Porre fine

 

In fondo vorresti solo che smettesse.

Fare una scelta. Chiudere, con il vagare dei pensieri.

Essere altrove. Un luogo dove il dolore non può venire a trovarti.

Fare come se non ci fosse mai stato quel qualcosa che ha il potere di distruggerti.

Lo puoi fare? O esiste un altro modo?

Immagina la vita, ciò che resta del futuro, come una lunga lista di ‘senza’.

Sarà sopportabile? Varrà comunque la pena?

Cerco risposte che mi portano ad altre domande

in un circolo vizioso di concetti inattuabili.

Eppure devo esserci ancora. 

Qualcosa che adesso non capisco darà un senso, forse,
al mio restare in vita.

Fino a quando? 

Loop

 

Un grigio mattino di pioggia

a fare da cornice.

Lo rivivo, ancora e ancora

come in un loop infinito.

Le tue lacrime

i miei occhi stranamente asciutti.

Un abbraccio silenzioso.

Un solo pensiero.

Sì… dovremo trovare un modo.

 

 

Impraticabile

Anche con le migliori intenzioni

certi muri non si possono abbattere.

Per quanto provi, la strada è bloccata, sepolta, ottusa.

Come un  muro di gomma. Tu batti e lui ti respinge.

E più energica è la spinta, più forte ti butta indietro.

C’è da perderci la ragione.

L’unica via è l’indifferenza.

E cambiare strada.

Perchè non rendi poi quel che prometti allor…?

Non sono più capace di scrivere.

Ma nemmeno di leggere.

Triste dato di fatto.

Fatico a ricordare. 

Desidero poche cose.

Tra queste c’è proprio la capacità di ricordare ciò che leggo.

O vedo

O ascolto.

Anche comprendere è importante, certo.

Ma se ricordi, su quello ci puoi lavorare.

Invece sembra che tutto svanisca dalla mente.

So di non avere l’Alzheimer, che è ben altra cosa.

Vorrei far tesoro di cose che leggo, sento, vedo.

Ma tutto mi sfugge. Magari non tutto, ma molto.

Pochi stimoli? Forse. Ma l’attenzione è difficile da domare.

Scappa via, e si sa, non puoi raccogliere un albume con una forchetta.

C’è tanta conoscenza, anche nel passato.

Versi, frasi, contenuti, materiale umano.

Vorrei trattenere concetti importanti, di valore, arricchenti.

Ma svaniscono inesorabilmente.

Do la colpa all’età ma non so, onestamente, se il problema sia quello.

Ho perso molto di ciò che ho imparato, certo.

Poi ci sono concetti e significati che proprio non riesco a fissare.

La verità è, c’è da dire, che difficilmente qualcosa desta il mio interesse.

Mi sembra tutto così vano, insignificante, poco applicabile nella mia scarna quotidianità.

Ed ecco che torno a piangermi addosso.

Non so come uscire dal baratro della noia.

Provo fastidio verso chi sento parlare, dire cose che non mi interessano. 

E succede spesso.

Mi sento cattiva, egoista. Ma poi dico a me stessa:
“Se per provare interesse mi devo sforzare, che senso ha!?”

E poi penso che ho allontanato da me tutto ciò che in passato ho lottato per avere.

C’è rassegnazione.
Il pensiero è: che coltivo a fare gli interessi se poi non posso mettere nulla in pratica?

Ho finito per soffermarmi sugli ostacoli, invece che sul come fare per realizzare qualcosa.

Restano noia.

Solitudine.

Isolamento.

Ritiro.

Chissà se ne uscirò viva!

Ora capisco

 

Quando ero più giovane (o meno anziana…) giudicavo con disappunto le persone ‘aged’ che ricorrevano alla ‘pastiglietta’ per calmarsi, per dormire, per farsi coraggio…ecc…
Adesso che sono diventata una di loro, capisco.
Quando diventa difficile affrontare la giornata, la notte,
le situazioni…
quando hai già provato tutto, artifizi mentali, musiche rilassanti, film comici o truculenti, social, blog, passeggiate …ecc…
e niente funzione.
Niente che allenti quella morsa che ti stringe lo stomaco
appena dopo che hai aperto gli occhi la mattina (ammesso tu sia riuscita a chiuderli la notte…)
quando tutto diventa un ostacolo angosciante
che percepisci come pericoloso e insormontabile
quando intorno a te avverti un ambiente ostile e che, magari
lo è solo nella tua testa.
E cerchi, e scandagli, esplori, ogni angolo della tua mente in cerca di rimedi
e non trovi proprio niente che funzioni.
Cosa puo’ rendere sopportabile la tua giornata?
Tu che vuoi solo ‘spegnere’ quei pensieri distruttivi
allentare quell’oppressione tra stomaco e testa?
Cosa?
La ragione si sente offesa, vessata, da certi pensieri.
Ma ecco che arriva il ‘ma’!
Devi pur andare avanti, in qualche modo!
Se la vita non puo’ essere bella, devi almeno renderla sopportabile.
Ciò che da sempre hai aborrito, diventa l’unica via di fuga
l’unica ancora, l’unico rifugio
dal mostro che ti segue come un’ombra sinistra.
Eh sì…..ora capisco…