Disorientata.

Del Cammino di Santiago ho vivi tantissimi ricordi,

ma il ricordo di quanti pensieri ero capace di pensare mi ha sempre impressionato.

Quante cose passavano nella mia testa mentre un passo davanti all’altro lento e costante mi avvicinava all’oceano.

I pensieri del mattino era lontanissimi ricordi alla sera, come se fossi riuscita a lasciarli là, indietro 30/35 km.

Indietro 799 km. Ufficiali… non ufficiosi.

Oggi sono ferma, immobile. 
Infelice. Stanca. Disorientata.

Mi guardo, mi giudico, mi faccio pena.

che brutta immagine.

Sono contornata da gente che non prende decisioni. Nessuna.

Finte deleghe, finte responsabilità. finte possibilità di decidere davvero.

Fare passi, dire, raccontare, scambiare opinioni e pensieri. Sembra eresia.
Faccio cose che puntualmente vengono riviste, rivalutate e o rifatte; riconsiderazioni che spesso annullano il mio intervento. Che va benissimo, ma che facciano prima, senza interpellarmi proprio.

che stima.

Sono legata a troppi pensieri, miei ma non miei.
Sono legata a soluzioni, che cerco ma non per me.
Sono impegnata a preoccuparmi di risolvere tutti i problemi, che non sono miei.

Dove sono io?

E poi viaggio tra la trasparenza e l’ignoranza, tra l’invisibilità e il rifiuto.
Che fa male, perché taglia, taglia fuori, taglia dentro, squarcia.


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E in fondo poi anche se non scegli, la scelta l’hai fatta.

Disorientata.ultima modifica: 2020-03-03T14:02:31+01:00da viaggio_in_passi