Sebbene la malattia infiammatoria intestinale (IBD) si presenti principalmente con sintomi intestinali, può anche causare un’ampia gamma di disturbi emotivi e cognitivi. Per la prima volta è stato possibile comprendere il meccanismo alla base di questa connessione

I ricercatori dell’Humanitas Research Hospital di Milano hanno dimostrato in un modello murino con malattia infiammatoria intestinale che esiste un legame potenzialmente patogeno tra IBD e comorbilità psichiatriche. Hanno scoperto che, come risultato del processo infiammatorio, la barriera vascolare intestinale diventa più permeabile, permettendo all’infiammazione di diffondersi al di fuori dell’intestino. In risposta, la barriera vascolare nel cervello “si chiude” per proteggersi dall’infiammazione. Tuttavia, porta anche al declino cognitivo e disturbi mentali come deficit di memoria a breve termine e comportamento ansioso. La comprensione del meccanismo alla base dell’interazione tra l’intestino infiammato e il cervello può essere utilizzata per sviluppare bersagli terapeutici nel trattamento di alcuni disturbi comportamentali.