Viene chiamato “vuoto”
ma poi è come se dentro ci fosse
racchiuso di tutto…
Il nome di qualcuno che non c’è
o che non esiste,
la rabbia per una sconfitta,
la nostalgia di una mancanza,
tutto l’affetto che vorremmo dare,
tutto quello di cui avremmo bisogno,
tutta la felicità dispersa nella tristezza,
quei mal di testa forti
e anche quelle canzoni un po’ tristi
che in un modo o nell’altro
ci tengono compagnia…
Sono pieni di così tante cose che,
alla fine dei conti,
vengono chiamati vuoti,
ma sono fottutamente pieni.
~ F.Russo ~
Vuotoultima modifica: 2025-02-22T09:05:05+01:00da
Potrei dilungarmi sul vuoto, contare i centimetri, i metri, i chilometri, che lo separano dal fondo, e immaginare che il buio nasconde tutto quello che abbiamo perso o che desiderio o bramiamo. La verità è che siamo cosi attaccanti alla vita che l’inganniamo, attaccati ad ogni suo aspetto, reale i irreale, e quando tutto si mostra- quando diventiamo adulti, ci tormentiamo per quel che il passato ci porta via o non ci ha mai dato. Le filosofie una verità l’hanno tramandata, verità troppo scomoda da accettare. Semplicità.
Un abbraccio.
Forse è vero. Sono vuoti pieni. Proprio ultimamente sto pensando a questi “vuoti”. Serena giornata
Vuoti che sono estremamente pesanti, in realtà. E ci condizionano.
Sono in spam?
Lo consideriamo vuoto perché vorremmo affibbiargli un’identità di inutilità, di fastidio; circoscrivere l’area come radiotttiva e invalicabile. Guardarla da fuori mentre continuiamo a gettarci dentro quello che non vogliamo, non possiamo, tutto il non.
Forse spargerlo a casaccio aiuterebbe a non concentrarci su questo strano cumulo. A perderne le tracce, concentrarci su momenti utili, frangenti che offrano sprazzi di futuro ancora da plasmare.
Ma ognuno la vede a modo suo, giusto o sbagliato lo dirà qualcun altro.
Le teorie si sprecano. Ognuno legge a modo suo. Le parole ovviamente non sono mie, da come si vede dall’autore citato in calce.
P.s. nn sei in spam, solo che questa piattaforma decide lei chi pubblicare subito o chi moderare. Io non ho messo paletti volontariamente. Mi spiace
Mi hai ricordato un adagio che spesso, quando mi capita l’occasione, cito per definire e precisare cosa sia il nulla, il vuoto. “Un buco in un barile, senza il barile attorno”. Ti impressioni perché il vuoto o il nulla, se ti è posto dinanzi e devi osservarlo, consideralo e valutarlo, non ti crea problemi, non ti tocca assolutamente corde intime e sentimenti personali. Mentre quel vuoto che ritieni “fottutamente” pieno e ricco di tutto ciò che possa sollecitare emozioni, sentimenti, brutti ricordi, persone e fatti poco graditi, si mixano con tutto ciò che potresti gradire. Ecco quindi che quel confuso rewind che ti si pone dinanzi spacciandolo per vuoto, non ti garba, ti scuote e ti potrebbe anche irritare. Pensaci: è meglio accontentarsi del vuoto e guardarsi intorno cercando nel nulla, oppure disporti con determinazione e coraggio, ravanando nel “vuoto” dove c’è tanto che potrebbe dispiacerti, ma moltissimo che potrebbe farti piacere trovare?
Generoso w.e. mia cara Paola.
Mah…credo che la percezione di vuoto sia dovuta al fatto che vediamo le cose desiderate da lontano, inarrivabili. Ci si accontenta di briciole che a malapena riempiono il ‘fondo’ del barile. Vuoto, ma pieno. Mi trovo in linea con l’autore del brano. A presto