Un gruppo di ricercatori della Lomonosov Moscow State University MV Lomonosov e il Centro di addestramento dei cosmonauti. Gagarina, insieme a colleghi belgi, ha studiato l’attività cerebrale di 11 cosmonauti prima e dopo i voli spaziali, che sono durati in media sei mesi. Quindi questi dati sono stati confrontati con le immagini MRI di volontari sani rimasti sulla Terra. Si è scoperto che, come risultato dell’adattamento all’assenza di gravità, gli astronauti avevano aumentato le connessioni neurali tra le aree associate alla percezione visiva e al movimento. Allo stesso tempo, hanno indebolito la connessione tra il centro vestibolare e la corteccia cerebrale. Apparentemente, per compensare la mancanza di informazioni dagli organi dell’equilibrio in condizioni di microgravità, il cervello sviluppa un sistema ausiliario che si basa principalmente su informazioni visive e tattili anziché su informazioni vestibolari. In futuro, questa conoscenza aiuterà a sviluppare programmi di formazione individuale più efficaci per i viaggiatori spaziali.
Essere nello spazio cambia le connessioni neurali nel cervello
Rimanere in assenza di gravità richiede un certo adattamento del corpo. È già noto come i voli spaziali influenzino le ossa, i muscoli e il sistema vestibolare. In che modo il cervello affronta la microgravità?
Essere nello spazio cambia le connessioni neurali nel cervelloultima modifica: 2023-01-24T02:52:46+01:00da