Traduzione di Garbriele Valentina
Wang Wei e tre altri collaboratori, Xiaoliu, Ma Tao e Hu Zhu, si riunirono per studiare la Bibbia.
Wang disse a loro con un sorriso: “Cari colleghi, il Signore Gesù disse: ‘Ravvedetevi, perché il regno de’ cieli è vicino’ (Matteo 4:17). ‘Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete all’evangelo’ (Marco 1:15). Il Signore ci ha detto che per entrare nel Regno di Dio, dobbiamo confessare a Lui i nostri peccati e pentirci. Quindi dobbiamo avere ben chiaro cos’ è il vero pentimento. È molto importante per noi”.
Sentendo ciò, Hu Zhi disse con aria sprezzante, “Io credo che c’è pentimento quando veniamo con sincerità dinanzi a Dio, quando preghiamo e ammettiamo i nostri peccati con lacrime amare. Fin quando lo faremo con una certa frequenza, saremo certamente perdonati dei nostri peccati. Quando il Signore tornerà saremo portati nel Regno dei Cieli”.
Xiao Liu aggrottando la fronte replicò: “In questi anni, stiamo pregando Dio ogni giorno ammettendo i nostri peccati e le nostre offese innanzi a Lui. Tuttavia continuiamo a commettere gli stessi peccati, quando incontriamo qualcosa. Può ciò essere considerato vero pentimento, viviamo nel ciclo che commettiamo i peccati e ammettiamo i nostri peccati?”
Mao Tao esitò per un momento e disse: “Riguardo a questa domanda, ne ho tempo addietro discusso insieme a diversi fratelli e sorelle durante alcuni incontri tenutisi altrove. Penso che, nonostante noi spesso preghiamo il Signore e confessiamo i nostri peccati con lacrime amare, ciò mette solo in evidenza il nostro desiderio di confessare sinceramente i nostri peccati al Signore ma non è vero pentimento. Il vero pentimento dipende da come praticheremo, dopo aver confessato i nostri peccati. Poniamo il caso di un ladro che è stato catturato mentre rubava. Sebbene abbia ammesso la sua colpa e promesso che non avrebbe mai più rubato, ciò non vuol dire che si sia realmente pentito. Bisognerà vedere come si comporterà in futuro, se lo rifarà oppure no. Allo stesso modo, se noi confessiamo sempre i nostri peccati ‘a parole’, ma non mettiamo in pratica le parole del Signore e seguiamo la Sua via, ma viviamo nel circolo vizioso peccato e confessione, noi di fatto non ci siamo mai sinceramente pentiti. Non ci siamo attenuti a quelle che sono le richieste del Signore riguardo al pentimento”.
Wang Wei ascoltava attentamente il discorso di Mao Tao. Dopo aver ascoltato, pensò per qualche minuto, poi disse: “Ascoltando fratello Mao, mi viene in mente l’Età della Legge Davide uccise Uria avvalendosi del trucco, comandando alle truppe di dietreggiare durante la battaglia in modo che Uria rimanesse ucciso, allo lo scopo di prendere sua moglie Betsabea con la forza, commettendo così un atto di adulterio. Poi Dio mandò il profeta Nathan a pronunciare la Sua sentenza a Davide, dicendogli qual era il suo peccato e quale sarebbe stata la sua punizione. Da all’ora in poi, la spada non si sarebbe mai allontanata dalla sua casa. Davide sapeva di aver violato i comandamenti di Dio e offeso la Sua indole. Realizzando ciò, si pentì delle sue azioni e pregò Dio, pentendosi e confessando in tutta sincerità. Nella sua tarda età egli divenne molto sensibile al freddo. Allora, la gente d’Israele portò una giovane ragazza al suo letto per fargli compagnia sotto le coperte e mantenerlo in caldo. Ma egli non si le si avvicinava. Davide non solamente ammise la sua colpa, ma si comportò di conseguenza. Una tale testimonianza deve essere convincente”.
Ma Tao annuì e disse: “Giusto. La testimonianza del popolo di Ninive, il quale si pentì sinceramene davanti a Dio, venne anch’essa aggiunta nella Bibbia. Quando il re di Ninive sentì le parole di Dio attraverso il profeta Giona: ‘Ancora quaranta giorni, e Ninive sarà distrutta!’. Egli credette ed obbedì a Dio. Mise da parte la sua regalità, si tolse il mantello e si vestì di sacchi, si sedette sulle ceneri e confessò e si pentì dei suoi peccati insieme al suo popolo. Proprio come dice la Bibbia, ‘Ed essendo la notizia giunta al re di Ninive, questi s’alzò dal trono, si tolse di dosso il manto, si coprì d’un sacco, e si mise a sedere sulla cenere. E per decreto del re e dei suoi grandi, fu pubblicato in Ninive un bando di questo tenore: uomini e bestie, armenti e greggi, non assaggino nulla; non si pascano e non bevano acqua; uomini e bestie si coprano di sacchi e gridino con forza a Dio; e ognuno si converta dalla sua via malvagia, e dalla violenza perpetrata dalle sue mani’” (Giona 3:6-9).
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