Sistematicamente Fottuti

Rassegnamoci… tra una settimana si andrà a votare, l’avevamo scampata! Per quasi 5 anni siamo stati in campagna elettorale… O forse solamente in campagna… Fatto sta che ormai siamo alla resa dei conti. Se è vero che con il termine elezioni si intendono procedimenti decisionali democratici per cui un gruppo più o meno esteso di soggetti sceglie una o più persone per assolvere un incarico o ricoprire un ruolo (ed è un baluardo del progresso sociale raggiunto in tutti gli altri paesi civili esclusi l’Italia), le elezioni sulla nostra amata terra, sono il più grande spettacolo di magia e cabarettismo circense noto nell’universo conosciuto. Esse si basano su un complesso sistema in cui gli elettori, qualora dovessero malauguratamente capire le regole di voto, possono tentare di esprimere la loro preferenza nei confronti di una o più persone con logiche di alternanza e cambiamento, affinché democraticamente tutti gli eleggibili possano dire di aver vinto e soprattutto, qualunque sia il risultato finale, tutto resti fondamentalmente invariato e nessuno ci capisca più un cazzo.
E alla fine di tutto ciò le frasi più gettonate il 5 marzo saranno
“abbiamo vinto noi… è tutto un imbroglio, ricontiamo i voti”
E si andrà avanti così per 5 anni nell’idea che qualcuno abbia usurpato il posto di quell’altro che in realtà manco aveva i requisiti per partecipare… Il termine coretto dovrebbe esser pastrocchio, ma devo chiedere a mio nipote di 13 anni che di politica ne sa più di me.
E’ stato lui a spiegarmi i vari sistemi elettorali, dal Rosatellum al Mattarellum al Fattemalefratellum.
Così ho capito che nel maggioritario vi è una suddivisione collegiale, viene designato un vincitore per ogni collegio che non è colui che ha la maggioranza assoluta dei voti, bensì colui che prende un voto più degli altri che, sommato al logaritmo su base x-2 del totale assoluto di tutti i voti conteggiati, diviso per la lunghezza della circonferenza terrestre, più la costante aritmetica dell’ampiezza dell’onda sonora media del rutto secondo il Sistema Internazionale, attribuisce la inconfutabile vittoria nel fortunato caso che non ci sia qualche errore di calcolo o conteggio. Insomma di solito vince colui che ottiene un punteggio più alto nel lancio di 6500 dadi (Knorr)
Nel proporzionale invece l’elezione avviene attraverso una suddivisione circoscrizionale ampia, in ogni circoscrizione vengono eletti più candidati. Ogni partito propone una o più liste di candidati e da ciascuna lista viene eletto un numero di candidati proporzionale al numero di voti ottenuti dalla lista con il minor numero di candidati per la media di persone che hanno votato meno il numero di matite copiative perse diviso la somma del numero di capelli degli aventi diritto al voto.
Nei Sistemi Misto – bosco invece vi è un compromesso tra i due sopraccitati con qualche conseguente complicazione in più. Detto ciò l’unica cosa degna di nota è nessuno ha capito nulla e tutti voteremo (se voteremo) a caso….
Quindi…. la prossima volta mi candido pure io (anche se di candido non ho manco le mutande… soprattutto quelle direbbe mamma). Aspettate con fiducia e tra qualche anno ricordatevi di me…. o anche no….

E viene il giorno,
Il pensiero di te mi bussa dentro,
non resisto a non aprirgli.
E’ mattina presto,
resto così tra me e il fiato,
le stelle lontane illuminano altre notti,
e la luna ha smesso di guardare curiosa.
Ci sei solo tu,
mentre sfioro la tazzina di caffè,
sulla quale indugiano tutti i miei sospiri… Chissà  perchè…
anche oggi le ore hanno dita incerte,
se mi sfioro la mano sento ancora la tua.
Solo un pezzo di carta inchioda il girotondo di sensazioni
e delle cose che vorrei dirti,
belle come il tramonto,
dolci come la marmellata,
intense
e che ti restino negli occhi.
Mi accendo di sorrisi
E so che sarai il mio blu
quando nelle giornate grigie guarderò il cielo…
Cercandoti…

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“e vivrò mille altri giorni, cercandoti negli occhi di altre donne”
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