultima modifica: 2019-10-07T18:12:08+02:00da surfinia60

6 pensieri riguardo “Fare i conti”

  1. Ogni volta che, all’improvviso, mi viene in mente il pensiero del tempo che mi resta, cerco subito di distrarmi…c’è sempre del rammarico latente per quel che avrebbe potuto essere e non è stato ma, ultimamente, il timore di non spendere al meglio quel che resta è prevalente su ogni altra disanima.

      1. Sono uno dei tuoi fili che ogni tanto sembrano strapparsi. Ma così non é. Ed é vero che il tempo che abbiamo davanti non é più così tanto. Percio dobbiamo cercare di renderlo migliore di quello passato. Provarci almeno. Un abbraccio.

  2. Gli animali sono di grande consolazione. Spesso sono gli unici a strapparci un sorriso nelle giornate più buie. Dovremmo prendere esempio da loro, che non hanno idea del tempo che passa, vivono solo l’oggi al meglio che possono. Lo scotto che paghiamo per essere ‘umani’ è anche la consapevolezza dell’avvicinarsi della fine. Grazie della tua presenza

  3. Faccio anch’io questo tipo di conteggio, forse non tutti i giorni ma comunque abbastanza spesso. Credo sia inevitabile, a volte ipotizzo un certo numero di anni mancanti alla data fatidica e moltiplico per 365 : conto i giorni , si lo so che con questo sfioro la follia , ma lo faccio comunque.
    Allora, stando alle mie previsioni , potrei avere davanti un qualcosa come 6.000 giorni, all’ incirca altri sedici anni.
    Vorrebbe dire ” partire ” a circa settantatre anni , forse un po’ presto , ma in ogni caso devo pur mettere in conto anche certi ” strapazzamenti ” ai quali ho sottoposto il mio fisico .
    Per carità, potrei durare anche fino a ottant’ anni o più, ma per me l’importante è che io ci arrivi in modo da poter essere il più possibile autosufficiente , visto che ho provato cosa voglia dire dover dipendere da qualcun altro per assolvere tutte le funzioni fisiche.
    Cosa non bella.
    Un discorso a parte lo merita il tuo riferimento ad una ipotetica scarsa qualità del tuo tempo , cosa che francamente non credo , perché lavori , scrivi qui sopra, e penso che tu abbia anche ben altri impegni, non ultimi quelli domestici.
    Hai un compagno, non sei sola , non ricordo se hai anche un gatto o un cane, ma non è una cosa primaria .
    Volendo non lo è ma potrebbe anche esserlo.
    Io non ho mai nascosto di soffrire come di ” vuoto ” a volte, vuoto che cerco di riempire in vari modi .
    Come del resto fai sicuramente anche tu ; la morte? Beh , mi fa paura, negarlo sarebbe stupido , sai già che ritengo di avere una ” fede ” ma non proprio a prova di bomba , ma questo è un fatto personale e non può fungere da esempio a nessun altro.
    Quel che mi fa realmente male è pensare di poter soffrire a lungo e di ritrovarmi magari da solo, poiché del domani e dei rapporti interpersonali non si può avere garanzia alcuna.
    Questo si , mi spaventa .
    I vuoti tento di riempirli , ora ad esempio esco e mi godo uno dei probabili ultimi bei pomeriggi di ottobre .
    Porto fuori la piccola Sally , così mi faccio metà corso Milano , quasi tre chilometri… e ritorno.
    C’è sempre da divertirsi con lei : camminiamo su di una pista podistica e ciclabile, lei conosce i confini fra le due ma ogni tanto si distrae , io non la tengo al collare ma basta che la richiami e lei mi resta vicino. Uno spasso !!!
    A volte , anche un ” ottimismo puramente inventato ” può aiutare : e se lo dice una persona ” concreta “, in certi casi anche cupa come me , allora deve essere proprio vero.
    Ti abbraccio .
    Esci .
    Non stare in casa .
    Ciao

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