Idraulicando

Non so vi è mai capitato di aver bisogno di un idraulico in estate. È più facile farsi dare udienza dal Papa. È più facile andare a cena con Mattarella. Mi sono sempre chiesto perché nella mia personale rubrica, gli idraulici siano sotto la categoria criminali, forse perché avevo già intuito che la caratteristica principale di questi individui è la “latitanza”. Ho più fortuna a rinvenire lo spirito di Rita Levi Montalcini con una seduta spiritica (o alcolica). Comunque, dato che anche io sono un individuo che statisticamente soggiorno nella categoria di individui mediamente sfigati, non potevo che avere una perdita d’acqua giusto in questo periodo. Che poi mi sono chiesto, dove diavolo esca tutta quest’acqua da un tubo così piccolo (demolendo tutte le mie scarse conoscenze sulla portanza e sul teorema di Bernoulli acquisite durante sedute abusive di Superquark,), e, soprattutto, vista la siccità che ci attanaglia da mesi. Comunque ho abbracciato il cellulare e il mio residuo coraggio a due mani (ho scritto coraggio, e non altra parte anatomica, pervertiti) e ho provato a comporre il numero di telefono del mio fido e fidato idraulico (in pratica quel tipo che appena arrivato ti dice di aver dimenticato la fiamma ossidrica in magazzino e sparisce per poi ricomparire “immediatamente” (solo che in quell’immediatamente ho fatto a tempo a compiere gli anni due volte)). Anyway, ho provato a chiamare, ed ecco che il sottoscritto ha dovuto imbattersi nella segreteria con il classico messaggio demenziale tipo “siamo definitivamente assenti per ferie AHAHAHAH (risata demonica alla Crudelia Demon), se avete bisogno di aiuto chiamate l’esercito o i pompieri”. E sia chiaro, non sono uno che non è sprovvisto dell’arte dell’arrangiarsi (vabbè anche questa mi è uscita male). Ho girovagando su internet in cerca di un manuale di idraulica. 5 siti porno dopo (strano che le peggiori devianze sessuali abbiano a che fare con l’idraulica; è pur vero che il primo principio della genetica recita: “Sia dato un figlio maschio che non assomiglia né al postino né al lattaio, esso assomiglierà all’idraulico”. Aggiungo che sono un tipo abbastanza aperto a nuove conoscenze, mi sono fatto una cultura anche su questo). Ho aperto il manuale e mi sono ritrovato con il più bell’intro della manualistica generale: “Riparando per conto proprio un guasto, tale guasto si ripropone, aggravato, qualche giorno dopo. Far riparare un guasto a un idraulico fa sì che il guasto si ripresenti, aggravato, non appena l’idraulico ha chiuso la porta alle proprie spalle”. In genere poi capita che se il rubinetto perde, non è colpa della guarnizione, bensì dell’impianto. Bisognerà quindi chiamare una squadra di idraulici-muratori per spaccare le pareti e sostituire tutte le tubature. Il preventivo per tale operazione sarà di 12000 euro. Tale cifra triplicherà entro la fine del lavoro. In ogni caso, provvederanno a togliere la guarnizione rovinata e sostituirla con un ricambio da 10 centesimi: operazione eseguita in 3 secondi.
Ala fine ho risolto il problema, è bastato adottare il metodo Amico_D: “se una cosa è rotta basta dargli due martellate: delle 2, o si ripara, o tanto era già rotta prima”. Ecco, adesso mi basta solo chiamare un muratore.

C’è un angolo della mia stanza
che è solo mio, che mi appartiene,
spesso mi chiama, spesso mi reclama,
spesso mi ci rintano.
E’ un posto modesto, ma intimo,
bisogna entrarci in punta di piedi
e non sempre si riesce a vedere.
Non sempre si riesce ad entrare.
Vi ho riposto le tue  lettere,
quelle che non ti ho mai spedito,
quelle che mi son pentito di non averti mandato,
quelle che mi son pentito di non averti scritto.
Nella stessa scatola ho riposto tanti sogni,
tanti cieli ricamati di stelle, tramonti ed albe,
tanti silenzi gonfi di tanti pensieri fitti,
qualche lacrima, molti “mezzi” sorrisi e molto cuore.
Ho riposto anche il tuo nome
che pronuncio così, senza un vero perché
ma per una vera necessità:
E’ come quelle ciliegie buone
che ti lasciano un gusto buono sulla bocca.

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“ci sono troppe idiozie che abitano in mio inquieto esistere”

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