Gli scienziati dell’Università della California a Los Angeles hanno seguito per due anni le persone di età superiore ai 55 anni, valutando regolarmente il loro stato emotivo: la tendenza alla depressione, il livello di ansia e la predisposizione ai pensieri negativi. Allo stesso tempo, nei soggetti è stato analizzato lo stato delle principali funzioni cognitive, come la memoria, l’attenzione e la parola. Inoltre, in alcune delle persone che utilizzavano la risonanza magnetica sono stati misurati anche i depositi cerebrali di due proteine associate allo sviluppo della demenza e del morbo di Alzheimer. I risultati della complessa analisi hanno mostrato che coloro che erano più propensi a “ossessionarsi” con pensieri negativi avevano un declino cognitivo più pronunciato e la deposizione di amiloide e proteina tau nel cervello. Ora gli scienziati stanno cercando di scoprire se la terapia cognitiva o la meditazione possono aiutare una persona a passare dai pensieri negativi a quelli positivi e prevenire lo sviluppo della demenza.
I pensieri negativi persistenti aumentano il rischio di deterioramento cognitivo e malattia di Alzheimer in età avanzata
Si scopre che i pensieri negativi minano non solo l’autostima di una persona, ma anche la salute mentale
I pensieri negativi persistenti aumentano il rischio di deterioramento cognitivo e malattia di Alzheimer in età avanzataultima modifica: 2023-01-13T19:58:26+01:00da