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Storia. Incidente di Ual Ual -5 dicembre 1934


GUERRA ETIOPIA. Incidente di Ual UalData:     5 dicembre 1934Luogo:     Etiopia, Somalia ItalianaUal Ual (conosciuta anche come Walwal) era un importante complesso di 359 pozzi utilizzato dai nomadi somali inglesi, italiani e etiopici, situato all'interno dei deserti dell'Ogaden, in una zona dove i confini non sono ben definiti, tra la Somalia italiana e l'impero etiopico. Nel 1930 il pozzo fu occupato da una formazione di somali italiani, benché essi non interferissero con le tribù che venivano da ogni direzione a prendere acqua per sé e per i propri cammelli. L'imperatore, che era sempre stato particolarmente sensibile per quanto riguardava i diritti dell'Etiopia sull'Ogadèn, fin da quando era un giovane governatore dell’Harar celebrò il suo avvento al trono ordinando all'uomo, che aveva nominato governatore di questo territorio, il dejazmach Gabre Mariam, di liberare la zona da questi intrusi protetti dagli italiani. Cosi nel 1931 Gabre Mariam portò nel deserto una formazione di quindicimila uomini in una rapida spedizione contro i dubat di confine. Circondato da una siepe di spine, la zeriba, il "posto" di Ual Ual è presidiato da una sessantina di soldati somali, i dubat, alle dipendenze del capitano Roberto Cimmaruta.
Immagine estratta da Mappa Africa 1935 by National Geographic.  Per dettagli, (Zoom+Navigator) vedi link >>>Una prima minaccia ai pozzi è stata segnalata in luglio, quando, a cinque ore di marcia da Ual Ual, si è accampata la banda di un fuoriuscito somalo, Omar Samantar un ribelle che nel 1925 aveva pugnalato a El Bur, il capitano Carolei. Le intenzioni di Samantar erano state abbastanza chiare: avrebbe voluto (anche perché questo era l'ordine datogli dal suo protettore etiopico Gabré Mariam) occupare i pozzi. Ma gli erano venuti a mancare i viveri, ed era stato costretto a rimandare l'impresa. In novembre il Samantar con un migliaio di armati, in parte ribelli della sua banda, ed in parte soldati etiopici venuti da Harar cerca di occupare definitivamente i pozzi.La situazione è complicata dalla presenza, nella zona, di una commissione anglo-etiopica capitanata dal tenente colonello britannico Clifford, consigliere del Negus.La commissione sta studiando la delimitazione tra i pascoli che devono appartenere all'Etiopia e quelli che devono essere considerati parte del Somaliland (oltre, naturalmente, a individuare i confini con la Somalia Italiana. Sembra che il tenente colonello abbia tentato di far passare la banda di Samantar come una normale scorta della commissione. Pare: infatti tutto l'episodio, nonostante i numerosi studi che saranno compiuti, rimarrà in gran parte misterioso. E non sarà mai possibile stabilire con assoluta certezza se, nel tardo pomeriggio del 5 dicembre, il primo colpo sia partito dai dubat del capitano Cimmaruta o dagli uomini di Omar Samantar o dai soldati etiopici del fitaurari (un grado equiparabile, all'incirca con quello di colonello) Chifera Balcha. Sembra, tuttavia, assai probabile che l'attacco sia stato sferrato dalle forze etiopiche.La difesa dei Somali è strenua. Ma la maggior parte dei dubat è massacrata. Dalla vicina Uardàr, dov'è Cimmaruta, accorre lo steso capitano, con due carri veloci: mentre decollano due aerei: e l'alba lo scontro volge in sfavore degli etiopici, che abbandonano il campo, lasciandovi oltre 100 morti.Dell'incidente si occuperà presto, la Società delle Nazioni, che emetterà un verdetto di assoluzione per entrambe le parti: ma Ual Ual sarà il casus belli che permetterà a Mussolini di indirizzare verso l'Africa la "macchina da guerra" (reale e psicologica) che da anni è andata costruendo.