Un modo diverso di intendere il mare

Hopper_barche

Stanno finendo le vacanze e il mare si svuota dei vacanzieri tradizionali, quelli che affollano le nostre spiagge in agosto, urlanti e sguaiati.

Rimane il fascino del mare fuori stagione, che io amo molto. Parto come al solito da una immagine di un mare diverso, più agitato del solito. Voglio condividere il piacere di intendere il mare non come spiaggia/granita/cocomero (o come diceva un tormentone di qualche anno fa “biretta/calippo”), ma come occasione per guardare oltre. Il mare è la porta, nel mio immaginario, verso un infinito mondo di esplorazioni, di scoperte, di nuove rotte verso nuove conoscenze. Ricordo quando, quasi diciottenne, vidi per la prima volta l’oceano, in Portogallo. Mi diede subito la sensazione di essere un punto di partenza. Il pensiero correva verso Colombo, il desiderio di andare oltre, verso nuove direzioni inesplorate. Era una bella sensazione, di apertura verso l’infinito che poche altre volte ho avuto.

P.S. ringrazio di cuore chi, riflettendo con me di questo e di altro, ha suscitato questi pensieri e questi ricordi