Favola di Egidio: il venditore di suggestioni (per adulti)

25251522-bottiglie-di-spa-oli-essenziali-per-l-aromaterapia

(racconto di tipo nero e bianco)

tempo teorico da dedicare per la lettura circa 30 minuti

FAVOLA DI EGIDIO

IL VENDITORE DI SUGGESTIONI

INTRODUZIONE: Occorreva una iniziativa per ottenere un guadagno, ad esempio con l’aiuto di un vecchio eremita, che gli insegnò i segreti dello spirito buono e di quello furbo, Giancarlo Bianchi riuscì ad avere successo per tutta la vita…

Favola: il venditore di suggestioni..

Inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole, un tempo lontano esattamente nel 1600 d.c nella penisola italica, un venditore di ceramiche che non faceva però buoni affari ed era ormai ridotto in povertà..le ceramiche non piacevano più alla gente e gli affari andavano per lui male…era ormai proprio senza un soldo.

Egli si chiamava Giancarlo Bianchi aveva diciotto anni, era orfano e viveva con quel che gli aveva lasciato il padre defunto..una bancarella di oggetti di ceramica.

Un giorno mentre era per strada preso nei suoi pensieri..incontrò una vecchietta che spingeva un organetto su ruote a cui era legata una scimmietta che ballava al suono della musica..molti giovani erano intorno alla vecchina che era un indovina a quanto sembrava e comperavano da lei biglietti propiziatori..la donna anziana vedendolo triste si rivolse al ragazzo e disse:“ ragazzo per pochi soldi estrarrò per te da questo gruppo di fogli.. un biglietto dove ci sarà scritto il futuro che ti aspetta”

“va bene!” rispose Giancarlo e aggiunse “ormai sono rassegnato alla sfortuna cosa ho da perdere” diede l’ultimo soldo che aveva alla vecchietta ed ella girò l’organetto per qualche minuto..e la scimmietta estrasse un biglietto dal mazzetto e la donna anziana lo consegnò al giovane in cambio del soldo.

Egli tese la mano, prese il biglietto, e lesse il suo responso

Sul biglietto dell’ indovino c’era scritto:

“ Si! sei veramente povero e inguaiato..ma se camminerai verso est..arriverai in un luogo che sarà la tua fortuna e diventerai anche re di quel paese”

“Oh bene!…se è vero ciò che è scritto qui…ho una speranza”..ringraziò la vecchina ed il giovane decise per sé.

Il nostro Giancarlo stufo di non guadagnare niente con i vasi e le statuine..regalò ad un fruttivendolo tutta la bancarella di ceramiche in cambio di qualche mela e del pane..e si mise in viaggio in cerca di fortuna.

Giancarlo tutto contento decise di incamminarsi verso est..ma dove era questo Est..chiese quindi alla gente :

“Signori sapete dirmi dov’è l’est?”….“L’Est è dove sorge il sole… quindi laggiù!” gli risposero i presenti indicando con il braccio la direzione ..quindi il giovane si incamminò per quella strada con tanto ottimismo per il futuro..non aveva niente da perdere ormai…”sarà quel che sarà!” affermò.

Cammina e cammina in direzione dell’est, il giovane venditore incontrò un uomo anziano in difficoltà, egli stava portando sulle spalle un grande peso..l’uomo anziano gli chiese aiuto..”ragazzo aiutami che non c’è la faccio!..ho raccolto della legna per il camino e devo portarla alla mia casa lassù sulla collina..ma è molto pesante da portare”

Giancarlo decise di aiutarlo…prese sulle sue spalle il sacco del vecchio e lo accompagnò alla sua dimora.

Il vecchio era un eremita del luogo, molto stimato da tutti, si chiamava..Basilio..l’eremita Basilio lo ringraziò di cuore.

“Di niente!” disse il giovane “ho aiutato lei volentieri nonostante il peso a portare il suo fardello sulle spalle, poiché sono in cerca del mio buon destino..e facendo del bene prima o poi lo incontrerò”.

Giunsero entrambi nella casa dell’eremita e l’eremita offrì al giovane da bere del latte per dissetarsi..latte fresco munto dalle caprette che stavano nell’ovile dietro la casa e poi il vecchio eremita chiese al giovane come poteva sdebitarsi ulteriormente del favore ricevuto.

Fu così che Giancarlo potè raccontargli la triste storia di povera esistenza che conduceva e dei pochi affari che faceva con essa.

Il giovane si lamentò con l’eremita della sua povertà e del fatto che nessuno si convinceva a fare affari con lui..il giovane disse al vecchio tra le lacrime che era proprio un infelice.

L’eremita ascoltò il giovane con attenzione..e gli disse ad un tratto: “ io ti posso aiutare..io posso!”

Dovete sapere che l’eremita era in realtà, oltre che un guaritore miracoloso, era anche un pò scienziato e un bravo alchimista e conosceva inoltre il segreto dello “spirito obbediente” e dello “spirito disobbediente”.

“Io ti posso aiutare!” disse l’eremita al giovane:

“Devi sapere che qui nell’eremo nella mia solitudine io ho imparato il segreto dello “spirito” e dei “profumi” che lo coinvolgono e delle suggestioni ipnotiche che essi procurano”.

“Se mi prometti che manterrai il segreto io ti aiuterò!”.

Il vecchio eremita tornò dalla soffitta dove era andato a cercare e disse al giovane: “Ecco tieni!”

E l’eremita regalò al giovane una scatola con tanti piccoli flaconi di differente profumo e su ogni flacone c’era scritto un numero per distinguerli..poi aggiunse al regalo una pergamena dove erano spiegate le modalità dell’uso e la funzione di ogni flacone differente e disse: “impara giovane i segreti della suggestione dell’auto-convincimento”

“Ecco! bravo giovane, qui c’è scritto il segreto di ogni profumo..non devi fare altro che venderli alla gente e insegnarne loro l’uso..ed essi ti faranno guadagnare tanti soldi.”

“Sappi comunque” disse il vecchio “che ogni flacone risolve un problema grave della gente, grazie allo “spirito” che è ad esso abbinato quindi consiglia bene chi lo acquisterà, per far capitare il miracolo, bisogna ripetere almeno una volta il numero corrispondente che sta scritto sul flacone e dopo spruzzare il contenuto di una parte del flacone sui vestiti”.

Sappi che ogni tipo di profumo è abbinato ad uno spirito e ogni tipo di spirito ad un numero…capito caro amico?”

L’eremita vedendo confuso il giovane, si spiegò meglio, e decise di scrivere subito su un foglio il significato e l’utilità di ogni flacone..ogni numero aveva un significato ed uno spirito differente che obbediva al numero nominato.

Il giovane lesse gli appunti sulla pergamena e anche se non capiva perfettamente ancora a cosa servissero, lesse bene queste cose e le imparò:

Ecco rapidamente cosa c’era scritto in modo riassuntivo sulla pergamena:

SEQUENZA DEI CODICI NUMERICI DI OGNI CONVINCIMENTO CAUSATO DAI PROFUMI..

0) ZERO – per sembrare infermo mentale ..evitare di essere punito sembrando matto

1) UNO – la vanità di sembrare perfetti..come ottenere fiducia da sconosciuti dicendo che sono il migliore e tutti mi credono…

2) DUE – ottenere fiducia dicendo ho un lavoro serio e sicuro e mi sento una persona..

3) TRE – convincersi che il ravvedimento individuale dimostrato da benefici..ottenendo il rispetto dagli altri anche se si hanno errori..e tutti mi credono un bravo cittadino..

4) QUATTRO – il convincere a non fare la spia..

5) CINQUE – la serietà sessuale per essere complimentato dagli uomini

6) SEI – la voglia di fare del sesso ad ogni costo..ossessione sessuale

7) SETTE – sentirsi bravo nel lavoro

8) OTTO – il capo – il comando di decidere chi si deve tollerare e chi si deve discriminare, poter decidere io quale è l’importante da rispettare per il gruppo..

9) NOVE – la femminilità e l’amore ed i buoni sentimenti

10) DIECI – far apparire nobiltà, ad esempio la copia spirituale del re…sentirsi nobili..

11) UNDICI -ottenere permissività nel pluralismo sessuale

12) DODICI – far apparire copie spirituali di soldati, oppure rendere amici i soldati presenti

13) TREDICI – chiedere aiuto ai Santi..in modo da aiutare i ravveduti meritevoli..per migliorare le buone virtù che si hanno

14) QUATTORDICI – causar appetito e bisogno di bere

15) QUINDICI – sentirsi ragazzini per un momento.. sentirsi giovani ma per poco tempo…ad esempio per rendere più divertente il giocare

16) SEDICI – rendere effeminato una persona maschile

17) DICIASETTE – trovare il coraggio di piangersi addosso per fare pena.. lamentandosi di essere un disgraziato

18) DICIOTTO – far restare gravida di bambini belli le donne..migliorare la fertilità del seme e degli ovuli

19) DICIANNOVE – ottenere elogi per il buon profumo di pulito che abbiamo addosso e nella nostra casa

20) VENTI – restare allegri nonostante i problemi

il giovane Giancarlo imparò il tutto a memoria..e capì cosa diceva l’eremita, egli con una spruzzatina di profumo sui vestiti, poteva creare un illusione e migliorare la suggestione di chi gli chiedeva aiuto.

Il giovane ringraziò il vecchio eremita Basilio, prese con se ben venti scatole di ogni gruppo di flacone se le mise in un sacco e parti per il paese più vicino dove gli avrebbe venduti con l’intenzione di guadagnare dal buon commercio.

Giunto in paese si mise nel centro della piazza aprì il sacco e urlò in ogni direzione alla gente che passava: “profumi della felicità per tutti …ogni flacone al prezzo di 10 soldi cadauno..comperate comperate…la felicità al prezzo di 10 soldi”

“comprate! su comprate signori..profumi della felicità per tutti!”

Ma nessuno dei passanti si fidava dell’acquisto..erano tutti diffidenti temevano di essere imbrogliati, fu così che il giovane ebbe una buona idea e decise:

per diventare più bravo e convincente decise di spruzzarsi sul suo vestito un po’ del flacone n. 7 (la bravura nel lavoro) e un po’ di profumo n.1 (ottenere fiducia da sconosciuti facendo credere che sono il migliore) e come per miracolo da quel momento egli diventò molto più abile nella strategia di vendita e nelle parole usate per vendere…e la suggestione migliorò..

Fu un attimo..ascoltando la bravura del venditore e le belle parole convincenti..molti si avvicinarono e finalmente comperarono.

Il giovane quel giorno fino a sera li vendette tutti i 400 flaconi di profumo..nel vendere capì che la gente era anche triste e che aveva bisogno di aiuto per essere felice… il popolo ha bisogno di aiuto nel voler fortuna…ne vendette molti di flaconi di ogni cosa e tipo… a molta gente…tanti erano i bisognosi di una suggestione di felicità in quel paese..

A sera Giancarlo si congratulò con se stesso..aveva guadagnato molto e tutti si fidavano ormai di lui..era diventato famoso in paese..la gente a causa della suggestione dei flaconi, migliorava e viveva meglio i suoi problemi esistenziali.

Ma i flaconi terminarono e così Giancarlo decise di tornare all’eremo dal vecchio Basilio per farsene dare degli altri.

L’eremo era sulla collina e Giancarlo salutò il vecchio e gli chiese la cortesia di averne in dono delle altre scatole e disse:

“se vuoi oh! guaritore possiamo fare a metà del ricavato della vendita”

L’eremita Basilio spiegò al giovane premuroso…che lui era vecchio e voleva solo pace dalla vita..voleva rimanere sconosciuto e voleva dedicare la sua vita solo alla preghiera per il Signore….ma comunque disse al giovane: “ti aiuterò, ma tu mi devi promettere che non dirai a nessuno che sono io l’autore delle invenzioni che possono risolvere i problemi anche a chi non lo merita”

Ricevuto in dono altre scatole, Giancarlo promise che avrebbe mantenuto il segreto e decise di tornare con altre venti scatole nel paese per venderle, era tutto contento..

Ma questa volta il giovane trovò qualcuno ad aspettarlo..il paese era vittima di molta confusione.

In paese infatti il prevosto e il parroco della cattedrale e qualche frate si erano lamentati di Giancarlo, ed avevano chiamato le guardie del cardinale che chiedevano in giro per le strade del giovane per arrestarlo, in quanto accusato di essere un imbroglione ed anche un eretico..oltre che sospettato di essere un mago nemico della chiesa.

“Dovete sapere fedeli………. che la felicità sta nel pregare il Signore……non in questi flaconi morti..”…dicevano a tutti i fedeli gli uomini di chiesa del cardinale, rimproverando ovunque si trovavano i paesani che si dicevano interessati all’acquisto..

Eppure la gente rispondeva loro: “non è così!… questo giovane ha risolto dei gravi problemi, la merce che vende aiuta davvero..e i problemi risolti con i suoi flaconi di profumo, si vivono meglio e si superano prima..bisogna come dice: solo seguire le istruzioni scritte sulla pergamena e spruzzarsi un po’ di questo o quel profumo sui vestiti ogni tanto e tutto si risolve!” disse il falegname del paese che si era comperato tutta una scatola.

“Ecco sentite qui i problemi che ha risolto il giovane in paese a chi ha comperato da lui questi flaconi..questi sono fatti veramente capitati in questi giorni” disse il falegname.

Ecco qualche esempio di problemi risolti dai profumi miracolosi raccontati dalla gente del paese alle guardie del cardinale:

c’era un marito frigido che deludeva la moglie…con i profumi n.5..e n.6..ed il n.1 spruzzato sui vestiti ..il problema è stato superato

c’era una donna poco fertile che voleva bambini e non riusciva ad averne …con il profumo n.18 il problema è stato superato e restata gravida..

qualcuno subiva infastidito i giudizi del prossimo …il bisogno di omertà e la necessità di tenere nascosti i panni sporchi in famiglia era impedita…..con il profumo n.4 il problema è stato superato

qualcuno non trovava lavoro per una suggestione di poca bravura…con il profumo n.7 ci é riuscito ugualmente..ed il problema è stato superato

qualcuno non trovava ne moglie ne lavoro occorreva una buona suggestione per aiutarlo…con il profumo n.1 e n.5 il problema è stato superato

qualcuno era ritenuto matto a causa della impotenza dimostrata con una donna e con il profumo n.2 ha trovato consolazione anche lui….ed é diventato giusto che poteva  vantarsi di avere un lavoro serio e quindi non era vero che é matto..

qualcuno era pensato matto per davvero da degli sconosciuti ma con il profumo n.3 spruzzato sulle proprie vesti è riuscito a convincere gli estranei che in realtà lui è un “finto matto” poiché sta dimostrando buon ravvedimento da molto tempo..ed é riuscito a convincere la comunità che é ancora un bravo cittadino in quanto risulta incensurato.. così ha potuto ritrovare il giusto rispetto da parte del  vicinato..

“Credete a tutti noi! lasciate in pace il giovane é uno che vuole aiutare la gente!” dicevano tutti

“D’accordo fedeli!” ammise un frate: “sono capitati dei miracoli in paese..ma costui lo fa pur sempre per ottenere denaro… quindi è consigliato da intenzioni malvagie..che approfittano degli ingenui come voi… la sua è pura stregoneria e la stregoneria è reato… oltre che peccato!”…risoluto quindi il frate si rivolse ai soldati del cardinale presenti:

“Guardie! che gli siano al più presto requisiti denari e articoli a quel giovane e che sia condotto subito in prigione per interrogarlo..scopriremo così se le sue sono intenzioni malvagie oppure no”

“Noi uomini di chiesa siamo diffidenti, secondo noi la sua è una stregoneria furba consigliata da maghi nemici della chiesa….non si fa del bene per ottenere solamente soldi..dovete capire tutti che é questa la verità!” dicevano così gli uomini di chiesa convincendo tutti.

“Guardie! arrestate questo giovane mercante che sia messo in prigione per farglielo ammettere.. lo faremo parlare.. con i nostri metodi decisi dell’inquisizione…poi se si dimostrerà colpevole come io penso, egli sarà arso sulla pira in fiamme come tutti gli eretici e gli stregoni..dovete capire tutti che la felicità si ottiene con la fede nella sola preghiera e non con questi profumi!”

Tutti nella piazza rimasero in silenzio… Il giovane venditore era in pericolo…le guardie del cardinale stavano per arrestarlo..bisognava fare presto.. occorreva una idea che aiutasse Giancarlo ma quale?

“Ecco l’idea una spruzzatina del profumo giusto!” pensò il giovane con strategia

Il giovane aprì la scatola prese il flacone adatto e si spruzzò sulle vesti parte del contenuto.

Con il profumo numero 12 spruzzato sulle proprie vesti, tutte le guardie all’improvviso diventarono amiche e complici di Giancarlo, tutto intorno i soldati diventarono suoi amici e lo difesero ostacolando con la loro presenza le poche guardie rimaste fedeli al cardinale che volevano arrestarlo, esse furono spaventate da questo miracolo e si allontanarono.

“Ed ora un’altra iniziativa” pensò il giovane venditore.

Poi con il profumo n.10 spruzzato sulle vesti si vide comparire per magia niente-popo-dimeno che un sosia del re in persona che disse e ordinò a tutto il popolo il silenzio ..il popolo vedendolo si mise subito in ginocchio nonostante fosse un illusione…e poi fingendosi il vero re costui parlò: “lasciate in pace questo giovane venditore…. che i suoi nemici se ne vadano ..via gli obbedienti al cardinale..dovete sapere che questo giovane venditore rappresenta la ricerca scientifica ed il progresso..che sia lasciato in pace nel suo lavoro sperimentale”

Tutti applaudirono i consigli del re apparso e il giovane fu lasciato libero..nel vedere che tutta la gente era diventata tranquilla.. il sosia del re svanì all’improvviso come era apparso…così come per miracolo…

Fu allora che Giancarlo liberato dalla presenza delle guardie si avvicinò al frate che lo aveva in antipatia come per salutarlo e invece con furbizia e di nascosto, gli spruzzò sulle vesti un po’ del profumo n. 0 a quell’antipatico frate…e all’improvviso il frate cominciò a dire stupidate e cose strane e diceva:

“ Cra Cra..Sono un merlo..non sono più un frate…vedete ora sono un cane..Bau..Bau..ora invece sono un lupo…Grr..Grr.!”..e nonostante la veste seria che lo limitava nell’agire…il corpo del frate si metteva a imitare i movimenti strani degli animali…”coccodé coccodé sono una gallina!”… e si mise pure nonostante fosse una persona maschile… a imitare i movimenti sinuosi delle donne… in mezzo a tutti i presenti stupiti..mentre diceva ancheggiando: “vedete ora sono una bella donna..vi piaccio? ..sono bella?”

e tutti dicevano:” ma che è successo a quel frate… è forse impazzito?”

“ah imbecille!..ah matto!..ah maleducato!” dicevano tutti i presenti offesi dai gesti strani del frate sul palco nei loro riguardi…”ci fai pena..fatti curare!”

“Ve lo dicevo!” disse il falegname “che quel frate non è sano di testa, quindi date retta al re, lasciate in pace il giovane di fare il suo lavoro onesto”.

Tutti se ne andarono dalla piazza mentre gli uomini di chiesa portavano via preoccupati e vergognosi il frate visibilmente stranito al giudizio di tutti..il quale non era impazzito per davvero, ma si comportava così per effetto del profumo n.0…gli uomini di chiesa sistemarono in una carrozza il frate..che chiedeva a chi lo teneva fermo ” cosa è successo?..cosa ho fatto? qualcosa mi ha preso!” ..” la carrozza con tutti quanti dentro si allontanò al più presto dalla piazza.

Il giovane tutto contento…rimase libero di fare i suoi affari e di commerciare in piazza con la gente che voleva i suoi profumi..

e il nostro amico guadagnò molto anche stavolta..

il re vuole conoscere Giancarlo

Un giorno il re saputo delle gesta del ragazzo e dei poteri dimostrati dalle sue illusioni, volle tanto che egli vivesse alla sua corte per la gioia dei nobili..come artista e mago…voleva che la sua corte si giovasse di lui.

Il re aveva sentito dire che lui, il re, era apparso come per miracolo a molta gente, contento di questa magia, che lo aveva fatto apparire in più luoghi..si fece raccontare tutto dal giovane, non gli interessava il perché dei fatti ne il come..il giovane ci era riuscito e gli bastava sapere che egli ne era capace, le illusioni create dai profumi quindi continuavano, ma Giancarlo come promesso non disse mai niente al re dell’eremita che l’aiutava come il vecchio guaritore dell’eremo gli aveva chiesto.

Il re molto contento nominò il giovane venditore “mago di corte e artista della felicità” e tutto sembrò finire bene, in seguito ai grandi poteri ed alle illusioni che creavano i suoi flaconi di profumo..il re disse: “lo terrò a corte con me e gli darò lavoro per tutta la vita..a questo bravo giovane…e questo alla bella faccia del clero superstizioso!”

“Bravo maestà” dissero tutti..”aiuta tu quel giovane a diventare ricco e famoso… tu che puoi!”

“quel giovane con una illusione é riuscito a farmi apparire in pubblico..merita aiuto per i grandi poteri che ha dimostrato!” rispose loro il re e disse “alzo questa coppa e bevo questo vino ed invito tutti voi a brindare con me in onore del nostro ospite mago e artista Giancarlo Bianchi!”

Passarono i giorni a corte e il ragazzo visse nel lusso e mangiò e si nutrì e bevve cose molto buone e prelibate abitando alla corte del suo amico re..e divenne confidente di tutti..ed ogni tanto con i suoi flaconi dell’illusione egli risolveva problemi a tutti quanti.

Ogni tanto in segreto, Giancarlo si recava sull’eremo per farsi donare dal vecchio guaritore, altre scatole di flaconi..e Giancarlo prometteva all’eremita Basilio ogni volta che non avrebbe mai fatto il suo nome al re.

L’eremita gli disse:

”Puoi prenderti il merito dei miracoli che capiteranno tutti per te.. per me è sufficiente sapere che ti ho reso felice..in quanto hai sofferto in gioventù della povertà ed ora è il tuo turno di avere soddisfazione!”

Giancarlo baciò le mani al vecchio e tornò a servire alla corte del re in quanto si era meritato l’incarico di mago ed artista che aveva..

La figlia del re cerca marito

Un giorno la principessa Rosaria, figlia amata del re ..raggiunse la giusta età per maritarsi..ed il re decise di trovarle un fidanzato tra i suoi cortigiani e amici nobili

Allora il re invitò a corte tutti gli spasimanti principi del regno, affinché la principessa scegliesse con calma il suo bravo marito…i festeggiamenti sarebbero durati settimane..

Il giovane artista e mago illusionista decise anche lui di chiedere la mano della principessa, ma egli sapeva, non essendo nobile, di avere poche possibilità di riuscita ..la concorrenza era tanta e per conquistare la mano della principessa.. prima doveva togliere di mezzo i pretendenti nobili che le facevano la corte…poi doveva farla innamorare..

E così Giancarlo prese delle iniziative simpatiche e furbe per vincere i concorrenti:

Con l’aiuto del profumo n.16 spruzzato di nascosto sulle vesti di un piacente principe..il nostro Giancarlo lo rese effeminato nei modi e nella voce ..si! quel principe non sembrava per niente etero-uomo e la principessa ascoltando e vedendo la voce frivola che aveva nel parlare e le movenze strane, non lo volle più come fidanzato nonostante le belle sembianze e le eleganti vesti che aveva….

Ed ecco un’altra iniziativa di Giancarlo:

Con l’aiuto poi del profumo n.6 il giovane mago creò un illusione che fece invaghire stranamente un conte inglese di una donna certo, però ella era davvero molto anziana.. e la giovane principessa restò delusa nell’udire che un suo spasimante anche se piacente, aveva fatto commenti amorosi e sensuali ad alta voce nei riguardi della sua povera nonna di 80 anni..delusa ella non volle sapere più nemmeno di quel conte ritenendolo un ossesso e pervertito e ne rifiutò la corte..

Alla fine il ragazzo aiutò se stesso:

E poi finalmente con l’aiuto del profumo n.9 spruzzato questa volte sulle proprie vesti, il giovane creò una suggestione sentimentale di gioioso amore tutto intorno a lui e causò amore nella giovane principessa per lui.. che accettò la sua corte..

la principessa sentiva il suo cuore palpitare e nelle sue orecchie il cinguettare degli uccellini, ogni volta che il nostro giovane artista e mago le baciava la mano o la guardava negli occhi..”si! questo è amore” pensò di se la principessa..capendo nel provare queste emozioni di essere innamorata del mago e artista di corte chiamato Giancarlo e finalmente decise di scegliere lui come sposo anche se non era un nobile.. e così dopo qualche giorno i due giovani si fidanzarono.

Giancarlo sposa la principessa Rosaria

Passò poco tempo che il nostro giovane mago diventò principe del regno sposando la principessa con la benedizione del padre re.

E quando il re suo suocero, dopo qualche anno, per questioni di età si ammalò e morì..la profezia del biglietto dell’indovina si avverò interamente…fu infatti lui, quel povero venditore di un tempo a diventare re di quella città.

Il giovane venditore che una volta era povero, così completò il suo destino, ora aveva fortuna e diventò un re potente e rispettato..con l’aiuto della spruzzatina del profumo n.8 e del profumo n.10 egli governò e fu consigliato da spiriti saggi e abili e tutto il popolo ed i nobili erano contenti di lui..della sua saggezza e del suo buon governare.

Poi un giorno quando la principessa gli confidò che essi erano re e regina e che avevano dei doveri verso il loro popolo e che dovevano quindi dare un erede al paese …”dobbiamo fare un figlio!” gli disse Rosaria..Giancarlo Bianchi ebbe una idea.

Ecco la iniziativa usata e come Giancarlo si aiutò:

Il nostro giovane quella sera si spruzzò sulle vesti un bel po’ del profumo n. 18 e quella notte fu una notte di vero amore, pensate un po’ quella notte la principessa restò gravida e dopo nove mesi partorì un bel bambino biondo con gli occhi azzurri, e dopo tre anni, altra spruzzatina del profumo n.18 sulle vesti di Giancarlo e dopo altri nove mesi nacque una bella bambina castana con gli occhi marroni.

E tutti a corte furono entusiasti nel sapere che la famiglia reale aveva degli eredi sani….gli sposi vissero felici e contenti della loro vita riuscita.

I due sposi erano molto amati e onorati da tutti, ed educarono i loro figli al rispetto del libero arbitrio, in questo modo ebbero molti amici nel loro paese ed evitarono di far litigare i cortigiani..…

Morale: gestendosi con abilità nelle suggestioni, conoscendo e imparando le varie opinioni della vita che ci influenzano tutti, si otterrà di certo molta pace e fortuna accompagnata da molta saggezza..

Dimostrando inoltre abilità ed iniziative si raggiungerà di certo il successo nella vita..

Pace e soddisfazione nel mondo, grazie alla suggestione delle opinioni libere, che migliorano il nostro comportamento e ci rendono ottimisti a fin di bene.

Fine

Autore: Egidio Zippone

(Milano, Ottobre 2008)

Giudizio: Originale, interessante

voto (da 5 a 10): 9

 

 

 

Favole di Egidio: il popolo vivo ma invisibile

 

forest-3416908__340

OIP

 
(racconto di tipo verde)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 25 minuti..

FAVOLA DI EGIDIO PER RAGAZZI

IL POPOLO VIVO MA INVISIBILE

INTRODUZIONE. esistono forme di vita intelligenti ma invisibili sulla Terra, ugualmente forse create dal Signore del Bene, Gerardo riuscirà a scoprire questo mistero tramite una macchina elettronica di sua invenzione, ma…

Favola: Il popolo vivo ma invisibile

Inizio

C’era una volta, oppure si potrebbe dire viveva qualche anno fa, ma probabilmente vive ancora adesso, ma solo nel mondo della fantasia, uno studente di un liceo scientifico ed abitante in un paesino della provincia di Bergamo.

Questo ragazzo di nome Gerardo, aveva un interesse scientifico molto forte per ciò che risultava invisibile all’occhio umano:

“Eppure esiste qualcosa di invisibile!” pensava Gerardo..”esiste qualcosa di etereo intorno a noi.”

Egli pensava che: “il Signore del Bene ha creato le creature visibili ma anche quelle invisibili….ed io in questo credo molto..di conseguenza secondo me esistono creature di energia intelligente..che vivono tra noi sulla Terra..però sono invisibili all’occhio umano”

“Voglio inventare una macchina..che permetta di vederli, di osservarli e di parlare a queste creature.” pensava il ragazzo.

“Studiando l’effetto della luce e dei colori dell’arcobaleno..riflessi da sensori a base di gas ionizzati…interposti a loro mediante doppie lenti e polarizzati elettronicamente..ci riuscirò!” diceva il ragazzo che si voleva scienziato da grande.

Il ragazzo si impegnò giorni e giorni ed anche mesi e finalmente ci riuscì!.

Dopo qualche mese infatti egli aveva inventato un congegno elettronico che permetteva di vedere l’invisibile..ciò che l’occhio umano non percepiva chiaramente ora poteva essere descritto vedendo attraverso il suo congegno.

Esso era come una macchina fotografica oppure mi spiego meglio era come una maschera da sommozzatore con installati obiettivi doppi pieni di gas inerte..che si metteva sul viso..e attraverso la loro trasparenza, si poteva vedere l’invisibile che ci circondava.

Il congegno dopo che si è messo davanti agli occhi e dopo aver schiacciato l’interruttore..permetteva di osservare tutto intorno la visione dell’ignoto…”eppure qualcosa di invisibile esiste ..se esiste lo vedrò!”. Affermò Gerardo tutto contento.

Ma occorreva un nome per il nuovo congegno… lo studente decise che avrebbe chiamato l’invenzione “MOM” (memoria oltre la mente)

Lo studente di nome Gerardo..adesso era pronto per perfezionare la sua macchina e si avviò nel bosco situato nelle vicinanze del paese si! proprio ai confini..per provare se funzionava..

“vediamo se nel bosco vivono creature invisibili!” diceva tra se e se mentre allegramente si avviava sul sentiero.

Nell’ombra del bosco..Gerardo si sistemò il congegno sul viso e come con una maschera da sub se lo legò dietro la nuca e osservando attraverso di essa, cercò di vedere oltre la realtà visibile…ciò che l’occhio umano non percepiva….

Così dopo ore di attesa.. Gerardo scopri in modo strabiliante…osservando tutto intorno ..che esistono in natura creature invisibili all’occhio nudo, poiché fatte di energia bio-ecto-plasmica..ma secondo lui comunque dal modo di muoversi e organizzarsi erano da considerare intelligenti anche loro…

Energia invisibile..tendente al colore verde..si una luce verde chiaro …essenza e vapore tipica della clorofilla che è un composto base delle piante..di cui essi si nutrivano e causava loro il colore verdino trasparente…erano molte quelle creature e il ragazzo cominciò ad osservarle con attenzione.

Gerardo riusciva a vederli questi esseri e decise di seguirli nel loro muoversi …erano rapidi e veloci..ma quando si fermavano essi potevano essere visti meglio e si poteva avvicinarli in quiete nel bosco..e seguendoli nel loro cammino sempre con la maschera sugli occhi …Gerardo arrivò in una città virtuale fatta di energia “quan”..come seppe dopo dialogando con loro… il “quan” era il loro costituente base.. il bosco era tutto abitato da questi esseri invisibili ma pieni di vita… che ora vi descrivo.

Essi apparivano a Gerardo come piccoli umanoidi intelligenti dotati di braccia e gambe e di una testa rotonda con una bocca..non erano molto alti..i più grossi avevano una altezza di circa cinquanta centimetri, ma la maggior parte erano più piccoli ed erano di circa dieci centimetri, erano leggermente più densi dell’aria, quindi molto leggeri, si potevano espandere ed al contrario diventare minuscoli. Sembravano parlare tra loro..ed avevano una forma di comunicazione semplice.. ma Gerardo non la percepiva ancora, non capiva ancora il loro modo di dialogare.

E fu così che Gerardo spazientito dal voler capire..tornò subito nel suo laboratorio situato nel garage e inventò tempo un giorno… un altro tipo di congegno ad onde magnetiche, fatto per sentire e capire cerebralmente i loro dialoghi e lo chiamò TRIM (trattamento idiomatico multiplo).

Dotato di MOM e di TRIM finalmente funzionanti..il nostro Gerardo si recò entusiasta di nuovo nel bosco sulla collina..ma sua madre preoccupata lo chiamò vedendolo andare via armato di strane attrezzature:

“Dove vai Gerardo a questa ora?” Chiese la madre dalla finestra

Doveva trovare una scusa al più presto..e su due piedi Gerardo rispose: “ vado a scuola per un corso di recupero, non mi aspettare..starò via tutto il giorno!”

Gerardo sapeva che un giorno si sarebbe pentito di aver preso in giro sua madre…ma a volte capitano cose che non si possono dire nemmeno ai propri genitori..sono cose troppo strane e si rischia di essere pensati scemi..

Gerardo alzò le spalle e il suo scrupolo fu subito dimenticato… poi camminando velocemente raggiunse il luogo dove era situata la città invisibile ed imparò..si egli imparò a comunicare telepaticamente e verbalmente con questi esseri ed a scoprire le seguenti cose da loro spiegate in telepatia..giorno dopo giorni egli imparò molto bene il loro linguaggio.

Gerardo impara dal popolo sun

Dovete sapere che la vita dei sun sulla Terra è derivata dopo tempo e con pazienza da piccoli organismi poco intelligenti mono-cellulari fatti di ecto-plasma..probabilmente secondo Gerardo forse creati dal Signore all’inizio del mondo…..

I “sun” (questo è il nome del popolo invisibile), i sun dicevo da piccoli esseri composti di energia infinitesima presente nell’aria che erano una volta …che loro chiamano “quan” ..essi dicevo si sono evoluti e ingranditi nutrendosi della energia del sole nei pressi delle piante, oltre che dall’energia dell’aria dovuta ai fulmini ed ai cationi causata dall’umidità presente nella aria vicino alle piante..esattamente sulla cima..essi si sono evoluti nutrendosi di questa energia e sono diventati individui intelligenti pensanti ..solamente sono invisibili..al parere di Gerardo il Signore del Bene creatore di tutte le cose visibili ed invisibili..ha deciso così per i sun..

Parlando con loro, Gerardo ha capito il loro nome essi si chiamano tra loro “sun” essi dicevano di tutti loro:

“noi siamo la popolazione degli individui “sun” ..siamo fatti di energia..e ci nutriamo di “quan”..piccoli organismi fatti di plasma ma poco intelligenti…infatti essi hanno un proverbio “il sun intelligente mangia quello più stupido e meno furbo chiamato quan ed è dovere del sun intelligente di mangiare tanti quan ”

Evidentemente erano diventati molto intelligenti poiché ce ne erano tanti…si erano moltiplicati: ”chi mangia tanto diventerà più grande e si rafforzerà!” si dicevano tra loro i sun.

“Fin da piccoli i sun erano evoluti e molto vitali” diceva a Gerardo il capo del popolo dei sun..che doveva essere molto longevo a giudicare dalla esperienza che dimostrava.

“nel tempo imparando dai nostri errori abbiamo capito come vivere in pace.. pur stando insieme..ci dividiamo i piccoli quan trovati, da buoni amici ce li dividiamo e andiamo quindi tutti d’accordo” confidò il capo dei sun al ragazzo.

“Io sono vostro amico”…spiegava loro Gerardo..”voglio solo conoscervi meglio per studiare come vivete e come siete organizzati!” spiegava Gerardo parlando ad alta voce inzialmente e poi continuando a comunicare in telepatia…

“Ma da quanto tempo vivete sulla Terra?” Chiese Gerardo in telepatia a quello che aveva individuato ormai come il capo dei sun e che gli stava davanti.

Loro gli spiegarono che essi esistevano da secoli ed erano divisi in maschi e femmine e si moltiplicavano in figli e li crescevano..

Il ragazzo capì che essi dandosi un semplice bacio univano tra loro la differente polarità energetica ..e dentro di loro subito si formava nel sun femmina adulto un piccolo sun affamato..

”semplice ed efficiente il nostro modo di riprodursi! Non ti pare?…Noi sun, non siamo complicati come la tua specie Gerardo, che sei una specie animale tipo scimmia umana”

“Noi i Sun… non ci facciamo la guerra come voi umani..infatti siamo generosi e molto amici tra noi!”.

Detto questo come a smentire le parole del capo dei sun..all’improvviso tutti cominciano a urlare spaventati..

”scappate!” dicevano tutti in linguaggio Sun..”sta arrivando il mostro nero..ci vuole mangiare!”

Fu così che Gerardo osservò con il suo congegno dove tutti indicavano impauriti e lo vide:

era una gigantesca forma ectno-plasmica mostruosa tendente al colore scuro…che avanzava dalla sua parte ondeggiando…e mentre avanzava muoveva quel che dovevano essere le sue braccia e arraffava i sun più lenti e se li mangiava…gnam gnam!

“Il mostro nero..attenti!” dicevano tutti” ci vuole mangiare tutti quanti, sta arrivando scappate!” si udiva gridare tutto intorno…

Tutti abbandonarono le loro case di energia e si nascosero nell’interno degli alberi..

ovunque in ogni direzione tutto un via vai di luci verdi..rapide e veloci..molti si nascondevano tra le foglie più alte degli alberi, altri tra le rocce sporgenti dal terreno.

“Aspettate! io voglio aiutarvi” disse Gerardo ad un tratto…”ma come posso fare?’..pensò il ragazzo.

Intanto il mostro nero si avvicinava e acchiappava i sun distratti più piccoli e deboli ed i loro quan e se li mangiava in un boccone…gnam-gnam! E poi continuava a inseguire tutti gli altri.

“Il mostro nero è fatto di energia ecto-palsmica negativa per questo è di colore scuro ..ma io vi posso aiutare!” disse lo studente

Gerardo prese dal suo zaino un congegno intuendo all’improvviso un modo..

”ecco! il mio carica batteria… lo sintonizzo sulla frequenza massima e lo orientò a polarità inversa collegandolo al mom…ora invece di attirare i raggi visivi e mostrarli a me, esso invece li assorbirà e li concentrerà e li spedirà in un punto ..proprio come se fosse un fucile laser…

Gerardo accese il mom..si senti il suo rumore e la vibrazione dello strumento e Gerardo lo imbracciò e puntò dalla parte del mostro..Gerardo non poteva più vederlo si era tolto la maschera-congegno..ma ugualmente tentò di intuire dove egli fosse situato.

Puntò lo strumento azionò l’interruttore e subito dal congegno mom unito al carica batteria, che prima assorbiva energia e la mostrava..ne uscì un raggio di energia a polarità inversa che colpì come un laser-plasmico il gigantesco mostro, che si fermò prima come stupito e poi si frantumò e si dissolse in piccole particelle di molecole nere… che si diffusero scomposte in ogni direzione…molecole nere che la brezza portò via rapidamente verso l’alto, verso il sole…e per molto tempo non si seppe più niente di lui.

I piccoli sun videro il potere di Gerardo..e presero fiducia e cominciarono a tornare piano piano all’aperto.

“Grazie!” disse il capo dei piccoli sun..”ci hai salvati”…

“Si! evviva! il nostro nemico se ne andato..l’umano ci ha salvati” dicevano tutti con un brusio di voci nella testa di Gerardo.

Tutti cominciarono a saltellare di gioia intorno al ragazzo che era per questo molto contento di se.

Gerardo prese dallo zaino ed aprì una tenda in terra proprio nel centro del bosco vicino al punto dove vivevano i sun…per studiarli e imparare il loro costumi e verificare la loro intelligenza invisibile

Decise per potere restare in quel luogo qualche giorno che a sua madre avrebbe raccontato una bugia, poi si procurò nel suo zaino dei panini e decise quindi di restare.

E così scoprì che essi, i sun , erano creature pacifiche e miti e molto amichevoli con chi era ritenuto un buono nel carattere.

Essi vivevano durante la notte nel vuoto degli alberi e si nutrivano dei quan prodotti dai raggi del sole con l’interagire dell’aria umida del mattino con le foglie..Gerardo provò ad assaggiare un “quan”..donatogli dal capo dei sun ..e disse “puah!” aveva lo stesso sapore mentale dello sciroppo per la tosse…pensò il ragazzo senza farsi capire da loro per non offendere i sun.

Eppure l’aria era molto piena di “quan” ad esempio dopo che era terminato un temporale, lampi e pioggia..alla fine di tutto ciò… in quel momento l’aria tutto intorno era piena di buona energia saporita..”buoni da mangiare davvero” diceva la figlia del capo..offrendo un quan con le sue mani a Gerardo..che rispose:” No! Grazie sono sazio” mentiva poichè in realtà erano più buoni i suoi panini…dovete sapere che Gerardo aveva sempre sul viso il congegno mom di sua invenzione…

E poteva studiare i sun con tranquillità…. essi erano composti di pura energia erano intelligenti ed evoluti..avevano nel loro corpo invisibile, anche un centro della intelligenza e un centro della sessualità..in punti differenti della loro forma ecto-plasmica il loro corpo era variamente denso, questo permetteva il comportamento ordinato del flusso di energia…questi punti importanti del loro corpo di energia, erano visibili guardandoli con attenzione..si accendevano e si spegnevano come piccole luci fosforescenti all’interno del loro corpo quando la energia li attraversava e loro compivano i movimenti necessari…

Gerardo stette con loro tre giorni..poi soddisfatto e imparato scoprì con dispiacere che i Sun ritenevano gli umani troppo litigiosi tra loro…e non volevano averci per niente a che fare…

Ma per Gerardo che gli aveva aiutati avevano fatto un eccezione e si erano confidati con lui.

Gerardo tornò in paese..e raccontò a sua madre di aver dormito da amici..ormai le bugie dette erano tante..e Gerardo capì che non era vero che esse fanno allungare il naso e accorciare le gambe a chi le dice..infatti il suo corpo umano era come prima…”sono bugie anche queste quindi, anche i genitori dicevano bugie a volte”…quindi non era ritenuto grave da lui…”a chi dice bugie si può raccontare frottole!”

Le invenzioni

Intanto nell’istituto in città..altri studenti brillanti inventavano congegni strani..era in corso infatti nella scuola una gara scientifica tra i giovani ricercatori..per vincere la borsa di studio di 200 mila euro messa in palio dagli imprenditori della città per la migliore invenzione iscritta al concorso cittadino.

E Gerardo aveva, geniale come era, il garage pieno di curiose invenzioni..era proprio un tipo creativo questo ragazzo…

Gerardo aveva deciso di mantenere il segreto del popolo sun quella era per lui una scoperta personale…aveva timore che la comunità di persone della sua città, li avrebbe perseguitati e sfruttati, gli innocui Sun non meritavano di essere usati a scopi di competitività… tipica delle intenzioni umane ..

Ora non era possibile disturbare la loro pace, poiché i sun erano invisibili agli occhi della gente, ma era possibile che questo nostro umano opportunismo egoista poteva in futuro creare problemi, infatti con il suo congegno elettronico i Sun erano a rischio, diventavano visibili e vulnerabili e con la scarica dissolvente tipo laser essi potevano essere resi in schiavitù…doveva decidere al riguardo..ma prima decise che doveva saperne di più su di loro…intanto non ne parlò ne con sua madre ne con gli amici…il ragazzo sapeva mantenere il segreto….

Tra coloro che invidiavano Gerardo c’era un ragazzo prepotente e ignorante e gretto di nome Beppe detto il “pancione”….

Egli non andava bene a scuola..era un somaro…ma siccome non voleva lavorare..aveva bisogno anche lui di vincere quel premio in denaro per continuare a restare in quella scuola.

“Chi non ha testa.. ha gambe!” gli dicevano i genitori e decise quindi non avendo “testa” di rubare e di appropriarsi di una delle invenzioni di Gerardo..studente modello che lui invidiava…e che spiava di nascosto.

Beppe chiamò i suoi amici per farsi aiutare..un gruppo di tre ragazzi bulli antipatici che non erano in grado di inventare e creare niente.. ma che avevano bisogno di soldi per pagarsi i loro vizi..e insieme a loro decise di rubare al più bravo della classe, il nostro Gerardo appunto era l’obbiettivo del furto, rubare una delle sue invenzioni..e di presentarsi al concorso con essa come se nulla fosse…se Gerardo non avrebbe accettato di collaborare con le buone..avrebbero usato con lui le maniere forti..lo avrebbero picchiato.

Il giorno della baruffa

Un giorno i quattro bulli, videro Gerardo uscire di casa..portando con se strani congegni elettronici..e lo seguirono.. era la occasione buona per derubarlo..per compiere la loro malvagia intenzione ai suoi danni…Gerardo aveva la sua invenzione con se ed era solo…ed ignaro fu seguito nel bosco da loro.

Essi avevano intenzione di seguire Gerardo ovunque, bisognava solo aspettare che Gerardo fosse da solo ed in un luogo isolato…

Notando che non c’era nessuno in giro..all’improvviso i quattro ragazzi si misero ad urlare spaventando Gerardo che inizio a correre con l’intenzione di fuggire, i quattro ragazzi cominciarono a rincorrerlo minacciosi per picchiarlo.

Gerardo era in pericolo…..erano in troppi..quattro contro uno e più grandi di lui.. infatti essi erano già ripetenti a scuola da più anni..e sembravano pure muscolosi.

“Fermati! dacci la tua invenzione con le buone e non ti faremo del male!”..urlavano i quattro malintenzionati al ragazzo …che però non si arrendeva e cominciò a correre per trovare un nascondiglio..

“nemmeno per un po’!” rispondeva Gerardo correndo.

Gerardo scappava a gambe levate..mentre quelli dietro lo inseguivano e lo minacciavano con brutte parole.

Ma Gerardo non era un bravo sportivo, in ginnastica non era un granchè e i malvagi ragazzi presero strada e lo raggiunsero in poco tempo.

Lo raggiunsero..e cominciarono a picchiarlo con calci e pugni..gli fecero lo sgambetto e Gerardo dovette cadere all’indietro e finì con le spalle in terra, picchiando il corpo sulle pietre che sporgevano dal terreno…e loro gli davano calci…

“Ci devi dare le tue invenzioni o ti picchiamo con questo!” e Beppe tirò fuori dalle sue tasche una catena di ferro di quelle che si usano di solito per legare la bicicletta ad un palo..e cominciò ad agitarla nell’aria per fare paura al ragazzo steso in terra…che chiuse gli occhi intimorito.

Gerardo era sanguinante dal labbro per i pugni..si stava arrendendo..aveva preso anche dei calci..e pensava di arrendersi e di consegnare loro il suo strumento elettronico.

Quando qualcosa tutto intorno stava per capitare.

Tutto intorno era un turbinare di luci verdi dalle forme poco visibili, come delle comete di energia molto rapide ma non pienamente nitide a vedersi…queste comete cominciarono a colpire i quattro bulli ed a roteare ovunque.. e tutte quante a turno colpivano il corpo e la testa dei quattro malvagi..

Erano i sun..i suoi amici invisibili..che si erano trasformati in sfere di energia per aiutarlo..infatti i sun avevano il potere di mutarsi in forme diverse diventando più densi..e lo stavano aiutando contro quei bulli malvagi..essi in forme sferoidali tipo sassi colpivano sul corpo i nemici del loro amico…che intanto era steso in terra dolorante.

“Ma cosa sono questi cosi che ci colpiscono?..Ahi! meteore piccole folgori..comete verdi con una scia luminosa..”ahi! fanno male..”dicevano i quattro bulli..proteggendosi con le mani il viso e gli occhi.

“ahi! che male, fanno proprio male!” disse uno di loro

Ad un tratto alcuni Sun diventati sfera decisero di entrare proprio in bocca al più grande dei quattro per creare problemi.

E questi cominciò a tossir a tossire..”augh augh coff coff …aiuto soffoco mi hanno preso la gola, cosa sono questi così!” chiedeva agli altri Beppe il pancione stupito e sofferente.

Ad un altro ragazzo-bullo..altri sun… prima uno e poi un altro invisibili ma pieni di energia neurale si misero furbescamente sugli occhi di uno dei ragazzi..come fette di pan carré gli chiusero la vista..al malintenzionato…

”aiuto! non ci vedo più che mi avete fatto” diceva il malcapitato

Ad un altro i Sun decisero di mettersi tra i capelli..

”Ahi! che mal di testa..mi fa male la testa..brucia e mi fa male!” disse ancora uno dei malvagi stringendosi con le mani la testa.

“Presto scappiamo..ci sono gli spiriti nel bosco e ce l’hanno con noi.. scappiamo… lasciamo l’imbranato qui da solo che se la prendano con lui!”…disse Beppe il pancione agli altri.

I quattro scapparono velocemente e spaventati decisero che non si sarebbero più avventurati nel centro del bosco..c’erano gli spiriti…ed erano cattivi..”mai più!” dicevano spaventati, dovete sapere che sono spaventati ancora adesso.

Gerardo si svegliò e sentiva che qualcosa di invisibile medicava il suo viso tumefatto e notò che la sue pelle ferita cominciava a guarire rapidamente e smetteva di far male..anche i dolori per aver subito i calci alla schiena stavano passando, qualcosa gli dava sollievo..i dolori erano sempre meno lancinanti.

Aveva capito finalmente ora ne era certo ..”ma che spiriti!…sono i miei amici sun!”

Infatti le creature ectno-plasmiche sapevano guarire le cellule nervose e rendere meno dolorose le ferite agli umani..in quanto la loro energia era guaritrice delle sensazioni nervose della cute..che sappiamo funzionano anch’esse con l’energia magnetica, ma del nostro cervello, che conduce dai nervi agli organi, portando le istruzioni occorrenti in forma di energia nervosa…tale energia nervina è molto simile a quella che da vita ai sun.

Gerardo..comprese tutte queste cose e finalmente guarito… si collegò al Mom (per fortuna non si era rotto) e ascoltando il Trim comunicò nuovamente con quel popolo invisibile.

Sentì i loro consigli e li ringraziò per l’aiuto, poi essi dissero:

“Caro amico Gerardo!”..disse il capo dei Sun…” non tornare più qui nel centro della bosco…il nostro popolo non è nemico degli umani, ma teme che la vostra cattiveria e la vostra irrequietezza ci danneggi la pace e ci coinvolga nelle vostre invidie e battaglie personali ..

noi Sun siamo pacifici e vogliamo continuare a vivere in pace e allevare i nostri figli in tutta tranquillità..tu ci hai salvati dal mostro nero..e noi ti abbiamo aiutato contro chi ti perseguitava..ora siamo pari…il nostro debito è pagato!.”

Il loro capo sun aggiunse: “Ma ora è importante che le creature visibili e quelle invisibili non vivano insieme..potrebbe essere pericoloso per la pace sul pianeta Terra!.”

Prometti di mantenere il segreto a costo di dire una bugia a chi ti è caro?

“Si ho capito non parlerò di nessuno di voi sun con altri”..disse Gerardo con serietà.

Gerardo sentì sulle guance una sensazione piacevole come di un bacio..e capì che era la figlia del capo dei sun che lo salutava così dolcemente…il suo profumo alla clorofilla era inconfondibile.

Gerardo rispondendo con il pensiero telepatico..li ringraziò tutti e promise loro solennemente di rispettare il segreto della loro esistenza..

I sun finalmente tranquillizzati lo lasciarono andare..ormai si fidavano di Gerardo..sembrava sincero quell’umano era considerato un bravo ragazzo da loro.

Finalmente a casa

Gerardo tornò a casa..nascose il congegno mom e il suo traduttore del dialogo trim e si disse che non li avrebbe più usati..li chiuse in un baule a chiave nel garage e se ne dimenticò.

Il giorno dopo Gerardo si presentò al concorso delle invenzioni che si organizzava nel suo istituto scolastico..con un nuova sua creazione molto strabiliante:

un robot cibernetico che imitava il vagito di un bambino e il suo comportamento infantile…che camminava sulle braccia e anche sulle gambe da solo e che diceva solamente due parole: “mamma e papà..ed era intelligente in modo simile ad un bambino”.

Gerardo convinse la giuria con la sua invenzione robotica e vinse il primo premio di ben 200 mila euro come miglior inventore dell’istituto scientifico della città di Bergamo.

Fu applaudito da tutta la giuria del concorso ed Gerardo ringraziò.

Il robot era infatti un esempio valido di interpretazione di intelligenza artificiale..tipo di intelligenza destinata a diventare molto utile in futuro all’umanità intera.

Gerardo ringraziò la giuria e incassò i soldi del premio..con i quali potè finanziare gli studi prima all’università di Milano e poi successivamente per uno stage all’estero…

Che ne fu dei quattro bulli?

Essi furono espulsi dall’istituto poiché non preparati abbastanza come studenti, quindi furono bocciati..pensate comunque contenti anche loro..poiché in seguito allo shock subito nel bosco essi andavano dicendo che nei dintorni di quel paese del bergamasco..c’erano gli spiriti maligni…ed erano felici di non abitare più vicino a quel bosco in quanto convinsero i genitori a trasferirsi con le loro famiglie in un altra regione..

Essi erano contenti di aver cambiato paese e anche i loro vicini ed i professori che li conoscevano bene erano più felici che loro finalmente cambiassero residenza ..quei ragazzi erano troppo irrequieti…ora sembravano pure impazziti..parlavano con ossessione di spiriti maligni..

Ma noi sappiamo che non era così, invece quei mascalzoni avevano incontrato il popolo invisibile dei sun..e che tale popolo pacifico, dovete sapere, intendeva essere gentile con i buoni ma anche cattivo con i malvagi…poichè quando ci vuole ci vuole…infatti con i cattivi a volte ci vogliono proprio le bastonate per convincerli a comportarsi ad obbedire ad una buona educazione..

Conclusione

Oggi il ragazzo inventore é diventato dottore in scienze.

Il dottor Gerardo è infatti assunto all’università di Milano nella cattedra di scienze elettroniche del paese delle favole, e compie il ruolo di ricercatore scientifico ..inventa e costruisce robot per progetti industriali e spaziali…”sappiate che i robot un giorno governeranno le astronavi e con essi l’uomo potrà volare nello spazio per molti anni…questo tipo di ricerca è quindi molto importante” diceva sempre molto convinto lo scienziato ai giornalisti per ottenere finanziamenti utili alle fondazioni scientifiche…

Il dottor Gerardo oggi è molto ricco e famoso…e come promise allora, non ha mai rilevato a nessuno il segreto che oltre la vita umana visibile, che tutti noi conosciamo, esistono anche sulle Terra e da secoli, forme di vita invisibili indipendenti e buone di indole…

Mai più Gerardo rivide e sentì i sun..

anche se ogni tanto stranamente Gerardo aveva l’impressione di sentire come un bacio gentile sulle guance..ed aveva qualche sospetto al riguardo..ma avendo deciso di non farci caso….aveva deciso di non preoccuparsi più dei sun..

Morale:

la conoscenza e la ricerca scientifica sono uno degli scopi della esistenza umana..svelare al nostro prossimo i misteri della creazione con quel che si è imparato nel tempo sui segreti dell’Universo …é cosa nobile e nostra buona intenzione e non offende la Sapienza..virtù che ha origine divina..

Fine

Autore: Egidio Zippone

(Milano, Novembre 2008)

Giudizio: interessante, originale

Voto (da 5 a 10): 9