Programma minimo e programma massimo nell’esame del fegato

Tutti dovrebbero sottoporsi periodicamente a esami preventivi, ma, purtroppo, la maggior parte non segue questa regola. Consulta un medico quando ti senti peggio. Insistiamo: la prevenzione è necessaria. Inizia con un esame del fegato: dopotutto, questo organo più importante svolge centinaia di funzioni, la digestione, l’equilibrio ormonale, la condizione della pelle e dei capelli, la disintossicazione del corpo e il metabolismo di grassi e carboidrati dipendono da esso. Ti consigliamo di seguire almeno un programma minimo, quindi, su consiglio di un medico, puoi fare ulteriori esami.


Minimo richiesto: esame del sangue + ecografia



Lo stato del fegato può essere valutato dal livello degli enzimi del sangue:


  • aminotransferasi (AST e ALT) – un aumento a un livello di oltre 40 unità / l * indica possibili gravi patologie epatiche, fino alla cirrosi
  • lattato deidrogenasi (LDH) è un enzima diffuso nel corpo, attivo in molti organi, quindi gli indicatori dovrebbero essere interpretati da un medico
  • fosfatasi alcalina (AP) – più di 90 unità/l indica ittero
  • glutammato deidrogenasi (GlDH) – un aumento di questo indicatore indica distrofia epatica
  • Livelli di sorbitolo deidrogenasi (SDH) superiori a 0,4 U/L possono indicare epatite
  • γ-glutamiltransferasi (GGT) – livelli superiori a 1100-1800 nmol/l al secondo* indicano epatite o neoplasie
  • fruttosio monofosfato aldolasi (FMPA) – normalmente solo tracce di questo enzima dovrebbero essere presenti nel sangue, livelli elevati di solito sono un segno di epatite


Gli enzimi sono proteine speciali coinvolte in varie reazioni chimiche nel corpo. Di solito si trovano nelle cellule, non nel flusso sanguigno. Un aumento del livello degli enzimi epatici nel sangue può indicare la patologia dell’organo.

Durante un esame del sangue vengono misurati anche i livelli di albumina e bilirubina. L’albumina è la principale proteina del sangue prodotta dal fegato. La sua diminuzione a un livello inferiore a 3,4 g / dl indica insufficienza epatica.

La bilirubina è un pigmento biliare prodotto dal fegato e formatosi a seguito della scomposizione dei globuli rossi. Un aumento del suo livello indica una violazione del processo di decadimento delle cellule del sangue o violazioni del fegato. Uno specialista dovrebbe comprendere le sfumature di questo processo.


Ecografia del fegato


Un esame ecografico del fegato non ha praticamente controindicazioni, è facilmente tollerato e non richiede un addestramento particolare. Ecco perché l’ecografia può essere eseguita sia per la diagnosi in presenza di sintomi allarmanti (dolore, ingiallimento della sclera, indigestione), sia come esame preventivo.

Durante l’ecografia, il medico può valutare le dimensioni del fegato, la sua struttura, la posizione relativa delle parti. L’ecografia rivela eterogeneità, neoplasie, infiammazioni e altri danni al fegato, ad esempio traumatici. Sempre sugli ultrasuoni, il medico vede la posizione dei vasi del fegato, valuta le condizioni dei tessuti circostanti.


Massimo possibile: TC e RM, fibrotest, elastometria, biopsia



Tomografia epatica


La TC e la risonanza magnetica sono immagini stratificate del fegato. Entrambi i metodi di esame sono altamente informativi e danno al medico un quadro completo dello stato dell’organo. Le differenze tra i metodi sono che i raggi X vengono utilizzati con la TC e non vi è alcun carico di radiazioni sul corpo con la risonanza magnetica. Inoltre, durante le scansioni TC, i medici di solito iniettano un mezzo di contrasto per migliorare la visualizzazione dei tessuti e dei vasi sanguigni.


Fibrotest


In alcune patologie, i tessuti del fegato sono sostituiti dal tessuto connettivo. Questa condizione è chiamata fibrosi. Lo stadio avanzato della fibrosi è pericoloso per la vita: gli epatociti cessano di svolgere la loro funzione. Se il medico sospetta che il paziente abbia sviluppato la fibrosi, viene inviato per uno speciale esame del sangue: un fibrotest.

Di solito vengono eseguiti due test: fibrotest e actitest. Il primo mostra se esiste la fibrosi in linea di principio e anche qual è il suo grado. Il secondo consente di valutare in che modo il tessuto epatico è interessato dalla necrosi e c’è un’infiammazione nell’organo.


Elastometria



Il grado di fibrosi può essere valutato su un apposito dispositivo chiamato “Fibroscan”. In base al livello di propagazione delle onde elettromagnetiche, viene stimato il grado di elasticità dei tessuti epatici.


Biopsia


Le tecniche non invasive – ecografia, TC, RM – non sempre consentono una diagnosi accurata delle malattie. Se il medico ha difficoltà a fare una diagnosi o deve valutare accuratamente la condizione dei tessuti dell’organo, viene prescritta una biopsia. Un frammento di tessuto epatico viene prelevato per l’analisi durante una puntura, una puntura con un ago speciale. La procedura è piuttosto dolorosa e può avere conseguenze negative, ad esempio, se il fegato è gravemente danneggiato, quindi la biopsia viene prescritta solo in caso di urgente necessità.

*Gli indicatori differiscono per uomini e donne.

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Programma minimo e programma massimo nell’esame del fegatoultima modifica: 2023-01-01T21:16:09+01:00da karlaensada

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