Favole di Egidio: il ragazzo invisibile

cieli_nuvole_052

 

(racconto di tipo verde)

FAVOLE DI EGIDIO..

IL RAGAZZO INVISIBILE..

INTRODUZIONE: ciò che è indescrivibile, poichè non esiste oppure perchè è invisibile, sarà sempre considerato migliore di ciò che è reale…. la sua immagine limpida, pura e sconosciuta…lo rendeva invisibile e pensato perfetto .ma..

INIZIO

Favola: Il ragazzo invisibile

C’era una volta, nel mondo delle favole, un giorno di sole che seguì ad una notte di pioggia, il sole e l’arcobaleno del cielo fecondarono l’acqua di un mare calmo con la loro luce, fu così che dalla sabbia bagnata dal mare illuminata dal sole, nacque un essere invisibile, che uscì dal mare e si incammino per la terra in cerca di uno scopo di vita.

Egli arrivò In un lontano paese, arrivò non si sa da dove, era un ragazzo che di certo non era come gli altri, forse era meglio… forse era peggio, non si poteva capire, egli era infatti un ragazzo invisibile.

Egli non lo si vedeva, egli non rifletteva la luce..ma lo si sentiva e gli si parlava..per questo chi aveva avuto a che fare con lui, lo riteneva molto bravo, lo riteneva pieno di giudizio e di rispetto.

Il ragazzo non aveva una casa, ne genitori, ma molti lo volevano tutto per loro, gli offrivano volentieri ospitalità.

La famiglia di Enrico, una famiglia rispettata in tutto il paese, fu ritenuta meritevole di questo e si offrì di ospitarlo..così il ragazzo andò a vivere in casa loro…ora aveva un posto definitivo dove stare.

Il ragazzo invisibile non aveva un nome, perché qualunque nome non sarebbe stato adatto a descriverlo, in quanto era invisibile, i suoi modi ed il suo parlare lo facevano pensare perfetto, in quanto invisibile non si poteva contraddire la suggestione di bellezza perfetta che scaturiva dal suo essere, un qualsiasi nome avrebbe danneggiato la sua suggestione, il suo vero essere sarebbe stato incrinato dai limiti dettati da un qualsiasi nome.

Il ragazzo fu abilitato a frequentare una scuola e subito dimostrò con il suo parlare e il ragionare, quanto fosse bravo, generoso..e aiutante di tutti, e dimostrò buona volontà.

Il ragazzo era simpatico..non era vanitoso aveva molte qualità ma non se ne vantava…i buoni giudizi di tutti, della preside e dell’insegnante erano giusti ..tutti i compagni di scuola ne parlavano bene..era così bravo e intelligente, ma nonostante ciò, non causava invidia negli altri…poichè era invisibile, non era come gli altri.

Enrico il ragazzo che lo ospitava era contento di averlo come amico, quasi un fratello in famiglia, compagno a scuola e compagno allegro durante i giochi.

Per individuarlo meglio e dare un orientamento al prossimo si decise che il ragazzo invisibile doveva essere vestito con pantaloni e camicia e un berretto colorato in testa, “ma il viso e le mani restano inevitabilmente invisibili..per quello non c’è niente da fare” disse il ragazzo.

Lo sapevano tutti che il ragazzo viveva una realtà particolare..ma la qualità e la sapienza del suo parlare, i consigli che dava agli altri, erano così precisi che tutti gli perdonavano il fatto di non essere uguale a loro.

Il ragazzo invisibile era la gioia di tutte le mamme ed i ragazzi del paese lo sapevano, ma non erano invidiosi di questo, lui si rendeva conto di ciò, ma era generoso e simpatico ugualmente..quindi anche per tutti i ragazzi era giusto così…che lui fosse ritenuto migliore di loro.

Il ragazzo invisibile durante il fine settimana passava molto spesso il pomeriggio con una ragazza di nome Manuela, che rimaneva molte volte da sola in casa, infatti i genitori erano in viaggio spesso per lavoro, per farle compagnia poiché lei aveva paura della gente malvagia e dei ladri..il ragazzo invisibile le faceva compagnia e gli raccontava storie meravigliose, gli recitava poesie piene di sentimento, la rallegrava tutta il giorno, tanto è che la ragazza si era innamorata di lui e diceva a tutti che il ragazzo invisibile era il compagno ideale per una ragazza come lei.

Nelle ore di ginnastica a scuola egli aveva dimostrato di saper giocare a calcio ed era giudicato bravissimo dall’allenatore, dribblava tutti e passava il pallone con abilità, e faceva molti gol… era il migliore in tutto, anche se era visibile solo nei pantaloncini e nella sua maglietta, egli però era un campione nato.

Allo stesso tempo era simpatico a tutti e se qualcuno lo prendeva in antipatia era subito consigliato a far pace dai suoi modi educati e persuasivi, il ragazzo invisibile dimostrava di essere un grande amico.

-La prima bugia

Ma la vita non è tutta rose e fiori, qualcuno aveva anche problemi in quel paese.

Un giorno la signora che gli fungeva da madre che lo aveva adottato, la madre di Enrico..si innamorò di un altra persona..e tradì il legittimo marito.

La donna ormai adultera, si confidava con il ragazzo invisibile e gli diceva: “non posso lasciare mio marito perché è molto ricco, perderei la tutela di mio figlio Enrico, quindi tu mi devi aiutare, devi dire a mio marito che ieri siamo stati insieme tutto il giorno, tu ed io a studiare, così lui non sospetterà che c’è un altro uomo nella mia vita..devi farmi da testimone, altrimenti mio marito chiederà il divorzio..e sarà la mia rovina economica”.

Il marito quella sera tornò dal lavoro tutto serio, qualcuno in paese gli aveva parlato di sua moglie in malo modo ed ora aveva dei brutti sospetti.

Fu così che il padre di Enrico dopo aver parlato a lungo con sua moglie, chiamò il ragazzo invisibile e gli chiese:” Mia moglie mi ha detto che ieri durante la mia assenza è stata sempre con te tutto il giorno ad aiutarti nello studio..è vero quel che dice?..in paese gira una brutta diceria.”

Il ragazzo invisibile sapeva tutto ma decise di mentire, si ricordò delle parole della madre adottiva ed tutti i favori che ella gli aveva fatto, e decise di dire una bugia al padre che lo ospitava e quindi rispose così dopo un po’:” Si! tua moglie è stata sempre con me tutto il giorno durante la tua assenza per aiutarmi a studiare!”

Il padre di Enrico respirava ora con sollievo.. poiché in paese la gente aveva mormorato cose malvagie…e lui si era alterato:.”in paese si mormora un brutto giudicare..che mia moglie mi tradisce, sappi che tu mi hai ridato la gioia di vivere caro ragazzo”

Ed i due coniugi si scambiarono un bacio in quel momento.. tornò l’armonia nella casa dell’amico Enrico.

Il ragazzo invisibile aveva avuto pietà della donna adultera in quanto ella era stata molto spesso buona con lui, lo aveva adottato e lo aveva accudito, quindi del suo vero amore che quella donna nutriva per il suo amante, il ragazzo mantenne il segreto, ed aveva anche deciso di mentire al padre che lo ospitava..commettendo però un ingiustizia nei suoi riguardi.

-Altra bugia del ragazzo

La settimana dopo a scuola stranamente non era presente in classe la sua compagna Manuela, ella aveva disobbedito ai genitori e non si era presentata a lezione, ella aveva preferito passare la giornata con le sue amiche al parco dei divertimenti, che si trovava alla periferia del paese..come dicevano i ragazzi nel loro linguaggio giovanile “Manuela ha bigiato la scuola!””.

Il padre di Manuela, quella sera sentì dire dalla figlia che a scuola c’era uno sciopero degli insegnanti e che lei era stata obbligata a stare all’aperto tutta la mattina in compagnia del ragazzo invisibile, che tutti conoscono in paese come ragazzo serio e bravo.

Il padre di Manuela allora chiese al ragazzo invisibile:” mia figlia è stata con te? è vero che c’era sciopero a scuola?, è vero che ieri la scuola era chiusa?”

Il ragazzo invisibile era combattuto nel dilemma di dover dire la verità e causare il rischio che l’amica fosse punita gravemente dal padre..oppure mentire e dare sollievo, scelse di mentire..decise quindi di aiutare per amicizia la ragazza e disse a suo padre:” Si! Manuela è stata con me quel giorno poiché la scuola era chiusa a tutti ed è questa la verità!”

Il padre di Manuela diede una carezza alla figlia e la riporto a casa…scusandosi per il sospetto avuto che la figlia fosse stata negligente.

Sono gia due volte che mento…pensò il ragazzo..a volte la dura realtà, mi consiglia anche se a fin di bene, a dire piccole bugie,.

-La gita in montagna

Enrico accompagnò il ragazzo invisibile ad una gita in montagna, il ragazzo invisibile si allontanò girovagando per il bosco, nel vedere la bellezza pura e limpida del creato che lo circondava, il ragazzo invisibile ebbe una crisi di coscienza, vedendo in contrasto la bellezza della natura e nel sentire quello che gli mormorava la sua coscienza…

L’aria era pura, il verde dei boschi aveva un bel colore..e lui invece no!…L’arcobaleno e il sole gli parlavano nel silenzio ..lo rimproveravano duramente e lui comprese che non era più perfetto al loro giudicare..a causa delle molte bugie dette nei giorni prima.

Ora il ragazzo invisibile era in piena crisi di coscienza, aveva detto bugie a due persone care che gli avevano riposto la loro fiducia, egli non si comprendeva più come prima..e doveva cambiare in qualcosa, se voleva ritrovare la vera pace interiore.

L’Arcobaleno lo punì e gli ritornò la rifrazione della luce e il Sole lo allontanò dai raggi che lo rendevano invisibile…essi volevano che il ragazzo ora rivelasse crudelmente la sua immagine alla gente, una immagine povera, il sole e l’arcobaleno fatti di idealismo e di purezza non volevano più essere complici della sua falsa perfezione, avevano saputo che il ragazzo era capace di mentire.

Il ragazzo piano piano diventò ben visibile alla gente che stava presso di lui.

Le sue mani, il suo volto le sue gambe, ora mostravano un ragazzo ben visibile e ora egli sapeva di avere un nome e diceva di chiamarsi…”Realismo”..diceva così a chi lo incontrava.

“Realismo è il mio nome… eccomi a voi, giudicatemi pure!” diceva il ragazzo.

La coscienza del ragazzo aveva una colpa pesante, egli aveva imbrogliato persone giuste..ed egli adesso era come tutti gli altri, non era più un essere perfetto agli occhi della natura..e decise di vivere comunque la sua nuova vita tra i mortali, in modo identico a loro.

Il ragazzo camminò per il paese..tra la gente …ora che era visibile…era giudicato da questo e da quello, chi con simpatia, chi con ironia, ognuno gli rivolgeva giudizi severi, egli subiva i rimproveri delle persone che  aveva deluso, in quanto una volta avevano fiducia in lui…”non è neppure bello e robusto come lo pensavamo!” dicevano le ragazze che ora lo potevano vedere e giudicare.

Era triste ma qualcosa lo salvò dalla disperazione, lo aiutò l’amore di una ragazza, Manuela che era innamorata di lui da sempre, lo incontrò e gli disse nel vederlo finalmente vero come gli altri ..”ti credevo e immaginavo più bello e più alto ed anche il tuo nome fa un po’ ridere a sentirlo…ti chiami Realismo…è un nome strano!.” poi vedendo il ragazzo diventare triste aggiunse “ma ti voglio bene lo stesso, sei il mio ragazzo preferito anche se la perfezione che rappresentavi, non esiste più in te, forse anche a causa mia, non sei perfetto ma ugualmente ho deciso di amarti!” ..e così i due ragazzi diventarono fidanzati e si promisero che un giorno si sarebbero sposati.

Realismo si trovò un lavoro, e nonostante il suo comportamento in paese non fosse compreso più da tutti come prima..poichè tutti avevano capito che il ragazzo aveva detto delle bugie e che fu complice di menzogneri…infatti la verità prima o poi diventa nota a tutti…diventato giudicabile, nonostante questo, Realismo ebbe coraggio di vivere….Realismo si inserì comunque in quel mondo..fatto di persone non tutte perfette moralmente, proprio come era lui adesso…ma erano persone da ritenere vere e reali proprio per questo motivo..

Morale:

il ragazzo era la perfezione del creato fatta persona….che nel mondo delle favole, nasce dal Sole e dall’Arcobaleno, esseri puri e limpidi per tutti noi, essi sono un simbolo di verità…

Come punizione per i suoi errori, il ragazzo decise di diventare giudicabile da tutti, proprio come gli altri ..egli trovò in questo modo la sua espiazione….adesso il ragazzo era come molti altri..non perfetto e lo si vedeva chiaramente, il preferire di immaginarlo un ragazzo perfetto non era più obbligatorio…anche perché non era più possibile..

La realtà non può tenere nascosti i suoi difetti..

Quando la perfezione obbedisce allo scambio di favori commettendo ingiustizia..smette di esistere..cambia nome e diventa realtà… realtà umana…e cioè l’individuo umano ritorna vulnerabile come essere…non è più perfetto…e non piace più a molti…

Fine

autore: Egidio Zippone

(Milano, Novembre 2007)

Giudizio: Interessante, saggio

voto (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il ragazzo invisibileultima modifica: 2020-12-19T10:48:35+01:00da scrittore59