Il ritratto

Newton-stravinsky

Parto come sempre da una immagine, questa volta da una fotografia di Helmut Newton, grande maestro della fotografia in bianco e nero. In particolare da un ritratto, quello di Stravinsky. Questa fotografia mi ha sempre affascinato perché nella sua semplicità descrive perfettamente un personaggio.

Questo mi dà lo spunto per riflettere sul senso del mio stare qui, sui suoi  motivi. Quello che cerco è un dialogo profondo che permetta di metterci a nudo. Non parlo di nudità di corpi, quella è una eventualità che non disprezzo ma non è il centro della questione. Il centro è lo scoprirsi per quello che si è realmente, con i nostri pensieri, le nostre emozioni, le sensazioni… tutto il nostro mondo interiore che spesso fatica ad uscire nel mondo “reale”… Questo posto infondo, nel limite della sua virtualità, può aprire scenari di condivisione, di apertura, rari da vivere altrove.

Tutto questo per arrivare a dipingere, insieme agli altri, ad ogni singolo, un ritratto di noi stessi, del nostro essere profondo, di quello che siamo e che vorremmo essere, senza i condizionamenti esterni ed esteriori…

Un ritratto essenziale ma vero, cosi come è questa bellissima foto

Il ritrattoultima modifica: 2019-07-08T09:28:21+02:00da viaggiatorenotturno

6 pensieri riguardo “Il ritratto”

  1. La questione del ritratto è sempre stata una spina nel fianco per me, perché mi piace disegnare e tu lo sai, ma non sono capace di fare i ritratti, vuoi perché probabilmente è una tecnica particolare che richiede un sensibilità particolare, vuoi perché forse uno deve sentirselo il ritratto, tra le dita..
    Il prossimo anno vorrei iscrivermi ad un corso mirato, proprio sulla figura umana ed il ritratto.
    A parte la premessa…
    scoprire se stessi, mettersi a nudo non è semplice, non lo è nella vita reale dove spesso vestiamo maschere di circostanza e non lo è neppure qui, non per me almeno.
    Certo, gli scritti posso aiutarti a capire la natura di una persona, ma non del tutto, se tu soltanto sapessi con che elemento hai a che fare veramente credo che rimarresti sconcertato. Magari un giorno te lo racconterò….:-))))
    Parlare in un blog lascia una certa libertà di movimento cerebrale, puoi mostrare una te di un tipo piuttosto che un altro ed è semplicissimo sembrare affascinante, seducente…smagliante…..
    La realtà mostra degli aspetti che non puoi nascondere, sono lì, è vero che il bello in fondo ci interessa relativamente ma ho dovuto ammettere a me stessa che a volte mi sono dovuta ricredere.
    Caro viaggiatore della notte, hai voglia a dire che l’aspetto fisico non conta, forse qui, forse non nell’angolo della nostra mente dove quello che conta sono le parole e le sensazioni puramente di fantasia. Nella realtà conta eccome…. ne ho avuto la prova strada facendo…
    Ti faccio un bellissimo ritratto di me se vuoi, ti racconto tutte le mia passioni, i miei sogni e i miei desideri….(qualcuno lo conosci in fondo) ma alla fine…la cosa che desidero di più forse non l’hai ancora capita perché da tutti gli scritti, da tutti i pensieri , da tutte le emozioni che ti racconto non è ancora emersa del tutto la verità….
    Però, leggerci ci piace e non possiamo rinunciarci…:-))) e va bene così..
    Riassumendo…. qui non conta il bello, conta quello che ti trasmetto, sono d’accordo con te, conta quello che riusciamo a raccontarci di noi, dei nostri pensieri, dei nostri sogni, conta lo scambio di opinioni, di idee, conta quello che sento quando ti leggo…i sorrisi che mi strappi certe volta nei miei momenti di malinconia…conta il fatto che tu riesca a farmi sentire bene…anche solo con una parola…
    Ecco… il bello è questo, qui… e noi siamo bellissimi……
    🙂

    1. Sulla tua arte, ho visto qualche tua opera e credo che la tecnica c’è, la sensibilità pure… manca solo un po di pratica ma credo che non ti ci vorrà molto ad acquisirla…
      Mettersi a nudo: non è facile per nulla, certamente. Lo è prima di tutto con noi stessi. È difficile accettarci per quello che siamo realmente, pregi e difetti, zona di luce e zone d’ombra… E allora ecco che anche Libero è pieno di profili che si definiscono “solari, socievoli, aperti…” Un sacco di belle cose… e poi stanno qui a schifare chi cerca di instaurare un minimo di dialogo…
      Gli scritti possono aiutarci a capire una persona, certo, ma solo parzialmente, di questo sono ben cosciente. Ma lo scopo di ciò che scriviamo è quello di cercare dentro di noi un’immagine vera, profonda. Certo possiamo mostrare di noi solo aspetti positivi, belli… e molti lo fanno…. Ma non è questo il tipo di dialogo che io cerco: l’esposizione dei nostri, pregi, pochi o tanti che siano. Io cerco qualcosa di più profondo, cerco di mettere in gioco quello che sono davvero, i miei chiaroscuri, anche le parti difficili… cerco di costruire un “ambiente” in cui sia possibile confrontarci “mani nelle mani, occhi negli occhi” senza ipocrisie, senza veli. Certo non è una cosa che si costruisce dall’oggi al domani, ci vuole tempo, ci vuole pazienza, si deve costruire la fiducia nell’abbandonarsi all’altro. Questo non riesce con tutti, è un dono raro e prezioso.
      Sull’aspetto fisico ti dirò che certo conta anche per me, ma in un senso diverso… a parte i casi davvero limite, per me l’aspetto fisico è secondario rispetto alla relazione che si costruisce… ma su questo argomento… penso che scriverò presto un post… è un argomento importante… forse vale la pena….

  2. Un bel post, complimenti!
    Hai sempre belle idee e mi offri sempre mille stimoli per riflettere: come, per esempio, il titolo del tuo post che mi ha riportato alla memoria il famoso romanzo di Oscar Wilde, ricordi? “Il ritratto di Dorian Gray” e la cosa che mi affascino’ fu il rapporto strettamente simbiotico tra Dorian Gray e il suo ritratto.

    Dorian, nel dipinto, viene raffigurato nella sua piu’ strabiliante bellezza e gioventu’. Tuttavia egli nota che come essere vivente possiede un’anima e questa condizione lo sottopone alla legge temporale dell’invecchiamento, mentre il dipinto, rimane bellissimo e meraviglioso proprio perche’ non ha un’anima.
    Così, spinto da questa ossessione, arriva a concordare un patto con il diavolo: vende la sua anima al dipinto in cambio di ricevere eterna giovinezza. In questo scambio, Dorian Gray non invecchia mai, mentre il quadro possedendo adesso l’anima di Gray invecchia. Alla fine Dorian si accorge di aver commesso tante atrocita’ nel vendere la sua anima e vivendo nella lussuria. Arriva al punto di odiarsi per aver vissuto una vita priva di morale. Decide di rompere il patto con il demonio e distrugge il suo amato ritratto, ma anche l’incantesimo si annulla. Dorian acquisisce le sembianze di un vecchio, riacquista la sua anima e muore. Tornando a noi il ritratto fotografa l’attimo che non si ripetera’ piu’ perche’ siamo tutti soggetti alla legge dell’evoluzione. Un sorriso.

    1. Bello cara Acquasalata il tuo riferimento al ritratto di Dorian Gray… come al solito sposti un po piu in la il limite, porti avanti i miei pensieri…
      Quello è il simbolo, molto premonitore, del primato dell’immagine esteriore, del senso di una bellezza che diventa valore non solo primario, ma addirittura unico a cui sacrificare tutto il resto… In quel senso si stabilisce che un momento, un determinato momento rappresenta il nostro apice, il vertice della nostra vita e vorremmo fermare il tempo… come se potessimo fermare l’acqua che scorre in un fiume, come se la nostra vita potesse essere misurata secondo un’unità di misura su cui calcolare un massimo. Cercare di perpetrare quel massimo, rendendolo la nostra immagine per sempre, è una utopia che moderna che Wilde gia immaginava più di un secolo fa. Ma, come dici tu, non si può fermare l’evoluzione, non si ferma lo scorrere dell’acqua di un fiume. Non si ferma la nostra immagine che cambia con il passare delle stagioni, delle esperienze, della vita…. Ecco il senso del mio post sta proprio nella ricerca dell’essere cosi come è: nella ricerca di come sono io ora, di come sei tu ora. Non cerco ritratti belli e affascinanti, cerco immagini vere di persone vere. Offro semplici riflessioni su come sono io, su quello che penso, per offrire un ritratto il più possibile vero di me stesso…
      un sorriso

      1. Si esattamente cosi:
        “Quello è il simbolo, molto premonitore, del primato dell’immagine esteriore, del senso di una bellezza che diventa valore non solo primario, ma addirittura unico a cui sacrificare tutto il resto…”
        Assolutamente vero e siamo arrivati a vivere in una societa’ dove la bellezza, secondo certi canoni estetici, continua ancora a condizionarci. Io credo che la bellezza non sia in un trucco degli occhi in labbra rifatte ma credo che sia la grazia del linguaggio corporeo, la cura della propria persona, e la bellezza si coglie nella cura delle mani di una donna e non nel colore delle sue unghie finte ed incollate. La bellezza sta nella semplicita’ e nel prenderci cura di noi senza vendere l’anima a nessuno come Dorian Gray.

        1. La bellezza conta… ma abbiamo frainteso quale bellezza! è diventata predominante la bellezza esteriore.. di plastica…
          stiamo dimenticando la bellezza interiore, quella più difficile da scovare… forse perche siamo sempre di corsa non vogliamo investrire il nostro tempo e la nostra ttenzione nello scoprire la profondità dell’essere … vogliamo le cose facili… bellezza di plastica, facile da capire, da usufruire, da prendere, usare e gettare… tutto facile, tutto di corsa…
          ecco io vorrei andare in direzione inversa… andare piano per scoprire le parti nascoste, mie di chei ha la bontà di leggermi

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