Favola di Egidio: lo invito a cena (per adulti)

 

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(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico da dedicare per la lettura 20 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

Titolo: LO INVITO A CENA

INTRODUZIONE: ancora oggi…si formano nelle case degli esseri umani nuovi metodi..ancora oggi tra le persone nascono nuove idee…ma molti nuovi metodi non sono accolti come meritano….

Favola: Lo invito a cena

Inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole, un ricco Signore…che tutti chiamavano il Signore della Praticità..

era benestante ed era ancora giovane e di bello aspetto ed aveva solo 34 anni..

Questo Signore non era sposato..aveva dei servi..ma si sentiva solo..voleva incontrare delle altre persone in amicizia..

Fu così che un bel giorno..comandò i suoi servi ad organizzare per Lui una cena, ed ordinò ai servi di invitare a questa cena tutte le famiglie per bene della regione..

i servi obbedirono e furono invitate alla cena molte persone ma..tutte trovarono delle scuse per non partecipare..ad esempio:

La famiglia degli “Innamorati della moralità” rispose: “scusaci ma non possiamo partecipare poiché riteniamo il tuo metodo troppo permissivo”

La famiglia degli “Integerrimi” rispose:” Perdonaci ma non possiamo partecipare perché abbiamo da obbedire alle nostre regole perbeniste ma dimostrando buona volontà”

La famiglia del “Uomo dei lavoratori” rispose: “Abbi pazienza..ma non possiamo partecipare alla cena perché temiamo di commettere errori”

La famiglia dei “il migliore tra noi” rispose: ” Comprendici..non ci è di nessuna utilità partecipare alla tua cena…non ne abbiamo bisogno”

i servi riferirono al padrone che molti tra gli invitati avevano deciso di non partecipare..e furono riferiti anche i motivi che li avevano dissuasi..

“Tutte scuse!” disse il Signore della Praticità..”non danno importanza alla mia amicizia!” diceva ritenendosi preso in giro dai loro argomenti per non partecipare..

Fu così che il Signore della Praticità disse ai servi poiché indispettito… avendo capito che la cena che voleva organizzare sarebbe andata deserta…ed ordinò ai servi : “Andate per tutta la regione ed invitate alla mia cena..gli erranti..gli sbandati..i poveri…i disoccupati..e tutti quelli che incontrate!”

Fu così che il capo dei servi disse al padrone della sua dimora: “Padrone..mio padrone..non farmi invitare tutti quelli che incontriamo così per caso..perché tra loro ci potrebbero essere dei malati di mente che tu sai..sono portatori di malattie psicosomatiche contagiose e dannose alla nostra salute mentale e fisica”

ed il Signore della Praticità rispose: “Si! mio servo le malattie spirituali contagiose per la salute sono pericolose per la nostra casa..fa così… decido per bene..se incontri dei malati di mente gravi non li invitare… se ti accorgi che sono malati gravi.. non li invitare alla cena… ma farai ugualmente una elemosina dando loro delle monete ..ma però non li invitare”

ed il capo dei servi parlò ancora: ” Padrone, mio padrone..non farci invitare tutti quelli che incontriamo così a caso….perchè tra loro potrebbero esserci dei delinquenti..dei pregiudicati..degli scarti di galera…che forse hanno commesso errori morali gravi..vere crudeltà..sono persone anche loro é vero ..ma sono persone con un anima incattivita dalla severa punizione che hanno subito..di dover essere stati privati della libertà per molto tempo..sono capaci di malvagità e causano brutti sogni a chi condivide le loro esagerate azioni..ti prego padrone non farmeli invitare”

ed il Signore della Praticità rispose: “Si! mio servo é vero quello che mi dici..i pregiudicati…sono gente pericolosa..minacciano di morte continuamente e trovano divertente fare persecuzioni per futili motivi…va bene non li invitare..ed invitate invece tutti gli altri”

“Padrone, mio padrone..non farmi invitare chiunque incontro..potrebbe capitare che invito un divorziato oppure una divorziata…devi sapere che queste persone non credono più nello amore..sono pignoli con tutti gli innamorati….e non sanno farsi capire da chi é ancora sposato come me..non sanno capire le mogli e neppure i mariti..poichè non hanno avuto l’abilità di farsi perdonare dai loro coniugi..sanno solo elogiare il fuggire dai problemi e dai sacrifici!”

ed il Signore della Praticità rispose: “Si! mio servo é vero quel che dici….i divorziati non credono nel perfetto Amore che sa anche perdonare..il loro amore é solo un giudicare vanitoso obbediente al solo orgoglio umano…quindi non li invitare..ed invita invece tutti gli altri..”

ottenuto il permesso dal padrone..i servi viaggiarono per la regione ed invitarono chi incontravano..stando però attenti a non invitare chiunque..non furono invitati..i malati di mente…i pregiudicati..ed i divorziati..

Nonostante queste esclusioni..dovete sapere che i partecipanti alla cena organizzata dal Signore della Praticità..furono numerosi..ed i camerieri servirono molto cibo nutriente e saporito e buone bevande per dissetare gli ospiti:

ALLA CENA QUELLA SERA:

Dovete sapere che furono serviti dai camerieri due antipasti:

IL CONSOLARSI TRA NOI NELL’AVERE QUALCHE ERRORE MA NON QUELLO!

subito seguito da un antipasto a base di:

BISOGNA IMPARARE A SAPERSI ACCONTENTARE

Dovete sapere che come pane.. i camerieri servirono:

una pagnotta di buon pane dal nome: SALVIAMO IL SALVABILE

Dovete sapere che come bevande furono servite dai camerieri:

L’acqua fresca che ricorda:” SEI IN PUBBLICO E QUINDI COMPORTATI MEGLIO CHE IN PRIVATO”.. …e da bere …un vino dolce che dice: “RICORDA CHE SEI UN FINTO MATTO E NON UN MATTO PER DAVVERO”.

Dovete sapere che come prima portata fu servita dai camerieri:

IL GIUDICARE SOSTANZIALE CHE FAVORISCE L’AUTO-STIMA DI NOI STESSI

Dovete sapere che come seconda portata fu servita dai camerieri:

RICORDA CHE LE BUONE REGOLE NON SONO STATE CAMBIATE E RESTANO SEMPRE QUELLE DECISE DAGLI DEI..

Dovete sapere che come dolce fu servito dai camerieri:

IL TIRAMISU PREPARATO ALLA MANIERA DEGLI DEI

Dovete sapere che come frutta fu servita dai camerieri:

LA CONSAPEVOLEZZA CHE AVERE ERRORI E’ UNA SITUAZIONE MOLTO DIFFUSA TRA LE PERSONE DEL MONDO DELLE FAVOLE..

Fu così…che tutti gli invitati alla cena quella sera si divertirono in amicizia..e fu così che il Signore della Praticità quella sera ed in seguito per il resto dei suoi giorni non si sentì più solo..adesso aveva potuto conoscere molta gente che lo comprendeva..ed erano persone che per di più avevano bisogno di Lui e dei suoi validi convincimenti..poichè volevano tutti potersi sentire inseriti in un gruppo di opinione sapiente..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Novembre 2023

giudizio: interessante, saggio

voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: Romilda e l’uomo pensato demone (per adulti)

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(racconto di tipo verde e nero)
tempo teorico da dedicare per la lettura circa 30 minuti..

FAVOLA DI EGIDIO..
ROMILDA E L’UOMO PENSATO DEMONE..

INTRODUZIONE: non sempre un uomo serio è in grado di risolvere i problemi che una donna incontra nella vita..meglio che la natura spirituale dei nostri amici sia variante..

Favola: Romilda e l’uomo pensato demone..
Inizio

C’era una volta, nel periodo pagano della storia dell’umanità, un paese situato in una pianura tutta verde ed erbosa, ampia con molti pascoli..
In questa regione abitava una donna di nome Romilda, che viveva da sola senza marito in compagnia dei suoi servi che la aiutavano nel lavoro, e si guadagnava da vivere allevando cavalli che poi rivendeva ai soldati del re..dovete sapere che Romilda aveva perso l’aiuto dei genitori in quanto gli stessi erano deceduti a causa di una epidemia..

Romilda abitava in una regione pianeggiante, situata vicino ad un villaggio, ma molto lontana dal castello del re suo acquirente dei cavalli…
cosa capitò a questa donna di nome Romilda?
Dovete sapere che un giorno come per magia apparve un gigantesco mostro vicino alla sua fattoria, si! apparve una gigantesca sfinge, aveva il corpo da leone e la testa da donna e la bocca con molti denti…era un mostro famelico..ed i servi abbandonarono la loro padrona e fuggirono in quanto impauriti dal mostro gigante..
La gigantesca sfinge era molto interessata ai gustosi cavalli del recinto della fattoria di Romilda, ed ogni tanto la si vedeva divorare un cavallo tutto intero..gnam gnam..
La donna di nome Romilda era impaurita ed avvilita da quel mostro, non sapeva come allontanarlo dal terreno della sua fattoria..i suoi cavalli erano in pericolo..ed Romilda adesso era sola…come fare?


Romilda decise di chiedere aiuto alle persone che abitavano nel villaggio vicino, si recò subito nel villaggio vicino, e chiese a chi incontrava per la via di aiutarla ad cacciare via il mostro..ma dovete sapere che a nessuno degli uomini che vivevano nel villaggio questo problema interessava e nemmeno coinvolgeva, del destino dei cavalli del re, a loro semplici contadini, non importava niente ..e poi era pericoloso per loro decidere diversamente, il mostro poteva ucciderli divorandoli perchè era gigantesco, e nessuno di conseguenza aveva il coraggio di affrontare il mostro che divorava i cavalli..creando disagio ed impoverendo Romilda..
Dovete sapere inoltre che viveva nel villaggio un uomo, ma non era un uomo come gli altri, era una persona maschile pensata da tutti un demone, che significa come parola antica “essere divino” , si chiamava Giuliano ed era sospettato di aver commesso incoerenze sessuali quando era ubriaco, le regole del villaggio dove abitava Giuliano dicevano che nessuno uomo le poteva commettere certe cose, quindi Giuliano era creduto un essere di un altro mondo, e per questo motivo nessuna donna lo voleva come marito e gli uomini del paese gli negavano la amicizia, Giuliano era intelligente e furbo quando era sobrio, ma era un uomo ormai rassegnato a vivere da solo, e occupava il suo tempo facendo il contadino lavorando in un terreno agricolo di sua proprietà..e viveva così del solo umile lavoro..e la sera in quanto si sentiva triste si ubriacava con il vino..
cosa capitò nel villaggio?
questo uomo di nome Giuliano, avendo sentito che una donna carina chiedeva aiuto, e nessuno voleva aiutarla, si interessò a lei..
Giuliano andò a trovare Romilda, e gli promise il suo aiuto, ma chiese a Romilda in cambio della sua collaborazione, di fare una promessa altrettanto, era necessario che la donna di nome Romilda, doveva promettere che lo avrebbe sposato, si! ma solo se Giuliano riusciva nell’impresa, ella doveva diventare sua moglie, nonostante le dicerie della gente del villaggio che dicevano, che lui Giuliano, era un demone, qualcuno aveva messo in giro queste voci nel villaggio che dicevano così… poichè si era convinto che lui Giuliano non sapeva comportarsi da vero uomo..oppure semplicemente poiché Giuliano gli stava antipatico..
Giuliano disse a Romilda: “non credere a quelle dicerie, io sono coraggioso ed affronterò il mostro per te, e ti dimostrerò che so comportarmi da uomo!..”
la donna di nome Romilda non aveva altre risorse per risolvere i suoi problemi, e così suo malgrado accettò la richiesta di proposta di matrimonio di Giuliano..
Fu così che Giuliano si incamminò ed andò in contro al mostro che si trovava poco lontano che ogni tanto in quanto affamato si divorava un cavallo di Romilda.. gnam gnam..
” Mostro!” perchè non te ne vai? questo non é un terreno di tua proprietà!” urlò Giuliano..

in paese dicono di me che sono un demone..e tu mostro non hai paura di me? aggiunse Giuliano..
Ma il mostro non si preoccupò di Giuliano.. perché Giuliano era solo un uomo..bastava vederlo per capire quello che era..
allora Giuliano decise di utilizzare la furbizia e la sagacia di cui lui disponeva..
e disse al mostro, che continuava a sonnecchiare nel prato in silenzio..mentre digeriva il cavallo divorato..
“Mostro!” diceva Giuliano alla sfinge, che aveva vi ricordo la forma di un gigantesco leone con su la testa di una donna..
“facciamo in questo modo.. io so come farti scomparire, ho capito che tu mostro sei apparso qui in seguito ad una magia di qualcuno, quindi sarà una parola magica a farti scomparire, devi sapere mostro che io indovinerò la formula magica che ti farà scomparire..
se la indovinerò ..e la dirò..dimostrerò la mia abilità ..e quindi tu mostro..dovrai sparire in questo luogo e riapparire dall’altra parte della Terra ad esempio nella lontana Asia..”
“hai paura mostro?…
il mostro rispose: “non ho paura di te! non ho timore di voi umani..poichè mi siete inferiori nella forza..dai! .. vediamo umano..indovina quali sono le parole magiche che mi faranno scomparire..solo i veri maghi le conoscono..e tu non sei un mago.. sei solo un uomo…. di certo non le conosci quelle parole…ma devi sapere uomo…che mi stai innervosendo…e se sbaglierai le parole magiche..al primo tentativo sbagliato..ti divorerò in un sol boccone..cos’ impari ad fare il gradasso superbo!” disse la sfinge
“adesso non posso dirtelo… ma tornerò da te domani e te lo dirò! ” rispose Giuliano che sapeva il fatto suo..


Fu così che Giuliano si recò in un luogo oltre il fiume.. dove si diceva, che in una foresta poco lontano abitavano due maghi…erano due fratelli gemelli entrambi maghi…..ma la gente che gli aveva indicato la direzione lo aveva anche avvisato che: “i due maghi che incontrerai sono due maghi burloni!” poichè si divertono in questo modo: “uno di loro risponde a chiunque dicendo sempre la verità e l’altro fratello risponde alle domande divertendosi invece nel dire a chiunque solo bugie, devi sapere che é difficile distinguere i due maghi tra loro.. perché sono gemelli e si vestono sempre nello stesso modo..”


Giuliano si recò nella foresta ed incontrò uno dei maghi e chiese a lui: “mago! chiedo la tua collaborazione!”
“posso aiutarti..ma puoi farmi solo una domanda!” disse il mago..
allora Giuliano si ricordò dell’avvertimento..ci pensò e chiese al mago: ” mago dimmi due frasi magiche ..che fanno sparire un mostro a forma di sfinge..ma ne voglio sapere due…una deve essere di certo una frase falsa..e l’altra invece deve essere di certo una frase giusta!”
“certo che le conosco!” rispose il mago” ..noi maghi sappiamo tutto..ma devi sapere oh! straniero, che te le dirò tutte e due le frasi che forse risolvono il tuo problema….e tu dovrai capire quali sono le parole magiche valide.. quelle efficaci e utili…e quali sono invece quelle false!.”
“la prima frase magica è: VADE RETRO SFINGE!”
“la seconda frase magica è: SCOMPARI BRUTTA SFINGE!”
“ed adesso uomo.. ti ho risposto all’unica domanda che mi puoi fare,..ti saluto e me ne vado!” disse il mago e si avviò per un sentiero nel bosco..


Giuliano restò solo e pensò: “dovrò io semplice umano intuire e trovare un modo per capire quali tra le due frasi è quella giusta!”
e Giuliano ci pensò su… ed ebbe una idea…dicendo: ” ho deciso… chiederò a suo fratello mago la soluzione!”


Giuliano si mise in cerca del fratello gemello..l’altro mago..e lo trovò mentre questi passeggiava per il bosco raccogliendo erbe medicinali..
Giuliano gli andò subito incontro e rivolto a lui disse:: “mago voglio la tua collaborazione!”
“ti aiuto ma puoi farmi solo una domanda!” disse il mago
“dimmi mago..se io chiedessi a tuo fratello gemello con quali parole magiche tra queste due, si riesce a far scomparire di certo un mostro a forma di sfinge …tuo fratello l’altro mago, che mi direbbe?
le parole sono queste: “VADE RETRO SFINGE ” oppure l’altra frase é “SCOMPARI BRUTTA SFINGE…”
“Allora dimmi oh! mago… cosa direbbe tuo fratello mago se io gli facessi questa domanda?” chiese Giuliano..
il mago obbedendo ai suoi doveri …restò per un pò in silenzio e poi disse: ” mio fratello mago risponderebbe a questa domanda dicendo: SCOMPARI BRUTTA SFINGE!..”
“ed adesso uomo.. ti ho risposto all’unica domanda che mi puoi fare,..ti saluto e me ne vado!” disse il mago..


Fu così che Giuliano restato solo sul sentiero, pensò in questo modo: ” se il fratello di questo mago aveva il dovere di dire sempre la verità..significa che questo mago che mi ha risposto adesso é il bugiardo tra i due, e quindi non è vero che il fratello gemello mi avrebbe risposto così.. quindi non è questa la frase magica..”
“se invece questo mago che mi ha consigliato adesso.. dice sempre la verità.. perchè ha questo dovere…significa che non sono queste le parole magiche..poichè sono una bugia detta dall’altro mago..”
di conseguenza secondo me ..le parole magiche esatte sono : VADE RETRO SFINGE!” pensò Giuliano tutto contento di averlo capito….


Dovete sapere che prima che diventasse sera, Giuliano tornò alla fattoria di Romilda… si avvicinò alla sfinge che vedendolo venire incontro tutto determinato.. avvertì Giuliano..:
“bada umano che mi stai innervosendo…se sbaglierai …ti divorerò!”
e Giuliano restando indifferente alle minacce disse: “le parole magiche che ti faranno scomparire da qui e riapparire in un luogo lontano, ad esempio nella lontana Asia sono: VADE RETRO SFINGE!” disse Giuliano urlando quelle parole..
il mostro in aspetto di una leonessa con sul collo la testa di donna..si stupì della abilità di quello uomo… ma fu troppo tardi per il mostro..avendo sentito quelle parole…il mostro non potè impedirlo..erano le parole giuste…il mostro dovette obbedire e scomparire a causa delle parole magiche….il mostro divento sempre più piccolo fino a scomparire..e dovete sapere che i cavalli che si era divorato giorni prima..come per miracolo…apparvero e tornarono in vita ..ed entrarono da soli nel recinto della fattoria..poiché dovete sapere che la proprietà di Romilda per tutto questo tempo..aveva subito una magia..era stata tutta una illusione quella…era stato tutto causato dalla magia nera voluta da un mago nemico del re….e quindi era un mago nemico anche di Romilda.. che tutti sapevano era una suddita devota del re di quella regione..


Dovete sapere che la donna di nome Romilda, in quanto si complimentò con Giuliano il suo salvatore..fu resa onesta dall’abilità dimostrata da Giuliano… ed obbedì quindi alla sua promessa…. e decise di sposare Giuliano anche se nel villaggio vicino le persone volevano dissuaderla, poichè dicevano che come uomo Giuliano era un demone e secondo loro aveva un brutto carattere..

Romilda sposò ugualmente Giuliano poichè gli era molto grata e lo sposò anche per premiare Giuliano di essere riuscito a risolvere il suo grave problema..


Fu così.. che Romilda con il tempo imparò ad amare davvero Giuliano… anche perchè Giuliano, smentì le opinioni antipatiche del villaggio che lo riguardavano e che lo rimproveravano, Giuliano si dimostrò invece una persona maschile gentile e premurosa con la donna sua sposa di nome Romilda..

Morale:
non bisogna credere alle dicerie della gente, bisogna invece aver fiducia delle sole nostre opinioni ed intuizioni….non dando importanza a quello che dice la gente..

Fine

autore: Egidio Zippone
Milano, 19 Novembre 2023
giudizio: fantasioso, istruttivo
voto (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il rinoceronte verde (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura 25 minuti

FAVOLE DI EGIDIO

IL RINOCERONTE VERDE

Introduzione: é giusto fare rimproveri  ma non bisogna esagerare nel modo di punire..

il rinoceronte verde

Inizio

C’era una volta nel mondo delle favole,

un paese con molti campi di grano coltivati da bravi ed onesti contadini abili nel loro lavoro..

Un giorno in questo paese, un bambino camminava per la campagna e per i sentieri  che attraversavano i campi di mais..e mentre si  trovava in questi sentieri fu avvicinato da una persona…era un ladro adulto..

il ladro adulto si rivolse al bambino e disse:

“Caro bambino, ti piacerebbe mangiare una pannocchia di mais arrostita, questo sarà possibile se ascolterai i miei consigli”

“Mi piacerebbe signore, perché ho un pò di fame,  cosa devo fare per saziarmi… mi dica?

ed il ladro continuò: “Bambino! tu che sei piccolo di statura e non crei sospetti se ti avvicini ai campi di mais, tu che sei giovane di età e sei  per questo sempre perdonato, dammi retta fai così:  vai in quel campo di grano turco e cogli due belle pannocchie e portamele, ma stai attento a non farti vedere dal contadino padrone del terreno.”

“va bene signore!” rispose lo ingenuo bambino..”farò come dici, così potrò mangiare una bella pannocchia arrostita sul fuoco!”

il bambino reso determinato dal ladro, entrò nel campo di grano turco e lestamente si impossessò di due belle pannocchie di mais strappandole da una pianta..compiendo in questo modo il furto richiesto dal ladro..

e poi subito il bambino portò al complice ladro le cose rubate..

e cosa accadde?

Nel cielo azzurro, da sopra una nuvola, il Signore della Natura aveva visto tutto, e preso da moralismo..maledì  quel ladro adulto… colpevole di aver sconvolto e corrotto l’innocenza di un bambino..

Questo portare rancore da parte del Signore della Natura per l’agire di quella persona ladra, convinse il Mago della Serietà  ad assumere la sembianza di un rinoceronte di ecto-plasma verde…il Mago della Serietà in sembianze di rinoceronte apparve sul sentiero ed arrivò galoppando verso la persona ladra, che era ritenuta colpevole di corruzione e la incornò con il suo lungo corno di rinoceronte, agì con il lungo corno di rinoceronte passando il corpo del ladro da parte a parte e causando lo  scomparire  in modo magico del corpo del ladro ..

dovete sapere che spaventato da tutto questo… il bambino dopo aver buttato in terra le pannocchie rubate..scappò via..

e cosa accadde?

Nel cielo azzurro, il Signore della Natura vide tutta la sequenza e in quanto saggio come sempre, era del parere “che é vero… il ladro andava rimproverato,  ma non andava punito in modo traumatico, non andava punito in modo così severo per aver istigato il solo furto di due pannocchie di mais.. non era necessario causarne la scomparsa dalla realtà!”..infatti non era così grave il suo peccato in quanto il danno era limitato..

Fu così che il Signore della Natura ebbe pensieri di rimprovero per il Mago della Serietà  in quanto il mago  aveva esagerato nel punire, e questi pensieri di rimprovero furono avvertiti da un’altro mago, il Mago della Giustizia, che si convinse di prendere le sembianze anche lui di un rinoceronte, ma questa volta per fare una magia assunse la sembianza di un rinoceronte si! ma di ecto-plasma nero..il Mago della Giustizia aveva intenzione di incornare il rinoceronte verde che già sapete era il Mago della Serietà trasformato magicamente..per punirlo di aver esagerato…

Ma il Mago  della Serietà ..avendo intuito le intenzioni della Giustizia, nonostante avesse compreso di aver sbagliato.. per non farsi ferire dal rinoceronte di colore nero..si mise all’improvviso a correre e  se ne fuggi per il sentiero con molta rapidità..

Si racconta da quel giorno nelle favole, che i due rinoceronti stiano ancora correndo, il rinoceronte verde davanti ed il rinoceronte nero subito dietro… il rinoceronte verde fugge per evitare la punizione e l’altro rinoceronte quello nero lo rincorre nel tentativo di incornarlo…

e così si dice nelle osterie che non sempre l’uomo Giusto é in accordo con l’uomo Serio…si dice che non sempre il decidere una penitenza mette d’accordo la pignola Serietà e la saggia Giustizia…la Serietà in quanto onesta,  vorrebbe che si punisca il disobbediente alla morale con molta severità..ma non sempre la Giustizia é d’accordo a farlo.. questo accade in quanto il buon senso necessario a giudicare i fatti prende il sopravvento..

Morale:

il far giustizia non é onesto.. se per una cosa da poco, un piccolo danno…si comanda per obbedire ai principi della Serietà…di eseguire una  punizione traumatica per la salute e la vita umana..poiché anche nel modo di rimproverare ci vuole coerenza in relazione al danno commesso..che molto spesso risulta essere un piccolo danno soltanto..

FINE

autore: Egidio Zippone

Milano, 2 Novembre 2023

giudizio: saggio, fantasioso

voto (da 5 a 10): 9