Favole di Egidio: il rinoceronte verde (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura 25 minuti

FAVOLE DI EGIDIO

IL RINOCERONTE VERDE

Introduzione: é giusto fare rimproveri  ma non bisogna esagerare nel modo di punire..

il rinoceronte verde

Inizio

C’era una volta nel mondo delle favole,

un paese con molti campi di grano coltivati da bravi ed onesti contadini abili nel loro lavoro..

Un giorno in questo paese, un bambino camminava per la campagna e per i sentieri  che attraversavano i campi di mais..e mentre si  trovava in questi sentieri fu avvicinato da una persona…era un ladro adulto..

il ladro adulto si rivolse al bambino e disse:

“Caro bambino, ti piacerebbe mangiare una pannocchia di mais arrostita, questo sarà possibile se ascolterai i miei consigli”

“Mi piacerebbe signore, perché ho un pò di fame,  cosa devo fare per saziarmi… mi dica?

ed il ladro continuò: “Bambino! tu che sei piccolo di statura e non crei sospetti se ti avvicini ai campi di mais, tu che sei giovane di età e sei  per questo sempre perdonato, dammi retta fai così:  vai in quel campo di grano turco e cogli due belle pannocchie e portamele, ma stai attento a non farti vedere dal contadino padrone del terreno.”

“va bene signore!” rispose lo ingenuo bambino..”farò come dici, così potrò mangiare una bella pannocchia arrostita sul fuoco!”

il bambino reso determinato dal ladro, entrò nel campo di grano turco e lestamente si impossessò di due belle pannocchie di mais strappandole da una pianta..compiendo in questo modo il furto richiesto dal ladro..

e poi subito il bambino portò al complice ladro le cose rubate..

e cosa accadde?

Nel cielo azzurro, da sopra una nuvola, il Signore della Natura aveva visto tutto, e preso da moralismo..maledì  quel ladro adulto… colpevole di aver sconvolto e corrotto l’innocenza di un bambino..

Questo portare rancore da parte del Signore della Natura per l’agire di quella persona ladra, convinse il Mago della Serietà  ad assumere la sembianza di un rinoceronte di ecto-plasma verde…il Mago della Serietà in sembianze di rinoceronte apparve sul sentiero ed arrivò galoppando verso la persona ladra, che era ritenuta colpevole di corruzione e la incornò con il suo lungo corno di rinoceronte, agì con il lungo corno di rinoceronte passando il corpo del ladro da parte a parte e causando lo  scomparire  in modo magico del corpo del ladro ..

dovete sapere che spaventato da tutto questo… il bambino dopo aver buttato in terra le pannocchie rubate..scappò via..

e cosa accadde?

Nel cielo azzurro, il Signore della Natura vide tutta la sequenza e in quanto saggio come sempre, era del parere “che é vero… il ladro andava rimproverato,  ma non andava punito in modo traumatico, non andava punito in modo così severo per aver istigato il solo furto di due pannocchie di mais.. non era necessario causarne la scomparsa dalla realtà!”..infatti non era così grave il suo peccato in quanto il danno era limitato..

Fu così che il Signore della Natura ebbe pensieri di rimprovero per il Mago della Serietà  in quanto il mago  aveva esagerato nel punire, e questi pensieri di rimprovero furono avvertiti da un’altro mago, il Mago della Giustizia, che si convinse di prendere le sembianze anche lui di un rinoceronte, ma questa volta per fare una magia assunse la sembianza di un rinoceronte si! ma di ecto-plasma nero..il Mago della Giustizia aveva intenzione di incornare il rinoceronte verde che già sapete era il Mago della Serietà trasformato magicamente..per punirlo di aver esagerato…

Ma il Mago  della Serietà ..avendo intuito le intenzioni della Giustizia, nonostante avesse compreso di aver sbagliato.. per non farsi ferire dal rinoceronte di colore nero..si mise all’improvviso a correre e  se ne fuggi per il sentiero con molta rapidità..

Si racconta da quel giorno nelle favole, che i due rinoceronti stiano ancora correndo, il rinoceronte verde davanti ed il rinoceronte nero subito dietro… il rinoceronte verde fugge per evitare la punizione e l’altro rinoceronte quello nero lo rincorre nel tentativo di incornarlo…

e così si dice nelle osterie che non sempre l’uomo Giusto é in accordo con l’uomo Serio…si dice che non sempre il decidere una penitenza mette d’accordo la pignola Serietà e la saggia Giustizia…la Serietà in quanto onesta,  vorrebbe che si punisca il disobbediente alla morale con molta severità..ma non sempre la Giustizia é d’accordo a farlo.. questo accade in quanto il buon senso necessario a giudicare i fatti prende il sopravvento..

Morale:

il far giustizia non é onesto.. se per una cosa da poco, un piccolo danno…si comanda per obbedire ai principi della Serietà…di eseguire una  punizione traumatica per la salute e la vita umana..poiché anche nel modo di rimproverare ci vuole coerenza in relazione al danno commesso..che molto spesso risulta essere un piccolo danno soltanto..

FINE

autore: Egidio Zippone

Milano, 2 Novembre 2023

giudizio: saggio, fantasioso

voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: la gerla magica (per ragazzi)

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(racconto di tipo bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 20 minuti

FAVOLA DI EGIDIO

LA GERLA MAGICA..

INTRODUZIONE:  L’avidità di un re sarà rimproverata dalla saggezza di un Santo..

Favola: LA GERLA MAGICA..

Inizio

C’era una volta un re di nome Ovidio,

questo re era avido e tirchio e tutti i cortigiani ormai sapevano che mai re Ovidio avrebbe avuto l’intenzione di aiutare con le sue leggi le famiglie povere e gli ammalati che abitavano il suo regno..il re infatti preferiva incoraggiare la loro emigrazione dal regno rendendo la vita difficile a chi non favoriva la buona immagine del suo popolo..

Un giorno il re Ovidio era a caccia nel bosco, mentre passeggiava stando a cavallo, un lampo a cielo sereno causò l’imbizzarrire del suo cavallo, ed il re cadde da cavallo finendo sul terreno..

Sopraggiunse in quel momento in quel luogo, un uomo Santo vestito di un saio grigio, con i capelli bianchi ed una barba bianca, era chiamato il Santo della Provvidenza si trovava in quel luogo per cogliere delle erbe medicinali ed anche delle more e dei lamponi, utili alle sue tisane ed unguenti che il bravo Santo metteva in una gerla di vimini che portava sempre con se, il Santo aiutò il re a rialzarsi dal terreno ..e poi disse a lui dopo aver riconosciuto il re: ” re Ovidio devi sapere che io ti ho aiutato, ma tu in quanto sei egoista non meritavi il mio aiuto!”

il re rispose stupito: “come mai Sant’uomo mi dici così e mi rimproveri?”

“devi sapere oh! re che nel tuo regno abitano tante famiglie povere..e tu non le vuoi aiutare in nessun modo …dimmi come mai?”

il re rispose vergognandosi un pò: “si! é vero.. nel mio regno molta gente é povera..ma devi sapere Sant’uomo..che io seppur sono un re.. non ho abbastanza denaro per aiutarli tutti..e poichè non è giusto aiutare solo qualcuno e gli altri no, poiché sarebbe comportarsi in modo iniquo farlo, e così non avendo disponibilità di aiuto sufficiente per tutti ho deciso di non aiutare nessuno!”

allora il Santo della Provvidenza decise di trovare una soluzione e cominciò a comportarsi  facendo dei segni con le mani, per causare un miracolo, e pose sul terreno  li vicino la sua gerla.. essa era vuota all’interno ed al disopra era chiusa da un coperchio di fronde di vimini..

fu così che il Santo disse: “re Ovidio con le tue mani nude riempi di terra e di torba questa gerla magica..su forza riempila di terra..fidati di me!”

il re forse già intuendo il miracolo che stava per capitare..sollevò il coperchio e riempì pian piano di terra la gerla di vimini.. ..

dopo qualche minuto la gerla era diventata piena di terra..

fu allora che il Santo ripose il coperchio sulla gerla piena di terra e disse rivolto al re: ” adesso oh! re Ovidio.. ripeti queste parole insieme a me: “vi prego Divinità del Cielo, che siete  sempre generose con gli esseri umani…trasformate la terra che riempie questa gerla in monete di oro.. ed io re Ovidio vi prometto che userò la ricchezza così ottenuta ..tutta per spenderla per aiutare le famiglie povere del mio regno..vi imploro premiate la mia buona intenzione!”

il re Ovidio dovette ripetere insieme al Santo le parole della implorazione necessaria al miracolo …e cosa accadde?

il re risollevo il coperchio della gerla che stava in terra e vide che l’interno della gerla era cambiato …il miracolo aveva trasformato il contenuto della gerla.. adesso il contenitore era diventato pieno di monete di oro..

il Santo della Provvidenza allora disse: “adesso re Ovidio hai la disponibilità che hai richiesto per fare della carità… disponibilità che dicevi di non avere..quindi decidi per bene..ora sei in grado di finanziare una legge che obbliga i ministri del regno ad aiutare le famiglie povere!”

Detto questo, il Sant’uomo si voltò e si allontanò dal re e scomparve camminando nel buio di un sentiero del bosco.

il re Ovidio compiaciuto del miracolo vissuto, mise sul suo cavallo la gerla magica e tornò al suo palazzo che si trovava oltre il bosco..

Ma durante la notte accadde qualcosa, il re Ovidio durante la notte, ritornò avido come comandava  la sua vera natura, e pensò: “non mi sembra giusto che questa ricchezza contenuta nella gerla magica, finisca a persone che non la sanno apprezzare al meglio, forse quelle persone povere che vivono attualmente nella povertà e nella malattia, forse stanno facendo una penitenza in questa vita, penitenza decisa da qualche Divinità, forse i poveri che mi chiedono di aiutare sono in realtà degli scansafatiche  e peccatori, e chi sono io… per ostacolare la giustizia divina che li sta punendo per le loro colpe?”

Fu così che Il mattino seguente il re Ovidio.. prese la gerla  magica.. contemplò le monete di oro in essa contenute..ripose su il coperchio, e si recò in paese e  portò la gerla magica davanti ad un ricco commerciante in edilizia, che voleva da tempo mettere in vendita un bel palazzo degno di una famiglia ricca, un palazzo tutto fatto di marmo e decorazioni preziose..il re Ovidio era deciso a comperare quel palazzo in vendita per farne un uso personale..

Ma cosa accadde al momento di pagare il commerciante? come era stato promesso da re Ovidio al momento della contrattazione..fu deciso di aprire il coperchio della gerla, data dal re al commerciante, ed il commerciante sollevò il coperchio di fronde di vimini che copriva la gerla, ed fu così che  il commerciante con stupore vide che la gerla era piena di nuda terra e di torba di bosco e disse rivolto tutto preoccupato al re: “oh! re Ovidio …ma voi mi volete imbrogliare!” e tutti i presenti si misero a ridere alle spalle del re…poiché il re aveva fatto una brutta figura..allora il re Ovidio, preso da stupore e da permalosità, in quanto voleva insistentemente quel palazzo, ordinò ai suoi soldati di requisire il palazzo in nome del volere del re..

Ma cosa accadde? le divinità del cielo smisero di aiutare il re e fu così che stranamente i comandanti dei soldati, forse perché avevano capito che il re aveva fatto una  brutta figura e temendo che il re Ovidio fosse impazzito del tutto, si rifiutarono di obbedire agli ordini ricevuti, ed i ministri del governo di conseguenza non avendo il re Ovidio più il sostegno dell’esercito chiesero al re di abdicare..

Re Ovidio temendo per la sua incolumità, abdicò in favore di un parente, e dovette poi fuggire in esilio in un lontano paese..

Fu così che re Ovidio fu pensato da quel giorno in poi dai suoi sudditi un “re matto”…poichè tutti nelle osterie si divertivano a pensare questo di lui.. si diceva che il re forse non sapeva distinguere il valore dell’oro da quello della nuda terra….e per questo perse il rispetto del suo popolo che era già in disaccordo con il re, poichè il re non faceva del suo meglio per aiutare le famiglie povere del suo regno..

Morale:

quando la buona intenzione di fare la carità é vinta dallo egoismo e dalla avidità.. é proprio in quel momento che la fortuna ed i miracoli necessari smettono di esistere per chi é colpevole di questo agire..

poichè si dice che colui che  invece dimostra di saper aiutare il prossimo..riceverà un aiuto anche lui di conseguenza… se forse un giorno avrà bisogno di aiuto nel risolvere i suoi problemi..poiché a volte non siamo in grado  di risolvere i nostri problemi da soli..

FINE

autore: Egidio Zippone

Milano, 23 Ottobre 2023

giudizio: saggio, ottimista

voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: il libero Livio..una storia antica (per adulti)

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(racconto di tipo verde e nero)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 25 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO

IL LIBERO LIVIO….UNA STORIA ANTICA

INTRODUZIONE: quando tutto sembra perduto per la grave ingiustizia  vissuta, in quel momento giunge in aiuto  dell’uomo la intenzione di far giustizia voluta da una divinità che protegge l’uomo poichè volle la sua nascita..

Favola: il libero Livio…una storia antica

Inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole,  nella regione italiana del Lazio nel periodo storico del 250 a.c. una allevatore di cavalli che viveva in una fattoria poco distante dalla città.. la attuale Tarquinia..

L’allevatore di cavalli aveva come aiuto per il suo lavoro di allevatore due figli ..aveva una moglie molto innamorata di lui ed un cane molto affezionato ed inoltre possedeva  nella sua fattoria un recinto con ben 10 cavalli..

La vita nella fattoria trascorreva lieta ed operosa..il nostro personaggio che si chiamava Livio faceva con il suo lavoro di allevatore di cavalli molti affari con i soldati dell’esercito dello imperatore romano..guadagnava molto vendendo cavalli all’esercito romano..

Una sera mentre Livio si trovava in una taverna nella città di Roma..per bere del buon vino insieme ai suoi amici soldati..fu avvicinato da una persona..era costui un ricco patrizio romano..

che disse al libero Livio: “voglio comperare la tua fattoria con tutti gli animali..vuoi vendermela?”

Livio rispose: ” perchè dovrei vendertela..gli affari vanno bene..la mia famiglia é felice di abitare in quel luogo..di certo non te la vendo!..ed ora non disturbarmi perché stò giocando a dadi con i miei amici soldati”

il patrizio romano si sentì offeso nel sentire questa arroganza da parte di un libero..lui che era di origini nobili  subire questo affronto da chi gli era certamente inferiore e quindi aggiunse:

” ah é così?..stai preoccupato!”

Livio in quel momento non si rese conto di quello che rischiava ..pensava che il nobile romano stava solo scherzando..e continuò indifferente a bere vino ed a giocare a dadi nella osteria..

Cosa accadde il mese dopo?

il mese dopo Livio tornava con il suo carretto trainato da un cavallo da Roma..era mezzo ubriaco per aver festeggiato dopo aver venduto  alcuni cavalli ai soldati romani..tornava verso la sua fattoria in direzione di Tarquinia..

e cosa vide quella sera?

in direzione della sua fattoria vide da lontano la luce fiammeggiante di un incendio…tutto spaventato incoraggiò il cavallo che trainava il carro a correre più in fretta..

Cosa vide Livio quando giunse alla sua fattoria?

La fattoria era incendiata ..i suoi cavalli uccisi da molte frecce..il suo cane ucciso anche lui da colpi di spada..

chiamò urlando il nome dei suoi figli e di sua moglie ma  nessuno rispose..

e purtroppo poco distante li vide..

i suoi figli erano stati prima legati ad un palo e poi uccisi da qualcuno con delle lance..

e poi vide il corpo di sua moglie morta spogliato delle vesti e trafitto da frecce..

Tanto fu il dolore di Livio che urlò per il dispiacere che provava..nel vedere tutto questo..

ma chi era stato  a compiere questa crudeltà?

il giorno successivo Livio dopo aver arso su una pira i corpi deceduti dei suoi parenti..si recò dal governatore del Lazio..per denunciare la tragedia subita..

ma il governatore stranamente ..gli rispose che uno dei sospettati della distruzione della fattoria e della assassinio della sua famiglia poteva essere proprio lui.. il proprietario…che tornato ubriaco dalla osteria quella sera come molto spesso faceva e c’erano di questo testimoni….dopo aver litigato con la moglie per la vergogna di essersi ubriacato di vino..forse come impazzito per il litigare…in un raptus di pazzia..aveva fatto una strage della sua famiglia..e poi aveva incendiato la fattoria per nascondere le prove..

Livio comprese da queste parole che il governatore era evidentemente corrotto ed era  quindi complice della congiura che stava subendo..e quindi furbescamente se ne scappò lontano..prima che le guardie del governatore lo arrestassero ingiustamente..

Quello stesso giorno Livio si nascose nella foresta come un disperato..per fuggire alle guardie..

accese un falò e pregò in quel luogo la sua Divinità..la Divinità che lo proteggeva ..a cui i suoi genitori avevano donato Lui il loro figlio al momento della nascita.

Come per magia..evocato da quelle implorazioni disperate…di fronte ad Livio apparve una Divinità pagana..

che a Livio volle apparire nella sembianza di un uomo alto tre metri ..con i capelli lunghi e neri e vestito di una veste bianca..che disse:

“Comprendo il tuo dolore Livio..tu mio devoto..hai subito una ingiustizia..ti aiuterò!”

in quel momento Livio come per magia si addormentò.. in un sonno profondo… ed al risveglio vide se stesso trasformato in un mostro muscoloso..ed sentiva una voce telepatica che gli parlava nel  cervello..e gli diceva: “ora Livio tu disponi della forza necessaria a vendicarti ed a fare giustizia..sappi che il mandante colpevole della distruzione della tua fattoria abita nelle vicinanze di Tarquinia..comanda sette uomini… sono loro gli assassini della tua famiglia..ed il mandante è il console Ottavio.. che tu sai é parente del governatore del Lazio..

“Adesso posso vendicarmi!” pensò Livio in sembianza di mostro muscoloso..

e si mise a correre con le sue forti gambe in direzione della casa del console Ottavio poco distante, preso da sentimenti di vendetta..

Il mostro muscoloso e forte, che vi ricordo era Livio  trasfigurato,  giunse verso sera nei pressi della casa del console

i due cani di guardia  alla fattoria lo videro ma stranamente non abbaiarono..

giunse nella dimora dei servi.. li nel recinto… dove dormivano i sette  uomini al servizio del console…con determinazione  li trucidò strangolandoli e colpendoli con dei pugni sulla testa con le sue mani forti..

poi si diresse alla casa del console Ottavio che stava in quel luogo..il console vide entrare il mostro ma non fece in tempo a fuggire..il console chiese aiuto..ma nessuno poteva aiutarlo ormai..fu ucciso da un colpo di spada ..dalla sua stessa spada..che il console aveva impugnato inutilmente..

la moglie del console urlava spaventata vedendo il mostro uccidere con una spada il marito..

il mostro disse: “io sono migliore di tuo marito..non uccido le donne!” ed il mostro stranamente  lasciò vivere quella donna impaurita che intanto era svenuta  per la paura..

Fatto questo e completata la vendetta ..il mostro se ne fuggi per tornare nella foresta dove era tutto cominciato con  la apparizione della divinità.

la Divinità lo stava aspettando e disse: “Livio non puoi più vivere su questa Terra..tutti ti cercheranno per arrestarti e  ucciderti..ma io ti posso aiutare e salvarti!”

facendo un gesto delle mani la Divinità causò il tornare umano nelle sembianze del corpo di Livio..che stanco per la fatica compiuta si adagiò sul terreno e si addormentò..

la Divinità con una altra magia causò la scomparsa in quel luogo del corpo di Livio..che all’improvviso svanì..per apparire su un altro pianeta..lontano nell’Universo

il governatore del Lazio amico dello imperatore..dopo aver cercato il libero Livio per arrestarlo poiché accusato di strage..dovete sapere che cercò Livio dappertutto per tutta la Italia centrale..senza trovarlo…decise quindi e dichiarò che lo autore delle due stragi era scomparso… in quanto il suo corpo introvabile probabilmente era stato divorato da animali selvatici..forse da orsi..dovete sapere che la testimonianza della moglie del console assassinato non fu considerata ..era una testimonianza poco razionale… forse causata da allucinazioni ..poiché era in preda al  panico in quel momento..un mostro e quando mai?..il governatore del Lazio era del parere che non esistono i mostri..nessun’altro aveva visto mostri da quelle parti..e così il caso fu archiviato.. per volere del governatore..

Cosa accadde su un altro pianeta?

il tempo passò velocemente..dovete sapere che Livio si risvegliò da un lungo sonno..e poco distante Livio con stupore poté incontrare sua moglie viva ed i suoi due figli vivi anche loro..perfino il suo cane era tornato in vita..

Livio provò felicità nel rivederli tutti vivi..e si abbracciarono tutti contenti..

la Divinità disse in telepatia a Livio:

“cercando nella tua mente.. nella tua memoria.. nei tuoi ricordi..ho potuto trovare le vere sembianze e raggiungere l’anima dei tuoi cari..ho quindi potuto con i miei poteri onnipotenti..ricreare i loro corpi su questo pianeta ed incarnargli la loro anima la cui copia spirituale viveva nel tuo essere in quanto tu gli amavi..

qui !…. su questo pianeta simile alla Terra siete al sicuro..potete vivere in pace e finalmente felici..non ci sono pericoli qui!”..

Dovete sapere che Livio visse felice e contento con la sua famiglia..su quel pianeta lontano..che era il loro Paradiso..

Morale:

La giustizia divina trionfa sempre..poiché ogni  essere umano ha di certo una divinità che lo protegge..

FINE

autore: Egidio Zippone

Milano, Settembre 2007

giudizio: avventuroso

voto (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: la musica magica (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde e nero)

FAVOLE DI EGIDIO..

LA MUSICA MAGICA

INTRODUZIONE: Il suono e la musica hanno poteri magici sugli spiriti ..poteri in grado di guarire chi soffre di disturbi mentali..

Favola: la musica magica

inizio

C’era una volta, nel magico mondo delle favole, un lontano paese..

Dovete sapere che gli abitanti di questo piccolo paese, dopo essere stati bene per molti anni all’improvviso un giorno si svegliarono e cominciarono a stare male ad avere disturbi..

Qualcosa di spirituale perseguitava il villaggio, anime matte e dannate, vagavano per le case del paese, tormentando gli abitanti, questi spiriti dispettosi incarnandosi causavano insonnia, pigrizia, depressione, ed altri vari disturbi della salute agli abitanti del paese, sia le persone più forti che le persone più deboli ne soffrivano di questo subire spirituale che causava a volte malattie psicosomatiche..

Fu così che tutti gli abitanti chiesero aiuto al sindaco..

Dovete sapere che quel giorno stava passando da quel paese, un mago, un bel giovane tutto vestito di nero che tutti chiamavano “il mago della musica”

il mago della musica avendo capito che il problema degli abitanti del  paese era causato da esseri spirituali impazziti…disse al sindaco che lui era in grado di aiutare tutto il paese…

ed il sindaco rispose: “e tu mago cosa vorrai da noi in cambio del tuo aiuto?”

il mago della musica rispose: “voglio solo per me un forziere pieno di pepite di oro!”

il sindaco disse: “avrai il tuo compenso richiesto, soltanto dopo che sarai riuscito a risolvere il grave problema che subisce il mio paese!”

“d’accordo..io risolvo il problema..e tu sindaco mi dai il premio pattuito!”

quello stesso giorno il mago della musica mise su un carretto uno stereo funzionante a  batteria collegato ad  un amplificatore..accese lo stereo  e dallo amplificatore si cominciò a sentire una musica molto ritmica..

il giovane mago trascinò il carretto con lo stereo che trasmetteva la musica per tutte le strade del piccolo paese..si vede che la musica era una musica magica,  poiché accadde che da ogni casa del paese dove transitava il mago..a sentire il suono della musica, si videro uscire gli spiriti matti che apparivano di tutti i colori di tipo ecto-plasmico, si videro gli spiriti disturbanti dicevo, uscire dalle case ballando e cantando al ritmo della musica..e tutti gli spiriti seguivano il giovane mago ed il suo carretto musicale..

dovete sapere che il giovane mago camminò portando la sua musica per le strade del paese per tutto il giorno e per tutta la notte, finché finalmente al sorgere del sole, il giorno dopo, il mago decise di spegnere  lo stereo..e cosa accadde, all’improvviso tutti gli spiriti matti vedendo che la musica era terminata entrarono nello stereo da dove la musica era scaturita, facendosi  piccoli piccoli, e diventarono prigionieri, erano diventati come prigionieri della musica magica e dello stereo..

Fu allora che il mago si allontanò dal paese e si diresse verso una zona disabitata..giunto nei pressi di un porcile pieno di maiali..e avendo capito che non c’era nessuno abitante umano li vicino..il giovane mago decise che era il momento di riaccendere lo stereo..e così fu..premette il pulsante e la musica magica ricominciò..il giovane mago si nascose in un nascondiglio poco lontano  e dovete sapere che tutte le anime matte e dannate che erano diventate prigioniere della musica magica tornarono libere..uscirono dallo stereo mettendosi a ballare ed a cantare..

le anime matte si guardarono intorno..e si accorsero  che erano in un luogo disabitato..che li vicino c’erano solo i maiali di un porcile e decisero da loro, bisognose di provare vera vita, in quanto erano diventate piene di sensazioni aride, perchè dovete sapere che nello stereo si stava scomodi..gli spiriti matti si accontentarono e decisero tutti di incarnarsi nei maiali del porcile…il mago capì che quello era il momento e uscì dal suo nascondiglio e subito prese il carretto e si allontanò da quel luogo molto velocemente dopo aver spento la musica..

Dovete sapere che finalmente il paese tornò libero e purificato dalla presenza di  anime matte fastidiose…ed il giovane mago si recò dal sindaco per ricevere il compenso del buon lavoro eseguito, ma il sindaco stranamente negò il premio promesso,  forse perchè non aveva abbastanza oro con cui pagare il mago, ed ordinò inoltre alle guardie comunali di cacciare il mago brutalmente accompagnandolo fuori paese..

Dovete sapere che il giorno dopo, il mago della musica, con tutta calma,  tornò per le vie di quel paese, sempre spingendo il suo carretto con su posto lo stereo musicale, ma questa volta la musica che scaturiva dallo stereo era meno ritmica e molto più melodica e cosa accadde?

al sentire quella dolce musica da tutte le case del paese si videro uscire donne in età da marito, le più belle, quelle non sposate, esse cantavano e ballavano seguendo il giovane mago ed il suo carretto musicale..

il mago della musica girò per tutto il paese facendo ascoltare la sua musica a tutti gli abitanti..e quando il mago si accorse che tutte le donne del paese in età da marito e non ancora sposate lo stavano seguendo..uscì dal paese e si diresse più lontano..

il sindaco subito comandò gli uomini del paese di inseguire il mago e di riprendersi con la forza le donne trafugate con il sortilegio..

tutti gli uomini del paese armati di forconi si misero a inseguire il corteo di donne ipnotizzate, ma il corteo era  distante ed a sua volta seguiva il giovane mago..

dovete sapere che il giovane mago, tutto vestito di nero, diresse il suo carretto che trasmetteva una dolce musica in una nube tutta grigia che era apparsa lungo il percorso ..e vi entrò determinato e con lui entrarono nella nube grigia anche tutte le donne non sposate  del paese che lo stavano  seguendo..quando anche l’ultima donna del corteo entrò nella nube grigia..la nube all’improvviso si chiuse..e poi in un lampo sparì..subito svanì alla vista degli uomini che stavano in quel momento arrivando..e gli uomini del paese non poterono impedire la magia..

Fu così che in quel paese a causa del suo disonesto sindaco non restò nemmeno una donna giovane in età da marito..

il sindaco era così rassegnato che per calmare il malumore..disse rivolto  a tutti gli uomini del paese:” è  giusto così..non siamo stati di parola con il mago e siamo stati puniti!”

Morale: il suono e la musica hanno dei poteri…ed il buon fine giustifica il mezzo..e se  promettete di pagare un incaricato da voi, di dover eseguire un lavoro, é giusto che manteniate la parola data di pagarlo onestamente, soprattutto se il lavoro è stato eseguito dal vostro  incaricato nel miglior modo..se non lo farete sarete giudicati ladri e perderete l’aiuto spirituale dei perbenisti..

fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Luglio 2023

giudizio: ironico, magico

voto (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il consiglio di padre lupo (per ragazzi)

Beautiful Czechoslovakian Wolf dog in Bavarian Forest, Hölltal.

 

 

(racconto di tipo verde)

FAVOLA DI EGIDIO..

IL CONSIGLIO DI PADRE LUPO

INTRODUZIONE: Nel bosco vivono i lupi ed il loro nemico é l’uomo armato di fucile..

Favola: il consiglio di padre lupo

Inizio

C’era una volta, nel mondo pratico delle favole, una famiglia di lupi che vivevano nel bosco al di sopra di una collina..dovete sapere che il bosco e la collina erano situati sotto una montagna..

Nel bosco c’era poco da mangiare e così due giovani lupi affamati scesero, a valle , e videro che poco lontano c’era uno ovile con molte pecore..

I  due giovani lupi, entrarono nello ovile e rubarono con facilità un agnellino ..

Ma il pastore proprietario del gregge li vide, e sparò con il fucile ma non riuscì a colpire i due lupi..i due lupi riuscirono a fuggire..

I due giovani lupi raggiunsero il bosco e portarono lo agnellino ancora vivo dal loro padre lupo…che disse loro rimproverandoli: ” abbiamo sentito i colpi di fucile…il vostro errore non è che avete rubato al pastore, ma il vostro errore è che vi hanno visto farlo…ed ora il pastore sà che sono stati i lupi a rubare lo agnellino!”

Cari figli, ora verranno gli uomini armati di fucili per andare a caccia di  lupi, per vendicarsi di noi lupi, avete combinato un bel guaio..”

il padre lupo comandò tutto il branco di lupi a salire sul pendio della montagna per nascondersi nelle grotte della montagna, in quei luoghi nascosti ed impervi  i cacciatori non li avrebbero trovati..

Tutto il branco di lupi obbedì al loro capo e tutti i lupi si incamminarono  per raggiungere la montagna..

Solo uno tra i lupi decise diversamente, Nopal  il giovane lupo che aveva rapito lo agnellino poche ore prima, aveva dei dubbi sul da farsi e così decise: “siccome mi hanno visto rubarlo, prenderò lo agnellino e lo riporterò all’ovile!”

e così fu….il giovane lupo  Nopal  scese a valle e portò di sua iniziativa l’agnellino rubato all’ovile..

il pastore lo vide avvicinarsi all’ovile in compagnia dello agnellino, ma non sparò con il suo fucile…il giovane lupo Nopal disse al pastore (nelle mie favole i lupi sanno anche parlare) : “pastore! riprenditi il tuo agnellino…e per favore non comandare i tuoi amici cacciatori a dare la caccia ai lupi del bosco…vedi te lo restituito il tuo agnellino..sano e salvo!”

il pastore comprese il giovane lupo..e permise che Nopal se ne tornasse nel bosco..era vero i lupi avevano rimediato..

Morale: Se vi hanno visto oppure sorpreso a rubare, per evitare complicazioni giudiziarie è meglio che rimediate restituendo ciò che avete rubato…oppure offrite denaro in cambio..per farvi  perdonare..

fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Luglio 2023

giudizio: saggio, prudente

voto: (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: il buon fine giustifica il mezzo (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde)

FAVOLA DI EGIDIO

IL BUON FINE GIUSTIFICA IL MEZZO

INTRODUZIONE: quando si é come un disperato ogni soluzione che può risolvere il problema é utile allo scopo..

INIZIO

Favola: il buon fine giustifica il mezzo

C’era una volta, nel mondo delle favole, un bosco con qualche animale selvatico, il bosco si trovava su una collina, poco distante da un paese..

Dovete sapere che in questo bosco viveva una famiglia di lupi, dovete sapere che i lupacchiotti avevano sempre fame ed i genitori lupi non sempre erano in grado di dare il necessario e sufficiente cibo alla loro prole, un pò perchè gli animali erbivori in quel bosco scarseggiavano,  ed un pò perché quei pochi daini e cervi che abitavano il bosco erano diventati molto agili e furbi e riuscivano sempre a fuggire all’inseguimento di mamma lupo e papà lupo..

Fu così che un giovane lupo uno dei cuccioli di nome Greg, stufo di soffrire la fame e di restare per molto tempo senza mangiare, decise di chiedere del cibo nell’unico luogo dove era possibile trovarlo, e cioé il paese abitato dagli uomini, ma era molto pericoloso farlo, come diceva suo padre lupo molto spesso, poichè gli uomini erano strani ed erano sempre armati di fucili..

il giovane lupo era troppo piccolo per rubare delle pecore, non aveva la forza necessaria,  e non ascoltando i consigli di suo padre lupo, decise di scendere ugualmente in paese, e così si avvicinò ad una contadina ed a suo marito, scodinzolando ed emettendo deboli guaiti, il giovane lupo faceva capire agli umani che voleva del cibo nutriente e così dopo qualche minuti intuendo che il cucciolo di lupo era affamato, gli umani diedero a lui da mangiare del cibo, diedero a lui un intero coniglio già cucinato ed arrostito..subito il giovane lupo se lo mangiò in poco tempo, tanta era la sua fame, e dopo aver leccato le mani della contadina per ringraziarla, il giovane lupo tornò nel bosco per raggiungere la sua famiglia di lupi..gli umani non lo trattennero lo lasciarono andare… “forse non erano così cattivi gli umani!” come si raccontava invece nel bosco..pensò Greg il giovane lupo..

Dovete sapere che padre lupo aveva cercato il figlio per il bosco per tutto il giorno, avendo capito che il figlio lupo aveva chiesto aiuto agli umani del paese, che per il lupo erano suoi nemici, il padre lupo ringhiò e rimprovero il figlio lupo che però rispose con coraggio:

“padre lupo…considera così…il buon fine giustifica il mezzo usato!”…”considerando così potrai capire che ho dovuto chiedere aiuto e cibo al tuo avversario per necessità!”

il padre lupo comprese che la fame e la povertà sono cattivi consiglieri..e decise di non punire il figlio lupo per la sua incoerenza dimostrata..

Morale:

Se vi sentite come disperati, e lo ammetterete, vedrete che vi comprenderanno quando sapranno che avete utilizzato un mezzo antipatico per risolvere i vostri problemi..

Comunque anche se nel carattere siete simili ad un lupo, state almeno attenti a non commettere l’errore che vi farà finire rinchiusi in una prigione..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Luglio 2023

giudizio: ironico, saggio

voto: (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: il giudizio preliminare (per adulti)

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(racconto di tipo bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura 10 minuti..

FAVOLA DI EGIDIO..

IL GIUDIZIO PRELIMINARE

INTRODUZIONE: dopo il funerale si è giudicati..ma in modo preliminare…il giudizio definitivo si otterrà alla fine del mondo.. il giorno ultimo..

Favola: il giudizio preliminare

INIZIO

Nel misterioso mondo delle favole, esiste anche un Aldila..

Un uomo ricco ed istruito,  ed un uomo povero ed ignorante, morirono nello stesso momento..

Ed il giorno successivo al funerale furono condotti entrambi in un luogo nel cielo..per essere giudicati..in modo preliminare..

I due mortali furono condotti dagli Angeli, davanti ad un Essere Superiore per essere giudicati

Pensava l’uomo ricco di forza spirituale e di personalità,  mentre attendeva il temuto incontro:

Adesso incontrerò il Signore offrirò a Lui i miei ragionamenti e le mie speranze…io chiederò al Signore di fare suoi i miei ragionamenti e di condividere le mie speranze..e vedrete che mi perdonerà di tutti i peccati da me commessi..

Pensava l’uomo povero di forza spirituale e sempliciotto,  mentre attendeva il temuto incontro:

Adesso incontrerò il Signore….dirò che non ho ragionamenti validi da offrire a Lui  per consigliare il mio perdono… poiché non ho la sapienza necessaria, e sono molti i miei peccati…la unica mia speranza sta nell’affidarmi alla Bontà del Signore ..la mia unica speranza sta nel confidare nella Onnipotenza del Signore che vince ogni coerenza umana…la mia unica speranza sta nell’aver fiducia nel Volersi Santo del Signore e quindi nella sua Bontà…

Dovete sapere che il Giudizio preliminare fu di assoluzione per entrambi..ad entrambi fu concesso il perdono dei peccati commessi..poiché il Signore preferisce perdonare e comprendere..ma fu in ogni caso un giudizio preliminare..

il Giudizio ultimo…quello definitivo…quello determinante e quindi più severo..non si può sapere ancora..è presto per saperlo..occorre per saperlo di  aspettare la fine del mondo..poiché dovete sapere che tutto ciò che ha un inizio ha una fine…proprio come questa favola..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Giugno 2023

giudizio: triste, saggio

voto: (da 5 a 10): 9

 

 

Favola di Egidio: lo strano lupo che si trasformava in una pecora (per ragazzi)

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(racconto di tipo bianco e nero)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 20 minuti

FAVOLA DI EGIDIO..

LO STRANO LUPO CHE SI TRASFORMAVA IN UNA PECORA

INTRODUZIONE: Molta gente finge di essere ciò che non é, ma non potete tenere nascosto la vostra vera natura per troppo tempo…prima o poi qualcuno scoprirà la vostra vera indole..questa favola é un rimprovero a chi sceglie a causa della furbizia di sembrare migliore di quello che si  é..

Favola: lo strano lupo che si trasformava in una pecora..

Inizio

C’era una volta, nel meraviglioso mondo delle favole, un bosco dove vivevano dei lupi e poco distante dal bosco c’era una fattoria con un ovile con delle pecore all’interno..

Dovete sapere che nel bosco esisteva un lupo che aveva sempre fame, e dovete sapere che era diventato difficile per lui cercare e trovare cibo nutriente nel bosco..e così il lupo guardava con avidità al poco distante ovile..che era invece ricco di cibo..

Ma come fare a procurarselo? pensava il lupo..

il lupo chiese aiuto ad una strega di nome Nives, che dovete sapere era nemica del padrone dell’ovile, che gli diede con un sortilegio il seguente potere: di notte il lupo sarebbe restato un vero lupo..ed invece di giorno il lupo si sarebbe trasformato in un animale molto somigliante ad una pecora..in questo modo il lupo di giorno sarebbe potuto entrare nello ovile pieno di pecore e di agnellini senza destare sospetti al pastore..ma di notte con l’arrivo della luna il lupo sarebbe tornato lupo e avrebbe potuto cibarsi a sazietà degli agnellini dell’ovile..

il lupo accettò lo aiuto della strega e diede parere favorevole alla magia…poichè molta era la sua fame..e la strega poté attuare lo incantesimo con le seguenti parole:..

presto vinca la furbizia

quello che é cattivo sembri buono

presto vinca l’iniquità

quello che é buono sembri cattivo

presto vinca l’opportunismo

quello che è ingenuo sia imbrogliato

che il lupo diventi giulivo..

e possa saziare sempre la sua fame.. finché sarà vivo

Fu così che al sorgere del sole il lupo del bosco si trasformò in un animale simile ad una pecora..

Dovete sapere che il lupo trasformato in una pecora ebbe modo di avvicinarsi all’ovile ed il pastore pensandolo una pecora smarrita gli permise di entrare nel suo ovile per vivere tra le pecore..

Ma cosa accadde durante la notte?….la strana pecora prese le sembianze di un vero lupo e questi si mangiò non un agnellino ma bensì due agnellini..

Al mattino il buon pastore non sapeva come spiegarsi che mancavano degli agnelli al conteggio… tutto era normale nello ovile.. poichè il lupo era tornato in sembianza di pecora nuovamente..,nessuno sospettava di lui..

e fu notte e fu mattina in quella fattoria..

Arrivò il giorno dopo ed il pastore osservò il gregge e notò nuovamente che mancavano altri due agnellini…fu così che ebbe dei sospetti..la sfortuna era cominciata con l’arrivo della strana pecora..era quella la novità…vedendo che la strana pecora ultima arrivata nello ovile, era sempre in disparte e nessuna altra pecora del gregge gli era diventata amica..il pastore si insospettì del comportamento delle sue pecore..e decise così:

Decise un giorno di prendere la strana pecora che si fingeva innocente e di metterla in un recinto a parte.. per mettere alla prova la sua serietà.. mise insieme a lei due agnelli scelti a caso .. . per vedere cosa succedeva in quel recinto così fatto..e per vedere cosa succedeva anche in tutto lo ovile..ed andò a dormire..

Dovete sapere che quando spuntò la luna ed era notte fonda la strana pecora si trasformò di nuovo in un vero lupo..ed il lupo si comportò da lupo e sbranò i due agnellini…

Al mattino il buon pastore vide che nel piccolo recinto c’era soltanto la strana pecora.. ed i due agnellini spariti..che strano..

i sospetti del pastore aumentarono e questi chiese ad un amico cacciatore di restare sveglio tutta la notte per vedere cosa succede in quel recinto in disparte..qualcosa di strano accadeva durante la notte..e voleva scoprirlo..

mise altri due agnellini nel recinto insieme alla strana pecora e disse all’amico cacciatore di stare sveglio ..

e così fu..il cacciatore armato di fucile si nascose e restò sveglio tutta la notte a sorvegliare lo ovile..

Durante la notte il cacciatore vide la pecora trasformarsi in un vero lupo e vedendo che ora aveva la intenzione di divorare i due agnellini.. in loro difesa subito il cacciatore sparò al lupo..

fu così che il cacciatore aveva capito la furbizia del lupo… e pum pum con il suo fucile uccise il lupo.. ed i due agnellini furono salvi..

Dovete sapere che al mattino seguente il pastore e padrone dell’ovile vide nel recinto un lupo ucciso dal cacciatore al posto della pecora che vi aveva messo e così capì il pastore, che tutto questo era un incantesimo voluto dalla strega del bosco sua nemica che si chiamava Nives , ed il pastore decise che mai più avrebbe fatto entrare nello ovile delle pecore estranee di cui non si sapeva la provenienza..

Ma ora il pastore doveva essere rimborsato del danno subito, poichè era stato danneggiato, gli erano spariti ben 6 agnelli..ed aveva capito che era tutta colpa della strega Nives che viveva in una casa nel bosco..

il pastore chiese al cacciatore suo amico di prendere il fucile e di seguirlo nel bosco poiché doveva fare i conti con una vera strega..

Cammina e cammina il pastore ed il cacciatore attraversarono il bosco e raggiunsero una casa..era la casa della strega Nives..

i due viandanti bussarono alla porta della casa della strega..e siccome nessuno apriva la porta..con un calcio la sfondarono e così  poterono entrare nella casa..

“Per favore non uccidetemi!” disse la strega vedendo il cacciatore con il fucile puntato..

mi sono spariti ben 6 agnelli e di certo é tua la colpa se quel lupo é riuscito ad entrare nel mio ovile..”hai fatto una magia..eh! brutta strega!”

“Vi prego non uccidetemi..si! ho fatto una magia..ma l’ho eseguita perché sono una strega buona con gli animali, quel lupo aveva fame..molta fame..ed io ho avuto pena per lui!

“per colpa tua cattiva strega ho subito un danno..mi sono spariti ben 6 agnelli..adesso chi mi ripaga del danno subito?”

la strega disse al pastore:

“vi chiedo di non uccidermi e vi prometto che rimedierò…ad esempio rimedierò venendo a vivere a casa tua e ti servirò come cuoca e cameriera finchè vorrai!”

“sono 6 gli agnelli che mancano dal mio gregge…uno per ogni mese …hai detto che vuoi rimediare ..dovrai farmi da serva per ben sei mesi..”

“va bene buon pastore..ma tu prometti di non uccidermi!” rispose la strega tutta impaurita..

Dovete sapere che la strega Nives diventò serva del pastore come promesso..per tutto il tempo di sei mesi..lavorò come cuoca e cameriera nella casa del pastore ed alla fine dei sei mesi, potè diventare libera di tornare a vivere nella sua casa nel bosco…aveva rimediato al danno commesso..era giusto così…

Dovete sapere che da quel giorno le pecore e gli agnellini ed il buon pastore vissero felici e contenti…perchè la strega Nives non era più nemica del buon pastore..questa esperienza li aveva resi  amici..

Morale:

Cari opportunisti, voi che approfittate delle difficoltà degli altri, fingendovi di essere ciò che non siete, prima oppure poi qualcuno scoprirà la vostra vera natura e saranno guai per voi..la furbizia non sempre vince sulla verità..la menzogna si sgonfia e la verità sempre trionfa..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Giugno 2023

giudizio: ironico, furbesco

voto: (da 5 a 10): 9

 

 

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Favola di Egidio: il re furbacchione (per adulti)

Re-Carnevale

(racconto di tipo verde)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 15 minuti

FAVOLE DI EGIDIO

IL RE FURBACCHIONE..

INTRODUZIONE: Favole che fanno discutere: a volte le autorità ci tengono troppo a creare un paese dove il suo popolo si debba identificare in un unico pensiero ed una sola volontà…basata sul populismo..

A volte le autorità di stato o le autorità di un azienda, esagerano perseguitando le minoranze di opinione e discriminando i pochi, al solo scopo ipocrita di creare una coscienza di popolo che a volte si è dimostrata crudele con qualcuno..questa favola é un rimprovero a chi ha deciso in questo modo per i suoi cittadini e dipendenti..

Favola: Il re furbacchione..

Inizio

Un giorno nel mondo delle favole, un re di nome Onofrio, preoccupato per il futuro del suo regno, disse al suo primo ministro:

“il mio popolo non mi pare unito in una forte coscienza che farebbe di esso una nazione, facciamolo sentire unito mettendolo ad esempio contro qualcuno consigliandolo con ragionamenti e definizioni da noi escogitate”

“Si! Mia maestà..sarà fatto!”

ed il primo ministro ci pensò ed ordinò la persecuzione ovunque delle persone zoofile…esse furono maltrattate e punite…. finchè esse si estinsero in tutto il paese.

E l’importante per molti diventò: l’importante é: “che non siamo zoofili!”..

Ma il re dopo qualche anno vide che tutto il paese si era purtroppo nuovamente rabbonito e quindi disse ancora:

” Il mio popolo mi pare ancora rilassato e non ancora unito in un unico pensiero che farebbe di esso una nazione, dimostriamo la sua buona volontà  mettendolo contro qualcuno con ragionamenti e definizioni mediante nostri consigli ideologici..

“Si! Mia maestà sarà fatto!”

Ed il primo ministro, notando che gli zoofili erano stati già vinti e scomparsi, ordinò quindi la persecuzione di altri, ovunque le persone pedofile..furono maltrattate e punite..finchè esse si estinsero in tutto il paese..

E l’importante per molti diventò: l’importante é: “che non siamo pedofili!”..

Ma dopo qualche anno il re vedendo che tutto si era di nuovo calmato…disse ancora:

” Il mio popolo non mi pare ancora unito in una unica coscienza che farebbe di esso una nazione, facciamolo sentire uguale e unito mentre maltratta e disprezza qualcuno con ragionamenti e definizioni da noi consigliate…”

“Si! Mia maestà sarà fatto!”

Ed il primo ministro, notando che gli zoofili ed i pedofili erano stati già vinti ed esiliati, cosi decise ed ordinò la persecuzione di altri, ovunque le persone omosessuali..furono maltrattate e punite..finchè esse si estinsero in tutto il paese..

E l’importante per molti diventò: l’importante é: “che non siamo omosessuali!”..

Passarono gli anni ed il re vedendo che il popolo era tornato nuovamente apatico e demotivato a fare dei rimproveri..disse ancora:

” Il mio popolo non mi pare ancora mentalmente unito in un unico pensiero che farebbe di esso una nazione, creiamo un gruppo numeroso ed unito che maltratta e disprezza qualcuno ritenuto diverso da nostri ragionamenti e definizioni da noi istigate…”

“Si! Mia maestà sarà fatto!”

Ed il primo ministro, non sapendo con chi prendersela e chi ancora perseguitare, poiché non restava nessuno degno di questo, infatti zoofili, pedofili ed omosessuali erano stati tutti già vinti ed esiliati, decise di ordinare la persecuzione ovunque delle persone che tradivano l’amore del coniuge…si! la persecuzione di chi ha commesso adulterio…ma il re quando lo venne a sapere..avvertendo un pericolo per lui.. su questa iniziativa all’improvviso ci ripensò e stranamente si stupì di questa nuova buona intenzione del suo governo… poiché secondo lui si offendeva la libertà della gente… e chiese le dimissioni del primo ministro per impedire la stipula di una legge che lo danneggiava..

Conclusione:

Si! Il mondo a quanto pare è in mano ai furbi..

il metodo di identificarsi in un unica idea che consiglia di disprezzare e di maltrattare qualcuno facendolo ritenere un diverso dalla gente, al solo scopo di creare un paese unito, é un metodo malvagio..in quanto avvantaggia sempre gli stessi..

Molto meglio per la salute dell’individuo che il malumore delle cose fatte male si distribuisca nell’animo di tutti i peccatori indistintamente….in questo modo la crisi esistenziale sarà più sopportabile per molti esseri umani…il peso del malumore che causa stress alla salute si diluirà in questo modo su più spiriti erronei, permettendo una vita normale a molti..e così si potrà dire: “mal comune mezzo gaudio!” é questo il vantaggio di saper giudicare l’erroneità umana con onestà..

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Fine

Autore: Egidio Zippone

Milano, Settembre, 2015

Favola di Egidio: un bel paese crede nel libero arbitrio (per adulti)

paesaggio
(racconto di tipo verde)

FAVOLA DI EGIDIO..

UN BEL PAESE CREDE NEL LIBERO ARBITRIO..

INTRODUZIONE: da sempre i peccatori vorrebbero che i loro errori siano permessi, ma per non essere pensati matti occorre che si vieti almeno qualcos’altro..

Inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole, un bel paese, un paese chiamato “permetto questo ma non quello!”..

Era piacevole vivere in questo paese, poichè i peccatori vivevano in pace, nessuno era pignolo nel giudicare il vicino di casa, e non era nemmeno un paese di matti, poichè i peccatori potevano anche vietare qualcos’altro accontentando in questo modo il perbenismo..

E così tutti in questo paese permettevano qualcosa e tutti vietavano qualcos’altro..

e quando il permettere ed il vietare erano in contrasto tra loro a causa dei numerosi abitanti, non era un problema per loro, poichè nel loro paese si erano tutti convinti di farsi consigliare dal libero arbitrio..e quindi si poteva portare pazienza in nome della tranquillità quando capitava che qualcuno aveva scelto di vietare quello che qualcun’altro permetteva..

E la vita in questo paese trascorreva felice e pacifica, poichè erano poche ed erano facili da risolvere le difficoltà in questa società così organizzata..

Venne a sapere di questo modo di organizzare la morale un mago, chiamato il mago “Pignoletto”..

Che viveva in un paese vicino e questo mago per protestare andò dal sindaco e disse:

se si può oltre che a vietare, permettere qualcosa, a cosa servono le regole del perbenismo?

Tutti in paese erano diventati contrariati da questa domanda pignola…

e così il sindaco che si chiamava la “Lecosegiustesondipiù” ed il suo segretario che si chiamava “Lamaggiorparte” in loro aiuto risposero:

“in questo paese tutti siamo convinti che la vita degli esseri umani è stata creata dal Signore della Natura evolvendola dal mondo degli animali, si! il Signore della Natura ci ha creati insieme agli animali e noi pur avendo una sembianza umana abbiamo origini umili e povere, riteniamo di conseguenza che le buone regole seppur giuste siano e risultano per nostra esperienza troppo difficili da rispettare e troppo complicate per il vivere nel modo integerrimo deciso dai perbenisti per noi paesani..e consigliamo a chi vuole interpretare le regole almeno in famiglia utilizzare un modo privato…di permettere qualcosa pur vietando almeno un’altra cosa, così non siamo presi per matti dai turisti, poichè anche noi sappiamo vietare infatti è così bello vietare tutti ci tengono a farlo sapere che sanno vietare, poichè dovete sapere che i veri matti non vietano nulla..”

Fu così che il mago Pignoletto decise che sarebbe andato a vivere in un altro paese, dove si riteneva che il Signore delle Favole e la Dea Fantasia avevano creato gli esseri umani insieme agli Angeli, di certo in quel paese gli esseri umani erano più severi con chi aveva sbagliato, e se ne andò tutto indispettito a vivere laggiù..

il sindaco del paese allora disse: “lasciatelo andare via quel mago..poichè non ha capito…che nel nostro paese le buone regole possono restare anche se le interpretiamo in modo generico, poichè in ogni modo danno un orientamento al giudicare sostanziale l’esistenza umana …poichè già sappiamo che molti tra noi hanno errori di già e siamo quindi tutti uguali seppur differenti..”

esiste infatti una morale pubblica che ci rende tutti uguali ed una morale famigliare che ci rende tutti differenti..

Morale

Dove governa il libero arbitrio, la vita può trascorrere tranquilla ed in pace, dove governa la libertà di opinione nessuno litiga per imporre le proprie regole famigliari e quindi ritenute sola furbizia dal prossimo..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Maggio 2023

giudizio: interessante

voto (da 5 a 10): 9