Favole di Egidio: Guglielmo e lo amuleto porta Fortuna (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde)

tempo teorico per la lettura circa 25 minuti

FAVOLE DI EGIDIO..

GUGLIELMO E L’AMULETO PORTAFORTUNA

Introduzione:

Gli amuleti che portano Fortuna esistono davvero?

Favola: Guglielmo e l’amuleto porta Fortuna

Inizio

C’era una volta nel lontano 1600 d.c. nel mondo delle favole, una città..e dovete sapere che nel mondo delle favole ogni città ha un re..ma questo re era spendaccione ed aveva molti debiti..le casse della città erano semi vuote per colpa sua..

Viveva in questa città.. anche una famiglia povera…costituita da un padre e da suo figlio di nome Guglielmo…vivevano in povertà poichè erano poveri contadini..

Dovete sapere che Guglielmo era innamorato della figlia del re e siccome Guglielmo era un bel ragazzo..la principessa Manuela ricambiava il suo amore..ma suo padre il re non voleva questa relazione poichè Guglielmo era povero..e così vietò alla figlia principessa di frequentarlo per impedire che il loro amore diventasse realtà..il re voleva che la principessa sposasse un uomo ricco..

Fu così che Guglielmo disse a suo padre: “padre ho deciso che partirò per un lungo viaggio in cerca della mia Fortuna, poichè voglio diventare ricco e restando qui con te non capiterà mai!” il padre rispose: “e perchè figlio mio vuoi diventare una persona ricca..forse non è necessario che diventi ricco per essere un uomo felice” ed il figlio rispose: “é necessario padre..poiché voglio sposare la principessa Manuela e sarà possibile solo se diventerò ricco!”.

il giorno dopo Guglielmo mise qualche soldo nella tasca dei pantaloni e salutò suo padre e partì in cerca di Fortuna..

Cammina e cammina Guglielmo giunse in un paesino formato da poche case dove si stava organizzando quel giorno un piccolo mercato..

“non ho niente da fare…visiterò questo mercatino..” pensò Guglielmo..

Guglielmo vide che nel mercato.. c’era una bancarella dove una scritta su un cartello diceva “Amuleti Porta Fortuna con pochi soldi li avrete”.

Guglielmo sentì in quel momento una voce telepatica parlargli nella testa che gli diceva “ragazzo compera un amuleto..si! quello a forma di stella..quello li” ..era quello un amuleto di acciaio argentato che raffigurava una stella circondata da un cerchio..tutto suggestionato da questa stranezza, il ragazzo decise con i pochi soldi che gli restavano..di comperare un amuleto..

il venditore di amuleti …gli sorrise… e diede in cambio di pochi soldi ..lo amuleto al ragazzo, Guglielmo si mise in tasca il pacchetto e se andò da quel paesino..era diventato ottimista..

Cammina e cammina Guglielmo incontrò un anziano che portava un grosso peso sulle spalle..impietosito si offrì di aiutarlo..e tenendo lui quel grosso peso di legna da ardere sulle spalle al posto del vecchio.. Guglielmo seguì alla sua capanna lo anziano..che era contento della generosità di quel ragazzo..

Una volta giunti ad una capanna e riposati… il vecchio disse all’aiutante “raccontami la tua storia ragazzo!”…Guglielmo raccontò che era povero ed era in cerca della sua Fortuna e per favorirla aveva acquistato un amuleto al mercato del paese vicino..

il vecchio rispose:”un amuleto non basta a questo..siccome hai fatto una buona azione…come premio io ti aiuterò e benedirò il tuo amuleto… poichè devi sapere che io sono un eremita ritenuto Santo da molta gente..”

l’eremita anziano benedì lo amuleto dicendo strane parole in aramaico (un linguaggio antico) e facendo segni con le mani..e dopo aver agito in questo modo ridiede lo amuleto così benedetto al ragazzo..e disse: “adesso si!.. vedrai che l’amuleto ti porterà veramente Fortuna ..”

Guglielmo saluto il suo amico eremita e se ne partì per la sua strada..

Cammina e cammina Guglielmo sul suo percorso vide in terra un sacchetto smarrito da qualche viandante..sul bordo del sentiero che stava percorrendo… il sacchetto era li buttato da un lato….doveva essere li da molti giorni ed era tutto impolverato..lo raccolse da terra ed Guglielmo si accorse che era un sacchetto con molte monete di oro all’interno…”evviva che Fortuna!” e pensò ..”lo amuleto porta veramente Fortuna..”

Cammina e cammina però al ragazzo capitò stranamente un imprevisto …all’improvviso con un salto da dietro un albero apparve davanti a lui..un ladro con l’aspetto di un orco.. che minacciando con una pistola disse: ” la borsa oppure la vita..questa é una rapina!”

Per non litigare rischiando di morire.. poichè il l’orco era molto robusto a vederlo… e siccome Guglielmo era minacciato anche da una pistola..il ragazzo diede tutto quello che aveva all’orco e cioé diede la borsa di monete di oro all’orco ladro ed anche il pacchetto con lo amuleto..

disse l’orco contemplando la refurtiva: “bene! qualche moneta ed un amuleto a forma di stella.. li aggiungerò al mio tesoro di ladro!”

L’orco ladro legò con una corda le braccia di Guglielmo dopo averlo rapinato e lo obbligò a seguirlo al suo rifugio nascosto nel bosco..

intanto Guglielmo pensava “oh! che sfortuna mi è capitata ho perso tutto!”

L’orco condusse il ragazzo al suo rifugio nascosto nella grotta di una montagna vicino al bosco..

Entrarono allo interno del nascondiglio e Guglielmo vide che nel rifugio c’era un tesoro di cose preziose che il brigante aveva accumulato dopo anni e anni di ruberie.. L’orco legò Guglielmo ad un palo con una fune e gli disse:” ragazzo ti terrò prigioniero per un pò e poi ti venderò ad una carovana di mercanti arabi quando li incontrerò..che ti porteranno nel loro paese e ti faranno diventare uno schiavo..vali tanto ..sei sano di salute e robusto..sei altra ricchezza per me…e subito versò le monete di oro rubate e lo amuleto di Guglielmo in un forziere pieno di gioielli e altre monete che stava li vicino..

“Adesso tu sta qui legato..tornerò questa sera!” l’orco ladro chiuse l’entrata del rifugio con un grossa pietra e se ne andò lontano sempre armato per compiere altre rapine ai viandanti ignari che passavano di li..

Fu così che Guglielmo restato solo ed al buio… pensava: “possibile che il mio amuleto non mi abbia protetto..me povero ragazzo sfortunato!”

intanto l’orco era già lontano in aperta campagna…e stava aspettando che per la strada passasse qualcuno..quando all’improvviso il tempo cambiò..il cielo si riempi di nuvole nere e cominciò a fare tuoni e lampi e si mise a piovere e cosa capitò?… un fulmine più grande degli altri scaturì all’improvviso dal cielo e colpi l’orco in pieno petto che mori folgorato a causa di quel fulmine..

che ne fu di Guglielmo?

Guglielmo stava nella grotta buia ..cercando di liberarsi dalle funi…l’orco ladro sembrava tardare ad arrivare…e fortuna volle che Guglielmo finalmente riuscì a liberarsi dalle corde..subito prese e mise nel suo cappello molte monete di oro e si riprese anche lo amuleto a forma di stella di argento.. uscì dal rifugio..tempo dopo mentre si dirigeva verso il paese vide vicino alla strada che percorreva il corpo dell’orco morto folgorato e impietosito da quella vista lo seppellì ai lati della strada e poi pensò: “l’orco ladro é morto quindi il suo tesoro adesso e tutto mio!”

Giunto in paese Guglielmo acquistò un carro trainato da un cavallo lo pagò con le monete rubate al ladro orco..

Tornato al nascondiglio del tesoro…Guglielmo entrò nella grotta rifugio e mise tutto il tesoro dell’orco deceduto sul suo carro che era al di fuori e urlò: “Evviva sono diventato ricco!”

Subito diresse il carro con su il tesoro verso la sua città..

Giunto in città Guglielmo si comperò un bel vestito da vero signore e delle belle scarpe..regalò qualche moneta a suo padre ..e poi si recò al palazzo del re..

Guglielmo aveva deciso che era il momento di parlare al re della città…dovete sapere che il re tempo prima aveva in antipatia Guglielmo..poiché Guglielmo era un suddito povero..

Entrato a palazzo disse al re: “Maestà vi ricordate di me….sono Guglielmo e sono diventato un uomo ricco…potete vedere il mio tesoro che ho sul carro fuori dal palazzo, il carro ora custodito dai vostri soldati.. Sarà tutto vostro Maestà..se mi permetterete di sposare vostra figlia la principessa Manuela..”

il re osservò i bei vestiti di Guglielmo poi guardò dall’alto del terrazzo e vide il carro pieno di cose preziose..si! era vero il ragazzo povero adesso era diventato un uomo ricco e disse:

“Sì ..so che mia figlia é innamorata di te..tu sei diventato un uomo ricco…quindi posso permettere il vostro fidanzamento..presto soldati portate l’oro e le cose preziose che stanno su quel carro nella mia stanza..che le voglio contemplare da vicino..

Dovete sapere che Guglielmo e Manuela dopo un periodo di fidanzamento di due anni ebbero il permesso di sposarsi..e misero al mondo due bei bambini..

Intanto il re era diventato anziano….quindi un brutto giorno morì di vecchiaia..

Fu così che Guglielmo diventò re della città..in quanto suo degno erede..avendone sposato la figlia..

Protetto dal suo amuleto a forma di stella di colore argento…re Guglielmo..governò senza problemi la citta’..e dovete sapere che l’economia della città che governava diventò molto ricca..a causa della Fortuna che aveva..

Fu così che Guglielmo e Manuela poterono vivere felici e contenti per tutti gli anni della loro vita…

Morale: La Fortuna è a volte suscettibile lo sappiamo…ma è sempre disposta ad aiutare ed a permettere felicità a chi la vuole..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Agosto 2024

giudizio: avventuroso, simpatico

voto (da 5 a 10): 9

Favola: il mago della furbizia e la fata della generosità (per ragazzi)

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(racconto di tipo bianco e verde)
tempo teorico di lettura circa 20 minuti

FAVOLE DI EGIDIO
Il Mago della Furbizia e la Fata della Generosita’..

Introduzione:
chi fa passare per ingenui i generosi..contribuirà facendo sacrifici per gli amici a causa della furbizia dimostrata nel comportarsi nel gestire le amicizie..

Inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole, una brava donna di nome Guglielma, che aveva la fortuna di essere ricca ed dovete sapere che questa donna era anche molto generosa..

Questa donna abitava in un palazzo, molto antico, che aveva bisogno di restauro ..e dovete sapere che questa donna non era la unica proprietaria del palazzo in cui abitava, c’erano altre due donne che abitavano nello stesso palazzo ed erano proprietarie anche loro, ma queste altre due erano molto più furbe e avide di Guglielma..

Nessuno voleva spendere denaro per restaurare il palazzo..quindi solo Guglielma era disponibile a farlo..

Fu così che un giorno Guglielma stufa del ritardo nel dover avere le intenzioni di restauro, decise di finanziare il restauro del palazzo tutta da sola, senza coinvolgere le altre due residenti..

Guglielma prese su di sé tutte le spese necessarie e finanziò il restauro..

Lo venne a sapere di questa intenzione il Mago della Furbizia che rimproverò Guglielma dicendo : “con tutti i sacrifici e la fatica che hai fatto per guadagnare i tuoi soldi..tu regali così tanti soldi ad estranei..”

Fu così che il Mago della Furbizia non era d’accordo a come si comportava Guglielma e tolse la protezione che impedisce di subire la furbizia degli altri a Guglielma, poiché la riteneva troppo ingenua, infatti a lui come mago, piacevano soltanto le persone furbe..

E cosa capitò a Guglielma?

Lo impresario della agenzia edile incaricata del restauro all’improvviso innalzò il preventivo concordato di ben 5 volte lo importo richiesto..e Guglielma buona ed inesperta come era, dovette pagare quella cifra tutto da sola..

Inoltre dovete sapere che Guglielma era anche sposata, e il marito decise all’improvviso di smettere di lavorare, in quanto sua moglie era ritenuta ricca da tutti e decise che lui poteva contribuire alle spese della casa con meno denaro dicendo:” non mi va più di lavorare e quindi non avendo più un lavoro, metterò molto meno di prima nel mio contributo spese in casa..”

Inoltre venne a sapere un mendicante che in paese esisteva un donna ricca ma pensata ingenua, questi andò a trovare Guglielma e le disse: “nel libro c’è scritto che i ricchi debbono aiutare i poveri, ed io sono povero …quindi chiedo a te denaro in quanto sei una donna ricca..”
“Ecco tieni!” disse Guglielma porgendo una grossa cifra di denaro al mendicante..
“No! non mi bastano! ..”
disse il mendicante “me ne servono di più..perche’ ho famiglia..”
“Eccoti dello altro denaro…tieni!” disse Guglielma
“Ora va bene! il denaro che mi hai dato, e’ sufficiente, ma tornerò a chiederne ancora, poiché molto mi é dovuto!” disse l’avido mendicante e se ne andò contando i soldi avuti..

Dovete sapere che a causa di tutto questo Guglielma divento’ triste …”forse sono stata troppo impulsiva e generosa e forse l’ho fatto in modo stupido” pensava notando che i suoi soldi erano molto diminuiti..e che la gente mormorava di nascosto su di lei strane parole..

Infatti Guglielma venne a sapere nei giorni successivi, che il mendicante con cui era stata generosa, era un finto mendicante e nemmeno aveva una famiglia da mantenere..

Guglielma venne poi a sapere che il vero marito era in grado di lavorare ed aveva anche ricevuto proposte di lavoro ben pagato..ma siccome lei Guglielma era ricca, adesso il marito non voleva più sapere di lavorare.

Inoltre accadde che Guglielma fu avvisata da un altro imprenditore, un concorrente, secondo il quale Guglielma aveva speso troppo per quel restauro del suo palazzo e quindi Guglielma si ritenne truffata per questo da chi aveva eseguito i lavori..

Inoltre le altre due proprietarie erano ricche quanto lei, ma siccome erano tirchie e avide non volevano collaborare alle spese del condominio come dovevano, infatti avevano mentito a Guglielma sulle loro risorse finanziarie.

Triste e depressa da tutte queste notizie negative, Guglielma pianse per quanto era stata una semplice ed adesso era ritenuta da tutto il paese anche una donna ingenua..

Fu così che arrivò in suo aiuto un altra fata…. la Fata della Generosità..
Che le disse’: Guglielma tu non sei stupida…sei solo buona con chi non merita..ma questa e’ considerata una virtù dagli dei dell’Amore!”

Fu così che dal Cielo il Signore della Natura, avendo capito l’ingiustizia che stava subendo Guglielma, ordino’:
“Tutti quelli che hanno approfittato della bontà di Guglielma dovranno compensare il favore ricevuto contribuendo in altro modo in favore di Guglielma, in quanto se non vogliono utilizzare il denaro che hanno per rimediare, devono ugualmente in qualche modo rimediare, e lo faranno in un modo qualsiasi che gli permetterà di evitare il mio castigo (ad esempio potrei castigarli obbligandoli a provare malumore tutto il giorno e tutti i giorni)..

Fu allora che il Mago della Furbizia avendo sentito Colui che comandava i maghi e le fate nel decidere cosi..disse a sua volta: “non sei ingenua Guglielma…sei furba anche tu.. sapevi che esiste una Giustizia Divina per queste cose e poiche’ gli affari commerciali hanno un giudice..hai visto? …adesso sarai aiutata materialmente e sarai anche aiutata spiritualmente da chi ha questo dovere verso di te.”

Subito il Mago della Furbizia andò a riferire da chi aveva approfittato di Guglielma la novità e disse loro il dovere che aveva deciso il Signore della Natura..per chi approfitta della bontà della gente…
E cosa accadde?

Lo impresario edile che esegui il restauri restituì i soldi ottenuti in più..dicendo che c’era stato un errore nei conteggi..

Il marito di Guglielma si trovò subito un lavoro oppure decise di contribuire da quel momento con più soldi alle spese di casa e da quel giorno non approfittò più della ricchezza della moglie..

Le due proprietarie decisero all’improvviso di diventare oneste con Guglielma e contribuirono con la loro giusta parte alle spese del restauro del palazzo in cui abitavano..

Il finto mendicante riportò stranamente, il denaro ricevuto da Guglielma.. porgendo le sue scuse..

E Guglielma da quel giorno poté vivere felice e contenta..ottenendo anche il rispetto di tutti..e dovete sapere che Guglielma ogni volta che si ammalava…dopo qualche giorno riusciva a guarire..poiche’ Guglielma era convinta che lo importante per lei era la salute…e non il denaro risparmiato…

Morale:
Esiste una Giustizia Divina…che protegge chi é buono di natura..poichè non si approfitta troppo di chi é un generoso..dovete sapere che la Giustizia Divina (il Karma) arriva lenta, arriva tardi ma sempre giunge e compie la sua punizione..probabilmente questa lentezza da parte degli dei, e’ dovuta al fatto che gli dei vogliono essere sicuri dei fatti e delle loro attenuanti se ci sono..

Ad esempio un errore di lavoro e’ da considerare involontario e non va interpretato come un dispetto del lavoratore al datore di lavoro, quindi non e’ commettere una truffa..aver dovuto collaborare ad un lavoro fatto non bene in quanto inesperti..

Autore: Egidio Zippone
Cesenatico, Luglio 2024
giudizio: onesto, giusto
Voto:(da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: la buona stella (per adulti)

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(racconto di tipo verde…)

tempo dedicato per la lettura circa 20 minuti

FAVOLA: La buona stella

Introduzione:

lassù nel Cielo stellato qualcuno ci ama..

FAVOLA: la buona stella

Inizio

C’era una volta un ragazzo orfano e solo, che aveva perso la madre e viveva in povertà.

Sempre questo ragazzo si lamentava e chiedeva aiuto alle creature del Cielo…per la difficoltà che subiva..

In risposta alle sue richieste di aiuto…apparve a lui una donna vestita di bianco e di verde in sembianza ecto-plasmica..

Questa donna gli disse che in realtà lei era una stella del firmamento, una stella del Cielo …” si! caro ragazzo, .sono la tua buona stella, sono la stella che la notte della tua nascita rendeva luminoso il cielo insieme alla luna e quindi ho molto simpatia per te, e sono corsa in tuo aiuto poiché ti vedo molto inguaiato ragazzo mio!”

Questa donna disse al ragazzo che la sua vera sembianza era un pianetone tutto avvolto da energia luminosa, che brilla nel Cielo notturno …irradiando con la sua energia luminosa e magnetica la Terra..e chi ci abita..

La buona stella disse che aveva preso la sembianza di una donna poiché era quella la giusta sembianza da avere per un orfano di madre come lui..

La buona stella aggiunse dicendo al ragazzo che ti porterò fortuna da ora in poi poiché mi fai molto pena..secondo me vivi in povertà ingiustamente..e aggiunse:” ecco per te un mio dono un amuleto a forma di stella di argento un porta fortuna, tienilo sempre con te..e vedrai che i tuoi problemi si risolveranno!”

Il ragazzo suggestionato da questa apparizione decise il giorno dopo di giocare alla lotteria nazionale e dovete sapere che quando fu l’estrazione dei numeri vinse il primo premio…il ragazzo vinse pensate un po’ un milione di euro..

La notizia della vincita si diffuse in tutto il piccolo paese, sorprendendo tutti, e tutti facevano domande, ed il ragazzo dovette raccontare della apparizione avuta e dello amuleto a forma di stella avuto in dono..

Venne a sapere nel paese che esisteva questo amuleto porta fortuna un ragazzo bullo molto robusto e alto e campione di arti marziali..

Il ragazzo bullo avvicinò il ragazzo considerato ormai il più fortunato del suo paese e gli rubò, minacciando di picchiarlo, il famoso amuleto e se ne andò..

Fu così che la buona stella quella notte apparve al ragazzo bullo che vedendola, disse a lei con determinazione:” adesso ho io lo amuleto che ti rappresenta…adesso obbedisci a me, dovrai portare fortuna solo a me, oppure picchierò il ragazzo che ti sta simpatico..bada che non sto scherzando!”

la buona stella rispose:” farò vincere anche te, anche se sei un malvagio ragazzo, ma poi dovrai restituire lo amuleto porta fortuna al mio ragazzo preferito ..PERCHE’ solo lui lo merita davvero!”

Fu così che il ragazzo bullo nei giorni successivi, tentò la fortuna e vinse anche lui alla lotteria nazionale un premio di un milione di euro..

Ma al ragazzo bullo non gli bastava mai, e non voleva restituire lo amuleto a forma di stella..voleva tenerlo sempre ..aveva delle ambizioni..

Fu così che un giorno il ragazzo bullo mentre camminava su un ponte stretto al di sopra di un precipizio un ponte adibito a passaggio pedonale..fu colpito da dei sassi, ma erano in realtà piccoli e numerosi frammenti di meteorite provenienti dal Cielo, il ragazzo bullo fu stordito per i colpi alla testa ricevuti e precipitò cadendo dal parapetto del ponte e morì nel burrone alto 30 metri..

Il commissario di polizia che aveva lo incarico di investigare sulla strana disgrazia, trovò il corpo deceduto del ragazzo bullo sul fondo del precipizio, vide li vicino al corpo il famoso amuleto a forma di stella di argento, e lo riportò al ragazzo di cui si riteneva la legittima proprietà, riconobbe lo amuleto poichè era stato descritto da molta gente e da come raccontavano i quotidiani del paese in quei giorni..e siccome nelle mie favole la polizia é magica e riesce sempre ad intuire la verità, il commissario smise di sospettare del movente che sembrava avere il  ragazzo orfano e archiviò il caso… il commissario di polizia scrisse nel fascicolo che il decesso era stato causato e si trattava di certa disgrazia involontaria alle intenzioni umane…per fortuna del ragazzo orfano il commissario di polizia decise in questo modo..

Da quel giorno nessuno in paese desiderò più di rubare al ragazzo orfano il suo amuleto temendo di fare la fine del ragazzo bullo, ed avendo anche capito che lo amuleto a forma di stella forse portava fortuna solo a quel ragazzo e non ad altri..

Fu così che la buona stella in sogno disse al ragazzo orfano:  :”devi sapere ragazzo mio, che non sono stata io a causare la disgrazia al tuo nemico, ma devi sapere che la meteorite ha colpito il ragazzo bullo a causa di circostanze misteriose volute dal Caso e dalla Coincidenza, che sono forze imprevedibili e non obbediscono a nessuno..

Dovete sapere che il ragazzo orfano anche se viveva da solo, non fu più considerato sfortunato nella vita, e visse felice e contento a causa dei molti momenti fortunati che gli capitavano e questo era dovuto alla protezione del suo amuleto di argento dono della sua buona stella..

Morale:

Chi usando la forza bruta e la prepotenza pretende fortuna dalla vita dovete sapere che mai la otterrà..poichè si dice che è giusto essere buoni con chi sbaglia, si! ma fino ad un certo punto..

FINE

autore Egidio Zippone

Milano, Giugno 2024

giudizio interessante fantasioso

Voto (da 5 a 10) 9

Favole di Egidio: il Pansessuale (per adulti)

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(racconto di tipo verde e bianco)
tempo teorico dedicato per la lettura circa 15 minuti

FAVOLA : IL PANSESSUALE

Introduzione: Ognuno ha il suo destino, le Divinità portano fortuna a tutti..

Favola: il pansessuale..
Inizio

Nel mondo delle favole, nei tempi moderni, dove consiglia la modernità
Esisteva un uomo giovane colpevole di peccati strani..che abitava in un villaggio in campagna… abitato da contadini ed allevatori di animali..
Questo individuo umano decise di duplicare il suo dna, e di mettere al mondo una discendenza, e decise di sposarsi con una donna di cui era innamorato, ma per farlo occorreva il permesso dei perbenisti che erano molto influenti sulla vita degli abitanti del villaggio..che erano il parroco ed il sindaco..
Fu così che il nostro individuo rivelò ad un vero sacerdote di essere un PANSESSUALE e di volere sposare ugualmente una donna cristiana..di cui era innamorato..
Disse il sacerdote preoccupato: “ma dimmi se avrai figli almeno rispetterai i figli che avrai?
Il peccatore rispose: ” si! Rispetterò i figli che mi darà mia moglie!..”
Ed il vero sacerdote disse: ” nonostante sei un peccatore e poiché ti sei ravveduto, in nome di questa promessa di rispetto..hai detto che almeno rispetterai i tuoi figli…ritengo quindi che puoi sposare la donna che ami!”
E il sacerdote perdonò di tutti i suoi atti impuri il PANSESSUALE…e gli permise il matrimonio religioso.
Ottenuto il permesso di sposarsi da parte della chiesa, il nostro amico pansessuale andò dal sindaco e chiese anche a lui il permesso di sposarsi…ed il sindaco un pò preoccupato..gli disse:
“Lei é un cittadino troppo permissivo, promette lei di rispettare almeno la legge scritta del nostro Codice Civile?”
il pansessuale rispose: ” prometto di comportarmi durante il matrimonio…come un bravo cittadino!”
ed il sindaco aggiunse: “puoi sposarti e fare figli!”
Fu così che anche la autorità del paese, il sindaco, gli permise il matrimonio!”
Lo individuo convinse la sua sposa a trasferirsi in città, dove acquisto un camion e divenne un camionista come lavoratore..
Dovete sapere che lo individuo umano ebbe tre figli da sua moglie e visse felice e contento..
*
Morale: Esiste il destino..poiché la felicità la meritano in molti..

Fine
Autore: Egidio Zippone
Milano, Aprile 2024
giudizio: saggio, comprensivo
voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: Pierino ed il furbo mago ladro (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde e nero)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 20 minuti

FAVOLE DI EGIDIO

PIERINO ED IL FURBO MAGO LADRO

INTRODUZIONE: Se il buon senso abbandonerà il giudicare di chi é ladro e di chi non lo é, gravi problemi avranno li ingenui e li sprovveduti..

Favola: Pierino ed il furbo mago ladro

Inizio

C’era una volta nel mondo delle favole, nel simil-periodo del 1990, un mago che era ritenuto ladro e che riceveva molti rimproveri e punizioni dai perbenisti..

Questo mago stufo dei rimproveri e delle maledizioni che gli facevano, poiché era lui l’unico ladro in quella regione, dovete sapere che gli altri abitanti della regione erano tutti onesti integerrimi e senza errori, decise di fare un maleficio per sua furbizia..

Il mago prese alcune monete, e causò un sortilegio con esse, egli disse: “fingerò di aver smarrito queste otto monete, chi le raccoglierà dal terreno, e se le metterà in tasca sua, siccome queste monete non sono denaro suo ma di un altro, sarà ritenuto un vero ladro, come me, dagli Esseri Superiori che comandano il buon umore e la buona salute, e quindi costui si sentirà un ladro per sempre, soffrirà di crisi di coscienza e non sarà più onesto e quindi perderà la Protezione Spirituale che difende la sua salute e le Anime Matte potranno tormentarlo, facendolo star male, in modo psicosomatico..e sarà punito al posto mio..ed io sarò dimenticato..

Decisa questa cattiveria e questo maleficio, il mago ladro, si recò su una strada dove passava molta gente e gettò in terra le monete maledette fingendo una distrazione..e se ne andò..e le otto monete restarono sul terreno indifese..

Dovete sapere che poco dopo passava da quella strada un ragazzo di nome Pierino, che mentre camminava vide sul percorso ben otto monete, di cui non si poteva sapere il legittimo proprietario, ed il ragazzo esclamò. “che fortuna! ho trovato ben otto monete e nessuno mi dice che sono sue, che fortuna adesso me le prendo io, secondo me non é rubare!”

Pierino raccolse le monete dal terreno le pulì e se le mise in tasca, l’ingenuo non sapeva che erano la causa di un maleficio voluto da un vero ladro..

All’improvviso si udì un tuono nel cielo e si mise anche a piovere, ed il maleficio voluto dal mago incominciò,  apparve lo Spirito della Integerrimità che disse con determinazione: “Pierino hai rubato! il denaro che ti sei preso non é tuo, adesso non sei più un bravo ragazzo onesto”.. ” la buona volontà é necessaria dimostrarla a chi si vuole puro!” e con voce telepatica l’Integerrimità aggiunse con tono severo: “Presto sia tolta a Pierino la Protezione Spirituale che hanno i bravi ragazzi, poiché Pierino non é più a nostro parere un bravo ragazzo!”

Pierino cominciò a sentirsi debole, e mentre si allontanava spaventato, lo vide camminare per strada una Anima Errante e Matta ed invisibile ad occhio nudo, era piena di ricordi di malattia fastidiosi, questa Anima Matta si accorse che il mortale stranamente non era protetto spiritualmente come gli altri ragazzi, e decise di conseguenza di impossessarsi del corpo di Pierino per divertirsi a farlo stare male in modo psicosomatico..

il povero Pierino cominciò a stare male davvero, e comprese che quelle monete non portavano fortuna come pensava..

e Pierino urlò chiedendo giustizia al Cielo: “TROPPO GRANDE E’ IL CASTIGO CHE SUBISCO, E NEMMENO LA MIA FU VERA INTENZIONE DI RUBARE!”

Dovete sapere che dall’alto di una nuvola il Signore della Natura, ascoltò la sua implorazione, comandò di smettere di piovere, e ordinò alla Fata della Sostanzialità di intervenire ed aiutare il ragazzo..

Apparve lo Spirito della Sostanzialità che disse: “Pierino ti aiuto io, la mia Protezione Spirituale non si basa sull’aver un buon comportamento integerrimo e sul dovere di essere  Puro per forza, poichè sei solo un essere umano e quindi puoi avere errori”, detto questo quindi la Fata ordinò che la Protezione Spirituale fosse ritornata a questo ragazzo di nome Pierino e che l’Anima Matta che lo tormentava fosse  esorcizzata ed allontanata da lui..

Apparve in quel momento lo Spirito del Buon Senso che tutti sanno é uno Spirito Sapiente della buona interpretazione delle cose..

“Avete fatto bene a vincere il maleficio del mago ladro, poiché il ragazzo non ha rubato per davvero, ma ha solo trovato delle monete e non sapendo di chi erano se le è tenute, quindi è giusto che se li tiene lui, e tutta fortuna la sua, ma il maleficio voluto dal ladro lo fa ritenere in errore comunque, allora sia detto che se si tratta per voi di un errore, certamente il suo errore non é un errore grave”, e poi aggiunse: ” poichè in Cielo si usa dire: sia punita la trave… ma almeno la pagliuzza lasciatela stare…poiché chi è un giudice pignolo resterà sempre da solo!”

Dovete sapere che Pierino tornò a stare bene, la malattia psicosomatica fu vinta, poichè non era una vera malattia la sua, e Pierino tornato in forze, entrò in una trattoria e si comprò con quelle monete un bel panino al salame ed una aranciata…felice di essere stato capito dal Signore della Natura, si mangiò il panino bevve la aranciata, e ringraziò le Divinità del Cielo per aver dimostrato Buon Senso e di aver deciso di tornare a difendere la sua buona salute..

Morale: il Buon Senso trionferà e la furbizia dei ladri sempre si sgonfierà..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Maggio 2024

Giudizio: insegnamento utile, saggio

voto: (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: il commerciante di tessuti (per adulti)

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(racconto tipo verde e bianco)

tempo teorico da dedicare per la lettura circa 25 minuti

FAVOLA DI EGIDIO..

IL COMMERCIANTE DI TESSUTI (per adulti)

Introduzione: non tutte le forze spirituali che sono in grado di aiutare obbediscono allo spirito dell’uomo, esistono forze spirituali alternative..

Favola: il commerciante di tessuti

Inizio

C’era una volta, molto tempo fa, in Italia nel simil periodo del 1600 d.c., un commerciante di tessuti che faceva pochi affari, poichè le sue stoffe non erano molto richieste dai ricchi della regione dove esercitava..ed anche perchè il commerciante conduceva una vita sessuale dissoluta..e quindi aveva pochi clienti..poiché in quel tempo erano tutti innamorati della moralità..e qualcuno lo discriminava..e dissuadeva la gente a fare affari con quel commerciante diverso..

Un giorno il commerciante decise di fare fortuna viaggiando per il mondo, ad esempio aveva intenzione di recarsi nella lontana Cina ed più in là ad Oriente nella lussureggiante India..

Fu così che il commerciante di tessuti riunì tutti i suoi servi ed i suoi denari e partì per il lungo viaggio verso Oriente..

Dovete sapere che mentre si trovava con la sua carovana guidata dai servi nella lontana Asia minore, il commerciante fu infastidito da uno spettro, lo spettro dell’uomo apparve a lui e con atteggiamento deciso disse rivolto ai servi: ” il vostro padrone è un pervertito, non è un vero uomo, che la forza spirituale e muscolare degli uomini lo abbandoni, e l’autorità che lo rende capo dei suoi servi lo allontani, guai a chi si rende servo di colui che disobbedisce all’uomo..”

i servi vedendo e sentendo l’essere soprannaturale che rimproverava il loro padrone, superstiziosi come erano, si impaurirono e fuggirono via lasciando solo il commerciante che disse mentre provava debolezza fisica e mentale: “in questo momento troppo grave é il disagio che mi causate!”

Dall’alto del cielo, da sopra una nuvola, il Signore della Natura aveva visto tutto, rendendosi conto della ingiustizia e della iniquità che stava subendo il commerciante ordinò ad uno Spirito a Lui obbediente di aiutare colui che non era ben visto dai suoi simili..

“tu Spirito degli Eroi, aiuta tu, quell’individuo umano a continuare il viaggio, poiché è troppa l’ingiustizia che sta subendo!”

lo Spirito degli Eroi, scese dal cielo, si avvicinò al commerciante che era visibilmente sofferente e gli disse: “ti aiuto io..io posso darti forza spirituale e conforto, come tutti gli eroi sono altruista!”

a questo punto lo spettro dell’uomo lo sentì e reagì indispettito e disse: “anche gli eroi sono uomini e quindi non ti aiuteranno..dimmi tu oh Spirito..che tipo di eroe sei…sei un eroe vero uomo?”

e lo Spirito degli Eroi rispose: ” Noi eroi, siamo eroi non perche obbediamo ad una regola sessuale, ma siamo eroi perché siamo coraggiosi, abbiamo Spirito di avventura e siamo abili nel risolvere i problemi che hanno gli esseri umani!” e continuò..”quindi non siamo obbligati a obbedire ai doveri che comanda lo Spirito dell’Uomo!”

lo spettro dell’uomo sentendosi non capito, si arrese, smise di insistere e se ne andò scomparendo da quel luogo..

Dovete sapere che il commerciante di tessuti cominciò a stare meglio, la forza spirituale degli eroi lo stava aiutando..

il commerciante disse: “come farò a continuare il mio viaggio, i miei servi sono fuggiti!”

“e lo Spirito degli Eroi disse a lui: ” parlerò Io ai tuoi servi e dirò che il loro padrone è benedetto dal Signore della Natura ed il mio aiuto spirituale è la prova di questo!”

Fu così che i servi su richiesta dello Spirito degli Eroi tornarono dal loro padrone e si scusarono con lui..

il commerciante di stoffe reso di nuovo forte spiritualmente e fisicamente ..potè così ricominciare il suo viaggio con la sua carovana e riuscì a raggiungere dopo qualche settimana la lontana Cina dove acquistò tessuti di seta pregiata e ceramiche graziose..poi il commerciante continuò il suo viaggio a sud e raggiunse l’India dove potè acquistare numerose spezie, gioielli e vestiti..

Fatto tutto questo con la sua carovana piena di mercanzie guidata dai servi, il commerciante decise di tornare in Italia ..

Dovete sapere che il commerciante di tessuti e stoffe fu un abile venditore, e riuscì a diventare ricco a causa della buona mercanzia dì cui disponeva, pagò bene i suoi servi, e comandò di costruire una bella villa per lui e visse felice e contento.. visse felice per tutta la sua vita..

Morale:

Se una porta per voi si chiuderà….dovete sapere che per voi se ne aprirà di certo un altra..poichè questa é Giustizia Divina..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Aprile 2024

giudizio: ottimista, sperimentato

voto: (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: dedicato allo Spirito della Praticità (per ragazzi)

paesaggio

 

 

(racconto di tipo verde)

tempo teorico da utilizzare per la lettura circa 25 minuti..

INTRODUZIONE: quando il mondo delle persone è in guerra per il troppo credere in un idealismo, ecco che gli spiriti che possono portare pace, in quanto allontanati dal comportamento dell’umanità intollerante, decidono molto spesso di trovare rifugio nel mondo selvaggio, regalando poteri ad un umile vita e aspettando tempi migliori per ritornare…

Favola: Dedicato alla Praticità dell’essere umano

Inizio

L’universo è infinito e nella sua illimitata grandezza..é possibile che esistano altri pianeti simili alla Terra, ma lontani dalla Terra, essi sono forse simili al nostro pianeta ma non del tutto, ad esempio molti di questi pianeti hanno due lune…due fonti di energia differenti per influenzare le menti dei dormienti.

Accadde un giorno su un pianeta di un altro sistema solare..che ha un altro nome e non importa quale, che il vivere in pace tra i differenti popoli che lo abitavano, fosse diventato difficile.

In quel periodo della storia di quel mondo, su quel pianeta all’improvviso, tutti gli abitanti rinnegarono la saggezza e l’intelligenza della fratellanza tra i popoli …un eccessivo rispetto dei doveri di ogni idealismo consigliava le genti al litigio e li portava alla discordia..nessuno infatti voleva più interpretare la vita con Praticità e pazienza..era ritenuto troppo da loro sacrificare l’integerrimità degli ideali per favorire la pace….

Come soldati motivati e mentalmente tutti impegnati ..resi tutti di un pezzo e forti di un carattere autoritario ..i popoli interpretavano le vicende umane con pignoleria..é vero che la loro immagine di serietà ci guadagnava, ma questo impegno portava a continui litigi e scaramucce…ormai la pratica diplomazia mediatrice era ritenuta una falsità e un tradimento dei veri ideali della propria nazione .

Fu così che in tutto il mondo si comandò una guerra in nome del rispetto preciso dell’integralismo consigliato dall’idealismo, lo Spirito della Praticità non pignolo e pratico fu allontanato da tutti, nessuno lo voleva più come consigliere..bisognava obbedire invece ad uno spirito che credeva fortemente nei propri principi, che era convinto della perfezione del comportamento e nel dover purificare con essa tutto il pianeta.

Solo una unica verità doveva comandare i popoli…la più forte…la guerra mondiale avrebbe dimostrato quale verità avrebbe governato…la perfezione era una sola…quelli che avrebbero vinto avrebbero dimostrato di essere nel giusto, e lo avrebbero dimostrato vincendo la guerra.

E così scoppiò la guerra, la Praticità del compromesso era considerata poco nobile, tutti volevano difendere l’integralismo e la purezza dei loro ideali rischiando la morte…molti giovani morivano litigando per ideali che consigliavano la competizione tra i popoli..

Fu così che lo Spirito della Praticità che invece predicava la tolleranza di tutte le opinioni da tempo ed il vivere in pace dei popoli, consigliando che l’importante nella vita é di partecipare, si senti solo e perso e non sentendosi più capito dai tanti, pensò di partire per altri luoghi…molta gente lo aveva rinnegato con cattiveria per far posto ad una intenzione integralista della difesa pignola di un ideale.

Lo Spirito della Praticità deluso dalla gente…e reso triste dall’incomprensione per lui…ormai convinto di dispiacere agli uomini..sospettato anche di causare frustrazione nell’animo umano a causa del sacrificio di rinunciare a causa sua della ricerca della perfetta esistenza…lo Spirito della Praticità affermò che:” piuttosto preferisco aiutare i selvaggi e non l’umanità civilizzata ma egoista che comanda in questa parte del mondo”..e così partì volando via, in quanto etereo, per la zona sud di quel pianeta…lontano dai popoli che si consideravano più evoluti.

Ma lo Spirito della Praticità che poteri ha?… lo Spirito della praticità come ci aiuta nel vivere?

Lo Spirito della Praticità ha il potere di comandare gli elementi chimici e fisici della natura, il fuoco, l’aria, la terra e l’acqua, essi ascoltano i suoi consigli volentieri, lo Spirito della Praticità inoltre sa consigliare l’interpretazione della fisica e la scienza della biologia e può causare la formazione di nuovi corpi viventi favorendo la varianza del gregge, ha il potere di rendere pazienti e moderati le mentalità e inoltre far diventare più sana la suggestione dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo, ed inoltre per mezzo della Praticità tutta la realtà che ci circonda diventa più tollerante alla piccola percentuale di insoddisfazione presente favorendo l’accontentarsi degli uomini…..

Non obbediscono allo Spirito della Praticità, la purezza ed la volontà di ideali puri e quelle idee filosofiche con le quali si favorisce la integerrimità dei valori e quindi l’intolleranza di chi si è reso diverso da noi…poichè il piacere di essere integerrimi non obbedisce alla praticità

Fu così che lo Spirito della Praticità decise che  l’unico modo per impedire l’estinzione ed ottenere la comprensione per la buona salute di ognuno e la difesa di molti dalla depressione, era  di fuggire da quella parte di mondo..decise di andarsene da quella parte di mondo intollerante, poichè la frase “siamo tutti diversi e quindi tutti uguali!” era una buona consolazione per l’umanità secondo lui, e lo spirito della Praticità non voleva cambiare parere al riguardo..

Egli disse: “ fuggirò nel sud del pianeta..nel centro Africa, si fuggirò nel profondo sud della savana alberata, tra gli abitanti dell’Afrolandia, mi recherò laggiù sperando di trovare amici sinceri che mi capiranno..laggiù la vita è ancora selvaggia e la natura è ancora aspra e bisognosa di consigli..troverò certamente pace nella vita umile dei selvaggi, consigliando loro di interpretare la vita accettando qualche sacrificio in cambio del poter vivere in pace ”.

I luoghi del pianeta hanno nomi simili alle zone abitate della nostra Terra, non ci deve stupire questo, perché la vita nell’Universo abitabile è in parte molto uguale ovunque…molte cose coincidono e sono simili nonostante i mondi siano lontani.. proprio come nelle favole..le conseguenze i modi di reagire agli avvenimenti che influenzano ciò che esiste sono molto simili..

Fu così che lo Spirito della Praticità, partì tristemente volando nel cielo verso luoghi dove la libertà individuale comandava ancora e la logica del massimo profitto non era ancora obbligatoria..partì volando quindi per la selvaggia e lontana Afrolandia.

In quei luoghi la popolazione umana viveva insieme in simbiosi utile, essi vivevano nella comprensione reciproca che l’importante per tutti è restare vivi favorendo il vivere con praticità…secondo quei popoli ogni forma di vita andava protetta….

Dovete sapere che tra le creature che vivevano in quei luoghi selvaggi …nelle immense foreste equatoriali, esisteva anche un gruppo di selvaggi.. molto amichevoli tra loro e allegri..bassi di statura e vestiti di indumenti poveri…ma molto in pace tra loro..

essi vivevano la loro naturale esistenza con poco idealismo e con un pò di pazienza…pensavano solo a darsi benessere e buona salute e per questo motivo lo spirito della praticità affermò:

”Si! é questo il luogo futuro della mia destinazione, luogo dove la mia influenza spirituale non sarà contestata!” pensò lo Spirito della Praticità e della scelta di accontentarsi e della poca ambizione…e disse…” tornerò a gioire della pace e della vita tranquilla…tra loro, tra le tribù selvagge dell’Africa la vita era ancora comandata dalla Praticità”.

Lo Spirito della Praticità…dopo aver cercato a lungo, si sentì attratto e compiaciuto in particolare dalla vita spensierata e allegra di un gruppo di selvaggi riuniti in una tribù ..essi vivevano in pace nella foresta tra alberi secolari e nelle grandi pianure e lo Spirito della Praticità decise quindi di incarnarsi in un individuo appartenente a quel gruppo di umani selvaggi così simpatico e basso di statura..

Lo “Spirito della Praticità”, li osservò per un po’ di tempo stando nell’aria e poi dopo aver chiesto il permesso all’io di uno di loro, l’umano selvaggio ritenuto più allegro e più vispo di altri, decise di incarnarsi in lui..lo Spirito della Praticità ..ottenne il permesso di incarnarsi in cambiò di una sensazione di benessere spirituale ai nervi della mente del giovane selvaggio….egli entrò nell’animo dell’umano di pelle nera che viveva come un selvaggio, diventando parte del suo spirito e della sua intelligenza umile.

il selvaggio così posseduto spiritualmente dalla Praticità, visse felice e sano e lo spirito della Praticità trovò finalmente la realtà di una vita spensierata in quell’essere umile e pacifico…ingenuità e tolleranza unita a regole semplici di vita si confondevano miti in lui.

Passarono in questo modo molti anni…divisi in giorni di pioggia e belle giornate di sole…e lo spirito della Praticità apprendeva ogni giorno i benefici della vita semplice di quella tribù di selvaggi..

Dovete sapere che la guerra nelle terre del nord di quel pianeta finì ma dopo ben cinque anni….

Il mondo dopo avere molto sofferto momenti di crudeltà e di violenza a causa delle battaglie, vide finalmente la parte libertaria e democratica vincere la guerra, il mondo desiderava stufo della recente guerra, ora finalmente desiderava la giusta pace per tutti….i vinti si sarebbero assoggettati ai vincitori ma convivendo e senza lamentarsi più della loro sconfitta…..senza avere sentimenti di vendetta..

Per sperare in questo, in tutte le chiese e in ogni casa di quella parte del mondo si pregava perché una volontà di pace tornasse su tutta Eurolandia…occorreva uno Spirito che mettesse d’accordo vincitori e vinti, seppur i popoli erano stati resi differenti dal vincere la guerra oppure resi differenti ed umiliati dall’averla perduta…molte cose sbagliate erano accadute..

Fu così che lo Spirito della Praticità capì che quello era il momento giusto per tornare in Eurolandia, doveva ora tornare a vivere tra le persone civilizzate..e convincere con la Praticità del sincero tollerare il differente, il volere la pace per i molti individui, ed a difendere essa con la tolleranza alle diverse opinioni, il senso della Praticità poteva tornare a essere apprezzato, tutti dovevano guadagnare qualcosa dalla pace: “ognuno a casa sua, stando attenti a non giudicare con pignoleria il prossimo..si doveva obbedire alle regole, ma sempre rispettando l’indole variante del gregge in quanto ogni forma di vita va rispettata”.

Ma prima però lo Spirito della Praticità doveva ringraziare quel buono ed semplice umano selvaggio che lo aveva tenuto vivo in lui in tutti questi anni.

Lo Spirito della Praticità si era consolato vivendo nel corpo del selvaggio, dei momenti di frustrazione di non essere capito dal mondo e decise per questo che avrebbe fatto un dono a quell’essere umile così gentile, decise di dare a quello umano di pelle nera, che si chiamava Resperò, il potere di guarire i malati ed i feriti, sia che essi fossero persone, sia che essi fossero animali..era sufficiente che Resperò accarezzasse la parte ammalata o ferita con l’intenzione di guarire e l’individuo umano oppure l’individuo animale guarivano davvero..

Lo Spirito della Praticità decise questo affinchè anche la vita selvaggia potesse essere utile, poichè tutti gli esseri viventi del pianeta erano una risorsa per la solidarietà, egli volle che questo miracolo avvenisse anche tra i selvaggi, esseri umani di pelle nera così semplici e umili ma ugualmente felici, il saper guarire i malati era utile anche a loro…al parere dello Spirito della Praticità non importava a chi si causasse la guarigione e la vita secondo lui a causa della Praticità accettava di essere guarita anche dall’aiuto di un selvaggio..così in nome della vita tranquilla e sperimentata..lo “Spirito della Praticità” aveva deciso questo: “renderò miracoloso anche un essere appartenente al mondo selvaggio”.

Fine

Autore: Egidio Zippone

(Milano, Settembre 2011)

Giudizio: interessante, originale

voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: Gigi ed i tre giganti (per adulti)

Storm clouds shroud an electrical storm of the coast of Byron Bay at night. Taken from the hinterland around Mullumbimby, early evening in Autumn as the changing sky dazzles with a natural light show of lightning bolts and billowing clouds dance in the sky for hours.

 

(racconto di tipo verde)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 20 minuti

FAVOLA DI EGIDIO (per adulti)

GIGI ED I TRE GIGANTI

INTRODUZIONE: i metodi inventati dalla umanità se sono permissivi alle immolarità…non sono più nel giusto nel comandare di discriminare e nemmeno non sono più nel giusto nel convincere a perseguitare le minoranze di opinione..

Favola: Gigi ed i tre giganti..

Inizio

C’era una volta nel mondo delle favole che sarebbe il mondo dei sogni, nel simil periodo del 1995, un ragazzo di nome Gigi..

Un giorno Gigi camminando per il bosco mentre rifletteva sulla sua vita di peccatore, incontrò tre persone maschili..che gli dissero:

“Noi siamo tuoi amici la pensiamo come te!”

dissero a Gigi i tre sconosciuti

“e devi sapere ragazzo che un giorno la nostra amicizia per te, ti sarà utile a darti buon umore, poiché tu sei come noi, chiedi di essere libero nelle opinioni, poiché anche tu hai disobbedito alla coerenza ed alla logica per motivi di libero arbitrio e di poca ambizione!”

Gigi salutò le tre persone maschili e li ringraziò per la loro solidarietà, e riprese il suo viaggio pensando di se stesso: “é sempre utile avere degli amici..più amici abbiamo più la vita ci sorride!”

Cammina e cammina, Gigi giunse in una valle pianeggiante, dove in un luogo isolato era stato costruito un casolare di legno alto 10 metri..

Gigi vi entrò incuriosito, e vide che all’interno c’erano delle panche di legno dove stavano seduti molti giovani, e tutti ascoltavano in quel momento un comizio, a tutti loro parlava un uomo di nome Edoardo, che diceva ai giovani presenti : ” io.. cari giovani vi insegno ad essere uomini veri!”

“Dovete sapere che per essere veri uomini, per essere veri maschi, pur permettendo a noi qualche errore morale, ugualmente dovete vietare almeno una cosa, che l’uomo commetta anche la sodomia, poiché la sodomia offende l’essere maschio dell’uomo, dovete essere integerrimi almeno a questa attenzione, potete permettervi QUESTO, ma dovete assolutamente vietare a voi ed a chiunque conoscete di commettere anche QUELLO….”

E l’insegnante continuò nel suo comizio: “dovete discriminare chi ha commesso sodomia, perseguitarli obbligandoli a ritenersi matti e creando loro problemi nel cercare lavoro ed inserimento sociale vietando a loro il matrimonio con vere donne, infatti chi ha disobbedito alla regola dell’uomo si deve estinguere, poiché non si commette sodomia..di conseguenza non fate come quello li, si! guardate la persona seduta in ultima fila, che ha sbagliato pure in quello, egli va ritenuto da tutti voi un matto e va oltraggiato causandogli impedimenti in società, non va aiutato se sta male di salute, per motivare in questo modo la gente ad una selezione meritocratica dell’umanità nei riguardi dell’essere umano maschio..io so tutto di lui…egli si chiama Gigi ed é qui tra noi, ingiustamente.. si vuole uomo..ma non è giusto che lo sia!”

Fu così che molti giovani si voltarono a guardare Gigi, lo guardarono con cattiveria e qualcuno lo insultò..

Gigi intuendo la iniquità di giudizio con cui si istigava i giovani.. rispose all’insegnante iniquo urlando: “con tutti gli errori morali che tollerate e di cui diventate complici, quali la pedofilia etero, la violenza sessuale di gruppo, l’incesto etero, il rubare, le intenzioni omicide dei criminali, e la tolleranza a vivere da impotente sessuale, voi parlate di discriminare un tipo di peccatore, dicendo di offenderlo e di perseguitarlo con cattiveria!”

” al mio parere troppa é la vostra iniquità ed il vostro insegnamento é infedele alle regole della vera moralità e della buona salute!”

Fu così che Gigi si alzò, prima che i giovani presenti istigati dall’insegnante del corso si avvicinassero a lui per picchiarlo, Gigi si alzò e subito si allontanò dal casolare correndo verso l’uscita..giunto fuori dal capannone Gigi incontrò qualcuno..

Gigi incontrò i suoi tre amici del bosco, che vedendolo offeso ed contrariato dissero a lui…

“abbiamo inteso..il criterio meritocratico che stanno insegnando laggiù, é iniquo ed infedele..ti aiuteremo noi a farti tornare allegro e di buon umore!”

“io con la forza spirituale di chi crede nel libero arbitrio che ci permette di inventare nuove regole…poichè le regole attuali sono state inventate da altri..ti aiuterò anch’io…e mi trasformerò in un gigante alto venti metri”

disse un altro:

“io utilizzando la forza spirituale della natura selvaggia, di chi ritiene non necessario avere regole e consigli…poiché io decido a simpatia secondo una preferenza del momento che dovete sapere non sempre rispetto..con la forza spirituale di chi la pensa in questo modo dicevo..mi trasformerò in una creatura in parte animale, ma alto venti metri!”

disse il terzo amico:

“io utilizzando la forza spirituale di chi ritiene le buone regole cosa giusta, ma poichè voglio anche favorire il portare pace con libero arbitrio, dichiaro quindi ugualmente che si può avere anche qualche errore, disobbedendo in questo modo al solo dovere di essere integerrimo, utilizzando questo tipo di forza spirituale mi trasformerò in un gigante alto venti metri!”

ed ora amici, aiutiamo tutti noi Gigi ad ottenere buon umore, e distruggiamo quel casolare dove si predica la iniquità e la discriminazione, causando la sofferenza psicologica sempre degli stessi!”

avendo capito le loro intenzioni Gigi disse: ” si! amici miei, distruggete tutto il capannone, poiché in quel luogo si istiga i giovani a discriminare ed a perseguitare con cattivi giudizi e cattive parole i pochi peccatori, e fanno questo pur essendo loro peccatori anch’essi, ma vedete la iniquità: loro dicono che sono peccatori in altro modo, sono quindi essi in realtà fattori infedeli alla vera moralità, sono essi servi spietati…in quanto permettono troppi errori agli esseri umani e sono quindi cattivi consiglieri ugualmente!”

Fu così che i tre amici di Gigi diventati giganti alti venti metri, si avvicinarono minacciosi all’edificio di legno e cominciarono a colpire il casolare con calci e pugni, fracassandolo e facendolo crollare, tutti i presenti vedendo i giganti così incolleriti, scapparono in varie direzioni e si dispersero nella pianura, solo lo insegnante iniquo di nome Edoardo restò nel capannone e dovete sapere che anche Edoardo cercò di cambiare la sua sembianza umana in un gigante per difendersi, ma tentò invano, i suoi tentativi fallirono e non riuscì ad ingigantirsi, poiché volere essere un vero uomo obbliga a dei limiti nella sembianza da avere, poiché un gigante non è un vero uomo..infatti per essere veri uomini bisogna restare essere umani maschi non piu’ alti di 1,80 metri,..l’insegnante del corso dicevo, non riuscì a diventare un gigante anche lui..e quindi subì la forza fisica dei suoi avversari e morì schiacciato dal crollo dello edificio che lui aveva costruito ed organizzato..

Fu così che vinta la iniquità di giudizio, e convinti tutti ad farsi consigliare dal libero arbitrio..fu così che in quella regione tornò la pace ed con essa il rispetto delle minoranze di opinione..

Mentre Gigi tornava verso casa sua, meditando sulla sua vita da peccatore, cammina e cammina Gigi si convinse.. che.: “negando la verità  tenendo nascosto il segreto che hai errori, per evitare di subire rimproveri e di passare per matto…negando l’evidenza ed il parlare dei testimoni contro di noi.. si impedisce di essere forti come giganti…. poiché è la verità che ci rende giganti..e mentendo non si può quindi impedire che si diffonda nel mondo la iniquità che causa il discriminare quelli come te!”.. ed inoltre  pensò: “meglio non temere la verità. …poiché chi teme la verità prima o poi si ammala..il nervosismo di non essere creduto é pericoloso per la salute  …causa stress in chi é bugiardo”.

Morale: Solo il libero arbitrio nel dare libertà e nel ricevere libertà, ci permette di partecipare alla vita sociale in qualunque modo pur restando ugualmente consigliati dall’opinione che noi preferiamo..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Marzo 2024

giudizio: interessante, originale

voto (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il caso e la coincidenza (per ragazzi)

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(racconto di tipo bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 10 minuti

FAVOLA DI EGIDIO

IL CASO E LA COINCIDENZA..

INTRODUZIONE: Esistono nell’Universo forze ed energie incontrollabili..

Favola: il caso e la coincidenza

Inizio

C’erano una volta due fratelli, uno si comportava a modo e con gentilezza e l’altro era invece fornicatore e maleducato

In ogni caso…dovete sapere che i due fratelli andavano d’accordo si volevano bene .

Un giorno triste il fratello perbenista si ammalò di tumore al cervello..e diventò depresso .

Nel paese molti dicevano, come è possibile che tra i due, proprio il fratello migliore, il più meritevole, si é ammalato in modo così grave, mentre il fratello peccatore sta meglio di lui in quanto sta bene di salute…è forse questa un ingiustizia divina…logica vorrebbe che i peccatori sono maledetti ed i perbenisti invece benedetti, e molta gente diceva dispiaciuta.. come mai questa ingiustizia?

Un Profeta, difensore del credere negli dei, rispose alle accuse di quella gente..

“Dovete sapere che il Signore della Vita preferisce perdonare e con dispiacere maledice..in quanto voi lo obbligate a questo con le vostre richieste di far giustizia dei peccatori..

Significa che le sfortune e le fortune che capitano nel mondo, sono dovute al Signor Caso e alla Signora Coincidenza…queste entità, dovete sapere hanno gli occhi bendati ..quindi non possono distinguere i veri peccatori dai veri perbenisti..”

Allora i giustizialisti urlarono:” togliete subito le bende dagli occhi a quelle due divinità…in questo modo governerà solo la giustizia e la dovuta meritocrazia .

Fu allora che il fratello educato così gentile e perbenista disse:” A cosa serve augurare la malattia ai peccatori..forse in questo modo si migliora il mondo?”

“Lasciate che il Caso e la Coincidenza abbiano gli occhi bendati, e tutto potrà capitare all’insaputa della loro volontà ….io sono un buono e non voglio nonostante tutti sanno che mio fratello é un vero peccatore,  non voglio che mio fratello sia maledetto dagli dei, poichè farlo ammalare di certo non guarirà la mia poca salute..sarebbe soltanto dispiacere aggiunto a dispiacere..”

Avendo sentito queste parole i paesani se ne andarono…ed il fratello peccatore abbracciò il fratello perbenista dimostrando gratitudine per quello che aveva detto alla gente…era vero i due fratelli si volevano bene..

Dovete sapere che il mese successivo…il Caso e la Coincidenza, agirono con i loro poteri impulsivi,  poiché il fratello perbenista ricevette una lettera dall’ospedale, il medico si scusava con il paziente in cura, dicendo nella lettera che il referto che gli avevano dato non era il suo,  ma era quello di un uomo anziano era il referto di un altro, e che quindi il fratello perbenista non aveva nessuna malattia..

la Tac all’encefalo del fratello perbenista, fu ripetuta di conseguenza la settimana successiva …e furono confermate le speranze della famiglia, il fratello perbenista era sano…non aveva nessun tumore..tutti gioirono a questa notizia..ed il fratello perbenista guarì dalla depressione..

Morale:

Come avete capito il lieto fine di questa favola. non é stato causato da una guarigione miracolosa come molti lettori speravano,, ma il lieto fine é dovuto soltanto all’aver capito che a ragion del Caso e della Coincidenza é stato risolto un problema causato da un errore umano..

Augurare il male agli altri é sbagliato…meglio perdonare e non portare rancore..poichè il provare invidia  per qualcuno potrebbe inaridire la nostra anima…

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Febbraio 2024

Giudizio: saggio, buono

Voto (da 5 a 10) : 9

Favole di Egidio: amore per la specie differente (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde)
tempo teorico dedicato per la lettura circa 10 minuti

FAVOLA DI EGIDIO
AMORE PER LA SPECIE DIFFERENTE

INTRODUZIONE: anche la specie differente va amata ed aiutata..

Favola: amore per la specie differente
Inizio
La voce del vento diceva al mondo: “la tua specie vuole che si aiuti solo chi é uguale a te…quindi non aiutate gli animali… sono di un’altra specie..poiche’ non sono persone!”

Il giovane Timoteo, senti la voce del vento dire queste parole, ma non era d’accordo con lei, poichè gli animali sono creature del Signore e quindi sono in qualcosa simili a noi..

Il giovane durante il suo cammino, un giorno incontrò un povero gatto che aveva una zampa ferita ed era anche affamato, Timoteo impietosito decise di aiutare il gatto in difficoltà …gli bloccò con un asticella alla meglio la zampina ferita e gli diede anche da mangiare e poi lo portò in una clinica per animali chiedendo di averne cura finanziando con suo denaro il ricovero del piccolo animale..e poi se ne andò.

La voce del vento lo venne e sapere e disse al giovane: ” siccome hai aiutato un animale che é di un altra specie, ora sei anche tu un appartenente a quella specie animale come lui..hai disobbedito alla tua specie..poiché hai condiviso un modo di vivere diverso dal tuo….
E la voce del vento continuò il suo rimprovero:”
hai sbagliato!.. hai preferito obbedire all’amore per gli animali..ora sarai considerato come loro, un essere inferiore, così impari a disobbedire alla furbizia da avere che pretende la tua specie…che chiede e che vuole dei privilegi rispetto alle altre specie che abitano il pianeta Terra…poiché non potendo migliorare la propria esistenza…qualche essere umano sente il bisogno di rendere più difficile la vita delle altre specie differenti dalla sua…poiché devi sapere che esiste una competizione tra le specie differenti…si chiama selezione naturale!”

Il giovane Timoteo si avvilì nel sentire quelle parole di rimprovero, e pensò forse è la voce del vento che comanda il mondo.. quindi io ho sbagliato, fu così che il Signore della Natura decise di confortare Timoteo e gli disse: ” non hai sbagliato…sono contento che hai deciso di aiutare anche tu un essere inferiore a te nelle capacità…dimostrando che sei un bravo ragazzo altruista..
in questo modo con il tuo esempio…mi sento capito, poiché anch’Io Divinità molto spesso ho deciso di aiutare gli uomini e le donne e di fare sacrifici per loro.. rinunciando alla furbizia del naturale egoismo che a volte consiglia l’Essere Superiore..”

Morale: può un essere superiore amare e fare solidarietà a chi é inferiore a Lui e non uguale nella specie? Sembra proprio di si!

Fine

autore: Egidio Zippone
Milano, Gennaio 2024
giudizio: consapevole , saggio, coerente
voto (da 5 a 10): 9