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UNATU' ENDISCIAU


UNATU' ENDISCIAU 
 Medaglia d'Oro al valor Militare alla Memoria.  Dal sito ufficiale della Presidenza della Repubblica Italiana.Soldato ( Esercito , LXXIX battaglione coloniale ) Luogo di nascita: Teruboccò Delontà () Data del conferimento: 1941 - Alla memoria ------------------------------------"LA DOMENICA DEL CORRIERE" (126)Supplemento illustrato del "Corriere della Sera"Anno 43 n. 43 del 26 ottobre 1941 XIXIl federale di Gondar esalta in una sua lettera lo spirito di sacrificio dei fedelissimi soldati coloniali che resistono tuttora nelle terre dell'Impero, da quelli che a Matemmà hanno fermato con i loro petti i carri armati, a quelli delle bande di confine che hanno catturato un comandante inglese, nonché agli eroi di Uolchefit che sono andati a Gondar per continuare la lotta. E accenna specialmente ad un graduato amara, Unatù Endisciau, che, dopo essersi rifiutato di arrendersi, raggiungeva con pochi ascari animosi le retrostanti nostre linee di difesa per portare il salvo il gagliardetto del proprio reparto. Gravemente ferito, egli riusciva a consegnare in mani italiane la gloriosa insegna. Con l'approvazione del Duce è stata conferita alla sua memoria la medaglia d'oro, la prima che sia stata concessa ad un soldato coloniale. (Disegno di W. Molino) 
------------------------------------Tratto dall'articolo pubblicato su I BERSAGLIERI, Periodico trimestrale della Associazione Bersaglieri della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, n. 1 (gennaio-marzo 2002).di Alessandro FerioliLe decorazioni al valore militare per gli indigeni delle Colonie italiane....Per quanto riguarda le ricompense individuali, bisogna purtroppo dire che solamente in due occasioni (e quando all’Italia rimanevano ormai pochi giorni di permanenza in Africa) venne concessa la medaglia d’oro al valore militare ad altrettanti caduti, infrangendo peraltro il Regolamento. Li ricordiamo, per onorarli doverosamente, cominciando da Unetù Endisciau, nato nel 1917 a Teruboccò Delontà, di razza amhara, il quale dopo aver servito nel XXXV Battaglione coloniale di stanza a Debrà Tabor, con il grado di muntaz venne assegnato al LXXIX Battaglione all’inizio delle ostilità in A.O.I.; morì dopo essere riuscito fortunosamente a portare in salvo, entro le linee italiane, il gagliardetto del suo reparto: un gesto che ci ricorda da vicino il sacrificio di tanti nostri ufficiali e soldati che dettero la vita per non fare cadere la bandiera di guerra del reggimento nelle mani del nemico. Questa la motivazione della ricompensa:« Fedelissimo e valoroso graduato amara, dopo essersi rifiutato fieramente di arrendersi al nemico, in seguito alla capitolazione del ridotto avversario di Debra Tabor, per esaurimento viveri, con pochi ascari animosi si assumeva l’incarico di raggiungere le retrostanti nostre linee di difesa di Culqualber (Km. 106) per portare in salvo il gagliardetto del proprio reparto. Superate le difficoltà e i pericoli dell’insidia ribelle, fatto successivamente prigioniero da un capo dissidente, riusciva a sfuggire alla cattura, portandosi in prossimità delle nostre posizioni. Gravemente ferito in seguito allo scoppio di un ordigno esplosivo, mentre attraversava una nostra zona minata, invocava l’intervento dei compagni per avere l’onore di consegnare in mani italiane la gloriosa insegna del battaglione. Trasportato all’infermeria, in condizioni gravissime, si dichiarava contento di morire entro le nostre linee. Con fierissime parole esortava i compagni a non desistere dalla lotta, esprimendo il proprio convincimento nell’immancabile vittoria degli italiani, data la superiorità di valore in confronto dell’avversario. Fulgido esempio di fedeltà, fierezza, illuminato spirito di sacrificio, profondo e nobile sentimento del dovere. - Debra Tabor - Sella Culqualber, luglio 1941. » (Le medaglie d’oro al valore militare, Roma 1965, vol. I, p.711.)------------------------------------Tratto dalla pubblicazione Gondar edita nel 1942La prima madaglia d'oro a truppe indigene.....Non solo ma alle truppe indigene è toccato per la prima volta l'alto onore di una medaglia d'oro al valor militare concessa all'eroico Muntaz Unatù Endisciau. Questi, rimasto in un nostro presidio avanzato che ha dovuto capitolare per mancanza di munizioni e di viveri, all'ultimo momento volle portare in salvo il gagliardetto del battaglione fino alle nostra linee retrostanti. Egli, e pochi altri, dapprima debbono combattere contro i mercenari pagati dagli inglesi, ma riescono a disperderli. Poi il Muntaz cade nelle mani del capo dei predoni, e anche stavolta giocando d'astuzia riesce a liberarsi e ad arrivare poco lungi le linee italiane dove, per lo scoppio di un ordigno esplosivo, cade ferito a morte. Soldati e ascari accorrono verso di lui, ma il Muntaz rifiuta di consegnare il gagliardetto chiuso nel petto sotto la giubba insaguinata. Lo volle consegnare personalmente al comandante, e sarà questo il suo premio. Sul lettuccio dell'infermeria, ai camerati che gli stanno attorno si dice contento di morire perchè ha salvato il gagliardetto del battaglione e perchè può chiudere gli occhi entro le nostre linee. Esorta tutti a resistere, sicuro della vittoria dell'Italia....------------------------------------