Il viaggiatore notturno

Al confine di due mondi


[caption id="attachment_63" align="alignnone" width="300"] Hopper, Edward[/caption] Tempo di sole, tempo di vacanze… tempo di mare Un altro pittore che ho sempre amato è Hopper. I suoi paesaggi, le sue marine, i suoi fari (anche le visioni cittadine ma questa è un’altra storia)… quest’immagine mi fa pensare a viaggi in posti lontani, un concetto di mare ben diverso dallo stereotipo italiano… non spiagge affollate, creme abbronzanti, giochi aperitivo o ombrelloni cosi densi che la sabbia non si riscalda… Mi piace pensare al mare come incontro con l’infinità: come punto di partenza per un altrove… sempre mutevole e sempre diverso, per quanto possa apparire uguale ad uno sguardo superficiale. Il faro è il punto di osservazione ma anche segnale di presenza…. Per chi naviga il faro è segnale di presenza sicura, di approdo, di possibilità di una sosta ristoratrice prima di un altro viaggio. Mentre ascolto una conga cubana nel caldo di una mattina romana, penso a qualche spiaggia caraibica, forse cubana, forse in florida. Quanto assomiglio io ad un faro? essere un osservatore dell’infinita distesa della vita, coinvolto e partecipe. Essere un riferimento nei momenti di tempesta, per chi si avvicina alla costa…. Ma poi mi rendo conto che la cosa che più mi assomiglia è il suo essere al confine di due mondi… quello della terra e quello del mare… come infondo mi sono sempre sentito… al confine di due mondi….