Favole di Egidio: il cavallo vincente (per ragazzi)

unicorn-2875349_960_720

(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura di circa 25 minuti

FAVOLE DI EGIDIO..

TITOLO: IL CAVALLO VINCENTE..

INTRODUZIONE: se vi prende la tristezza, non perdete la speranza, la Provvidenza correrà in vostro aiuto..

Favola: il cavallo vincente..

Personaggi:

Eliseo ragazzo povero con i debiti.

il cavallo alato: una fata con poteri magici

Il padrone di casa avido

Il cavallo numero 3: che vincerà la gara allo ippodromo..

Inizio

C’era una volta nel mondo delle favole, un ragazzo solo in quanto era orfano dei genitori..

Questo ragazzo abitava in una casa di ringhiera all’interno di un cortile in periferia, e nonostante fosse una piccola dimora doveva pagare ugualmente una pigione molto alta..

Dovete sapere che questo ragazzo si chiamava Eliseo, e da ben tre mesi non pagava l’affitto al padrone di casa poichè era povero, aveva pochi soldi quanto bastava per comperarsi del cibo, ma di pagare l’affitto non ne aveva occorrevano per farlo troppi soldi, e dovete sapere che Eliseo non era capace a rubare e per di più il padrone di casa, che era un avido, era arrabbiato con lui, questi un giorno incontrò Eliseo sulle scale e lo minacciò: “se non mi paghi quello che mi devi… ti caccerò via!”

Nei giorni successivi Eliseo era disperato e  decise per consolarsi di camminare da solo entrando in un bosco poco distante..

Cammina e cammina per il bosco, a Eliseo gli tornarono i suoi pensieri tristi, il ragazzo era consapevole che era inguaiato davvero, così Eliseo si sedette su una grossa pietra che sporgeva dal terreno e si mise a piangere..

Dopo pochi minuti cosa accadde in quel luogo, si vede che era un luogo magico, poichè apparve di fronte al ragazzo un ectoplasma in forma di un bel cavallo alato di luce bianca, si! aveva due ali bianche, Eliseo si stupì dell’apparizione e si stropicciò gli occhi, ma la creatura magica era ancora li e pensate un pò, sapeva anche comunicare nella mente del ragazzo in telepatia e disse al ragazzo che piangeva:

“Non piangere umano, mi hai commosso, voglio aiutarti!”

Devi sapere che io sono una fata…poichè ho dei poteri!”

“Se tu Eliseo accetterai i miei consigli, avrai fortuna e risolverai i tuoi problemi economici..”

Il cavallo alato che era femmina, condusse mentre restava invisibile agli altri esseri umani che incontravano, condusse Eliseo all’ippodromo che stava fuori città..

Eliseo ed il cavallo alato, che era diventato invisibile alla gente e che solo Eliseo poteva vedere e sentire, si accorsero che in quello ippodromo stava per organizzarsi una gara di cavalli, si! una corsa di cavalli, stavano per gareggiare ben sette cavalli con i loro fantini..ed il migliore tra loro avrebbe vinto un premio..

La cavalla alata di luce bianca restando invisibile agli altri, disse a Eliseo: “questa è la occasione che aspettavi…ti farò vincere un pò di denaro, scegliamo insieme il cavallo da corsa su cui scommettere.. dai!” disse la fata incoraggiando all’ottimismo il ragazzo..

Nel giardino vicino all’ippodromo si era infatti organizzato un “tornello” di cavalli, i fantini mettevano in mostra i loro destrieri per incoraggiare le scommesse dei visitatori..

i cavalli giravano in cerchio camminando lentamente, con in groppa il loro fantino, e mostrando il loro numero sulla sella…

Eliseo, dopo aver riflettuto, voleva scommettere tutto quello che aveva sul cavallo numero cinque, ma la fata dei cavalli che era vicino a lui rispose: “no! il cavallo numero cinque non vince è depresso, io avverto la stanchezza che ha dentro il suo corpo..il cavallo numero cinque di certo non vince!” nel girare lentamente del tornello di cavalli si avvicinò presso di loro il cavallo numero uno e Eliseo voleva scommettere su quel cavallo, ma la fata dei cavalli lo dissuase ancora; “no! il cavallo numero uno non vince, poichè dice che ha dei dolori alle zampe e per questo non vuole correre è triste!”

si avvicinò a loro intanto nel girare lentamente del tornello dei cavalli, un cavallo con il numero tre, e finalmente la fata dei cavalli disse a Eliseo…”Ecco! il cavallo vincente è il numero tre, è molto in forma e vuole vincere, avverto la forza muscolare che c’è in lui, bene vincerai molto per questo, non lo danno favorito il numero tre, poichè gli umani non sanno quel che sò io, infatti il cavallo numero tre é da molte gare che non vince e si vergogna di questo e vuole vincere per riscattare la sua autostima..

infatti io che sono una fata ed ho dei poteri ho saputo le seguenti cose degli altri cavalli in gara:

-il cavallo numero due é preoccupato perché ha capito che il suo padrone lo vuole vendere ad un altro..e per questo è dispiaciuto!

-il cavallo numero sei è molto innamorato di una cavalla che non può avere in quanto il padrone non vuole accoppiarlo è per questo motivo è poco concentrato sulla corsa!

-il cavallo numero quattro ha dei dolori reumatici in tutto il corpo è per questo motivo è depresso poiché non sta bene!

-il cavallo numero sette é offeso da qualcuno che dice di lui che non è bravo a galoppare e quindi per dispetto al padrone non vuole vincere..é offeso!

Eliseo quindi ascoltami,  in base a quel che ho capito, punta tutto quello che ti resta sul cavallo numero tre..vedrai che vincerai!”..incoraggiato il ragazzo andò alla biglietteria e scommise tutto il suo denaro sul cavallo numero tre..si sentiva ottimista..la suggestione di avere una fata per amica ormai lo aveva convinto a questo..e scommise tutto quello che aveva!”

Fu così che la gara incominciò, l’arbitro starter  diede il via alla corsa con un colpo di pistola a salve sparato in aria..

ed i cavalli tutti insieme si misero a correre con in groppa i loro fantini,

dovete sapere che il cavallo numero tre non partì bene e rimase un pò dietro agli altri era infatti terzultimo.

ma poco dopo come per magia ..il cavallo numero tre cominciò a superare uno ad uno i suoi avversari, la forza che era in lui si manifestò all’improvviso, e il numero tre raggiunse e si appaiò con il cavallo che stava in prima fila e prima di giungere al traguardo pensate lo superò di molti metri ed il cavallo numero tre vinse la gara attraversando per prima la linea del traguardo..

“si! la fata dei cavalli aveva ragione, il cavallo numero tre era il cavallo vincente!”..

Eliseo andò subito alla cassa dello ippodromo per riscuotere e prelevare la vincita che gli spettava ..era molto denaro..

Eliseo pensò: “con questo denaro potrò pagare l’affitto per molti anni e così non sarò mai sfrattato e potrò comperare anche dei bei vestiti..”

poi aggiunse rivolto alla cavalla alata, che era ripeto un ecto-plasma quindi una fata:

“come farò a dimostrarti la mia gratitudine cara amica?” disse Eliseo alla fata dei cavalli che lo aveva aiutato..

“Semplice! caro Eliseo dovrai solo comportarti bene …e se proprio ti accorgerai di aver sbagliato.. almeno cerca di non finire in galera..”.

Fu così che la fata dei cavalli ..il cavallo bianco con le ali…svanì..e scomparve alla vista di Eliseo..

Fu così che Eliseo visse da quel giorno felice e contento, poichè oltre al denaro necessario…Eliseo aveva trovato anche una amica spirituale che lo aiutava…e come dice il proverbio: “chi trova un amico trova un tesoro!”

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Giugno 2022

giudizio: originale, simpatico

voto (da 5 a 10): 9

Storiella di Egidio: il panino (per ragazzi)

7983386_stock-photo-toast-with-cheese-and-ham

31012578-gruppo-di-amici-con-formaggio-e-caffè-dinner-party

 

 

(racconto di tipo verde)
STORIELLA DI EGIDIO..
IL PANINO

INTRODUZIONE: La difficile decisione…a chi dare da mangiare il panino caduto per terra?

Storiella: Il panino..
C’era una volta nel mondo delle favole, un padre che mentre era in un bar comperò tre panini imbottiti ed uno se lo mangiò lui, stando nel bar..poi tornò a casa con gli altri due panini poichè intendeva darli da mangiare a qualcuno che lo aspettava..
Quindi il padre aveva due panini, ma a questo padre mentre li teneva in un paniere salendo per le scale cosa capitò? accadde che il padre inciampò sui gradini delle scale, e capitò che uno dei due panini cadesse dal paniere e si sporcò sui gradini imbrattati dalle suole delle scarpe di tanta gente che era passata tempo prima da quella scala di condominio..
Il padre raccolse il panino che era visibilmente sporco ed tenendo in una mano un panino poco pulito e nell’altra mano l’altro panino perfettamente pulito, organizzandosi in questo modo superò la porta dello ingresso ed entrò in casa …dove si trovava sua sorella, la zia, ed suo figlio ancora bambino..quindi nella stanza c’erano la zia del bambino ed il bambino che era suo figlio..
Il padre aveva solo quei due panini per sfamare le due persone che aspettavano da lui del cibo..
A chi delle due persone dare il panino meno pulito?
Il padre era indeciso..
Secondo voi come decise il padre di questo racconto?
Dovete sapere che il padre di questo racconto consegnò al bambino suo figlio il panino pulito e diede a sua sorella, la zia, il panino sporcato dai gradini a loro volta imbrattati dalla suola delle scarpe di qualcuno..
Al parere del padre, il proprio figlio poiché era più giovane e quindi più delicato nel fisico, aveva quindi bisogno di una miglior tutela…e quindi considerò il bambino suo figlio con una migliore intenzione…favorendolo nei riguardi di sua sorella la zia..
disse il padre dopo che i due panini imbottiti furono mangiati:
“E poi mia sorella è più grande di mio figlio, quindi comprendera’ l’amore più di mio figlio, e di certo mi perdonerà quando penserà che siccome non è mia figlia ho dato per questo il panino sporco da mangiare a lei, chissà forse in nome della fratellanza e dell’amore sarò perdonato, se non sarà così..pazienza!”..pensò il padre in segreto vedendo che la sorella aveva finito di mangiare..

Morale:

il padre di questo racconto commise un errore, poichè le cose sporche molti lo sanno, non si danno da mangiare a nessuno..

Infatti la regola del tutelare nel modo migliore le persone dice:
“Prima i bambini, poi gli anziani, poi le ragazze, poi i ragazzi, poi le donne e per ultimo gli uomini..”

Mi dispiace per gli animalisti, che mi sono simpatici, ma il cane ed il gatto non sono contemplati nella graduatoria della miglior tutela..

FINE

autore: Egidio Zippone
Milano, Giugno 2007

giudizio: ironico

voto (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il gatto avventuriero (per ragazzi)

cat-3062885__340 cat-1074729__340volpe

wolf-3151876__340

 

(racconto di tipo verde)

FAVOLE DI EGIDIO..

IL GATTO AVVENTURIERO

INTRODUZIONE: Molte volte abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri, ma dobbiamo saper capire con chi abbiamo a che fare e in che modo chiedere aiuto..

INIZIO

Favola: il gatto avventuriero

C’era una volta, nel mondo delle favole, un gatto selvatico, pensate era così selvatico che non aveva nemmeno un nome, diceva soltanto di se stesso che era un gatto..

Viveva da solo, vivendo come un randagio, per il bosco, in compagnia di tanti animali..e si nutriva di piccoli topi e piccoli insetti..

Questo gatto si vantava con gli altri animali del bosco di riuscire a comprendere sia l’avventurosa vita selvaggia di certi animali, quali il lupo e la volpe, ma diceva di comprendere e ritenere ugualmente valida la vita tranquilla e piena di certezze piacevoli che conducevano gli animali domestici..amici dell’uomo..quali la pecora, la capra ed il cane..

Arrivò il freddo inverno in quella regione…e nel bosco c’era poco di che nutrirsi, così il nostro gatto un giorno che tutto la valle era coperta di neve, decise di chiedere aiuto all’uomo ed ai suoi animali addomesticati..

il nostro gatto uscì dal bosco e giunse nei pressi  di un paese vicino ed si recò in una fattoria poco distante..

Miagolando per molti minuti, il gatto fece capire ad una donna che abitava in quel luogo, che aveva molta fame,  la contadina  impietosita decise di dargli da mangiare e si recò nella stalla per mungere la capra che aveva partorito da qualche giorno un capretto ed aveva quindi molto latte..

Dovete sapere che nelle mie favole gli animali sanno anche parlare, e così fu normale che mamma capra chiese alla contadina per chi era il latte che stava mungendo..

la contadina rispose che era per nutrire un povero gatto selvatico affamato che gli aveva chiesto aiuto….

allora mamma capra disse:” non vorrei che quel gatto che stai per aiutare è amico di animali predatori ad esempio i lupi, che vivono nel bosco e tutti sanno che sono per noi pericolosi!”

il gatto selvatico avendo sentito mamma capra e temendo di non ricevere più da mangiare, disse in sua difesa:

“è vero che in passato mi vantavo di comprende la vita avventurosa che hanno i lupi..e mi scuso di questo..e prometto che non dirò più così…ammetto quel giorno di aver sbagliato..poichè ho capito che la vita degli animali domestici é più sana e più bella di quella degli animali selvatici!”

“Va bene! noi capre ti perdoniamo!” rispose mamma capra e permise, poichè il gatto selvatico si era pentito, che la contadina sua padrona donasse al povero gatto il suo latte che era di solito destinato al capretto suo figlio..

e così il gatto selvatico riuscì a trovare del nutrimento per tutto il freddo inverno..e fu molto contento..

Passarono i mesi ed arrivò la Primavera e sapete che nei mesi di Marzo  ed Aprile nelle zone di montagna piove e fa ancora freddo soprattutto di notte..

Dovete sapere che quella sera infatti pioveva a dirotto e soffiava un forte vento, il nostro amico gatto era tutto bagnato ed infreddolito e si trovava sperduto per i sentieri pietrosi della montagna…..

il gatto selvatico aveva freddo e decise di chiedere ospitalità ad una famiglia di volpi che stavano invece al caldo, nella loro tana scavata tra due rocce…

“per favore! amiche volpi, permettete che mi ripari insieme a voi nella vostra tana..sappiate che ho freddo e sono tutto bagnato di pioggia..” disse il gatto..

mamma volpe che stava sulla entrata della tana chiese quindi al gatto: ” gatto! mi sembri tu quel gatto selvatico che  un tempo si vantava di comprendere la vita degli animali domestici amici dell’uomo cacciatore che tutti sanno è nostro nemico..e che dicevi di ritenere la vita degli animali amici dell’uomo più bella della nostra!…”

rispose il gatto un pò ingenuamente: “si! sono io quel gatto ed ammetto di aver sbagliato nel dire così!”

mamma volpe rispose all’improvviso ringhiando:

“devi sapere gatto che noi siamo animali selvatici e non comprendiamo il perdonare…visto poi che dicevi di comprendere le comodità della vita che conducono gli animali domestici…come le pecore, le capre e  l’odiato cane..fai una cosa….da bravo…fatti aiutare da loro..si coerente e chiedi aiuto solo a loro ed ora vattene da noi…se non lo farai ti morderò!”

Spaventato il gatto selvatico scappò via e continuò a camminare sotto la pioggia mentre tutto in torno soffiava un vento freddo..

Fu così che il gatto giunse davanti ad una tana abitata da una famiglia di lupi..che era situata in una grotta..

“per favore amici lupi..datemi un pò di riparo nella vostra ampia e calda grotta..perchè io gatto ho freddo e sono tutto bagnato di pioggia..”

Mamma lupo che stava davanti alla entrata della tana…avendolo sentito…fu così che chiese al gatto:

“sei un gatto..non sarai mica tu quel gatto “matto” che va in giro per il bosco dicendo che la vita che conducono gli animali domestici amici dell’uomo cacciatore nostro nemico..tipo il cane e la pecora..è migliore della nostra, poichè è piena di comodità e dicevi che la nostra invece non lo è?”

disse mamma lupo guardando con severità il gatto.. ..aspettando diffidente la risposta del gatto selvatico..

Dovete sapere che il nostro gatto era tutto infreddolito e si ricordò di quello che era successo poco prima e cosa gli avevano detto la famiglia delle volpi..si fece coraggio e decise questa volta di mentire obbedendo alla furbizia…e così rispose: “no! mamma lupo! non sono io quel gatto..forse è un gatto che mi somiglia..ma non sono io quel gatto..e poi la vita degli animali amici dell’uomo é così noiosa..così noiosa che proprio non la sopporto..” disse il gatto selvatico con astuzia..

“forse è così..quel gatto “matto” ti somiglia soltanto..va bene!” disse mamma lupo: ” entra nella nostra grotta e scaldati con il tepore del corpo dei miei cuccioli di lupo…accucciati tra di loro..così ti scaldi e ti addormenti..ma domani mattina quando la bufera sarà terminata.. te ne dovrai andare per i fatti tuoi!..”

Dovete sapere che il nostro gatto riuscì a trovare un valido rifugio quella notte nella grotta di quella famiglia di lupi..e trascorse una buona notte..dormendo al caldo..

al mattino il gatto selvatico tornò libero di andarsene ..e dovete sapere che settimane dopo finalmente arrivò l’estate ed con essa il bel tempo…

e così il gatto selvatico fu contento anche se era un gatto randagio, di vivere libero e senza responsabilità…poichè dovete sapere che la Provvidenza aiuta tutte le sue creature..poichè si è posta questo dovere..infatti dovete sapere che anche chi non merita ha il permesso di essere aiutato se chiede aiuto a qualcuno..

morale:

bisogna stare attenti a chi si dice la verità, dovete sapere che non tutti sanno perdonare, ma per fortuna non tutti sentono il dovere di punire..bisogna avere e comprendere anche questa abilità, distinguere l’atteggiamento da avere con chi è severo e con chi invece è buono, se si vuole superare le difficoltà che si incontrano nella vita..

fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Giugno 2022

giudizio: originale, furbo

voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: il mago Guglielmo (per ragazzi)

il mago th

 

 

(racconto di tipo verde e nero)

tempo teorico da dedicare per la lettura 30 minuti…

FAVOLE DI EGIDIO

IL MAGO GUGLIELMO

INTRODUZIONE: A volte anche se si é molto bravi, é molto meglio sembrare mediocri, poichè si ottiene più pace nella vita rinunciando all’ossessione di competere con gli altri..meglio perdere e dare ragione a qualcuno piuttosto che vivere litigando a causa del dover essere sempre in  competizione con altri..

INIZIO

Favola: il mago Guglielmo

C’era una volta, nel mondo delle favole, nel simil periodo del 1960 d.c. una regione del Nord Europa..abitata da maghi e fate..

Abitava in questa regione anche un famoso mago, era chiamato Mago Guglielmo ed era esperto di magia verde..si! egli sapeva creare incantesimi ed illusioni utilizzando un ecto-plasma di luce verde..

Questo mago era considerato il più bravo di tutti i maghi a fare magie in quel paese..ed era per questo onorato e rispettato..e ritenuto un portatore di benefici  spirituali per tutti gli abitanti della regione..

Vennero a sapere della fama di questo mago esperto della energia ecto-plasmica di luce verde….un gruppo di giovani maghi apprendisti si! ma di magia nera, essi erano desiderosi di dimostrare abilità nella loro magia per ottenere applausi e favori dalla popolazione..

Questo gruppo di maghi, quando seppero viaggiando per la regione che abitava in quel luogo un mago molto famoso, decisero di andarlo a trovare per sfidarlo ad una gara di magia..

Ma per questioni di riservatezza, decisero di andarlo a trovare durante le ore della notte, facendo in modo che nessuno li incontrasse..

Dovete sapere che a quella ora della notte il mago Guglielmo stava dormendo nel suo letto come sempre faceva, stando nella sua casa isolata vicino al bosco..

Fu così che mentre il mago Guglielmo dormiva, che entrò nella sua stanza un giovane mago vestito di nero..

“Svegliati mago!, sono qui per sfidarti ad una gara di magia!” disse il mago nero..

“Che sfida? No!  vattene via…voglio dormire!” rispose il mago Guglielmo..

“Se non accetti la sfida, dirò a tutti che sei un fifone!” aggiunse il mago nero..

Ma vedendo che il mago Guglielmo non usciva dal suo letto e continuava a dormire, il mago nero decise di dare inizio alla magia..

con un gesto ripetuto delle mani, il mago nero creò tanti insetti neri a forma di grilli giganti di circa 10 cm , ne creò  ben 10..ed ordinò loro di salire sul letto e di mordere il mago Guglielmo che stava li..

Fu così che il mago Guglielmo dovette per forza accettare la sfida e sbadigliando  borbottando..dovette uscire dal letto ormai pieno di fastidiosi grilli…ed incominciò riluttante a fare strani gesti con entrambe le mani..dicendo ad alta voce: ” e lunga da là a li e poi é larga così”….e poi disse: “se un gruppo di insetti ti disturberà presto presto  la grossa lucertola verde se li mangerà!”

Fu così che apparve una grossa lucertola grande come un alligatore vicino al letto, proprio nello spazio deciso da mago Guglielmo, un rettile verde che aveva la utile intenzione di mangiarsi i grilli neri, i quali di conseguenza, obbedendo al mago nero, uscirono dal letto e saltarono addosso alla lucertola verde per aggredirla e morderla..

e il mago Guglielmo disse:

“lucertola verde se non vuoi mangiarli, fa che i grilli neri restino appiccicati al tuo dorso!”  la lucertola verde obbedì, i grilli neri restarono appiccicati alla lucertola gigante e questa subito con un balzo…se ne volò fuori dalla finestra che si aprì all’improvviso,  fuori dalla casa di Guglielmo, laggiù nel bosco, e nella casa non restò neanche un insetto..”

e così è stato…tutto quello deciso da mago Guglielmo capitò in un attimo,  il letto di mago Guglielmo tornò pulito..

“e va bene mago verde hai vinto tu la mia magia..sei proprio forte…ma devi sapere che verranno altri maghi a sfidarti!.

Pensando che il disturbatore stava solo scherzando il mago Guglielmo non si preoccupò tanto, e tornò a dormire e disse: “Speriamo che si possa dormire adesso ..e spense la luce..”

ma dopo due ore cosa accadde?

Nella casa del mago Guglielmo giunse un altro mago nero..

“Svegliati mago, sono qui per sfidarti ad una gara di magia!” disse il mago nero..questo mago era più deciso..

“No!  un altra sfida….ancora un altro mago…no! vattene via!…voglio dormire!” rispose il mago Guglielmo mezzo addormentato..

Ma quel mago nero non gli importò di infastidire il mago verde e si trasformò in un omino piccolo e di ecto-plasma nero e si mise a volare sul letto e mentre il mago Guglielmo tentava inutilmente di addormentarsi rapidamente il mago nero gli entrò in forma di ecto-plasma nella testa ed il povero mago Guglielmo provò una forte emicrania, un forte mal di testa, che non ne poteva più, fu allora che mago Guglielmo si dovette svegliare e determinato ordinò una sua magia:

“che le mie mani diventino avvolte da due  piccole nuvolette  di luce verde…ed il mago nero che mi entrato nella testa adesso perde!..

Fu così che attorno alle mani di mago Guglielmo si formarono delle nuvole di luce verde che però non scottavano le carni..avvolgevano soltanto le due mani senza dare nessuna sensazione….

agendo con queste mani avvolte da piccole nuvole di luce verde, nuvole che ripeto non scottavano, il mago verde poté agire con le mani tra i suoi capelli e potè  estrarre dalla sua testa tenendolo con le dita avvolte da ecto-plasma di una mano l’omino nero, che gli era entrato nella testa con intenzioni dispettose e lo faceva stare male, lo estrasse dalla testa e lo lanciò agendo come se avesse una fionda lontano attraverso la finestra aperta….lanciò l’omino nero nel giardino..che tornò un normale mago nero…e stando nel giardino fuori dalla casa gridò al mago verde:

“e va bene mago verde.. hai vinto la mia magia..sei proprio forte…ma verranno altri a sfidarti!”..disse il mago nero..”quindi stai preoccupato!” disse il mago nero prima di andarsene..

Fu così che il mago Guglielmo si rimise a letto per cercare finalmente di dormire..

Dovete sapere che dopo altre due ore di sonno mago Guglielmo fu svegliato da una presenza nella stanza..questa volta era il capo dei maghi neri..

“Svegliati mago, sono qui per sfidarti ad una gara di magia!” disse il mago nero..”sappi che io sono il capo dei maghi neri!”

“No!  ancora un altro mago!…no! vattene via…voglio dormire!” rispose il mago Guglielmo..

Ma il capo dei maghi neri decise ugualmente la sua magia…ed ordinò al corpo che stava sdraiato nel letto di mago Guglielmo di levitare verso l’alto pur coperto dal lenzuolo ..lentamente ma inesorabilmente gli ordinò di sollevarsi dal letto fino al soffitto..

Dovete sapere che il povero mago Guglielmo si trovò all’improvviso senza volere e senza poter impedirlo, con il naso contro il soffitto, si! con il corpo ed i piedi contro il soffitto, tanto è che il mago verde cercava con il palmo delle mani di spingere il soffitto per tornare giù..ma non ci riusciva..

Ma poi il mago Guglielmo pensò meglio e si chiese.. “perchè insistere a confrontarsi?” e decise che era meglio arrendersi prima o poi, se voleva che la sua vita notturna tornasse normale e cioè si potesse tornare a dormire tranquilli..

vedendo che mago Guglielmo non reagiva più  alla sua grande magia nera..il capo dei maghi neri disse: “ti arrendi mago verde?

e Guglielmo avendo già deciso, con saggezza rispose:

“si! mi arrendo ..sei  più forte tu!”

ed il capo dei maghi neri compiaciuto di se stesso aggiunse:

“Da ora in poi dovrai dire a tutto il paese che sei un mago mediocre e che il mago più bravo a fare magie è un altro ed è un mago nero.. ad esempio io!

“si! sono un mago mediocre…hai ragione tu!…ma ora fammi scendere.. affinchè io, povero vecchio, possa dormire..che sono stanco!..” rispose mago Guglielmo…

“Ah ah ahh! va bene! ti sei arreso..le sfide sono terminate..ho vinto io!”

e così il mago nero comandò con una magia il corpo di mago Guglielmo a tornare giù nel letto lentamente..

Fu così che il capo dei maghi neri scomparve dalla casa e non si vide mai più..

Dovete sapere che il mago Guglielmo era tutto contento di aver perduto la sfida di magia, poichè adesso, a causa di questa strategia, intuiva che poteva finalmente continuare a dormire in pace durante la notte come faceva prima..

infatti il mago Guglielmo in quel momento se voleva, aveva a disposizione una magia verde con la quale vincere il sortilegio del mago nero ed era questa: “magia verde del tornar giù…che la forza di gravità diventi forte e di più!” utilizzando questa magia il mago verde sarebbe ritornato a stare sul pavimento agendo da solo…ma il mago Guglielmo per motivi di saggezza di vita preferì arrendersi..dovete sapere però che in realtà come già detto vinse..poichè tornò a vivere tranquillo…

“sembra che stanotte ho perso… invece ho vinto!”..pensava di sè il buono e saggio mago Guglielmo..quando si risvegliò al mattino tutto riposato e mentre cominciava a fare colazione con i biscotti..nella sua casa isolata vicina al bosco..

Morale:

Dovete sapere ..cari lettori che vivere in pace ed in salute è il desiderio più grande che può desiderare un essere umano..

fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Giugno 2022

giudizio: fantasioso, originale

voto (da 5 a 10): 9