Favole di Egidio: non desiderare donna di altri.. (per adulti)

12006904-abbracciare-coppia

 

 

(racconto bianco e verde)

tempo teorico da dedicare per la lettura 20 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO

TITOLO: NON DESIDERARE DONNA DI ALTRI..

INTRODUZIONE: l’amore di una donna per il marito, non è certo che dura per sempre, di conseguenza molti mariti sono gelosi della propria moglie, poichè non c’è certezza di continuità matrimoniale per nessuno..quando qualcuno desidera la donna di un altro infatti causa problemi..

Favola: non desiderare donna di altri..

Inizio

Un giorno, nel mondo delle favole, un uomo, un amministratore di condominio, ricevette una richiesta di denaro da parte di un suo fornitore di materiale elettrico..un elettrotecnico….il fornitore diceva con tono pretestuoso che gli si dovevano dei soldi..

e qui comincia il dialogo telefonico tra i due litiganti..

Il personaggio di nome Valerio (elettrotecnico) dice all’altro:

“Se non mi darai il denaro che ti ho chiesto, avvicinerò tua moglie e la sedurrò, la farò innamorare di me, lei dopo qualche mese ti chiederà il divorzio, e ti caccerà via di casa, e andrai a vivere sotto i ponti come una persona senza fissa dimora, come hanno dovuto fare molti divorziati!”

L’altro di nome Valter (amministratore) rispose:

“Tu consideri le donne come se fossero animali, mia moglie é una donna seria e di chiesa, di certo non lascerà la persona che conosce di già.. per andare a vivere con un uomo sconosciuto!”

Ed il personaggio di nome Valerio aggiunse:

“Avremo tempo per conoscerci di nascosto io e tua moglie!”

Ed il personaggio di nome Valter disse:

“e tu che uomo sei che per colpa del volgare denaro vuoi rovinare una famiglia?”

ed il personaggio di nome Valerio rispose: “Sono un uomo disperato che ha dei debiti di gioco da pagare, ed ho molto bisogno di quei soldi che mi devi!..quindi attento che sono capace di portarti via la moglie!”

E l’altro di nome Valter rispose:

“Devi sapere che io sono una persona di 45 anni e che di solito soddisfo sessualmente mia moglie Liliana anche lei di 40 anni almeno una volta la settimana, di certo Liliana non mi lascerà per te, e devi sapere che abbiamo pure una figlia di dodici anni di nome Antonella!”

E il personaggio Valerio rispose:

“Riuscirò ugualmente a portartela via se non mi darai il denaro che mi spetta..perchè io ci so fare!”

E l’altro di nome Valter disse:

“Ma tu non temi il Signore, ricorda il nono comandamento che dice: ” non desiderare donna di altri!””

Ed il personaggio di nome Valerio rispose:

“No! Per tua sfortuna, io non credo nei comandamenti, io sono ateo!”

E l’altro aggiunse risoluto:

“Tu sei ateo, ma mia moglie Liliana non lo é una brava cristiana!”

Fu così che lo sciupa-femmine, non ancora convinto da quelle parole, si inventò delle strategie e non rinunciò al suo strano modo di ricattare, e non rinunciò soprattutto al denaro preteso, poichè riteneva di meritarlo ..ma nonostante queste iniziative, ugualmente Valter ed Liliana restarono felicemente sposati..

Dovete sapere però…che stranamente dopo qualche mese, su consiglio voluto dalla moglie Liliana, l’amministratore Valter decise di dare il denaro che doveva all’elettro-tecnico suo fornitore..e non si sà perchè Valter decise così..chissà! forse poichè Valter sentiva di rischiare troppo, la situazione per lui era simile ad avere sulla testa una spada di Damocle,  e così decise ugualmente di fare questo rimborso non conveniente al conto corrente, agire così lo faceva sentire più tranquillo, si! assecondare l’elettrotecnico avido..quindi pagò quello che doveva a Valerio..poichè il timore che sua moglie Liliana cedesse alla tentazione di farsi un amante di nascosto lo consigliava in questo modo..infatti a nessuno piace rischiare di avere le corna..e Valter stranamente avvertiva la sua  vecchiaia sempre più vicina..

Morale:

Forse è meglio, se temete le “corna”, che non vi sposate la donna più bella di tutte, e forse è meglio sposarsi si! ma con un matrimonio religioso, poichè esiste tra i cristiani il dovere religioso che dice: “nessuno separi ciò che il Signore ha unito!”.

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Ottobre 2022

giudizio: serio ma con ironia

voto (da 5 a 10): 9

 

 

Favola di Egidio: l’Angelo del cambiamento ottenuto con il ravvedimento (per ragazzi)

clouds and sky

 

(racconto di tipo bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura 20 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

Favola: L’Angelo del cambiamento ottenuto con il ravvedimento..

INTRODUZIONE: Può un Angelo che ha pietà dei peccatori, aggiungere alle regole esistenti un buon consiglio?

Favola: L’Angelo del cambiamento ottenuto con il ravvedimento..

Inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole, un Angelo che un giorno ebbe da provare la mente in crisi di coscienza di un peccatore, il peccatore chiedeva aiuto agli Angeli per stare bene, essendo l’essere umano colpevole di peccati la sua vita era triste, il peccatore aveva ormai deciso di morire spiritualmente a causa della sofferenza che provava, troppe erano le parole cattive e le maledizioni che riceveva dai suoi simili..e l’Angelo che si voleva virtuoso nel far Carità, provò il malessere conseguente a condividere la sua anima in crisi..

Fu così che l’Angelo decise un cambiamento alle regole, una semplice aggiunta, l’Angelo decise che non avrebbe fatto più temere la verità al peccatore che prometteva un sincero ravvedimento..a causa di questo cambiamento alle regole, il peccatore avrebbe potuto sopportare di vivere spiritualmente..avrebbe avuto una speranza di pace e di buona salute..

Forse esiste una cassaforte in un luogo segreto in cui è custodito un libro sacro, con su scritte tutte le regole della moralità e della serietà e della buona educazione..

Questo Angelo, non si sa come, ma forse la combinazione della cassaforte gli fu data da Esseri Superiori….non si sa…, sta di fatto che questo Angelo riuscì ad impossessarsi della combinazione di quella cassaforte..gli Esseri Superiori avvisarono questo Angelo che se le parole scritte nel libro sacro non saranno comprese dalla Sapienza e dalla Saggezza le parole aggiunte scompariranno dalle pagine del libro come per miracolo..

Dovete sapere che questo Angelo riuscì ad aprire quella cassaforte ed a impossessarsi del libro sacro ivi contenuto, ed ad aggiungere al suo interno una regola alle regole già esistenti..

Forse il consiglio aggiunto alle regole fu questo, che è una regola che secondo Lui.. non offende il Volersi Santo del Signore…:e che secondo Lui nemmeno offende l’amore per la moralità..le parole scritte in aggiunta nel libro furono queste:

“LE BUONE REGOLE POSSONO RESTARE…MA ERRARE E’ UMANO..E SE LA PERSONA DIRA’: “HO SBAGLIATO….HO COMMESSO UN ERRORE E’ VERO, MA HO SEMPRE RISPETTATO IL VOLERSI SANTO DEL SIGNORE”.. SE SARA’ COSI’…POTRA’ RESTARE UN ESSERE UMANO SANO A TUTTI GLI EFFETTI..PROPRIO COME GLI PARE..E NON SARA’  OBBLIGATO A MORIRE SPIRITUALMENTE…SI PUO’ ANCHE PERDONARE, POICHE’ E’ VERO CHE L’ERRORE E’ UNA COSA STRANA..MA E’ ANCHE VERO CHE AVERE ERRORI NELLA STORIA DI VITA E’ NORMALE PER UN ESSERE UMANO..POICHE’ L’ESSERE UMANO E’ UN ESSERE UMILE E VULNERABILE”.

Dopo aver aggiunto questa regola alle regole già esistenti,

l’Angelo si accorse con letizia che le parole aggiunte da Lui dopo che erano state scritte nel libro sacro, restavano sulla pagina e non sparivano, come se l’auto-critica esistente nel potere del libro fosse consenziente a quelle parole scritte, l’Angelo rinchiuse il libro sacro, e mise il libro nella cassaforte e poi chiuse la cassaforte…ed riuscì in questo modo a migliorare la pace dell’esistenza umana da quel giorno in poi..

Dovete sapere infatti che tutto ciò che è scritto nel libro sacro, diventa una intenzione miracolosa, poichè le parole scritte in quel  libro sacro, saranno intese con più facilità e comprese con più fiducia dagli esseri umani, tramite un influenza spirituale miracolosa, dal libro sacro una voce telepatica-spirituale parlerà alle anime degli esseri umani, e le persone intuiranno il metodo per aiutare la loro esistenza umile, le parole scritte a causa di un miracolo diventeranno per gli esseri umani una  sorgente di verità..anche se il libro sacro è ben chiuso nella cassaforte che lo protegge..forse questo accadrà..

Dovete sapere che l’Angelo di questa favola, fu chiamato da quel giorno “l’Angelo del cambiamento ottenuto con il ravvedimento”, poichè contribuì a liberare dalla schiavitù del peccato l’umanità, permettendo ad ogni essere umano di poter avere oltre alle cose giuste, anche il perdono di qualche errore..

Morale:

Può l’invenzione dell’ombrello avere colpa del piovere e del brutto tempo?..No! Come non ha colpa l’ombrello quando c’è brutto tempo, così non avrà colpa della poca volontà dei peccatori, la buona intenzione di questo Angelo che é soltanto di consolare i peccatori ravveduti..liberandoli dalle conseguenze dell’aver disobbedito e quindi liberandoli dal dovere permaloso di voler litigare per stare bene, liberandoli dal dovere infedele  di far diventare cosa giusta il loro peccato..

fine

autore: Egidio Zippone..

Milano, Ottobre 2022

giudizio: saggio, serio

voto (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il metodo generoso: le banconote dello imperatore Augusto (per ragazzi)

10 euro)

dieci euro

 

 

(racconto di tipo verde)

FAVOLE DI EGIDIO

IL METODO GENEROSO: LE BANCONOTE  DELLO IMPERATORE  AUGUSTO..

INTRODUZIONE: questa favola vuole solo rendere ottimisti sul futuro dimostrando che il problema dell’esistenza della vera povertà della gente può essere risolto, forse nelle favole esiste il modo di aiutare la povera gente che non ha davvero nulla, senza causare problemi allo stato di cui hanno la cittadinanza..

Favola: il metodo generoso: le banconote dello imperatore Augusto..

Inizio

Nel mondo delle favole,

esisteva una volta un impero ed un imperatore di nome Augusto che era molto sensibile ai problemi vissuti dalle famiglie povere che vivevano all’interno dei territori del suo Impero..

il commercio nell’impero a quel tempo era causato dal baratto e lo scambio commerciale di prodotti agricoli ed artigianali tra i numerosi abitanti del paese..qualcuno utilizzava anche monete di oro per fare commercio..

Fu così che l’Imperatore un giorno decise disobbedendo ai consigli dei suoi ministri pessimisti, poichè aveva capito che le occasioni di trovare un lavoro non erano sufficienti a tutti i sudditi, forse perchè esistevano persone con poche abilità nell’organizzarsi, forse perchè qualche giovane era invalido, forse perchè qualche giovane pur essendo sano non era contento dei giudizi che riceveva dai datori di lavoro, sta di fatto che c’era molta povertà, fu così che l’Imperatore Augusto prese una decisione nonostante i ministri temevano che a causa del facile guadagno, nessuno volesse fare più sacrifici eseguendo lavori faticosi necessari, ed ugualmente l’Imperatore Augusto ordinò:

“sia inventata la banconota cartacea, sia disegnata sopra di essa la mia immagine, e sia stampata questa banconota in grande quantità dalle mie stamperie, siano ottenute tante banconote e poi siano esse donate in parte ad ogni famiglia povera, ma deve essere veramente ritenuta povera ed incapace di guadagnare denaro da sola, siano donate parte di queste banconote ogni mese ad ogni famiglia povera..sia deciso un reddito indispensabile di base da avere tutti i mesi e siano in relazione di questo poter avere l’indispensabile distribuite e fornite le banconote a chi le chiede ..”

Fu così che i poveri di tutto lo impero ottennero tutti i mesi le banconote, e fu detto loro che servivano a comperarsi da mangiare da bere e per pagare l’affitto di una casa per tutta la famiglia..ma solo all’interno dell’Impero..

Fu così che i poveri viaggiarono per tutto lo Impero per acquistare e comperare con le banconote viveri, vestiti e di che dormire..facendo affari con i commercianti di ogni paese..

Ai commercianti ed artigiani fu detto dagli araldi che l’Imperatore obbligava loro ad accettare come merce di scambio tali banconote, facendo capire che erano banconote garantite nel tempo dall’imperatore..

i commercianti, gli artigiani, obbedirono alle disposizioni dello imperatore senza timore della novità..forse perché temevano sanzioni e multe se disobbedivano a questo ordine, ma molti obbedirono poichè si fidavano della parola data dall’Imperatore..così oltre alle monete di oro..accettavano in pagamento anche le banconote dello imperatore..

Fu così che i mugnai ed i fornitori di pane diventarono in pochi anni ricchi di numerose banconote, e si sentivano felice così, poichè potevano spendere una parte di esse ed anche accumulare in una stanza il resto delle banconote… divertendosi a contare le loro banconote, ogni tanto essi si sentivano felici vedendo che le banconote aumentavano di numero di giorno in giorno..era per loro quello un segno di ricchezza..

Fu così che ad esempio il sarto diventò in pochi anni ricco delle stesse banconote, e si sentiva felice, nel vedere accumularsi nella sua stanza sempre più banconote, si! ogni tanto ne smerciava una parte, ma molta parte di esse era accumulata appagando la sua avidità..

Fu così anche per gli allevatori di animali, che diventarono ricchi in pochi anni di molte banconote e così via..e sognavano che un giorno, quando le banconote, diventeranno molte, avrebbero potuto finanziare la costruzione di una bella villa per passare la estate sul lago..

Dovete sapere che nell’impero erano disponibili molte risorse, miniere di oro, foreste ricche di legname, ampi campi di frumento, alberi da frutto, vigne ricche di uva…e molti laghi pescosi di numerosi e di molti tipi di pesci..

Fu così che le famiglie povere poterono avere di che vivere per molti anni e vissero tutti per questo motivo felici e contenti nonostante la povertà..

e l’imperatore un giorno disse a tutti i ministri, che tempo prima erano increduli ai benefici del metodo, i ministri temevano che nessuno tra i sudditi volesse più lavorare faticosamente per estrarre l’oro dalle miniere dell’imperatore, fu così che l’imperatore Augusto disse loro:” avete visto la mia iniziativa è stata certamente una soluzione buona e giusta…quindi non abbiate timori sul domani!”

Accadde così che in tutto lo impero, le banconote dell’imperatore si diffusero ovunque, ma non fu un problema questo, poichè i sudditi trovarono utile e fonte di gioia appagante, accumulare banconote nei loro forzieri, contarle ogni tanto, e gioire del fatto che le banconote aumentavano di numero e quantità ogni anno..

il commercio si avviò in modo positivo in tutto lo impero, e fu finanziata la costruzione ovunque di molti palazzi ed furono costruite opere edili e strade diffuse da ogni parte, dando e diffondendo molto lavoro solo ai giovani che dimostravano capacità e abilità..che poterono così sposarsi e fare molti figli..contribuendo al proseguimento generazionale del popolo..

Fu così che l’imperatore Augusto incoraggiato dai risultati ottenuti ordinò:

“A chi di già lavora, darò un piccolo aumento di stipendio da me deciso per tutti i lavoratori, e farò elogi per incoraggiare il cercare ed il dare lavoro..”

“A chi non ha niente, invece ho dato e continuerò a dare qualcosa, facendo in modo che non soffra più la fame , la sete ed il freddo..elargendo loro le mie banconote..si! le banconote dell’imperatore Augusto..”

“Quindi cari ministri, stampiamo banconote oneste e facciamone un uso generoso..”…

“in questo modo” aggiunse lo imperatore Augusto, “non aumenterà nelle strade del mio impero, la presenza di mendicanti che chiedono la elemosina, in quanto io imperatore Augusto ho molto pena di chi non ha niente per vivere e deve chiedere la elemosina per davvero per farlo..”

Dovete sapere che a causa di questo guadagnare denaro più facilmente, la sofferenza causata dalla vera povertà e dalla fame conseguente sparirono dall’impero..

I timori dei ministri furono dissolti poiché ugualmente le persone più capaci nel lavoro cercavano lavoro e lo facevano per poter ottenere un maggior guadagno e permettersi quindi il superfluo e la vita nel lusso (che non sono cose indispensabili), queste persone decisero ugualmente di impegnarsi in un lavoro faticoso decidendo di fare sacrifici..inoltre molti giovani decisero di cercare lavoro a pagamento in quanto desideravano ricevere complimenti ed onori per il buon lavoro svolto con il quale potevano dimostrare le loro capacità attitudinali, di conseguenza le risorse ed i prodotti artigianali che permettevano di gioire della vita e la rendevano più comoda era possibile trovarli ovunque e restarono per sempre..ed erano ugualmente disponibili alla compra-vendita in ogni paese..

Morale:

questa favola é solo un sogno forse utopistico per qualcuno, ma forse per guarire i problemi causati dalla fame nel mondo, occorrono soltanto più generosità e più praticità da parte di tutti..

fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Settembre 2022

giudizio: buono, ottimista

voto: (da 5 a 10): 9

 

 

Storiella di Egidio: chi troppo vuole nulla stringe

rays-of-light-through-storm-clouds-picture-id1041597210

(breve racconto di tipo verde e bianco)
STORIELLA DI EGIDIO
CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE
Qualcuno vuole il “tanto” ma la giustizia dovuta alla coerenza umana dice che non lo merita, allora molti dicono a lui “tieni il poco! ” ma questo qualcuno si sente offeso a sentire dire così, e dice che il poco non lo vuole secondo lui merita di piu’, e fu così che questo qualcuno ebbe il niente…e quindi restò senza niente..
Non aveva diritto ad avere il tanto a causa del giudicare degli altri e non voleva il poco a causa del giudicare di se stesso, non si accontentò … e così questo qualcuno fini con il restare senza niente…dando pace al suo essere con il nulla..
FINE
Autore: Egidio Zippone..
Milano, Settembre, 2022
giudizio: ironico
voto (da 5 a 10) : 9

Favola di Egidio: re Asdrubale.. soprannominato il re del Carnevale (per adulti)

Re-Carnevale

 

 

(racconto di tipo verde e nero)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 30 minuti


FAVOLA DI EGIDIO..

RE ASDRUBALE SOPRANNOMINATO IL RE DEL CARNEVALE..

INTRODUZIONE: Quando un re promette una cosa, deve essere di parola, e questo il popolo lo sà molto bene..ma esistono anche re burloni..che però sanno, per la fortuna dei sudditi, anche ridere di quello che capita….

Favola: re Asdrubale.. soprannominato il re del Carnevale..

INIZIO

Dovete sapere che nel mondo delle favole esiste un essere misterioso che tutti chiamano la “voce del vento” questo essere etereo trova piacevole far litigare le persone e lo fa rivelando i fatti segreti più intimi che la gente commette nel privato..il motivo per il quale si diverte cosi non si é ancora capito, qualcuno afferma che la voce del vento vuole soltanto essere testimone di verità e di giustizia..

C’era una volta, nel simil periodo del 1900 d.c., sempre nel fantastico mondo delle favole, un uomo povero di nome Gustavo, che a causa della sua povertà, aveva in antipatia la famiglia reale, accusandoli di essere loro il motivo del suo vivere in miseria, questo povero uomo un giorno scrisse una frase ingiuriosa, scrisse un segreto del re saputo in precedenza dalla “voce del vento” scrisse il segreto su una banconota e la mise distrattamente nel suo  portafogli, dovete sapere che la frase scritta offendeva il re..

Dopo qualche giorno accadde, per motivi di pariglia, che la stessa “voce del vento” giunse fino al re e rivelò quel che sapeva di quel dispetto al re di quel tempo, che si chiamava.. re Asdrubale, da tutti soprannominato  il re del Carnevale, poichè era ritenuto un burlone in quanto faceva sempre scherzi strani ai cortigiani….

la voce del vento dicevo, rivelò questo dispetto da parte di qualche suddito al re, la voce del vento rivelò al re Asdrubale che un suddito aveva scritto su una banconota un segreto della vita passata del re, un peccato di gioventù, fu così che il re venne a sapere di questa banconota pasticciata, e per sua curiosità  il re si mise a pensare quale fosse questo suo segreto rivelato, ed il re per questo motivo in quel momento si ricordò di qualche sua azione rimproverabile in gioventù ed erano tutte cose che lo facevano vergognare, fu così che il re decise di fare un bando, un editto, gli araldi del re Asdrubale, urlando nelle piazze del regno, promisero a colui che avrebbe portato al palazzo del re quella banconota con su scritta la frase volgare che non portava riguardo al re, una ricompensa onerosa, il re avrebbe dato in cambio della banconota pasticciata, denaro per ben 10 volte il valore della banconota stessa…..il re pensava che elargendo una ricompensa in denaro in cambio della strana banconota, sarebbe diventato in possesso della famosa  banconota scritta ed avrebbe potuto distruggerla facilmente quando voleva…ponendo fine allo scherzo di un suddito burlone come lui..

Il povero uomo, di nome Gustavo, quando venne a sapere di questa ricompensa, si mise a cercare come un disperato per tutta la casa la banconota pasticciata, la cercò in tutti i suoi vestiti, poiché intravedeva trovandola, una speranza di guadagnare molto denaro..e riuscì a trovarla, fortuna volle per lui che non la aveva già smerciata a nessuno…il povero uomo bisognoso di denaro decise che avrebbe mentito al re, dicendo che aveva trovato la strana banconota per caso ma che  era stata pasticciata da un altro, e quindi adesso per averla portata, meritava la ricompensa stabilita da re Asdrubale..il povero uomo pensava che questa era una buona strategia..

Tutti i cittadini in paese nel frattempo, anche loro cercavano quella banconota tanto cara al re, per avere la ricompensa promessa dagli araldi, ma nonostante lo impegno di molte persone nel cercare, ugualmente nessuno la trovò.

Il povero uomo si recò il giorno dopo come sua intenzione, al palazzo del re, e giunto in quel luogo …chiese di incontrare il re…

in presenza del re, il povero uomo disse: “deve sapere re Asdrubale, che ho trovato per caso questa banconota con su scritta una frase che descrive un suo segreto, gliela voglio quindi  consegnare per avere la ricompensa che merito, che lei sà ha già promesso!” .

il re Asdrubale lesse subito la scritta sulla banconota e ci pensò sù e dopo aver fatto una risata ad alta voce…esclamò all’improvviso:

“questa è la banconota cattiva-cattiva.. eh?” e subito la strappò in tanti pezzettini mentre stava in piedi  davanti al povero  uomo..ridendo di lui il re disse ancora: “thiè! ti ho fatto uno scherzo!”!”

“devi sapere suddito che il tuo re ha poteri paranormali e sente le voci.. ed ha intuito che tu volevi fare uno scherzo a me motivato da avidità..ed io ora ho fatto uno scherzo a te…quindi per te niente ricompensa!..”

Per ironia della sorte ed a causa dell’avidità della gente, molti sudditi di re Asdrubale, avendo saputo della banconota e della relativa ricompensa, ma non avendola potuta trovare, decisero anche loro di imbrogliare il re con una loro furbizia e si misero a scrivere anche loro ognuno su una banconota un segreto del re, poichè dovete sapere che il re, non lo sapeva con certezza, ma la “voce del vento” aveva da tempo raccontato a molti paesani i segreti più nascosti del loro re, aveva fatto la spia anche al re Asdrubale, e quindi molti reagirono alla notizia con avidità e furbizia in quanto volevano anche loro la ricompensa promessa..

Queste persone si recarono tutte al palazzo del re portando una banconota scritta da loro, dicendo che la aveva scritta un altro, sperando anche se ingiustamente di avere in cambio denaro, ma non lo ottennero, poichè il re Asdrubale strappò una ad una tutte le banconote, risparmiando il suo denaro….non obbedendo in questo modo alla parola data agli araldi…..

Fu così che il re Asdrubale, non smentì di essere giustamente soprannominato il re del Carnevale, in quanto non  mantenne la promessa fatta dai suoi araldi al popolo..

Accadde così che  il povero uomo e come lui molta gente, dovettero tornare a casa loro sconfortati, senza aver ottenuto nemmeno un soldo… va bene!..direte voi…ma nemmeno subirono una punizione..e questo per loro fortuna..poichè il re era un burlone e sapeva stare agli scherzi..

Morale:

Dovete sapere che nel mondo delle favole, esistono fantasmi spioni, sono invisibili e  fanno molto spesso la spia al popolo, qualcuno dice che lo fanno per fare giustizia, quindi se abitate nel mondo delle favole state bene attenti a quello che dite oppure scrivete nel modo di giudicare le autorità del regno..

Fine

Autore: Egidio Zippone

Milano, Febbraio 2008

giudizio: ironico, divertente

voto: (da 5 a 10) : 9

 

 

 

Favole di Egidio: il pianeta Unicum ed il re Imcosnaxos (per adulti)

rays-of-light-through-storm-clouds-picture-id1041597210

cieli_nuvole_005

(racconto di tipo verde)
tempo teorico dedicato per la lettura circa 20 minuti..

FAVOLA DI EGIDIO
IL PIANETA UNICUM ED IL RE IMCOSNAXOS..

INTRODUZIONE: A volte ci accorgiamo che se il mondo fosse consigliato da una sola opinione, da una sola specie intelligente, potrebbe capitare che tutta quanta l’umanità si metta contro qualcuno, causando ingiustizie e discriminazioni esagerate nei riguardi delle minoranze di opinione..

Favola: IL PIANETA UNICUM ED IL RE IMCOSNAXOS
Inizio
C’era una volta, nel mondo delle favole, nel multi-universo un pianeta si!, ma ambientato in un altra zona dell’Universo infinito, questo mondo fu creato da una divinità chiamata: il Signore del Tempo..che chiamò questo lontano pianeta con il suo nome…lo chiamò pianeta Unicum…
Questa divinità trovava piacevole creare, e per questo motivo decise di creare un pianeta come pareva a Lei, con la sua natura fertile va bene, ma abitato da un tipo di animale, si! un solo tipo di animale, forte, determinato, intelligente in grado di comunicare con gli altri esseri suoi simili..
In quanto creato per prima, questa creatura dallo aspetto animalesco fu chiamato Alfa ed era un animale erbivoro, non aveva una sembianza umana, era molto simile ai rettili della Terra, era un uomo-lucertola ed intelligente come gli esseri umani del pianeta Terra..
Questo unico gruppo di animali, si diffuse su tutto il pianeta, sul pianeta c’erano molte piante, molti alberi da frutto, c’erano degli alberi molto alti pieni di rami e di foglie, c’erano anche numerosi fiumi, c’erano dei laghi, con molta acqua potabile, e poi c’erano loro gli animali di aspetto simili ai rettili che chiameremo animali di tipo Alfa..
Dovete sapere che questo unico tipo di animale si moltiplicò e fu deciso dalla moltitudine di rendere uno di loro… unico re e loro unico capo..questo extraterrestre si chiamava re Imcosnaxos..
Tutto il gruppo di animali obbediva quindi al suo re di nome Imcosnaxos , che era per loro la unica fonte di regolarità e la unica volontà di azione..
Fu così che costui, unico re dell’unico gruppo di animali Alfa, diventò superbo di se stesso, poichè si accorse, con il passare del tempo, che ogni suo capriccio e volontà era assecondata dai suoi simili..ed il re Imcosnaxos di tipo Alfa si compiaceva di tutto questo..
Fu così che sul pianeta, molti animali di tipo alfa si convinsero che erano superiori a qualche loro simile e si convinsero in questo modo basandosi su motivi futili..
Fu così che il Signore del Tempo, creatore di tutto ciò che esisteva su quel pianeta, rimproverò il re Imcosnaxos ed il gruppo di animali dal quel re governato..troppo gravi erano gli effetti della superbia in loro…come ad esempio rendere schiavi i loro simili..
Ma il re Imcosnaxos era assolutista, stranamente, pur avendo sentito nella mente i rimproveri della divinità Unicum, restò indifferente e fu ugualmente preso da cupidigia spirituale, si ritenne offeso, e decise di mettere tutta la forza spirituale e la volontà degli animali di tipo Alfa, contro il Creatore Unicum, si! voleva che tutta l’energia spirituale posseduta dal gruppo di animali a cui apparteneva fosse messa contro il Signore del Tempo..allo scopo di corromperlo, di ricattarlo, inspiegabilmente di domarlo..
Il Signore del Tempo vedendo tutta questa ingratitudine da parte delle sue creature per il loro Padre Creatore, nonostante fosse lento all’ira, ugualmente si arrabbiò..troppe erano le disobbedienze e le provocazioni contro di Lui volute da quel re Imcosnaxos .
il Signore del Tempo disse: ” ho sbagliato a creare il pianeta abitato da una sola specie di animale, una specie di animale priva di veri pericoli diventa disobbediente!”
disse inoltre: “ho sbagliato a permettere a quel re Imcosnaxos un unico metodo..una unica opinione, quel re ingrato é stato reso forte da questo, poichè ho permesso che sul pianeta esistesse una unica volontà ed una sola specie obbediente che a lui si è asservita..quel re Imcosnaxos è privo di una coscienza benigna ed è ambizioso…per questo mi ha mancato di rispetto!”
Fu così che il Signore del Tempo di nome Unicum decise di punire sia il re Imcosnaxos , che il suo gruppo di animali di specie Alfa..
e come il Signore del Tempo punì quel re egoista e superbo?
il Signore del Tempo, si mise a immaginare, si mise a creare con i suoi poteri soprannaturali, tante e numerose razze di animali, tutte diverse tra loro nell’aspetto, nella intelligenza e nelle capacità , rendendo variabile la vita sul pianeta, in modo da creare un clima di competizione tra le differenti specie esistenti sul pianeta, in modo da rendere difficile il comprendersi in quanto erano specie di animali differenti e diventare complice di chi è diverso da noi è difficile farlo, furono creati in un solo giorno diversi tipi di animali ad esempio: i Beta (uomini-tigre), i Coma (uomini lupo), i Delta (uomini-orso), gli Eta (uomini-aquila) , i Gamma (uomini-toro)… e così via…dando loro un nome in base all’ordine sequenziale di creazione..
e cosa accadde?
il gruppo Alfa (uomini-lucertola) cominciò a capire che il governo di tutta la Natura del pianeta non era più limitato al loro volere, infatti i differenti gruppi di specie di animali molto spesso non si capivano e discutevano tra loro, e litigavano per il possesso del territorio, qualcuno era del parere che si doveva cibare predando in modo carnivoro, qualcun’altro era del parere che si doveva vivere di sola vegetazione ad esempio gli erbivori.. qualcun’altro era indifferente al modo di nutrirsi…secondo questi ci si poteva nutrire come si voleva..gli onnivori…e così via..
il Signore del Tempo garantiva sempre un equilibrio esistenziale tra i differenti e numerosi gruppi di animali, a seconda se il loro re era rispettoso oppure negligente ai suoi consigli perbenisti..il Signore del Tempo con i suoi poteri soprannaturali si impossessava di frequente della mente di alcuni capi di gruppo e garantiva in questo modo più fortuna o meno fortuna ad alcuni gruppi di animali nei confronti di altri ancora, rendendoli tutti quanti obbedienti e timorosi di Lui, le differenti specie erano redarguite in un modo oppure in un altro modo mettendogli contro qualcuno ogni tanto..erano stati creati dei pericoli e delle difficoltà, per obbligare le specie viventi a temere il Creatore Unicum..
A volte puniti ed in questo modo consigliati all’obbedienza, gli animali del gruppo Alfa, dichiararono anche loro unica divinità il Signore del Tempo, e condannarono a morte il re Imcosnaxos il negligente, colpevole di aver portato sfortuna a tutti loro..in quanto li aveva messi contro il Padre Creatore..e questo era diventato pericoloso quindi era sbagliato..
Dovete sapere che la varianza di tante specie viventi sul pianeta, ed il loro discutere pacifico ma non sempre, fu garanzia di rispetto e di pace per tutti, poichè il Signore vigilava con i suoi poteri soprannaturali sul fatto che si mantenesse sul pianeta un equilibrio tra le parti, che divise si! gli abitanti del pianeta, ma non fu una cattiveria questa, poichè fu questa strategia ritenuta l’unico modo per tenere a bada e calmare l’irrequietezza ed i modi capricciosi che ogni tanto consigliavano il comportamento di alcuni gruppi esistenti..
in questo modo il Signore del Tempo aveva per se, sempre un luogo dove si sentiva veramente amato e dove poter provare comprensione per Se stesso , esisteva sempre a causa di questa strategia, una specie vivente, sul pianeta Unicum, amica e fedele alla Sua Buona Volontà..poichè tutte le creature avevano compreso che il Signore del Tempo di nome Unicum era la vera causa spirituale di una miglior fortuna nella vita sul pianeta..

Morale:
Quando una unica visione nel giudicare l’umanità è causa di disaccordo con il Signore Creatore del pianeta, giunga l’agire di altri gruppi esistenti sul pianeta a portare miglior consiglio..impedendo così a chiunque una egemonia unanime che sarebbe di certo causa di cattiverie nei riguardi di qualcuno….

Fine

autore: Egidio Zippone
Milano, Luglio 2022
giudizio: saggio, pratico
voto: (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il cavallo vincente (per ragazzi)

unicorn-2875349_960_720

(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura di circa 25 minuti

FAVOLE DI EGIDIO..

TITOLO: IL CAVALLO VINCENTE..

INTRODUZIONE: se vi prende la tristezza, non perdete la speranza, la Provvidenza correrà in vostro aiuto..

Favola: il cavallo vincente..

Personaggi:

Eliseo ragazzo povero con i debiti.

il cavallo alato: una fata con poteri magici

Il padrone di casa avido

Il cavallo numero 3: che vincerà la gara allo ippodromo..

Inizio

C’era una volta nel mondo delle favole, un ragazzo solo in quanto era orfano dei genitori..

Questo ragazzo abitava in una casa di ringhiera all’interno di un cortile in periferia, e nonostante fosse una piccola dimora doveva pagare ugualmente una pigione molto alta..

Dovete sapere che questo ragazzo si chiamava Eliseo, e da ben tre mesi non pagava l’affitto al padrone di casa poichè era povero, aveva pochi soldi quanto bastava per comperarsi del cibo, ma di pagare l’affitto non ne aveva occorrevano per farlo troppi soldi, e dovete sapere che Eliseo non era capace a rubare e per di più il padrone di casa, che era un avido, era arrabbiato con lui, questi un giorno incontrò Eliseo sulle scale e lo minacciò: “se non mi paghi quello che mi devi… ti caccerò via!”

Nei giorni successivi Eliseo era disperato e  decise per consolarsi di camminare da solo entrando in un bosco poco distante..

Cammina e cammina per il bosco, a Eliseo gli tornarono i suoi pensieri tristi, il ragazzo era consapevole che era inguaiato davvero, così Eliseo si sedette su una grossa pietra che sporgeva dal terreno e si mise a piangere..

Dopo pochi minuti cosa accadde in quel luogo, si vede che era un luogo magico, poichè apparve di fronte al ragazzo un ectoplasma in forma di un bel cavallo alato di luce bianca, si! aveva due ali bianche, Eliseo si stupì dell’apparizione e si stropicciò gli occhi, ma la creatura magica era ancora li e pensate un pò, sapeva anche comunicare nella mente del ragazzo in telepatia e disse al ragazzo che piangeva:

“Non piangere umano, mi hai commosso, voglio aiutarti!”

Devi sapere che io sono una fata…poichè ho dei poteri!”

“Se tu Eliseo accetterai i miei consigli, avrai fortuna e risolverai i tuoi problemi economici..”

Il cavallo alato che era femmina, condusse mentre restava invisibile agli altri esseri umani che incontravano, condusse Eliseo all’ippodromo che stava fuori città..

Eliseo ed il cavallo alato, che era diventato invisibile alla gente e che solo Eliseo poteva vedere e sentire, si accorsero che in quello ippodromo stava per organizzarsi una gara di cavalli, si! una corsa di cavalli, stavano per gareggiare ben sette cavalli con i loro fantini..ed il migliore tra loro avrebbe vinto un premio..

La cavalla alata di luce bianca restando invisibile agli altri, disse a Eliseo: “questa è la occasione che aspettavi…ti farò vincere un pò di denaro, scegliamo insieme il cavallo da corsa su cui scommettere.. dai!” disse la fata incoraggiando all’ottimismo il ragazzo..

Nel giardino vicino all’ippodromo si era infatti organizzato un “tornello” di cavalli, i fantini mettevano in mostra i loro destrieri per incoraggiare le scommesse dei visitatori..

i cavalli giravano in cerchio camminando lentamente, con in groppa il loro fantino, e mostrando il loro numero sulla sella…

Eliseo, dopo aver riflettuto, voleva scommettere tutto quello che aveva sul cavallo numero cinque, ma la fata dei cavalli che era vicino a lui rispose: “no! il cavallo numero cinque non vince è depresso, io avverto la stanchezza che ha dentro il suo corpo..il cavallo numero cinque di certo non vince!” nel girare lentamente del tornello di cavalli si avvicinò presso di loro il cavallo numero uno e Eliseo voleva scommettere su quel cavallo, ma la fata dei cavalli lo dissuase ancora; “no! il cavallo numero uno non vince, poichè dice che ha dei dolori alle zampe e per questo non vuole correre è triste!”

si avvicinò a loro intanto nel girare lentamente del tornello dei cavalli, un cavallo con il numero tre, e finalmente la fata dei cavalli disse a Eliseo…”Ecco! il cavallo vincente è il numero tre, è molto in forma e vuole vincere, avverto la forza muscolare che c’è in lui, bene vincerai molto per questo, non lo danno favorito il numero tre, poichè gli umani non sanno quel che sò io, infatti il cavallo numero tre é da molte gare che non vince e si vergogna di questo e vuole vincere per riscattare la sua autostima..

infatti io che sono una fata ed ho dei poteri ho saputo le seguenti cose degli altri cavalli in gara:

-il cavallo numero due é preoccupato perché ha capito che il suo padrone lo vuole vendere ad un altro..e per questo è dispiaciuto!

-il cavallo numero sei è molto innamorato di una cavalla che non può avere in quanto il padrone non vuole accoppiarlo è per questo motivo è poco concentrato sulla corsa!

-il cavallo numero quattro ha dei dolori reumatici in tutto il corpo è per questo motivo è depresso poiché non sta bene!

-il cavallo numero sette é offeso da qualcuno che dice di lui che non è bravo a galoppare e quindi per dispetto al padrone non vuole vincere..é offeso!

Eliseo quindi ascoltami,  in base a quel che ho capito, punta tutto quello che ti resta sul cavallo numero tre..vedrai che vincerai!”..incoraggiato il ragazzo andò alla biglietteria e scommise tutto il suo denaro sul cavallo numero tre..si sentiva ottimista..la suggestione di avere una fata per amica ormai lo aveva convinto a questo..e scommise tutto quello che aveva!”

Fu così che la gara incominciò, l’arbitro starter  diede il via alla corsa con un colpo di pistola a salve sparato in aria..

ed i cavalli tutti insieme si misero a correre con in groppa i loro fantini,

dovete sapere che il cavallo numero tre non partì bene e rimase un pò dietro agli altri era infatti terzultimo.

ma poco dopo come per magia ..il cavallo numero tre cominciò a superare uno ad uno i suoi avversari, la forza che era in lui si manifestò all’improvviso, e il numero tre raggiunse e si appaiò con il cavallo che stava in prima fila e prima di giungere al traguardo pensate lo superò di molti metri ed il cavallo numero tre vinse la gara attraversando per prima la linea del traguardo..

“si! la fata dei cavalli aveva ragione, il cavallo numero tre era il cavallo vincente!”..

Eliseo andò subito alla cassa dello ippodromo per riscuotere e prelevare la vincita che gli spettava ..era molto denaro..

Eliseo pensò: “con questo denaro potrò pagare l’affitto per molti anni e così non sarò mai sfrattato e potrò comperare anche dei bei vestiti..”

poi aggiunse rivolto alla cavalla alata, che era ripeto un ecto-plasma quindi una fata:

“come farò a dimostrarti la mia gratitudine cara amica?” disse Eliseo alla fata dei cavalli che lo aveva aiutato..

“Semplice! caro Eliseo dovrai solo comportarti bene …e se proprio ti accorgerai di aver sbagliato.. almeno cerca di non finire in galera..”.

Fu così che la fata dei cavalli ..il cavallo bianco con le ali…svanì..e scomparve alla vista di Eliseo..

Fu così che Eliseo visse da quel giorno felice e contento, poichè oltre al denaro necessario…Eliseo aveva trovato anche una amica spirituale che lo aiutava…e come dice il proverbio: “chi trova un amico trova un tesoro!”

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Giugno 2022

giudizio: originale, simpatico

voto (da 5 a 10): 9

Storiella di Egidio: il panino (per ragazzi)

7983386_stock-photo-toast-with-cheese-and-ham

31012578-gruppo-di-amici-con-formaggio-e-caffè-dinner-party

 

 

(racconto di tipo verde)
STORIELLA DI EGIDIO..
IL PANINO

INTRODUZIONE: La difficile decisione…a chi dare da mangiare il panino caduto per terra?

Storiella: Il panino..
C’era una volta nel mondo delle favole, un padre che mentre era in un bar comperò tre panini imbottiti ed uno se lo mangiò lui, stando nel bar..poi tornò a casa con gli altri due panini poichè intendeva darli da mangiare a qualcuno che lo aspettava..
Quindi il padre aveva due panini, ma a questo padre mentre li teneva in un paniere salendo per le scale cosa capitò? accadde che il padre inciampò sui gradini delle scale, e capitò che uno dei due panini cadesse dal paniere e si sporcò sui gradini imbrattati dalle suole delle scarpe di tanta gente che era passata tempo prima da quella scala di condominio..
Il padre raccolse il panino che era visibilmente sporco ed tenendo in una mano un panino poco pulito e nell’altra mano l’altro panino perfettamente pulito, organizzandosi in questo modo superò la porta dello ingresso ed entrò in casa …dove si trovava sua sorella, la zia, ed suo figlio ancora bambino..quindi nella stanza c’erano la zia del bambino ed il bambino che era suo figlio..
Il padre aveva solo quei due panini per sfamare le due persone che aspettavano da lui del cibo..
A chi delle due persone dare il panino meno pulito?
Il padre era indeciso..
Secondo voi come decise il padre di questo racconto?
Dovete sapere che il padre di questo racconto consegnò al bambino suo figlio il panino pulito e diede a sua sorella, la zia, il panino sporcato dai gradini a loro volta imbrattati dalla suola delle scarpe di qualcuno..
Al parere del padre, il proprio figlio poiché era più giovane e quindi più delicato nel fisico, aveva quindi bisogno di una miglior tutela…e quindi considerò il bambino suo figlio con una migliore intenzione…favorendolo nei riguardi di sua sorella la zia..
disse il padre dopo che i due panini imbottiti furono mangiati:
“E poi mia sorella è più grande di mio figlio, quindi comprendera’ l’amore più di mio figlio, e di certo mi perdonerà quando penserà che siccome non è mia figlia ho dato per questo il panino sporco da mangiare a lei, chissà forse in nome della fratellanza e dell’amore sarò perdonato, se non sarà così..pazienza!”..pensò il padre in segreto vedendo che la sorella aveva finito di mangiare..

Morale:

il padre di questo racconto commise un errore, poichè le cose sporche molti lo sanno, non si danno da mangiare a nessuno..

Infatti la regola del tutelare nel modo migliore le persone dice:
“Prima i bambini, poi gli anziani, poi le ragazze, poi i ragazzi, poi le donne e per ultimo gli uomini..”

Mi dispiace per gli animalisti, che mi sono simpatici, ma il cane ed il gatto non sono contemplati nella graduatoria della miglior tutela..

FINE

autore: Egidio Zippone
Milano, Giugno 2007

giudizio: ironico

voto (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il gatto avventuriero (per ragazzi)

cat-3062885__340 cat-1074729__340volpe

wolf-3151876__340

 

(racconto di tipo verde)

FAVOLE DI EGIDIO..

IL GATTO AVVENTURIERO

INTRODUZIONE: Molte volte abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri, ma dobbiamo saper capire con chi abbiamo a che fare e in che modo chiedere aiuto..

INIZIO

Favola: il gatto avventuriero

C’era una volta, nel mondo delle favole, un gatto selvatico, pensate era così selvatico che non aveva nemmeno un nome, diceva soltanto di se stesso che era un gatto..

Viveva da solo, vivendo come un randagio, per il bosco, in compagnia di tanti animali..e si nutriva di piccoli topi e piccoli insetti..

Questo gatto si vantava con gli altri animali del bosco di riuscire a comprendere sia l’avventurosa vita selvaggia di certi animali, quali il lupo e la volpe, ma diceva di comprendere e ritenere ugualmente valida la vita tranquilla e piena di certezze piacevoli che conducevano gli animali domestici..amici dell’uomo..quali la pecora, la capra ed il cane..

Arrivò il freddo inverno in quella regione…e nel bosco c’era poco di che nutrirsi, così il nostro gatto un giorno che tutto la valle era coperta di neve, decise di chiedere aiuto all’uomo ed ai suoi animali addomesticati..

il nostro gatto uscì dal bosco e giunse nei pressi  di un paese vicino ed si recò in una fattoria poco distante..

Miagolando per molti minuti, il gatto fece capire ad una donna che abitava in quel luogo, che aveva molta fame,  la contadina  impietosita decise di dargli da mangiare e si recò nella stalla per mungere la capra che aveva partorito da qualche giorno un capretto ed aveva quindi molto latte..

Dovete sapere che nelle mie favole gli animali sanno anche parlare, e così fu normale che mamma capra chiese alla contadina per chi era il latte che stava mungendo..

la contadina rispose che era per nutrire un povero gatto selvatico affamato che gli aveva chiesto aiuto….

allora mamma capra disse:” non vorrei che quel gatto che stai per aiutare è amico di animali predatori ad esempio i lupi, che vivono nel bosco e tutti sanno che sono per noi pericolosi!”

il gatto selvatico avendo sentito mamma capra e temendo di non ricevere più da mangiare, disse in sua difesa:

“è vero che in passato mi vantavo di comprende la vita avventurosa che hanno i lupi..e mi scuso di questo..e prometto che non dirò più così…ammetto quel giorno di aver sbagliato..poichè ho capito che la vita degli animali domestici é più sana e più bella di quella degli animali selvatici!”

“Va bene! noi capre ti perdoniamo!” rispose mamma capra e permise, poichè il gatto selvatico si era pentito, che la contadina sua padrona donasse al povero gatto il suo latte che era di solito destinato al capretto suo figlio..

e così il gatto selvatico riuscì a trovare del nutrimento per tutto il freddo inverno..e fu molto contento..

Passarono i mesi ed arrivò la Primavera e sapete che nei mesi di Marzo  ed Aprile nelle zone di montagna piove e fa ancora freddo soprattutto di notte..

Dovete sapere che quella sera infatti pioveva a dirotto e soffiava un forte vento, il nostro amico gatto era tutto bagnato ed infreddolito e si trovava sperduto per i sentieri pietrosi della montagna…..

il gatto selvatico aveva freddo e decise di chiedere ospitalità ad una famiglia di volpi che stavano invece al caldo, nella loro tana scavata tra due rocce…

“per favore! amiche volpi, permettete che mi ripari insieme a voi nella vostra tana..sappiate che ho freddo e sono tutto bagnato di pioggia..” disse il gatto..

mamma volpe che stava sulla entrata della tana chiese quindi al gatto: ” gatto! mi sembri tu quel gatto selvatico che  un tempo si vantava di comprendere la vita degli animali domestici amici dell’uomo cacciatore che tutti sanno è nostro nemico..e che dicevi di ritenere la vita degli animali amici dell’uomo più bella della nostra!…”

rispose il gatto un pò ingenuamente: “si! sono io quel gatto ed ammetto di aver sbagliato nel dire così!”

mamma volpe rispose all’improvviso ringhiando:

“devi sapere gatto che noi siamo animali selvatici e non comprendiamo il perdonare…visto poi che dicevi di comprendere le comodità della vita che conducono gli animali domestici…come le pecore, le capre e  l’odiato cane..fai una cosa….da bravo…fatti aiutare da loro..si coerente e chiedi aiuto solo a loro ed ora vattene da noi…se non lo farai ti morderò!”

Spaventato il gatto selvatico scappò via e continuò a camminare sotto la pioggia mentre tutto in torno soffiava un vento freddo..

Fu così che il gatto giunse davanti ad una tana abitata da una famiglia di lupi..che era situata in una grotta..

“per favore amici lupi..datemi un pò di riparo nella vostra ampia e calda grotta..perchè io gatto ho freddo e sono tutto bagnato di pioggia..”

Mamma lupo che stava davanti alla entrata della tana…avendolo sentito…fu così che chiese al gatto:

“sei un gatto..non sarai mica tu quel gatto “matto” che va in giro per il bosco dicendo che la vita che conducono gli animali domestici amici dell’uomo cacciatore nostro nemico..tipo il cane e la pecora..è migliore della nostra, poichè è piena di comodità e dicevi che la nostra invece non lo è?”

disse mamma lupo guardando con severità il gatto.. ..aspettando diffidente la risposta del gatto selvatico..

Dovete sapere che il nostro gatto era tutto infreddolito e si ricordò di quello che era successo poco prima e cosa gli avevano detto la famiglia delle volpi..si fece coraggio e decise questa volta di mentire obbedendo alla furbizia…e così rispose: “no! mamma lupo! non sono io quel gatto..forse è un gatto che mi somiglia..ma non sono io quel gatto..e poi la vita degli animali amici dell’uomo é così noiosa..così noiosa che proprio non la sopporto..” disse il gatto selvatico con astuzia..

“forse è così..quel gatto “matto” ti somiglia soltanto..va bene!” disse mamma lupo: ” entra nella nostra grotta e scaldati con il tepore del corpo dei miei cuccioli di lupo…accucciati tra di loro..così ti scaldi e ti addormenti..ma domani mattina quando la bufera sarà terminata.. te ne dovrai andare per i fatti tuoi!..”

Dovete sapere che il nostro gatto riuscì a trovare un valido rifugio quella notte nella grotta di quella famiglia di lupi..e trascorse una buona notte..dormendo al caldo..

al mattino il gatto selvatico tornò libero di andarsene ..e dovete sapere che settimane dopo finalmente arrivò l’estate ed con essa il bel tempo…

e così il gatto selvatico fu contento anche se era un gatto randagio, di vivere libero e senza responsabilità…poichè dovete sapere che la Provvidenza aiuta tutte le sue creature..poichè si è posta questo dovere..infatti dovete sapere che anche chi non merita ha il permesso di essere aiutato se chiede aiuto a qualcuno..

morale:

bisogna stare attenti a chi si dice la verità, dovete sapere che non tutti sanno perdonare, ma per fortuna non tutti sentono il dovere di punire..bisogna avere e comprendere anche questa abilità, distinguere l’atteggiamento da avere con chi è severo e con chi invece è buono, se si vuole superare le difficoltà che si incontrano nella vita..

fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Giugno 2022

giudizio: originale, furbo

voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: il mago Guglielmo (per ragazzi)

il mago th

 

 

(racconto di tipo verde e nero)

tempo teorico da dedicare per la lettura 30 minuti…

FAVOLE DI EGIDIO

IL MAGO GUGLIELMO

INTRODUZIONE: A volte anche se si é molto bravi, é molto meglio sembrare mediocri, poichè si ottiene più pace nella vita rinunciando all’ossessione di competere con gli altri..meglio perdere e dare ragione a qualcuno piuttosto che vivere litigando a causa del dover essere sempre in  competizione con altri..

INIZIO

Favola: il mago Guglielmo

C’era una volta, nel mondo delle favole, nel simil periodo del 1960 d.c. una regione del Nord Europa..abitata da maghi e fate..

Abitava in questa regione anche un famoso mago, era chiamato Mago Guglielmo ed era esperto di magia verde..si! egli sapeva creare incantesimi ed illusioni utilizzando un ecto-plasma di luce verde..

Questo mago era considerato il più bravo di tutti i maghi a fare magie in quel paese..ed era per questo onorato e rispettato..e ritenuto un portatore di benefici  spirituali per tutti gli abitanti della regione..

Vennero a sapere della fama di questo mago esperto della energia ecto-plasmica di luce verde….un gruppo di giovani maghi apprendisti si! ma di magia nera, essi erano desiderosi di dimostrare abilità nella loro magia per ottenere applausi e favori dalla popolazione..

Questo gruppo di maghi, quando seppero viaggiando per la regione che abitava in quel luogo un mago molto famoso, decisero di andarlo a trovare per sfidarlo ad una gara di magia..

Ma per questioni di riservatezza, decisero di andarlo a trovare durante le ore della notte, facendo in modo che nessuno li incontrasse..

Dovete sapere che a quella ora della notte il mago Guglielmo stava dormendo nel suo letto come sempre faceva, stando nella sua casa isolata vicino al bosco..

Fu così che mentre il mago Guglielmo dormiva, che entrò nella sua stanza un giovane mago vestito di nero..

“Svegliati mago!, sono qui per sfidarti ad una gara di magia!” disse il mago nero..

“Che sfida? No!  vattene via…voglio dormire!” rispose il mago Guglielmo..

“Se non accetti la sfida, dirò a tutti che sei un fifone!” aggiunse il mago nero..

Ma vedendo che il mago Guglielmo non usciva dal suo letto e continuava a dormire, il mago nero decise di dare inizio alla magia..

con un gesto ripetuto delle mani, il mago nero creò tanti insetti neri a forma di grilli giganti di circa 10 cm , ne creò  ben 10..ed ordinò loro di salire sul letto e di mordere il mago Guglielmo che stava li..

Fu così che il mago Guglielmo dovette per forza accettare la sfida e sbadigliando  borbottando..dovette uscire dal letto ormai pieno di fastidiosi grilli…ed incominciò riluttante a fare strani gesti con entrambe le mani..dicendo ad alta voce: ” e lunga da là a li e poi é larga così”….e poi disse: “se un gruppo di insetti ti disturberà presto presto  la grossa lucertola verde se li mangerà!”

Fu così che apparve una grossa lucertola grande come un alligatore vicino al letto, proprio nello spazio deciso da mago Guglielmo, un rettile verde che aveva la utile intenzione di mangiarsi i grilli neri, i quali di conseguenza, obbedendo al mago nero, uscirono dal letto e saltarono addosso alla lucertola verde per aggredirla e morderla..

e il mago Guglielmo disse:

“lucertola verde se non vuoi mangiarli, fa che i grilli neri restino appiccicati al tuo dorso!”  la lucertola verde obbedì, i grilli neri restarono appiccicati alla lucertola gigante e questa subito con un balzo…se ne volò fuori dalla finestra che si aprì all’improvviso,  fuori dalla casa di Guglielmo, laggiù nel bosco, e nella casa non restò neanche un insetto..”

e così è stato…tutto quello deciso da mago Guglielmo capitò in un attimo,  il letto di mago Guglielmo tornò pulito..

“e va bene mago verde hai vinto tu la mia magia..sei proprio forte…ma devi sapere che verranno altri maghi a sfidarti!.

Pensando che il disturbatore stava solo scherzando il mago Guglielmo non si preoccupò tanto, e tornò a dormire e disse: “Speriamo che si possa dormire adesso ..e spense la luce..”

ma dopo due ore cosa accadde?

Nella casa del mago Guglielmo giunse un altro mago nero..

“Svegliati mago, sono qui per sfidarti ad una gara di magia!” disse il mago nero..questo mago era più deciso..

“No!  un altra sfida….ancora un altro mago…no! vattene via!…voglio dormire!” rispose il mago Guglielmo mezzo addormentato..

Ma quel mago nero non gli importò di infastidire il mago verde e si trasformò in un omino piccolo e di ecto-plasma nero e si mise a volare sul letto e mentre il mago Guglielmo tentava inutilmente di addormentarsi rapidamente il mago nero gli entrò in forma di ecto-plasma nella testa ed il povero mago Guglielmo provò una forte emicrania, un forte mal di testa, che non ne poteva più, fu allora che mago Guglielmo si dovette svegliare e determinato ordinò una sua magia:

“che le mie mani diventino avvolte da due  piccole nuvolette  di luce verde…ed il mago nero che mi entrato nella testa adesso perde!..

Fu così che attorno alle mani di mago Guglielmo si formarono delle nuvole di luce verde che però non scottavano le carni..avvolgevano soltanto le due mani senza dare nessuna sensazione….

agendo con queste mani avvolte da piccole nuvole di luce verde, nuvole che ripeto non scottavano, il mago verde poté agire con le mani tra i suoi capelli e potè  estrarre dalla sua testa tenendolo con le dita avvolte da ecto-plasma di una mano l’omino nero, che gli era entrato nella testa con intenzioni dispettose e lo faceva stare male, lo estrasse dalla testa e lo lanciò agendo come se avesse una fionda lontano attraverso la finestra aperta….lanciò l’omino nero nel giardino..che tornò un normale mago nero…e stando nel giardino fuori dalla casa gridò al mago verde:

“e va bene mago verde.. hai vinto la mia magia..sei proprio forte…ma verranno altri a sfidarti!”..disse il mago nero..”quindi stai preoccupato!” disse il mago nero prima di andarsene..

Fu così che il mago Guglielmo si rimise a letto per cercare finalmente di dormire..

Dovete sapere che dopo altre due ore di sonno mago Guglielmo fu svegliato da una presenza nella stanza..questa volta era il capo dei maghi neri..

“Svegliati mago, sono qui per sfidarti ad una gara di magia!” disse il mago nero..”sappi che io sono il capo dei maghi neri!”

“No!  ancora un altro mago!…no! vattene via…voglio dormire!” rispose il mago Guglielmo..

Ma il capo dei maghi neri decise ugualmente la sua magia…ed ordinò al corpo che stava sdraiato nel letto di mago Guglielmo di levitare verso l’alto pur coperto dal lenzuolo ..lentamente ma inesorabilmente gli ordinò di sollevarsi dal letto fino al soffitto..

Dovete sapere che il povero mago Guglielmo si trovò all’improvviso senza volere e senza poter impedirlo, con il naso contro il soffitto, si! con il corpo ed i piedi contro il soffitto, tanto è che il mago verde cercava con il palmo delle mani di spingere il soffitto per tornare giù..ma non ci riusciva..

Ma poi il mago Guglielmo pensò meglio e si chiese.. “perchè insistere a confrontarsi?” e decise che era meglio arrendersi prima o poi, se voleva che la sua vita notturna tornasse normale e cioè si potesse tornare a dormire tranquilli..

vedendo che mago Guglielmo non reagiva più  alla sua grande magia nera..il capo dei maghi neri disse: “ti arrendi mago verde?

e Guglielmo avendo già deciso, con saggezza rispose:

“si! mi arrendo ..sei  più forte tu!”

ed il capo dei maghi neri compiaciuto di se stesso aggiunse:

“Da ora in poi dovrai dire a tutto il paese che sei un mago mediocre e che il mago più bravo a fare magie è un altro ed è un mago nero.. ad esempio io!

“si! sono un mago mediocre…hai ragione tu!…ma ora fammi scendere.. affinchè io, povero vecchio, possa dormire..che sono stanco!..” rispose mago Guglielmo…

“Ah ah ahh! va bene! ti sei arreso..le sfide sono terminate..ho vinto io!”

e così il mago nero comandò con una magia il corpo di mago Guglielmo a tornare giù nel letto lentamente..

Fu così che il capo dei maghi neri scomparve dalla casa e non si vide mai più..

Dovete sapere che il mago Guglielmo era tutto contento di aver perduto la sfida di magia, poichè adesso, a causa di questa strategia, intuiva che poteva finalmente continuare a dormire in pace durante la notte come faceva prima..

infatti il mago Guglielmo in quel momento se voleva, aveva a disposizione una magia verde con la quale vincere il sortilegio del mago nero ed era questa: “magia verde del tornar giù…che la forza di gravità diventi forte e di più!” utilizzando questa magia il mago verde sarebbe ritornato a stare sul pavimento agendo da solo…ma il mago Guglielmo per motivi di saggezza di vita preferì arrendersi..dovete sapere però che in realtà come già detto vinse..poichè tornò a vivere tranquillo…

“sembra che stanotte ho perso… invece ho vinto!”..pensava di sè il buono e saggio mago Guglielmo..quando si risvegliò al mattino tutto riposato e mentre cominciava a fare colazione con i biscotti..nella sua casa isolata vicina al bosco..

Morale:

Dovete sapere ..cari lettori che vivere in pace ed in salute è il desiderio più grande che può desiderare un essere umano..

fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Giugno 2022

giudizio: fantasioso, originale

voto (da 5 a 10): 9