È ironico osservare come ci si affanni a sembrare più giovani, più belli, più performanti, più fighi.
E poi si muore. La morte banale. Quella che non ti aspetti.
Passi da essere l’anima della festa a schiantarti contro un muro in tempo zero. Come si dice? ‘A guardare le margherite dalle parte delle radici’. Perché non riusciamo a vivere con la consapevolezza che tra mezzo minuto potremmo non esserci più?
E tutti i tuoi sforzi per essere ‘er mejo‘ finiscono in un fosso o sotto un metro di neve o di acqua. Oppure semplicemente il tuo cuore emozionato ti tradisce, e si ferma così, all’improvviso.
Poterlo sapere prima. Quante cose cambierebbero…
Saperlo primaultima modifica: 2025-03-25T20:53:15+01:00da
Ciao Surfinia 🙂
A saperlo prima… mah non lo so se cambierebbe qualcosa, nel senso che comunque, a parte l’essere figo, la vita va vissuta e va vissuta cercando di farlo al meglio, quindi meglio non saperlo e vivere cn la consapevolezza di cercare di fare il meglio che si può… sperando di non schiantarsi troppo in fretta.
Un caro saluto, in ritardissimo, come spesso avviene.
Bene che sei tornata. Quanto all’oggetto della discussione, penso che comunque vada, siamo fregati
A saperlo… punti di vista, sono sempre e solo punti di vista. In questi giorni ci sono state in tv diverse programmazioni dedicate a Carlo Acutis, ragazzo diventato beato, importante per i cattolici. A detta loro, la vita non è questa. Peggio vivi, più povero sei perché dai tutto, più meravigliosa sarà la vita dopo, la metafora del paradiso. Per i Buddisti, la situazione è simile, rinuncia a tutto al desiderio alle aspirazioni della materia e sarai premiato salendo di livello, come se la vita fosse un video gioco, raccogli punti e forse nell’altra vita sarai elevato. Per chi crede forse il quesito non si pone. Ha la via, segnata da regole bene precise. La vita inizia e finisce, se bene o male? Dipende!!! se hai seguito le regole bene, se no male. Punto. Per chi invece non ha questa lista di regole. Le cose sono ben diverse, la vita è il valore, quello che lasci è il valore, l’eredita è tutto. Ma questa eredita si deve costruire e se il tempo finisci o nulla hai costruito sperando che di tempo ne hai ancora… Non sono mentalmente idoneo al momento per dare una visione positiva. Mi sembra il dilemma della cicale e della formica. Chi vuoi essere la cicala o la formica? Come ho scritto all’inizio… punti di vista.
Un bel chissenefrega della vita dopo! Come dici tu “punti di vista” oppure storie che raccontiamo a noi stessi per farci una ragione dove le ragioni, buone, si faticano a vedere. Mi sono sempre detta “buon per loro che credono in qualcosa”. Sembra che il nostro destino sia vivere l’illusione per sopravvivere alla realtà.
Saperlo in anticipo e con assoluta certezza sarebbe terribile ma lo sappiamo tutti che siamo “a termine”. Vivere la questione con dignità è un altro discorso, saperla affrontare pure: in fondo siamo tutti così assolutamente fragili.
Sì, sono consapevole di aver detto un’ovvietà
E già, a saperlo prima…problema risolto. Allora, mancando notizie su giorno, ora e luogo, le soluzioni sono solo due: o ti crei una campana in vetro aperta solo alla base e chiusa a cupola in testa, come quello in un cui si tengono in casa le statue non ingombranti dei santi (una volta i nostri avi le custodivano sui comò), oppure dai una svolta energica e decisiva alla tua vita: non ci pensi, te la godi al meglio delle possibilità e delle disponibilità e della morte non ti curi, non ci pensi e quando arriverà…sarai pronta! Per consolarti, posso solo ricordare che siamo tutti alla stessa stregua e saremo in un modo o nell’altro, tutti coinvolti. Infine passo a citarti un adagio dialettale barese: “Vecchie ie ci more!”. Ossia: “Vecchio è chi muore!”. Può consolarti? Io mi consolo perché fino a quando la morte non mi coglierà…non sarò mai vecchio!!! AhAhAhAhAhAhAhAh!!!!!
Buona e bella domenica ma cara Paola.
E tu fai molto bene! Buon 1° aprile!
Preferisco non sapere, sai che ansia. Un pò come quando qualcuno ha un tumore e vive nel terrore. Sicuramente cerco di vivere la vita in modo da non lasciarmi scorrere la vita addosso. Serena giornata
E’ vero in parte. Conosco storie di persone che pur sapendo di avere poco da vivere, lo fanno con serenità e nessun terrore. Vivono addirittura meglio di chi non si pone il problema. Ciao
Forse non è tanto il “saperlo prima” che dovrebbe guidare le nostre azioni, quanto il “capirlo per tempo”.
Sopratutto comprendere che resettare il sistema, ripartire di slancio e proiettarsi in nuove conquiste ad un certo punto non solo diventa difficile ma anche patetico.
Questo non vuol dire che all’avanzare dell’età la curiosità e la voglia di esplorare debbano essere abbandonate, anzi è auspicabile di poterle coltivare pienamente fino all’ultimo.
Bisognerebbe tuttavia pensare a noi stessi come ad un Contesto vivente, il più importante e meglio leggibile tra tutti quelli possibili, qualcosa che non desidera essere svilito con aggiunte e frettolose correzioni che ci porterebbero appunto “fuori contesto” e che ha invece bisogno di (poche) future integrazioni e (limitate) nuove revisioni.
Non siamo necessariamente meglio o peggio di altri, il mondo gira così veloce da diventare noiosi senza neanche capire come e quando è successo.
Però a rileggerla la nostra vita non è tanto male, poteva essere meglio? Qualche cazzata sicuramente si poteva evitare, qualche affetto meritava più empatia e meno sesso, qualche occasione di lavoro (magari più lontana da casa) andava considerata con più attenzione.
Soprattutto quello che bisognerebbe imparare velocemente e bene nella vita è che l’unico meccanismo che funziona SEMPRE ed ha sempre funzionato è quello che regola causa ed effetto.
Nitido e spietato. Se non porta ai risultati sperati la causa è in qualche ingranaggio fuori posto lungo la catena. Un pezzo che “in qualche modo si incastra” è quello che a lungo andare sarà l’origine del guasto.
Il fatto è che anche il venditore più affidabile cercherà prima o poi di persuaderci che un fondo di magazzino può andare bene lo stesso, magari luccicante e senza polvere, con quel gradevole profumo di nuovo. Non rodato, appunto…
Capirlo per tempo. Succede qualche volta? Non è poi tanto diverso da ‘saperlo prima’.
“Non avevo idea
di melanomi a covare tane,
tra sale e sole.
Ma non sappiamo mai un bel niente,
fintanto che qualcuno solchi
quel nostro tergiversare.”
Incredibile come il mio ultimo post parli proprio di questo non sapere, non immaginare..
Siamo tutti connessi 🙂
Niente. Non ci arrivano. E tutto per un like su instagram
Mah forse stanno meglio quelli che non ci pensano