Il prima, il dopo

E mentre la situazione contingente
fa allungare la lista dei ‘ora non posso, cosa farò dopo?’
si passa il tempo a pensare
ad ascoltare se stessi
anche di notte, quando il sonno non arriva
Com’era la vita prima?
quante cose ho rimandato per pigrizia
quante cose, ora, dico a me stessa
‘se le avessi fatte finché potevo!’
E poi pensi alla leggerezza con la quale c’è chi riesce
a far finta di niente
chi è riuscito ad autoconvincersi che è tutta un’invenzione
che i numeri sono falsi
che non c’è nessuna pandemia
che c’è un disegno occulto per sottomettere l’umanità
renderla schiava e povera.
Mi chiedo, come si fa ad accettare di vivere in un mondo simile?
E’ come stare accanto a qualcuno pur sapendo che si tratta di un orco
capace di indicibili nefandezze
disprezzandolo, criticandolo, odiandolo segretamente
ma nonostante tutto continuiamo a condividere la nostra vita con lui.
Penso che chi crede questo stia vivendo un inferno peggiore
di chi ha scelto di rispettare le regole e di fare il possibile
non senza difficoltà

affinché questa guerra finisca.

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Il prima, il dopoultima modifica: 2021-03-22T16:18:30+01:00da surfinia60

14 pensieri riguardo “Il prima, il dopo”

  1. Neppure io sono il tipo che si culla sugli “avrebbe potuto essere”. Come ho detto altrove sono davvero poche le cose che rifarei. Ma quelle poche hanno un seguito che non si puo’ vivere, almeno per il momento. Quello è il mio cruccio più grande

  2. Penso che i rimpianti del ” quello che non si è vissuto” ormai vadano messi a tacere: non c’è il tasto rewind nella vita e quello che si è perso non torna. Quindi non mi cruccio e cerco di pensare a quello che invece ho fatto. Lo faccio con leggerezza che non è la leggerezza vuota e incosciente di chi, !stupido!, nega e a quell’idiota che nega auguro comunque che non gli tocchi mai da vicino di perdere qualcuno di caro. Solo allora smetterà di negare l’evidente. Ma allora sarà già troppo tardi.

  3. Purtroppo è sempre stato così, l’umanità migliore deve trascinarsi dietro quella peggiore… la cosa divertente è che ognuno di noi pensa che siano “gli altri” ad appartenere alla parte peggiore!! 🙂
    La convivenza non è semplice e, guardandola da una prospettiva zen, certi soggetti ci permettono di esercitare la tolleranza, la pazienza e il rispetto.
    Dai, siamo ottimisti, mi sembra che la maggioranza abbia preso le cose seriamente e questo, ne sono sicuro, ci trascinerà fuori da questa brutta pandemia.
    Un caro saluto.

  4. Hai mai pensa che anche in questo periodo sprechiamo molto tempo libero pensando a ciò che facevamo prima del virus al posto di ottimizzare con attività diverse ma ugualmente interessanti?

    1. Forse dimentichi un particolare. Io sono chiusa in casa da quasi un mese per covid. Per quanto possa cercare di ottimizzare le possibilità sono alquanto limitate, senza poter né lavorare né uscire. O magari sono io che non sono abbastanza brava

  5. Molte idee passano per la testa nei momenti più difficili, sono tante e molto diverse tra loro.. Fare un cernita, scegliere le più pertinenti e le più attinenti, diventa sempre più difficile per avere poi una visone larga e precisa. Qua parliamo tutti e non abbiamo nemmeno la voglia di stabilire chi dica cose giuste o cose strampalate. Recepiamo, somatizziamo e alla fine dell’elaborazioni, abbiamo in testa un mix pazzesco di panzane e sciocchezze. Ecco perché invoco calma e serenità: ricordiamoci che i peggiori nemici in questo momento critico, siamo noi stessi che andiamo fuori rigo.
    Buona sera Surfy.

  6. Con me sfondi una porta aperta. Pensa che nella mia rimessa (ma sicuramente anche in altre) c’è qualche collega che minimizza, se non addirittura nega o si lancia in complottismi vari, magari farcendo la nostra chat con video come quelli di byoblu. E questo nonostante qualche ex collega sia morto per complicazioni legate al covid19 o direttamente per quello. Il guaio è che votano anche!

  7. Perdonami, ma su certe questioni mi sento di essere cattiva. Per cui dico: che andassero a chiacchierare di complotti a casa loro e che vadano a rischiare ma solo con la loro pelle. Forse un giro in più in ospedale area Covid e uno spritz in meno potrebbe rinfrescare le Idee.
    Un abbraccio virtuale mia cara.

    1. Certe cose fanno rabbia anche a me, non pensare. Cerco sempre di capire cosa porta le persone ad essere così diverse da me. Posso arrivare a capirlo, non certo a condividerlo.

  8. E’ stata definita in molti modi. Poco cambia. Quanto alle tue considerazioni in merito all’ecosistema, con me sfondi una porta aperta.

  9. Non è una guerra, è un flagello naturale che dovrebbe spingerci a coltivare un rapporto migliore con l’ecosistema, senza rovinarlo, altrimenti sarà lui a rovinare noi. I complotti lasciamoli ai complottisti.

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