Ti lascio qualcosa… forse

E fu così che pure il Signor V. decise di passare a miglior vita. Alla veneranda età di 96 anni i parenti commossi fino alle lacrime hanno sospirato un “Era ora” di liberazione. Pure Tito Boeri ha deciso di dichiarare il lutto cittadino chiudendosi in casa e brindando con una cassa di Dom Perignon per aver risparmiato una pensione… anzi due, visto che il Signor V. era vedovo e quindi non gli sarà più elargita neppure quella di reversibilità. Qui in paese non si fa che parlare d’altro. A chi avrà lasciato l’ingente patrimonio il buon vegliardo? Il comitato delle pettegole di quartiere hanno sguinzagliato i migliori 007, ovvero i mariti pensionati, a reperire notizie scottanti tra un bicchiere di barbera e uno di prosecco nelle bettole del paese. Per qualche giorno sarà loro perdonato il rientro a casa ciucchi e con le scarpe degli altri ai piedi. Tra i parenti c’è già guerra di cifre per quanto riguarda i partecipanti alle esequie. 4 gatti secondo la questura, 200.000 secondo gli organizzatori, contando pure i nascituri delle donne incinte! Io avevo un bellissimo rapporto col Signor V. Cioè non ci siamo mai salutati, ma non ci siamo mai mandati neanche a Fanculo, ecco perchè spero che nel suo piccolo si sia ricordato di me e mi abbia lasciato qualche migliaio di euro, così per solidarietà. Un giorno mi ha confidato che avrebbe desiderato fare uno scherzo ai suoi eredi e che avrebbe voluto scrivere sul proprio testamento “Lascio ai miei prossimi congiunti e diretti discendenti dei miei lombi, 80 milioni di debiti…. caxxo son debiti, ma sono pur sempre 80 milioni!”. Certo la figlia Lutezia (per la cronaca una bellissima donna fatta e strafatta, ridotta come i ruderi dell’omonima città della Gallia Settentrionale) non l’avrebbe presa affatto bene. Il comitato restauratori della Biblioteca Marciana di Venezia avanza ancora un centinaio di migliaia di euro per averle sistemato la capigliatura… L’altra figlia Aurelia sembra indifferente, gira voce tra gli uomini che frequentano i peggiori circoli delle bocce della contrada, che si sia data alla prostituzione intelligente… D’altronde “cos vul pretendar” da una che si chiama come un’autostrada? Chi sembra pianger davvero la dipartita del signor V. è la badante estone ucraina serba albanese (ogni volta che chiedo di dove sia cambia nazionalità, così ne ho scritte due o tre a caso) disperata perchè nessuno le comprerà più i Marshmellow per accendere il fuoco. Chissà. Forse il povero Signor V. temeva che imitasse Muzio Scevola…. Magari le ha lasciato tutto… Certo che fremo dalla curiosità di vedere una signora leggiadra e asciutta come una giovenca di 10 quintali che guida una topolino in giro per strade larghe come le scatolette delle alici… Non aspetto altro… Nel frattempo vado a fare qualcosa di più costruttivo… Tipo giocare coi Lego..

Il mattino è lucente
della nuova linfa del sole
che sventola al vento
bianchi fazzoletti di nubi.
Ronza tra i rami protesi
una strana primavera,
fatta di guerre e canti,
di abbracci e qualche bacio.
Non sono più il disperato
con la parola in bocca,
morta e senza eco,
con uno scricchiolante
silenzio in braccio
a mo di presente.
il tempo consuma i passi,
le rocce e un mare schiumoso,
come ingrigisce la pianura
di fronte a tanta bellezza,
così si spegne la collera
tra i tiepidi guanciali
di un letto abitato.

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“e il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare  l’alba dentro l’imbrunire” (Cit. Battiato – Prospettiva Nevski)

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Ti lascio qualcosa… forseultima modifica: 2019-01-05T11:16:23+01:00da Gian.Pisolo

3 pensieri riguardo “Ti lascio qualcosa… forse”

  1. E quando con lo spirito discendo tra le mondane faccende
    mi capita di essere felice
    ed allora divento comunista, e il mio vicino è mio amico.
    Talvolta, impedito, per via di onde avverse, mi rattrista la condizione
    e divento socialista.
    Alcune albe mi percuotono di nostalgia
    ed è allora che divento anarchico, penso all’oggi come all’eterno
    e mi libero dal mio corpo stanco. Libertà mi rasserena.
    E mentre giunge un fulmine a ciel sereno
    divento tiranno
    e taglio la gola a chi tocca quello che m’appartiene.
    Penso alla morte e mi viene in mente un cerchio
    con la cintura in vita.
    E divento vegano.
    Poi animalista per via dei prepotenti.
    Infine
    mi rendo conto
    che anche i conti arrivano alla resa
    e me ne fotto.

  2. Toc Toc
    – E chi sara’ mai a quest’ora della notte …Si !

    – Apri sono Diogene!

    – Maestro che onore ! Hai portato anche la lanterna…
    non ti sei ancora stancato di cercare l’Uomo ?

    – No …e come potrei?

    – Sei venuto a rimproverare il discepolo
    per il suo cinismo Compassionevole ?
    – No…non potrebbe essere altrimenti .

    – Ah…mi sento sollevato !

    – Si ma non sollevarti troppo… fa in modo che lo scontento
    sia sempre una sottile ispirazione
    e la critica un atto d’ Amore…non dimenticarlo mai !

  3. A proposito dei “letti abitati”……

    Capisco, anch’io ho il cane che ha preso l’abitudine di dormire con me

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