In una fase iniziale della sclerosi multipla, una persona conserva la capacità di ripristinare parzialmente la guaina elettricamente isolante dei neuroni.

La nuova scoperta degli scienziati indica la necessità di un nuovo metodo di terapia intensiva per la fase iniziale della sclerosi multipla (SM), che preserverà la popolazione di oligodendrociti danneggiati, ma ancora funzionali.

Gli oligodendrociti sono cellule gliali che formano la guaina mielinica elettricamente isolante di un neurone, garantendo la generazione e la trasmissione di un impulso nervoso, nonché i processi metabolici all’interno del neurone stesso. Nella SM, il sistema immunitario attacca queste cellule, distruggendo la guaina mielinica, portando a una segnalazione nervosa compromessa, alla morte delle cellule nervose e, di conseguenza, a gravi danni neurologici. Tuttavia, un nuovo studio del Karolinska Institute ha scoperto che gli oligodendrociti danneggiati possono conservare la capacità di formare la mielina. Secondo gli scienziati, le persone hanno un processo molto limitato di generazione di nuovi oligodendrociti, motivo per cui è così importante preservare quelli vecchi che, sebbene siano sopravvissuti all’attacco del sistema immunitario, non si sono “arresi” e continuano a proteggere e servono le cellule nervose.

In una fase iniziale della sclerosi multipla, una persona conserva la capacità di ripristinare parzialmente la guaina elettricamente isolante dei neuroni.ultima modifica: 2023-01-11T23:24:53+01:00da karlaensada

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