Sfogatoio

Mi sento quasi in colpa a postare sempre cose negative

su questo mio secondo blog.

Ma poi mi dico “Sti ca***i!
Mica mi pagano per intrattenere i clienti con amenità varie!”
Devo esorcizzare i dispiaceri, o almeno tentare di alleviarli,

e non mi devo giustificare per questo.

Oggi è stata una giornata difficile, emotivamente.

Piccole creature indifese e senza voce che soffrono

a causa di quella spregevole fetta di umanità che se ne frega

e non se ne prende cura.

Avere a che fare in prima persona con questo genere di cose,
per me è devastante.

Non so come fanno coloro che vi dedicano la propria vita,

volontari, veterinari, soccorritori a vario titolo.

Molti penseranno che gli esseri umani vengono prima.

Io dico “siamo la specie più evoluta. Siamo noi che dovremmo prenderci cura dei più deboli. Altro che girarsi dall’altra parte e tirar di lungo,
forti del fatto che leggi inefficaci, o inesistenti, permettono di farla franca!

E adesso cercherò di distrarmi dai pensieri dolorosi annegandoli in qualche serie tv molto spaventosa.

 

Speranza

Per il nuovo anno chiedo, a chiunque mi ascolterà,

di acquisire la capacità di vedere il bene.
Sì, perché l’anno è appena cominciato e in linea con le mie amare aspettative,

il male la fa da padrone.
Niente di nuovo sotto il sole, o la nebbia.
Vorrei chiedere a coloro che hanno elargito auguri di speranza e ottimismo, ci credete davvero?

Ditelo alle madri dei ragazzi impiccati per reati di opinione.
Ditelo ai superstiti delle famiglie sterminate sotto le bombe.
Ditelo a coloro che prematuramente muoiono di malattia, incidenti, violenza.
Parlatemi ancora di speranza!

Io ‘spero’ di cominciare a crederci.

SOLITUDINE

E’ SEMPRE UNA DISPERATA RICHIESTA DI ATTENZIONE.

QUELLA COSA CHE NON AMMETTERESTI MAI, NEPPURE A TE STESSO.

PERCHE’ SPESSO VA OLTRE LA CONSAPEVOLEZZA.

“STO  BENE DA SOLO!”

MOLTI LO DICONO, MA MENTONO.

E SE DICONO CHE NON E’ VERO, MENTONO DI NUOVO.

OPPURE NON NE SONO CONSAPEVOLI.

LA SOLITUDINE NON E’ ASSENZA DI PERSONE INTORNO

MA LA MANCANZA DI “UN CERTO TIPO” DI PERSONE.

DELLE PRIME SI FA TRANQUILLAMENTE A MENO.

DELLE SECONDE, NO.

Osservo

Mi osservo mentre osservo.

Mi ascolto mentre penso.

Sorride.         Come fa?

Cosa avrà da essere allegra?

Se penso a tutte le disgrazie che mi ha

scaricato addosso

senza riuscire a prendere fiato.

Adesso sorride.

Vicina a quelli che diceva fossero i suoi peggiori nemici.

Però sorride.

Non ci capisco niente.

Non voglio più parlare

né ascoltare, una così.