Villaggi Turistici: Last minute all’inclusive Sardegna.

 

Last minute all’inclusive Sardegna.

 

last minute all inclusive Sardegna

Il cuore tenero della Sardegna è la Barbagia di Belvì, Tonara, Aritzo, a un’ora circa dalle spiagge di Orosei. Sono un borgo più bello dell’altro. Clima collinare, flora di lecci, castagni, ontani e roverelle, fauna di cinghiali, conigli selvatici, volpi, martore e mufloni, la zona vanta foreste millenarie come quella di Uatzo, regno dell’aquila reale e della poiana. Il capolinea è uno dei luoghi strategici della Sardegna. A tavola o in camera, il villaggio turistici doc con offerte last minute all’inclusive Sardegna: il villaggio Cala Bitta, a 10 gradini dal mare, ideale per le famiglie e bambini con strepitose offerte in estate. Scendendo a sud si incontrano le lunghe spiagge dell’Ogliastra: Baia Cea, Coccorrocci, Bari Sardo. Il nuorese visto dal mare è una continua sorpresa. A cominciare dal Sic (Sito d’importanza comunitaria) Bèrchida-Biderosa: 2639 ettari a sudest di Olbia, a 15 chilometri da Orosei: spiagge dai colori tropicali, baie, dune bianche, rocce piatte o maestose come il promontorio di Capo Comino.


Tra i colori di eriche, corbezzoli e ginestre di Corsica, vi si incontrano tre tipi di testuggini, falchi, e il marangone dal ciuffo. Un’area, in gran parte nel territorio di Siniscola, che insieme a Posada mette insieme 42 chilometri di coste vergini. Bèrchida è stata premiata anche con il massimo punteggio dalla Goletta Verde di Legambiente: le 5 vele. Il bagnasciuga si conquista dopo una sterrata di quattro chilometri che si inoltra dalla SS 125 nella valle del fiume Bèrchida, tra stagni e macchia. Poi, la visione di una spiaggia senza fine. Chi invece pretende il blu all’orizzonte scelga il Cala Gonone Resort con 304 camere, piscina, beauty farm, arredi in stile sardo.


Il Sulcis Iglesiente fa parte della nuova provincia del Sud Sardegna; nel verde tropicale, su spiagge caraibiche dove ci si può tuffare sei mesi all’anno e un entroterra tutto da esplorare è, in fondo, un privilegio. Restano tracce anche del popolo dei nuraghi, come nell’imponente sito di Monte Sirai, vicino a Carbonia, un sistema di torri fortificate del Neolitico, poi occupato da Fenici e Romani.


Nascono da questo concentrato di culture mediterranee ritmi e stili che fanno del Sulcis Iglesiente una sorta di rovescio della Costa Smeralda. Non solo geografico -sudovest contro nordest – ma anche nello stile. Al posto di aperitivi e discoteche (i vip, se ci sono, non ostentano la loro presenza), ecco il turismo sostenibile e slow, su due ruote o due piedi. Al posto delle griffe, piccole e grandi sorprese enogastronomiche, naturali o culturali.


Andar per mare nell’arcipelago del sulcis tra le isole di San Pietro, Sant’Antioco, Piana, Toro, Vacca e dei Ratti è così sicuro e piacevole che sempre più turisti arrivano in barca a vela o yacht. Qui i venti sono costanti, le onde mai troppo alte. I fondali sono a volte insidiosi, ma si è ripagati da coste intatte e insenature di sabbia bianca. A san Pietro si noleggiano barche a vela con o senza skipper, anche per lunghe navigazioni o per gruppi.

Sardegna sud orientale.

Le cale gioiello a sud di Cagliari, ma anche le lagune di Chia, le spiagge di Costa Rei e i capi rocciosi protesi nel mare. Domina un litorale selvaggio spazzato dai venti, la sfilata di spiagge bianche incastonate nel granito rosa, gli isolotti, le pinete centenarie piegate dal vento. Capo Malfatano allungato nelle acque turchesi, a pochi chilometri a ovest di Chia, è l’icona di una costa sud che non cambia. Un’altra spiaggia meraviglia con cui proseguire l’esplorazione è Porto Pino, a nordovest.


La si raggiunge percorrendo una sterrata che penetra per qualche centinaio di metri tra gli stagni di Maestrale, molto pescosi, e di Is Brebeis. Il premio è in fondo, fra alte dune modellate dal vento e bagliori di azzurro: una spiaggia dalla sabbia fine, chiusa a sud dalla pineta che ricopre il promontorio di Punta Menga, dove le barche alla fonda si riparano dai venti. Gigantesche dune colonizzate dai ginepri, senza case né alberi d’alto fusto, anche a Is Arenas, un paradiso di sabbia candida aperto al pubblico da giugno a settembre.


Teulada deve il nome al latino tegula: una traccia della storica produzione locale di terracotta. Il suo entroterra offre anche suggestivi panorami ad alta quota. La foresta di Gutturu Mannu, per esempio tutta picchi, burroni e boschi di lecci, piante da sughero e corbezzoli, dove si aggira il cervo sardo o Punta Sebera, quasi mille metri di granito da cui, guardando a nord, si ammira tutto il Sulcis. Pochi chilometri a nordest, però, si scopre la spiaggia di Porto Tramatzu, una caletta di ciottoli tra massi rossicci, con l’immancabile torre spagnola.


Davanti, ecco, l’Isola Rossa, coperta dalla macchia mediterranea. Porto Zafferano, una piccola baia con sabbia fine e acque dalle infinite sfumature azzurre, dominata dalla Punta de Aintru. La star è però Cala Tuerredda, a un chilometro da Perda Longa, una delle più belle della Sardegna. Una larga curva in quattro bande di colore: il mare azzurro chiarissimo, la spiaggia bianca, le rocce arancio vivo e il bosco fittissimo che si arrampica su una collina.