A volte ritornano

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La vita mi dona sempre momenti diversi: a volte ho l’impressione di essere solitario; a volte, senza apparente senso, tutto si risveglia e sembra tutto un fiorire di nuove cose…

Alcuni persone sembra che scompaiano dietro lunghi silenzi, ma è solo apparenza. Un po come il grano sotto la neve. Ma poi, ad un misterioso richiamo della natura, ricompaiono e si riaprono canali di comunicazioni che sembravano sopiti. La cosa bella è che non si riparte da zero. Anche se è passato del tempo, i discorsi facilmente si riannodano ed è come se fosse passato solo un giorno, una settimana…

Questo mi succede quando riesco ad intessere rapporti profondi, che vanno al di la delle convenzioni. Non è facile, soprattutto in questi ambienti virtuali. Ma del resto, anche in questo contesto, mi interessa poco il rapporto superficiale, mi piace scendere in profondità.

Mi chiedo: questo riaffiorare dipende dal misterioso richiamo della natura “sugli altri” o “su di me”? cioè sono io che ad un certo punto divento più ricettivo e capto di più e meglio i segnali o c’è proprio un risvegliarsi delle comunicazioni? O tutte e due le cose insieme?

I viaggi in solitaria

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Voglio spendere due parole su un tipo di viaggio particolare. Viaggio in senso lato, forse dovrei dire gita …o forse chissà che. Comunque mi capita a volte, la domenica, di fare lunghe gite in scooter. Non ho una metà predefinita, mi lascio guidare dalle lunghe strade consolari, che portano da Roma verso…. Un altro ve che spesso non so. Vivo a Roma nord-est, quindi di solito sono le strade che portano verso il nord, come via Salaria, via Flaminia, via Cassia, via Tiburtina… Non avere una meta vuol dire lasciarsi guidare dalla strada. A volte lascio la strada principale per seguire un nome cartello con un nome che mi evoca qualcosa, a volte tiro dritto senza sapere dove arriverò. Sempre, sono incuriosito dalle case, dalle persone: mi chiedo come è vivere in quel posto, la storia di chi vive li. Mi chiedo come sentono il mondo visto da questi posti.

Mi piace la natura e magari mi fermo a vedere un paesaggio che mi piace o qualcosa di apparentemente insignificante per gli altri. Amo i colori, la luce, le atmosfere…

Tutto questo che senso ha? Ritrovare me stesso in momento solitario e di intimità. Chiuso dentro un casco rifletto, immagino, sogno, osservo, penso e ripenso… infondo, per riprendere il mio ultimo post… dentro quel casco mi sento un bufalo …..

La scintilla

Scintilla

La scintilla può scattare per motivi sconosciuti, o magari lo sappiamo benissimo perchè…. è un attimo, basta una cosa piccola, quando si è gia “in contatto” e può scoccare e dare fuoco a tutto. Basta una parola, un gesto, una foto, una idea, un messaggio e tutto si infiamma, si infuoca…

Cosa c’è di più bello dello scoccare di una scintilla?

La differenza tra bufalo e locomotiva

TrenoDiNotte

Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi:
la locomotiva ha la strada segnata,
il bufalo può scartare di lato e cadere.
Questo decise la sorte del bufalo,
l’avvenire dei miei baffi e il mio mestiere.

 

Piccolo post, nuovo, sul mio stato d’animo attuale.

Parlo del mio lavoro, ma forse non è solo quello, è una situazione generale. Mi sento imprigionato in qualcosa che non mi appartiene. Non sopporto chi si approfitta del mio senso del dovere, della mia serietà, per chiedermi di fare cose che non sarebbe giusto chiedermi. Sanno che per senso del dovere, perché faccio un lavoro che ho sempre cercato di svolgere al meglio. Allora c’è chi si approfitta di questo, mi chiede di andare sempre ben oltre i miei doveri, di continuare a dare, dare, dare… che poi vediamo cosa si può fare. Intanto ogni passo va verso il togliermi qualcosa, sacrifici si, ricompense no. Ma non mi lamento dei soldi, non me ne frega nulla. Mi lamento della mancanza di considerazione umana, del considerarmi solo una pedina da spostare a seconda della convenienza del momento. Un pedone… partito come alfiere, retrocesso a pedone, spostato di qua e di la e sempre pronto al sacrificio… senza mai una parola di spiegazione, senza considerare la persona dietro la figura professionale.

Ecco mi sento come una locomotiva guidata la dove non vuole andare, costretto nei binari che il mio essere fatto in un certo modo ha creato. E allora vorrei essere bufalo, come dice la canzone di De Gregori…

Ovunque tu sia

E’ tanto che non scrivo qui, ma voglio provare a riprendere il cammino della scrittura su questo blog. Allora voglio dedicare questo post a …. non so bene chi, o forse lo so benissimo… forse non so nemmeno io chi tu sia, nessuno sa dove tu sia, quanto lontana o vicina: in ogni caso brilli come un diamante

Ti aspetto, scrivimi