Favole di Egidio: la botte piena di benessere (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura 20 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

LA BOTTE PIENA DI BENESSERE..

INTRODUZIONE: molte volte i peccatori finiscono in luoghi di sofferenza da dove é  difficile uscire, questa è la storia di Claudio che riuscì a liberare suo fratello da un luogo di sofferenza e riuscì anche a guarirlo..

Favola: la botte piena di benessere

Inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole, due fratelli uno si chiamava Claudio e l’altro Adriano..i due giovani erano restati orfani dei genitori…poichè una pandemia che aveva colpito la città in cui abitavano..aveva fatto morire i loro genitori molti anni prima..

Il  fratello più grande di nome Adriano, era un tipo irrequieto e facilone, ed un giorno disse a Claudio:…”fratello! sono stufo della vita che conduco qui vicino a te, ho deciso di partire e di andarmene lontano in cerca di avventure..!

Fu così che Adriano si prese la sua parte di denaro e se ne partì, lasciando solo Claudio, che si rassegnò, ed  anche se era affezionato al fratello maggiore, decise di rispettare questa decisione..

Passarono gli anni e del fratello Adriano non si seppe più nulla….

Ma una notte Claudio visse un sogno mentre dormiva, sognò il fratello che gli diceva piangendo: “Claudio aiutami sono prigioniero, sono chiuso in un luogo di sofferenza e vivo tormentato..presto fai qualcosa!”

Claudio si svegliò dal sogno all’improvviso, e il suo intuito di fratello ed il richiamo dello stesso sangue gli facevano capire che il sogno era veritiero….e che doveva fare qualcosa…doveva aiutare suo fratello Adriano in qualche modo..ma come?

il giorno dopo Claudio, mise in un panno, del pane e del formaggio, e si incamminò per il mondo per andare in cerca del fratello che a quanto pare gli chiedeva aiuto…era quello diventato il suo scopo di vita ormai..

Cammina e cammina, lungo la strada Claudio incontrò una donna anziana, che portava sulla schiena un carico pesante, dei rami di legno per il camino, sembrava molto  affaticata, e si rivolse al giovane Claudio dicendo: “Giovanotto, puoi tu aiutarmi a portare questa legna alla mia casa che sta sulla collina, se lo farai riceverai una ricompensa!”….Claudio rispose. ” si! cara vecchina lo farò…farò del bene..così  meriterò di avere fortuna per il resto della mia vita!” e così Claudio si mise sulle spalle il peso della legna aiutando la donna anziana nel suo camminare..

I due giunsero ad una casetta  dove abitava quella donna ed era tarda sera..

Claudio raccontò alla donna anziana, che sembrava molto buona e generosa, mentre bevevano del latte stando in casa,  quale era la sua missione di vita, e cioè salvare suo fratello Adriano..

Fu così che la donna anziana disse a Claudio: ” devi sapere giovanotto che io sono anche una indovina..e mi chiamano Fata Gelsomina ed ho capito cosa é accaduto a tuo fratello!”

la donna anziana continuò: “Tuo fratello Adriano ha tentato di rapire una principessa, di cui lui si era innamorato follemente, ma devi sapere che il padre re, non era d’accordo al loro fidanzamento, il padre che era geloso di sua figlia, si accorse delle intenzioni sgarbate di Adriano, ed ordinò quindi ai suoi soldati di arrestarlo, e poi arbitrariamente condannò tuo fratello, in quanto lo accusò di essere colpevole  di tentato rapimento, lo condannò a restare chiuso e prigioniero in una grossa botte magica di legno piena di ricordi strani, ricordi di fustrazioni , ricordi di malumore, ricordi di dispiacere, appartenenti e  causati dall’umanità peccatrice, e disse inoltre ad un gigante alto tre metri di custodire quella ” botte del dispiacere” per impedire che qualcuno liberasse tuo fratello, e quindi  tuo fratello in quanto ormai  è da tempo prigioniero in quel  luogo di penitenza è diventato un povero peccatore ed è diventato proprio un essere pieno di malumore..ma io posso ancora  aiutarti e forse posso guarire tuo fratello!”

“e come potrai farlo?” chiese Claudio

“in cambio del tuo aiuto Claudio, ti avevo promesso una ricompensa…quindi ti aiuterò..ecco quello che dovrai  fare..per salvare tuo fratello..ascolta il mio consiglio..vai al palazzo del re…e raggiungi i sotterranei del palazzo….”

“tieni questo fiore che io ho reso magico bagnandolo con le lacrime di un peccatore pentito, ti servirà…ti dovrai avvicinare al gigante, e colpire il suo corpo con questo fiore magico che io ti ho dato e dirai così: “Gigante! la punizione non deve durare per molto..diventa un piccolo omino…e permetti che mio fratello dalla botte sia tolto!”

“fatto questo… vedrai il gigante diventare un nano molto piccolo, e non sarà più un problema per te averci a che fare, apri il coperchio della botte e libera tuo fratello e portalo al più presto da me!”

Claudio ringraziò la donna anziana, comprese che era una vera indovina e quindi decise di ascoltare i suoi  consigli..

Partì al mattino e si incamminò per il palazzo del re che non era molto lontano, raggiunto quel luogo.. capì subito come organizzarsi..e con furbizia si inoltrò per le lunghe scale che scendevano nei sotterranei del palazzo e vide il gigante guardiano, e fingendosi un cameriere che portava al gigante  del cibo..si avvicinò al gigante alto tre metri e lo colpì subito e rapido con il fiore magico che aveva con se, e Claudio urlò le parole magiche: ” Gigante! ..la punizione non deve durare per molto..diventa un piccolo omino..e permetti  che mio fratello dalla botte sia tolto!”

il gigante all’improvviso diventò un piccolo nano inoffensivo e Claudio potè legarlo facilmente  con una fune,  poi Claudio aiutandosi con una scala salì in cima alla “botte del dispiacere” e riuscì ad aprire il grosso coperchio di legno..e vide all’interno della botte suo fratello Adriano che piangeva..e lo liberò aiutandosi con una scala di legno che stava li vicino….

Claudio insieme a suo fratello fuggirono dal palazzo del re malvagio..allontanandosi  velocemente..

Verso sera, Claudio e suo fratello Adriano, raggiunsero la casa della donna anziana che si era dimostrata  una  vera fata..

“cara amica, Fata Gelsomina, ho fatto quello che mi hai consigliato..ti ho portato mio fratello Adriano affinchè tu lo possa guarire come hai promesso..” disse Claudio…”mio fratello molto piange e solo a stargli vicino..si prova la sensazione di dispiacere e di malumore che si sono radicati dentro di lui..puoi tu fare qualcosa per guarirlo?”

la donna anziana condusse i due fratelli nelle cantine della sua casa.. dove si trovava un altra botte di legno, anche questa era magica, ma questa era una botte differente, poichè era piena di ricordi di felicità, di benessere, di piacere e disse a Claudio:

“presto! fai entrare tuo fratello Adriano all’interno di questa botte magica. devi sapere che questa è la ” botte del benessere e della felicità”…”

Claudio convinse il fratello piangente e sofferente ad entrare in quella botte magica…all’interno della botte  lasciarono  Adriano per molti giorni … e poi la donna anziana disse: ” ora Claudio possiamo vedere se tuo fratello è guarito… poichè in quella botte magica tuo fratello per molti giorni ha potuto vivere e provare i ricordi di felicità e di benessere appartenenti alle persone  giuste e per questo benestanti  dell’umanità ..ed ora è diventato sano di salute!”

Dovete sapere che Claudio vide uscire dalla botte suo fratello e questi era tutto sorridente e felice e Claudio si accorse che bastava stare vicino a lui per avvertire sensazioni di benessere e sentimenti di gioia..

i due fratelli ringraziarono per il suo aiuto la loro amica..

che disse in risposta ai ringraziamenti: “Claudio..ti avevo promesso una ricompensa per la tua buona azione..e l’hai avuta!”

i due fratelli poterono tornare così alla loro casa, ed Adriano promise al fratello Claudio che sarebbe cambiato in meglio e mai più avrebbe desiderato di rischiare cercando l’avventura…poichè imparò il proverbio: “chi lascia la vecchia strada per la nuova, sa forse cosa perde..ma non saprà mai cosa trova!”

Fu così che la Fata Gelsomina, decise di spiegare ai mortali, poichè esistono le due botti magiche e sono differenti tra loro..

disse la Fata Gelsomina: “dovete sapere che la povera gente, gli ammalati, i perseguitati, hanno diritto a gioire dei poteri della “botte della felicità e del benessere” poichè le divinità dell’Universo sono del parere che bisogna compensare il dispiacere provato nella vita facendo loro provare anche  le delizie del Paradiso..hanno deciso questo per rimediare al destino infelice che ha vissuto qualche persona..”

Morale:

se non esistesse la “fantasia” non sapremo mai come giustificare gli effetti paranormali e le molte cose strane vissute dalla gente durante la vita…di conseguenza c’è bisogno di inventare..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Marzo 2022

giudizio: avventuroso, saggio

voto: (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il cavallo bianco e l’asino nero (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico da dedicare per la lettura 15 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

IL CAVALLO BIANCO E L’ASINO NERO..

INTRODUZIONE: chi tra i due litiganti si ritiene più intelligente dell’altro dimostri più comprensione e proponga un compromesso..

Favola: il cavallo bianco e l’asino nero..

Inizio

C’era una volta nel mondo delle favole, un cavallo dal manto bianco ed un asino dal manto nero..

Questi due, entrambi animali, ugualmente a volte discutevano ..ovunque si trovassero..

Ad esempio un giorno discutevano su questo: “se il tempo era più bello in estate oppure il tempo era più bello in inverno..”

Al parere dell’asino nero il tempo era più bello in inverno e meno bello in estate..poiché in inverno si dorme meglio, perchè non fa caldo e c’è più acqua da bere nei fiumi poichè non c’è siccità

Al parere del cavallo bianco invece il tempo era più bello in estate..poichè in estate il tempo è sempre sereno e non fa mai freddo..

e così per tutto il giorno a litigare su questo argomento, e poi ancora per un’altra settimana e così ogni volta che il cavallo bianco e l’asino nero si incontravano era sempre un discutere…. finchè all’improvviso il cavallo bianco stufo di questo litigare affermò:

“va bene hai ragione tu asino! il tempo è più bello in inverno..e meno bello in estate!”

Sentito dire queste parole che gli davano ragione, l’asino nero trionfante provò soddisfazione di se stesso e se ne andò tutto contento da quel luogo..lasciando solo il cavallo bianco in pace..

Dovete sapere che da sopra un albero aveva visto e sentito tutto un gufo…che stupito di ciò che aveva sentito dire chiese al cavallo bianco: “Come?… compare cavallo, avevi ragione tu sulla questione, ed hai dato ragione all’asino?”

rispose con calma il cavallo bianco: “Si compare gufo, sapevo di aver ragione io, infatti tutti sanno che il tempo in estate è più bello che d’inverno, poichè in estate piove di meno e fa più caldo, ma siccome ero infastidito dalla prolungata discussione avuta su questo argomento banale, ho preferito mentire ugualmente e dare ragione all’asino nero, poichè devi sapere compare gufo, che tra i due litiganti, uno cavallo ed uno asino, certamente quello più intelligente é il cavallo , e quindi sono io che devo comprendere più dell’asino la vita in serenità ed in tranquillità, evitando così di disturbare la pace di molti con inutili discussioni..decidendo in questo modo ho ritenuto vantaggioso dover porre fine al litigio ed ho dato ragione all’asino…facendo questo, di dare ragione ad un altro, non rischio di certo di morire non ti pare?, quindi il buon fine di favorire la mia pace giustifica il mezzo ed per questo capito!”..

Morale:

coloro che troveranno motivi per porre fine ai litigi, alle guerre, alle discussioni, saranno dai posteri ritenuti e ricordati più Sapienti degli altri…poichè è per merito loro…. che la pace ha potuto governare per molto tempo..occorre solo per avere pace dimostrare un pò di praticità nelle intenzioni..

Dice una profezia: “coloro che sono di indole mite, i tranquilli ed i calmi erediteranno il governo del pianeta Terra!”

fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Marzo 2022

giudizio: saggio, provocatorio

voto: (da 5 a 10): 9

 

 

 

Favole di Egidio: il difensore delle favole (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde)

tempo teorico da dedicare per la lettura circa 20 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

IL DIFENSORE DELLE FAVOLE

INTRODUZIONE: I personaggi delle favole sono come spiriti vivi ..e la favola è la dimora creata dall’autore proprio per loro..

Favola: il difensore delle favole..

Inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole, e forse esiste ancora, una creatura magica chiamata il “ruba personaggi” che girava per il mondo delle favole, egli leggeva una favola oppure un racconto, imparava i nomi dei personaggi e li rapiva obbligandoli ad entrare in un grosso sacco di energia… era questa creatura il terrore di tutti gli autori delle favole..poichè usava come fonte di energia per le sue magie proprio i personaggi delle favole..e per questo motivo li rapiva..

Questa creatura magica chiedeva prima chi era il personaggio della favola… ..poi prendeva informazioni sul personaggio ….ed infine apriva con una magia la dimora della favola dopo averla letta e rapiva quindi i personaggi..mettendoli nel sacco di energia..

Poveri protagonisti dei racconti fiabeschi, essi soffrivano mentre erano obbligati ad essere tolti barbaramente dalla loro dimora, che era di solito una bella favola, e soffrivano tutti di questo, poiché i personaggi non volevano essere rapiti..

Dovete sapere che i personaggi erano felici nel sognare la trama della loro favola..che era stata creata per loro..la trama della favola li faceva sentire vivi..

Infatti è risaputo che chi legge una favola e la trova vuota… non starà più bene mentre la legge e nemmeno starà bene dopo che l’ha letta…poiché la favola diventata priva della sua forza viva, sembra come se essa fosse un buco nero astronomico, che non dona nulla a chi la legge..e rende vuoti di idee i lettori..

Fu così che i molti personaggi del mondo delle favole…si lamentarono per il destino triste che avevano..e chiesero ognuno aiuto spirituale all’autore della favola e loro creatore..

Dovete sapere che un autore delle favole tra i tanti, impietosito del loro destino, chiese consiglio alla “madre di tutte le favole”..che tutti sanno é una fata..e si chiamava “Fata  Fantasia”

Fu deciso da entrambi che insieme avrebbero creato un nuovo personaggio chiamato questa volta..”il difensore delle favole”

Lo inventarono insieme ..lo istruirono con un racconto…e il personaggio “il difensore delle favole” cominciò ad esistere..

Egli era come un mago vestito di verde, di rosso, che faceva molte magie utilizzando la forza della fantasia di tutti i lettori di favole..

L’autore della favole insieme alla “Fata  Fantasia” misero questo personaggio contro il perfido “ruba-personaggi” che disturbava la pace di quel mondo così creativo..

Ed il difensore delle favole, per aiutare inventò più magie utilizzando parole magiche che dicevano così:

Magia, magia della tribolazione

a quel cattivo ruba-personaggi darò una lezione

se non smetterà di rubare

lo farò bastonare..

il difensore delle favole era capace di molte magie e sogni…ad esempio:

-sapeva fare apparire un grosso bastone che si metteva a bastonare da solo come per magia la grossa schiena del ruba-personaggi..

-sapeva far diventare forte e muscoloso se stesso  e poi riusciva a vincere nella lotta il ruba-personaggi..

-sapeva fare apparire una nube bianca ecto-plasmica che avvolgeva il ruba-personaggi che diventava per questo motivo, respirando quella nube..diventava sincero e poi si addormentava… lasciando incustodito il suo sacco nel quale teneva prigionieri i personaggi delle favole rapiti tempo prima..che potevano quindi essere liberati..

e così via..

Dovete sapere che il ruba-personaggi cominciò ha subire molte volte la giustizia del difensore delle favole.. (ancora adesso subisce giustizia mediante molte magie) ..magie che lo disturbavano nelle intenzioni egoiste di ladro che ha e fu così che un giorno il ruba-personaggi..decise di andarsene a rubare personaggi altrove..se ne andò lontano… ad esempio si mise a rapire (questa é la sua indole)  i personaggi del mondo del cinema..i personaggi dei cartoni animati..

Fu così che il ruba-personaggi dopo aver sofferto e subito molte magie fuggì via..decise di scappare ad esempio a  Parigi..lontano…. si racconta che fuggì probabilmente in Francia..

Dovete sapere che il “difensore delle favole” avendo vinto..riuscì a liberare tutti i personaggi che erano stati rapiti…aprendo il grosso sacco di energia che li imprigionava e rimettendo i personaggi delle favole tutti al loro posto..

In questo modo i personaggi delle favole così liberati e guariti poterono tornare felici nelle loro rispettive favole originali, che erano la loro vera casa..e poterono così tornare a sognare..solo cose adatte alla loro idea di essere..

Fu così che tutti i personaggi, gli autori e la “madre di tutte le favole” poterono vivere  insieme felici e contenti..favorendo la buona interpretazione delle favole da parte dei  lettori..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Marzo 2022

giudizio: ironico ed suggestivo

voto: (da 5a 10): 9

Favole di Egidio: il principe ed il drago Gonef (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde)

FAVOLA DI EGIDIO

IL PRINCIPE  ED IL DRAGO GONEF

INTRODUZIONE: l’amicizia inconscia e profonda che lega una persona ad un drago, vinceranno le difficoltà causate dai poteri di una perfida regina, che fa uso della discordia e ritiene vantaggioso per lei far litigare..

INIZIO

Favola: il principe ed il drago Gonef

C’era una volta, nel mondo delle favole, in un regno situato nell’Europa del nord, nel tempo del 300 a.c., un re che aveva un figlio di nome Ermanno….

Un tempo quando uomini e draghi vivevano in amicizia, governava nel nord dell’Europa il re Agivulso…bravo re e discreto mago.

Il re abitava in un palazzo situato su un promontorio che dava a strapiombo sul mare..in fondo al burrone diversi scogli che frantumavano le onde di un mare sempre in burrasca..mentre un cielo poche volte sereno e la maggior parte dei giorni nuvoloso e piovoso, copriva tutto il territorio circostante.

Il re era un uomo buono ed aveva un figlio ancora giovane il principe Ermanno..la moglie del re era morta nel momento di partorire il bambino e lui rimasto unico genitore aveva pensato alla sua educazione.

Leggendo nel futuro delle stelle e prevedendo molti problemi al suo regnare, il re mago decise di regalare un dono magico al suo erede, un uovo di drago, il re donò al principe suo figlio un uovo dicendo che il drago che nascerà da questo uovo ti aiuterà a vincere le future insidie che ti capiteranno nella tua vita, che lui il re in un triste presagio aveva intuito..

Finalmente l’uovo di drago dopo qualche giorno si aprì e ne uscì un drago piccolo senza le ali, un piccolo dinosauro, un draghetto vispo e allegro, il quale vide il principe Ermanno e decise di considerarlo suo amico e suo scopo di vita.

Il drago uscì dall’uovo e danzò intorno al principe..ed il principe Ermanno diede a lui un nome curioso e disse: “Ti chiamerai Gonef..il tuo nome di drago sarà Gonef..ti piace?”, il drago annuì con la testa e sorrise mostrando i suoi lunghi dentini di dinosauro.

Lo scopo di vita di quel drago a causa della magia della sua nascita, fu deciso dal Signore del Tempo, ed era di difendere Ermanno a costo della sua vita di drago..infatti dovete sapere che chiunque è presente al momento dello schiudersi di un uovo di drago sarà da quel drago che è nato, difeso come se fosse un suo fratello.

“Questo drago ti aiuterà, caro figlio, i draghi che non hanno le ali hanno dei poteri magici, egli non può volare, ma può correre e combattere e fare tante cose!” disse il re Agivulso al figlio.

Il principe ed il draghetto restarono entrambi giovani e felici a giocare insieme per molti anni nel giardino del palazzo, finché un giorno il re suo padre disse:

”E’ ora caro figlio di portare via il drago e di nasconderlo in un luogo sicuro..tu crescerai caro figlio ed anche il drago crescerà..ed un giorno vi incontrerete e vivrete in amicizia..qui a palazzo i tempi non sono più sicuri per lui.

Nei suoi presagi il re aveva infatti visto l’intrigo di alcuni cortigiani contro la sua famiglia..

Così fu, il re Agivulso diede ordine di nascondere il piccolo draghetto nella foresta e lo diede in custodia a dei suoi amici boscaioli che vivevano laggiù tra gli alberi.

Dovete sapere che il re Agivulso aveva una sorella..ella era molto cattiva ed aveva un nome: si chiamava Discordia, tanto era buono il re, tanto era cattiva sua sorella.

Il mago Agivulso era però il re legittimo di quel regno chiamato Eurolandia ed i sudditi tutti gli erano molto fedeli…il re aveva per sua sorella molta pazienza in quanto era sua parente, ma la sorella del re, che era maga anche lei, Discordia questo era il suo nome, invece lo invidiava e pensava di estrometterlo un giorno per diventare regina al suo posto.

Un giorno la maga si fece coraggio e decise di organizzare un intrigo ai danni del re e così pensò: “lo farò assassinare!”, fu così che Discordia pagò il cuoco per avvelenare il re… la magia della sorella aveva reso insicuri i poteri profetici del re e così la sorella maga comandò di mettere un veleno nella pietanza del fratello re, mentre il fratello stava mangiando ignaro il suo piatto preferito…ed il re Agivulso morì così avvelenato, la sostanza micidiale era un veleno segreto che non lasciava tracce alle investigazioni di un qualsiasi medico..e tutti a corte pensarono che il re fosse morto per cause naturali…invece era stato avvelenato per comando di sua sorella Discordia.

Come fu previsto in passato un dramma funesto capitò in quel regno, fu così che vedendo il principe Ermanno ancora minorenne, il concilio dei nobili di quel paese nominò capo del regno al suo posto, la maga Discordia in quanto sorella del re , “questo sarà… fino a quando il principe Ermanno diventerà maggiorenne!” dissero tutti i nobili.

“Evviva! Il giorno è giunto!” gridò la maga Discordia: “sono diventata regina di Eurolandia…come ho sempre sognato!”.

La regina Discordia si chiamava così perché fin da bambina gli piaceva far litigare le genti e provava molto divertimento nel vedere litigare parenti ed amici, aveva infatti il potere magico di far impazzire e di far litigare chiunque con chiunque, aveva il potere di ipnotizzare, ed inoltre era molto perfida, con furbizia riusciva sempre nei suoi intrighi.

Il principe Ermanno partecipò tristemente ai funerali del padre e la regina diventata sua tutrice si finse dispiaciuta, in realtà lei era contenta, ella era diventata finalmente regina del regno ora aveva realizzato la sua ambizione, ora aveva da temere solo il diventare maggiorenne del principe Ermanno suo parente, ma ella disse ridendo nella notte davanti ad uno specchio.. “ma ora ci penserò io a lui..ah ahha aha! Lo farò impazzire quel ragazzo facendolo litigare con tutti e nessuno vorrà quindi che diventi lui il re un giorno…perchè sarà ritenuto pazzo…ah ah aahh!”.

Passarono i mesi e la regina dimostrò che era una donna cattiva come dicevano i sudditi, si divertiva infatti a far litigare le genti che frequentava e tra le sue vittime oltre a molti nobili c’era anche il nipote Ermanno che poverino non ne poteva più di quella vita senza pace…e il principe pensava ormai di scappare via e di abbandonare il suo sogno di re…troppa gente era diventata sua nemica per motivi futili…e questa situazione durava da molti mesi.

Ermanno decise di scappare dal palazzo reale a causa dei troppi nemici che gli creava la perfida zia, ella era suo tutore, poichè la regina Discordia aveva potere su di lui, tra i cortigiani correva voce infatti che il principe Ermanno era diventato un pazzo, lei era regina e tutto poteva, intanto nel paese era scoppiata la guerra tra le famiglie nobili di differente opinione, una vera e propria guerra civile e la regina Discordia si divertiva ulteriormente nel vedere i soldati dei nobili litigare e fare battaglie, nel paese ormai non c’era più pace per nessuno.

Il principe Ermanno fuggì, decise di nascondersi nei boschi:” mi nasconderò tra gli amici boscaioli del mio defunto padre!” disse e partì per quei luoghi oltre la pianura…e si incamminò nella foresta.

Mentre era nel bosco buio, un drago di medie dimensioni e dalle grosse zampe artigliate si parò dinnanzi a Ermanno, il drago appariva però vestito con abiti da boscaiolo, ma le sembianze della testa facevano capire che era un drago mascherato, il drago sembrava volere assalire il principe, ma ad un tratto il drago, consigliato da qualche spirito della mente, diventò amichevole all’improvviso e parlò, e gli disse:”Io ti voglio aiutare, ti riconosco, tu sei il principe Ermanno mio amico di nascita”.

Era proprio così, il principe Ermanno aveva incontrato mentre fuggiva per i boschi il drago Gonef, si! quel piccolo drago compagno di giochi di infanzia, egli era diventato ormai un drago adulto, il quale riconobbe il suo amico a causa del passato imprinting avuto al momento della nascita e lo abbracciò come sanno fare i draghi affettuosamente ma non troppo, “questo umano é un tuo amico…difendere questo umano é lo scopo della tua vita di drago!” così gli spiriti della foresta parlando nella mente ripetevano queste parole nella testa del drago…ed il drago decise di obbedire a loro…e trattò come amico quel principe.

Il drago Gonef era cresciuto, era adesso molto più grande e più forte…e poteva lottare e difendere con i suoi artigli chiunque gli chiedesse aiuto, inoltre aveva imparato a escogitare alcune magie, poteva rendere invisibile la sua figura e quella di un’altra persona e in seguito imparò a poter diventare gigantesco.

Il drago era anche diventato parlante a causa della magia positiva che aveva voluto la sua creazione ed i due amici in questo modo si raccontarono le loro disavventure.. il drago Gonef decise di aiutare il principe a nascondersi nel bosco finchè lui avrebbe voluto, gli amici boscaioli avrebbero dato rifugio e cibarie in ricordo del padre di Ermanno.

I due amici decisero di fare una promessa tra di loro: “noi promettiamo di comprenderci e di stimarci, di perdonarci e di aiutarci qualunque cosa accada!” così i due amici giurarono sulle fiamme del fuoco che ardeva nell’accampamento e poi bevvero per brindare alla loro amicizia ritrovata.

Passarono i giorni, furono giorni spensierati per tutti, ma come tutti i giorni lieti anche questi finirono ed in quella pianura così pacifica arrivarono all’improvviso i soldati della regina Discordia comandati da lei per cercare e catturare il nipote traditore, il principe Ermanno..che si diceva si nascondeva nella foresta..

Il principe Ermanno era considerato un pericoloso rivale al suo trono di regina…”finché quel principe sarà in vita… io sarò in pericolo!” pensava la crudele regina…”presto catturatelo e portatemelo vivo o morto!” ordinò la regina.

Con i suoi poteri magici ella aveva capito dove il principe si nascondeva e comandò i suoi molti soldati a circondare la foresta e catturarlo.

I soldati erano tanti, tutti armati di lance, di frecce e di spade…a loro si fronteggiavano una trentina di boscaioli armati di asce e bastoni e di archi, fedeli al re Agivulso ed anche il drago Gonef e il principe Ermanno armato di spada combattevano con valore al loro fianco.

Gli amici della foresta difesero il principe con coraggio e molte furono le vittime tra i soldati, ma in seguito l’esito della battaglia cambiò, i soldati della regina stavano vncendo poiché erano più numerosi….restarono a combattere quei malvagi soldati, solo il principe Ermanno aiutandosi con colpi di spada, ed il drago Gonef che infieriva con colpi di artigli e di zanne, e qualche boscaiolo più fortunato, ma i soldati erano troppi ancora e sembravano mai finire.

Ermanno ed il drago si difesero tutto il giorno con le spade e gli artigli dai numerosi soldati, ma essi ormai temevano di perdere la battaglia, fu così che all’improvviso il drago si ricordò che poteva fare anche magie, in un momento di calma durante la notte,  il drago decise di far diventare invisibile  Ermanno in modo da nasconderlo alla vista dei soldati, e poi il drago per non farsi riconoscere dalle guardie cambiò prima il colore della sua pelle come sanno fare i camaleonti e poi prese anche lui sembianze quasi umane…egli apparve vestito come una persona vestita si! ma come un frate ed imitava i modi di un frate, con un grande cappuccio sulla testa, e così i due si poterono allontanare dal luogo della battaglia furbescamente.

I soldati, il giorno dopo, videro avvicinarsi solo una persona che camminava a piedi e per giunta non era armata, ella chiese loro di passare il blocco e potersi allontanare dalla foresta insanguinata, i soldati non capirono la furbizia che nascondeva quel frate, poichè cervano due individui da arrestare, e così i nostri amici poterono fuggire entrambi dai posti di sorveglianza messi intorno alla foresta dalle guardie..

I due amici in questo modo riuscirono ad allontanarsi dalla foresta ed a oltrepassare i successivi numerosi posti di blocco organizzati su tutte le strade del regno dai soldati, in questo modo i soldati impedivano che qualcuno male intenzionato raggiungesse il palazzo reale, così aveva comandato la loro perfida regina.

Ormai i soldati erano così tanti da potere circondare l’intera foresta e parte della pianura, ma con uno stratagemma i nostri eroi erano riusciti a fuggire, mentre i loro nemici gli credevano ancora nascosti tra gli alberi della foresta, loro invece avevano già da tempo passato i posti di guardia e si dirigevano al palazzo reale.

I soldati infatti oltre a controllare le strade, osservavano anche il cielo, stando bene attenti che nessun drago fosse visto volare ne di notte ne di giorno sopra quelle terre… la regina Discordia poteva stare tranquilla…erano pronti con i loro archi e lance a trafiggere chiunque drago..

Cammina e cammina finalmente i due amici raggiunsero il palazzo reale e decisero di affrontare la regina e lei da sola.

Riuscirono a entrare tra le porte situate tra le alte mura che la regina aveva fatto costruire intorno alla città e grazie al loro travestimento magico poterono entrare nel palazzo e raggiungere la stanza della regina, giunti lì nella stanza i due ripresero le loro vere sembianze il principe Ermanno ritorno visibile, e insieme affrontarono la perfida maga.

Incontrarono la regina nella sua stanza, vedendoli decisi nel voler far giustizia, la regina si impaurì e volle quindi usare i suoi poteri magici per causare un litigio ai due suoi avversari…la Discordia stava quasi per riuscirci…i due stavano per litigare.

Parlando in telepatia a Ermanno per ipnotizzarlo, la maga Discordia faceva credere a lui, che il drago Gonef si riteneva unico meritevole di complimenti e unico valoroso dell’essere fuggiti dalla trappola della foresta a causa dei suoi poteri magici…e quindi cercava di convincere il principe a non ritenersi migliore di Gonef anche se era un nobile..

Parlando in telepatia alla mente del drago Gonef, la maga faceva credere al drago che il principe lo considerava in realtà un servo, si! uno schiavo e non lo considerava un vero amico..poichè non era una persona..era un animale..

I due amici resi confusi nella mente da queste parole solo telepatiche ma insistenti, si guardarono con astio e diffidenza in seguito alla ipnosi, e tutti e due dissero cattive parole l’un l’altro, poichè pensavano che tutto questo era verità, forse aihmè! la loro non era vera amicizia, stavano quasi per litigare tra loro quando gli spiriti della mente di Gonef parlarono alla coscienza del drago:

“Stolti!” essi dissero, “quelle considerazioni sono calunnie e bugie inventate dai poteri della maga Discordia, ricordate il vostro giuramento vicino al fuoco e perdonatevi e comprendete i vostri errori a causa della vostra amicizia, siate sinceri e ricordate che avete promesso di perdonarvi l’un l’altro!”.

I due amici resi saggi dai consigli degli spiriti della mente, si strinsero la mano e scelsero di non credere a quello che diceva la maga, entrambi si rivolsero quindi alla regina e la affrontarono.

La regina maga comandò di nuovo a litigare i due amici, dicendo loro altre falsità e riferendo più volte il falso ad ognuno, per provocarli, ma niente tutto fu utile a vincere la promessa di comprendersi stipulata dai due amici, ella non riuscì a vincere la simpatia e l’amicizia che univa i due compagni, l’imprinting magico della nascita che ogni drago porta con se, nessuno lo poteva vincere, nemmeno i poteri insolenti della regina Discordia.

Ritrovati e sicuri della loro amicizia, resistendo agli incantesimi telepatici della maga, essi finalmente si avvicinarono al corpo della regina.

La regina maga vedendosi sconfitta indietreggiò impaurita..ella fuggi sul terrazzo che dava sul mare, e fu così che il drago Gonef con un colpo dei suoi artigli la spinse oltre il parapetto del terrazzo, facendola precipitare nello strapiombo, che si mostrava a precipizio sul mare, spinta dal forte colpo degli artigli del drago, la maga della Discordia precipitò nel burrone che si trovava di fianco al palazzo urlando mentre precipitava per la paura, ed ella fini quindi uccisa morendo in modo tremendo in quanto si sfracellò tra gli scogli del mare sottostante…le onde del mare la sovrastarono portando via i suoi resti.

Morta la perfida regina, potè tornare finalmente la pace nel regno.

Ed il principe Ermanno potè essere riconosciuto re in quanto figlio legittimo del defunto re Agivulso…in quanto ritenuto finalmente sano di mente dai nobili tutti..fu infatti svelato il tradimento passato escogitato dalla regina Discordia, le sue parole erano tutte calunnie..e la verità in tutto il regno finalmente trionfò..

Tutti applaudirono il nuovo re, intuendo che egli avrebbe portato pace in quelle terre devastate dalla guerra civile.

ed infatti fu così, il drago Gonef e il principe Ermanno con il loro governare portarono pace tra i nobili, ricordando loro i doveri di obbedienza nei riguardi del re, e le famiglie nobili vissero sempre come fedeli alleate e si diedero protezione tutte fino alla fine della loro vita.

Lo spirito magico del re Agivulso, tornò dall’oltretomba, in quanto padre di Ermanno, stette vicino e consigliò la vita del figlio e benedì il suo governare, dall’Aldilà lo consigliava, fu così che per molti anni il regno di Eurolandia visse nella pace.

Morale:

quando una promessa sincera unisce nella simpatia due amici..difficilmente calunnie e ricatti riusciranno a farli litigare .

la loro amicizia li proteggerà e li consiglierà e loro si comprenderanno sempre perdonandosi l’un l’altro di qualunque cosa.

IL POTERE CRUDELE DELLA DISCORDIA..

E’ facile fare litigare due amici, anche se la loro amicizia dura da molti anni, é sufficiente calunniare aggravando certe cose ed attendere che la delusione di uno degli amici causi uno sfogo tipicamente umano, e poi tornare a riferire le parole cattive che abbiamo sentito dire durante lo sfogo (ma senza spiegarne il motivo), lo amico deluso chiederà conferma di questo dire e saprà che quelle parole sono state veramente dette, a sua volte offeso e risentito anche lui da ciò che ha capito essere verità, anche questo amico a sua volta dirà parole cattive ..ed anche queste parole saranno riferite da chi trova utile fare litigare gli amici, ed a questo punto cosa accadrà?

La vecchia amicizia che durava da molti anni sarà purtroppo rovinata e resa impura al giudizio degli integerrimi, da quel giorno in poi, anche se ci sarà una  riconciliazione tra i due amici, il loro rapporto non sarà più lo stesso, ormai i due amici avranno a che fare con un sentimento impuro…sentimento di amicizia reso però possibile da una interpretazione non pignola consigliata dalla Praticità..

purtroppo la gioia di questa amicizia nonostante ritrovata, sarà ogni tanto disturbata dal troppo idealismo che governa la società….

ma il sentimento di amicizia resterà comunque fermo e di buona volontà, poichè la esperienza di vita di molti insegna che la vita pura non è per forza obbligatoria agli esseri umani..

Fine

Autore: Egidio Zippone

(Milano, Settembre 2011)

Giudizio: interessante, avventuroso

voto (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il destino dell’individuo Alberto (per ragazzi)

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(racconto di tipo bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura 20 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

IL DESTINO DELL’ INDIVIDUO ALBERTO..

INTRODUZIONE: Ogni vita umana dopo un periodo di certa tribolazione, è giusto che ottiene il necessario riscatto..e la relativa consolazione..

Favola: il destino dell’individuo Alberto..

inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole, nel periodo storico del 2008 d.c…oppure se preferite in un altro periodo..come volete..c’era una volta, dicevo, un individuo molto umile e sincero di nome Alberto..era molto intelligente e comprendeva che era importante auto-convincersi in un modo adatto alla propria storia di vita..

Alberto diceva a tutti i suoi paesani che non bisogna temere la verità delle cose e che era sufficiente giudicarsi umilmente, per avere pace e per non temere la giusta e regolare interpretazione della vita..

Ma la gente si voleva furba ed insistentemente migliore di qualcuno, e siccome preferiva volersi furba si mise a contraddire Alberto e gli diceva quando lo incontrava per strada: “Alberto…Alberto hai un errore di certo!…Alberto… Alberto della vita non sei esperto!” e poi scappavano via facendo sberleffi e ridendo di lui.

Alberto pensava:” si! é vero che io Alberto ho commesso errori, ma so anche che su questa Terra, molti ne hanno commessi..anche questo è verità…ed è verità anche ammettere che l’errore giusto non esiste!” e così decise di non fare un dramma di questo atteggiamento poco rispettoso….

Povero Alberto! ovunque si trovava, ed ovunque andava per il paese…era tutto un mormorare di voci alle sue spalle, e lui Alberto dimostrando di non temere la verità, non smentiva quelle voci e con pazienza le sopportava..

Dovete sapere che i commercianti ed i camerieri del paese, a volte facevano scherzi maleducati ad Alberto, e dicevano alle sue spalle ridendo di lui: ” tanto Alberto giudica se stesso una nullità, e dimostra per questo che è un matto, ed i matti tutti sanno, sopportano la mancanza di rispetto, altrimenti che matti sono…non vi pare? ” e poi ridevano alle spalle di Alberto e di quanto era ingenuo..”Alberto..Alberto…non meriti il rispetto di certo!”

il Signore della Natura vedendo quanto erano egoisti e falsi i paesani di Alberto, infastidito dal loro modo di fare iniquo ed infedele alle vere regole, fu così che comandò un miracolo che coinvolse tutto il paese..

Fu così che dal cielo un giorno, le nuvole bianche del Bene, scesero su tutto il paese, ed entrarono come ecto-plasmi di vapore bianco prima nelle strade e poi nelle case, facendosi respirare dai paesani, ovunque si trovassero..e consigliarono la loro mente….e cosa accadde?

All’improvviso nella gente del paese si formò in loro una coscienza, si! si formò in loro una forte volontà di fare autocritica sincera..e tutti capirono all’improvviso che anche loro erano colpevoli di qualche peccato, prima non se ne rendevano conto di questo, erano come ciechi nel vedere i problemi, gli riusciva per questo facile mentire, ma adesso dopo aver respirato quel vapore benefico, riuscivano a giudicare la vita con una Saggezza migliore, e dimostravano di non temere la verità…ed ad esempio all’improvviso tutti capirono di come erano stati ingiusti con il povero Alberto..infatti provavano crisi di coscienza per i loro peccati e l’unico modo per dare sollievo a questo conflitto era di giudicarsi con umiltà..proprio come faceva Alberto..

Avevano capito che Alberto faceva bene a giudicarsi umilmente, in questo modo la verità non faceva più paura a nessuno..

Tutti i paesani andarono da Alberto, e si scusarono per non averlo capito subito, si scusarono per le cattive parole che gli avevano detto, si scusarono per i dispetti che aveva subito Alberto a causa della loro furbizia, si scusarono per la mancanza di rispetto ad Alberto dimostrata dai commercianti del paese..

Fu quello un giorno di rivelazioni spirituali, in cui tutti compresero che è l’umiltà l’unica virtù indispensabile alla vita umana, si! la virtù dell’umiltà unita al saper accontentarsi del poco che si ha, sono i veri motivi di pace spirituale e del vivere in serenità nella fratellanza, nel vivere nella consapevolezza che seppur siamo differenti nella storia di vita ugualmente siamo uguali nella speranza..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Marzo 2022

giudizio: sincero, saggio

voto: (da 5 a 10): 9