Gli scienziati discutono ancora sull’origine dei sogni. Tuttavia, negli ultimi anni sono apparsi nuovi studi che consentono una migliore comprensione della loro natura. Diciamo perché vediamo i sogni e se dovrebbero avere importanza.
Perché abbiamo bisogno dei sogni?
Gli scienziati la pensano così
cervello
elabora le informazioni ricevute al giorno. Mentre in sogno scappiamo da uno pterodattilo, nel cervello si attivano le connessioni neurali: è questo processo che è responsabile dello sviluppo delle abilità. Pertanto, il sonno è particolarmente importante per i bambini: le nuove conoscenze sul mondo si consolidano quando sognano.
Alcuni ricercatori ritengono inoltre che attraverso i sogni il cervello riordina i ricordi e aiuta
gestire lo stress accumulato
.
Ecco alcune ipotesi più non provate ma interessanti sull’origine dei sogni:
- Sigmund Freud affermava che nei sogni vediamo obiettivi non raggiunti. Su questo ha basato la sua terapia: ha tirato fuori paure e aspirazioni, e le ha analizzate in tempo reale.
- Lo psichiatra Alan Hobson crede che i sogni non esistano affatto: sono solo impulsi cerebrali che ci mostrano pensieri e ricordi casuali.
- C’è anche un’ipotesi secondo la quale abbiamo ereditato i sogni da lontani antenati: si fingevano morti quando erano in pericolo. Di conseguenza, il corpo è rimasto immobilizzato mentre il cervello ha funzionato.
Perché non ricordiamo ciò che abbiamo sognato?
Dimentichiamo circa la metà dei nostri sogni nei primi 5 minuti. Gli scienziati non lo sanno per certo
perché sta succedendo
. Forse questo è dovuto alla mancanza di associazioni: se in sogno hai visto qualcosa solo una volta e si è rivelato poco importante per il cervello, questo ricordo verrà buttato via come non necessario.
C’è un’altra versione: secondo essa, è insolito che le persone ricordino i sogni. Siamo abituati al fatto che il nostro passato è lineare: prima è successo il primo evento, poi il secondo, poi il terzo. I sogni sono caotici e pieni di svolte illogiche.
Inoltre, svegliarsi con la sveglia e doversi mettere subito al lavoro non aiuta a ricordare i sogni. Ma se, dopo esserti svegliato, provi a scorrere tutto ciò che hai visto nella tua testa, il sogno rimarrà dentro
memoria
.
C’è chi non sogna?
Sì, questo raro disturbo si chiama
Sindrome di Charcot-Willebrand
. Nel 2004, gli scienziati hanno studiato un paziente con questa diagnosi. Si è scoperto che aveva un’area danneggiata del cervello associata a emozioni e ricordi visivi.
I libri dei sogni hanno un senso?
No, non esiste un unico modo di interpretare i sogni per tutti. I sogni a volte mostrano ciò a cui una persona pensa e si impegna. Ma per tutti questi pensieri si trasformano in immagini diverse: non è scientifico interpretarli nella stessa chiave usando gli stessi simboli.
Per saperne di più sul perché sogniamo e su come interpretarli, vedi
la trama del programma “Live Healthy”