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Ascari: I Leoni d' Eritrea. Coraggio, Fedeltà, Onore. Tributo al Valore degli Ascari Eritrei.

 

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L'Ascaro del cimitero d'Asmara.

Sessant’anni fa gli avevano dato una divisa kaki, il moschetto ‘91, un tarbush rosso fiammante calcato in testa, tanto poco marziale da sembrare uscito dal magazzino di un trovarobe.
Ha giurato in nome di un’Italia che non esiste più, per un re che è ormai da un pezzo sui libri di storia. Ma non importa: perché la fedeltà è un nodo strano, contorto, indecifrabile. Adesso il vecchio Ghelssechidam è curvato dalla mano del tempo......

Segue >>>

 

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Controstoria. Etiopia tra miti, leggende.... e finzione.

Post n°244 pubblicato il 24 Marzo 2009 da wrnzla
 

CONTROSTORIA. INTRODUZIONE

Questa parte del Blog/Sito identificabile con la denominazione CONTROSTORIA potrebbe a prima vista apparire come una digressione stonica rispetto ad una trama ben definita...ma così non è nella maniera più assoluta.
Scopo di questa ricerca è e rimane quello di celebrare la grandezza gli Ascari d'Eritrea, e di onorarne il ricordo.
Questa sezione della ricerca procede quindi in tal senso proponendosi di contestualizzare gli eventi nel periodo storico in cui hanno avuto origine, nella realà socio-politica in cui hanno avuto origine e di contestare i dogmi/postulati, ritenuti insindacabili da una storia ufficiale scritta ud uso e consumo dei vincitori, presi a scusa e pretesto per attribuirsi meriti e vantare presunte supremazie etico/morali/culturali inesistenti e sopratutto per delegittimare la parte avversa sia in ambito passato che presente. (.....ascari ed eritrei traditori/schiavi degli italiani, Etiopia unica nazione africana mai colonizzata, Etiopia liberata (?), Etiopia una nazione un popolo, Eritrea invenzione coloniale, Eritrea parte dell'Etiopia che deve tornare all'Etiopia......)

Elenco Contenuti

SCHIAVISMO IN ETIOPIA. ESPANSIONISMO ABISSINO

01- During the second half of the 19th century, the Horn of Africa was divided among the imperial powers of France, Britain, and Italy. Ethiopia forged alliances with European imperialists.
http://blog.libero.it/wrnzla/6010369.html

02- The lethal myth of Abyssinia: the ‘Ethiopia’ Hold Up
The various oppressed peoples of the most inhuman African tyranny, namely Abyssinia,

http://blog.libero.it/wrnzla/6010012.html

03- L'ammissione dell'Etiopia alla Società delle Nazioni (1919)
Il 2 giugno 1919, il Ministro delle Colonie, Colosimo, scriveva al Ministro degli Esteri, Sonnino, presso la Delegazione italiana alla Conferenza della pace,

http://blog.libero.it/wrnzla/5992402.html

04- Nella precedente pubblicazione si è provveduto a tracciare a grandi linee, attraverso l'ausilio di un rilievo cartografico ed etnografico del tempo, visivamente, quella che fu l'espansione coloniale abissina nel corno d'Africa nel periodo compreso tra il 1886 ed il 1935.
http://blog.libero.it/wrnzla/6720668.html

05- Gli schiavi nella Legazione d'Italia ad Addis Abeba - Prassi Italiana di Diritto Internazionale.
http://blog.libero.it/wrnzla/6757158.html

06- OROMO. La Storia del colonialismo Abissino ed Italiano scritta dagli Oromo stessi.
http://blog.libero.it/wrnzla/6893913.html

07- ...When the Italians conquered and occupied Ethiopia in 1936, Shaykh Bakrii (1) articulated the destruction of the power and throne of the oppressor in the following poem using Arabic script:
http://blog.libero.it/wrnzla/7750192.html

08- Excerpt from the Book: Fight and integration.
Author: Mekuria Bulcha.
Scandinavian Institute of African Studies, Uppsala.

http://blog.libero.it/wrnzla/7794152.html

09- Excerpt from HANSARD 17 July 1935 ? Lords Sitting. SLAVERY.
http://blog.libero.it/wrnzla/7796048.html

10- L'ESPANSIONISMO COLONIALE ABISSINO nel Corno d'Africa e la costituzione del mito d'Etiopia.
http://blog.libero.it/wrnzla/7943363.html

11- Excerpt from Book The Ethiopian state at the crossroads. By Leenco Lata
http://blog.libero.it/wrnzla/7950081.html

12- Slavery and the League of Nations: Ethiopia as a Civilised Nation
http://digilander.libero.it/wrnzla/SlaveryEthiopia.pdf
PDF required (1154 KB)

Excerpt from: Slavery and the League of Nations: Ethiopia as a Civilised Nation
By: Jean Allain
Senior Lecturer in Public International Law, Queen’s University, Belfast, United Kingdom

< ==== Quote sh. 233/ sh.234
Haile Selassie was alarmed lest the new League committee might try to send out a commission of inquiry. He feared that the slavery issue might be made a pretext for an attack on Ethiopian independence. Prompted by Lord Lugard (as he had become), the Emperor, in order to forestall any League action, asked the [British] antislavery society for help”. The Anti-Slavery Society sent a delegation in 1932 headed by Lord Noel-Buxon, who gained a promise from the Emperor that slavery would end within twenty years. This along with the establishment of a new Slavery Department “meant to supervise the slavery laws, register slaves, run the slavery courts, look after freed slaves and run its own police force”, was enough to satisfy the Committee of Experts on Slavery which simply provided suggestions to the Ethiopian Government, recognising that “the special situation in Abyssinia shows that it is at present impossible for the Abyssinian Government to abolish slavery by a stroke of the pen and that it is necessary that the Government should only advance by stages”.
==== Unquote>

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Slavery Ethiopia, Schiavismo Etiopia

Abyssinian slave. The scars are a result of whipping. Approx. 1935/1936.
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Ethiopia Slavery, Schiavismo Etiopia

Three Abyssinian slaves in chains.
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Anti-Slavery Society estimated there were 2 million slaves in Ethiopia in the early 1930s out of an estimated population of between 8 and 16 million. Text and picture source: WIKIPEDIA

 
 
 

Controstoria. Etiopia tra miti, leggende.... e finzione.

Post n°243 pubblicato il 24 Marzo 2009 da wrnzla

Controstoria. Schiavismo in Etiopia
Tratto da : www.prassi.cnr.it

Gli schiavi nella Legazione d'Italia ad Addis Abeba - Prassi Italiana di Diritto Internazionale.

Nel 1923, il Governo etiopico del Principe Reggente Ras Tafari Makonnen, intenzionato ad abolire la schiavitù, adottava alcuni provvedimenti in tal senso, anche al fine di facilitare l'ammissione dell'Etiopia alla Società delle Nazioni. Peraltro, l'azione intrapresa dal Governo etiopico in tale direzione non sembrava modificare in misura apprezzabile la situazione preesistente. Il 22 giugno 1923, il Ministro d'Italia ad Addis Abeba, Macchioro Vivalba, riuniva tutti i proprietari di schiavi dimoranti nella cinta della Legazione, per rivolgere loro la seguente dichiarazione:

«Devo parlare a voi che siete proprietari di schiavi. In Abissinia esiste la schiavitù ma in Italia non esiste perché severissime leggi la proibiscono. Ora noi qui siamo alla Legazione d'Italia ed intendo quindi che siano strettamente osservate le leggi italiane. Non posso perciò ammettere che nel recinto della Legazione vi siano degli schiavi. Capisco che non è possibile cambiare da un momento all'altro tale situazione obbligandovi a mandar via subito tutti gli schiavi di vostra proprietà, perché ciò vi danneggerebbe. La Legazione sta perciò studiando il modo di eliminare a poco a poco, liberandoli, tutti gli schiavi esistenti nel recinto di essa, indennizzando ciascun proprietario. Data tale situazione ho deciso quanto segue: Per il momento non vi impedisco di tenere gli schiavi presso di voi, alle condizioni seguenti: 1°) Anzitutto, quelli attualmente esistenti nel recinto della Legazione, per noi, sono servi e non schiavi. Per noi quindi, ripeto, sono liberi e possono perciò agire a loro beneplacito ed andarsene se credono. In sostanza tenetevi pure questa vostra gente (fino a che il progetto di cui vi ho parlato poc'anzi non sarà messo in attuazione), ma ricordatevi che noi fin da oggi non riconosciamo più queste persone come schiavi. 2°) Quelli che ci sono attualmente non li mando via. Ho la statistica: sono trenta in tutto; ma intendo che nessun nuovo schiavo entri nel recinto della Legazione. 3°) Se sorgono delle contestazioni fra padrone e servo, queste dovranno essere definite da noi e non dal Tribunale Abissino: siamo nel recinto della Legazione d'Italia ed il giudice, qui, sono io. 4°) Qualsiasi via di fatto o maltrattamento contro i servi è vietata. Chi di voi se ne rendesse colpevole, sarà immediatamente rinviato. 5°) Vi invito perciò a trattare nel miglior modo possibile i vostri servi [...]. Se avete motivo di dolervi della condotta dei vostri servi, non dovrete quindi punirli voi stessi ricorrendo a vie di fatto; ma dovrete venirne a riferire a me. In caso voi contravveniste a tali mie disposizioni, io libererò d'autorità lo schiavo, senza indennizzarvi, e punirò voi stessi. Così pure se uno schiavo si presentasse a me manifestandomi il desiderio di esser libero, io secondo le leggi del mio paese, annuirò alla sua richiesta». (Verbale di dichiarazioni fatte dal Ministro Plenipotenziario di S.M. il Re d'Italia in Etiopia, Comm. Gino Macchioro Vivalba, ai proprietari di schiavi residenti nel recinto della Regia Legazione, Addis Abeba, 22 giugno 1923, all. a Macchioro Vivalba a Mussolini, Addis Abeba, 22 giugno 1923, ASE, P 1919-30, 1024)

Con rapporto dello stesso giorno, Macchioro Vivalba riferiva al Ministro degli Esteri ad interim, Mussolini, il proprio operato, trasmettendogli il verbale della dichiarazione. Contestualmente, egli esprimeva l'opinione che l'iniziativa non potesse essere oggetto di critica da parte di Ras Tafari Makonnen, poiché

«Egli è troppo al corrente delle condizioni d'Europa per non sapere che ciò che vale per il suo paese, non vale per le Legazioni estere, che godono del privilegio dell'estraterritorialità e non possono dimenticare completamente i principi fondamentali del loro Diritto». (Macchioro Vivalba a Mussolini, Addis Abeba, 22 giugno 1923, ibidem)

Il 10 agosto 1923, Mussolini così rispondeva a Macchioro Vivalba:

«Ho ricevuto il suo rapporto del 22 giugno scorso [...] e mi pregio comunicarle che approvo tanto le considerazioni in esso contenute quanto le dichiarazioni dalla S.V. Ill.ma fatte ai proprietari di schiavi dimoranti nella cinta della Legazione». (Mussolini a Macchioro Vivalba, Roma, 10 agosto 1923, ibidem)

Il 5 settembre 1923, il Capo della Delegazione italiana all'Assemblea della Società delle Nazioni, Salandra, trasmetteva al Segretario Generale, Drummond, il testo della dichiarazione di Macchioro Vivalba, affinché ne fossero informati il Consiglio e gli Stati membri della Società.

Vedi anche

Comunicazione del Segretario Generale della Società delle Nazioni, Ginevra, 7 settembre 1923, ASdN, Ginevra, 1/30682X/23252

 
 
 

Controstoria. Etiopia tra miti, leggende.... e finzione.

Post n°242 pubblicato il 18 Marzo 2009 da wrnzla

Controstoria. Etiopia tra miti , leggende e finzione.

Nella precedente pubblicazione si è provveduto a tracciare a grandi linee, attraverso l'ausilio di un rilievo cartografico ed etnografico del tempo, visivamente, quella che fu l'espansione coloniale abissina nel corno d'Africa nel periodo compreso tra il 1886 ed il 1935.
Naturalmente tale planimetria non ha la pretesa dell'infallibilità ma è comunque abbastanza accurata e sopratutto d'ausilio per comprendere che quella che nell'immaginario collettivo è stato fatto credere essere l'Impero d'Etiopia e l'Etiopia in generale, ossia uno stato monolitico tramandatosi immutato ed immutabile sin dagli albori dell' umanità e di biblica memoria ( etiopia generò Nimrod...ecc..) è in assoluto una mera mistificazione storica intesa ad autolegittimare localmente la politica espansionista Abissina ed a legittimare agli occhi dell'opinione pubblica mondiale quella che fu una delle campagne coloniali piu' cruente dell'intera Africa.

The myth of 3000 years

Excerpt from the Book: Flight and Integration. Mekuria Bulcha, Nordiska Afrikainstitutet. Sh. 32/33
Quote>
Addis Hiwet (1975) has suggested that in order to have a clear picture of the history of the peoples in the country known today as Ethiopia we must dismiss the myth that blurs and distorts genuine and historical understanding. He wrote that origin of the name Ethiopia and the country is enshrined in a myth which distorts the history of most of the peoples that live in it. The gap between reality and myth about Ethiopia was also observed by others writers as "unusually wide" (Perham 1969).
This myth was created by the Abyssinian kings, their court chronicles and the ideologists etc.......The myth was fabricated to function as an instrument of exploitation and as justification for actions of the ruling class over the conquered nations and nationalities....etc...

Anteprima libro/Preview this book >>>

Quello che assolutamente non è e non puo' risultare evidente dal pannello mimico di cui sopra è invece il disumano trattamento che gli abissini riservarono alle popolazioni soggiogate...oromo su tutti.
A tale proposito occorre ricordare che nel 1935 la Società delle Nazioni con sede a Ginevra con il Rapporto con testo a seguire relazionò in questi termini in merito al colonialismo abissino e le sue nefaste ricadute sulle popolazioni sottomesse.

Etiopia.Conquiste/gabbar/etnie

" 1935 League of Nations Report C.240, M.171, VII, p.41: "The inhabitants of the conquered country were registered in families by the Abyssinian chiefs, and to every family of Abyssinians settled in the country there is assigned one or more families of the conquered as gabbar. The gabbar family is obliged to support the Abyssinian family, it gives that family its own lands, builds and maintains, the huts in which it lives, cultivates the fields, grazes the cattle, and carries to every kind of work and performs all possible services for the Abyssinian family. All this is done without any remuneration, merely in token of the perpetual servitude resulting from the defeat sustained thirty years ago."

Testo tradotto:
Gli abitanti dei territori conquistati sono registrati per famiglia dai capi Abissini e ad ogni famiglia (Abissina) stabilitasi nel paese viene assegnata una o più famiglie della popolazioni conquistata come Gabbar. La famiglia soggetta al Gabbar è obligata a sostenere la famiglia Abissina destinataria (del Gabbar), a dare a tale famiglia le terre di loro proprietà, costruire e mantenere le capanne in cui vivono, coltivarne le terre, accudire il bestiame e svolgere qualsiasi tipo di lavoro che la famiglia abissina richieda. Tutto questo senza compenso alcuno, solo in segno di perpetua servitù derivanti dalla sconfitta patita trenta anni prima.

Naturalmente si potrà obbiettare che il rapporto di cui sopra è comunque una visione di parte del "primo mondo" inteso a sminuire e minimizzare, ciò che se gestito diversamente avrebbe potuto essere, ed in realtà fu fatto credere essere e spacciato come tale, il germoglio di una emancipazione africana e di una nazione guida nel processo di liberazione del continente dal giogo coloniale europeo.

Nella realtà dei fatti la situazione delle popolazioni assoggettata al colonialismo abissino fu anche peggiore ed a ribadirlo non fu la "Società delle Nazioni" versione vintage di quello che oggi è l'oligarchico quanto inutile e strumentalizzato ONU e neppure gli "interessati" rapporti italiani a cui nessuno ha mai voluto dare minimamente credito e semplicisticamente dismessi perchè considerati propaganda anti-etiope.....bensi fonti ben più autorevoli ossia coloro che la colonizzazione abissina dovettero viverla in prima persona.....gli oromo, i somali dell'ogaden, le popolazioni animiste nilotiche ecc... ed in buona sostanza da tutti coloro non appartenenti alle etnie dominanti.

Dimentichiamoci quindi delle risoluzioni della "League of Nations" la cui già discutibile autonomia ed autorevolezza sarebbero state da essa stessa fatte a pezzi di li a poco accogliendo il quantomeno ambiguo Hailè Selassie come un eroe e liberatore, paladino dell'indipendentismo africano, da coloro primi tra tutti avevano occupato ogni palmo di terra libera d'africa.....e lasciamo che siano i popoli a scrivere ed in molti casi a riscrivere la propria storia liberi dalle imposizioni dei colonizzatori e dalle versioni ideologiche e di parte dei "liberatori" (o presunti tali) che hanno generato "nazioni containers" ed un melting pot coatto che mortifica l' uomo in nome di una omologazione non frutto di consapevolezza condivisa ma imposta dall'alto, svilendo la dignità dei popoli ai quali è negato il diritto di potersi consideare tali.

Vedi anche links interni [1] - [2] - [3]

Quanto sopra ad introduzione, e come parte comune, agli articoli che verranno sviluppati successivamente.

- OROMO. La Storia del colonialismo Abissino ed Italiano scritta dagli Oromo stessi. [1]
- OGADEN. La Storia del colonialismo Abissino ed Italiano scritta dagli Ogadeni/Somali stessi.
- L'Irridentismo nel Corno d'Africa.

INCOMPLETO. IN ALLESTIMENTO.


 
 
 

L' Espansionismo Abissinio e l'Impero d'Etiopia.

Post n°241 pubblicato il 16 Marzo 2009 da wrnzla

L' Espansionismo Abissinio e l'Impero d'Etiopia.

L' Abissinia e l'Impero d'Etiopia.

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Fase 1- Abissinia, confini storici nel 1883.
Fase 2- Conquiste territoriali dal 1883 al 1890.
Fase 3- Conquiste territoriali dal 1895 al 1900.
Fase 4- Conquiste territoriali dal 1900 al 1909.
Fase 5- Conquiste territoriali dal 1909 al 1935.

Cronologia Occupazioni Territoriali Abissine. 1886 le popolazioni del Limmu, del Guma e del Ghera, nel 1887 il Guraghiè e l'Emirato di Harrar, nel 1889 il Combatta, nel 1890 il Giangere e il Paese dei Leca-Galla, nel 1893 il Regno di Uolamo, i Galla Tulama e il Sidamo, nel 1894 l'Imi e l'Ogaden. nel 1897 il Regno del Caffa, il Conso, il Burgi, il Jambo e il Ghimirà, nel 1899 i Galla Borana, i Beni Sciangul, il Paese dei Gunza e dei Gubba, nel 1900 le popolazioni nilotiche del sud-ovest verso i laghi equatoriali, nel 1909 il Sultanato del Teru, il Sultanato del Biru e il Sultanato degli Aussa, e infine, precisamente nell'anno ginevrino 1935, il Sultanato del Gimma.

 
 
 

MILES.FORUMCOMMUNITY.NET - Il Miglior Forum Coloniale del Web.

Post n°240 pubblicato il 16 Marzo 2009 da wrnzla

MILES.FORUMCOMMUNITY.NET - Il Miglior Forum Coloniale del Web.

miles.forumcommunity.net

A tutti gli appassionati di militaria in generale ed in particolare a coloro che sono interessati alle nostre truppe coloniali, Eritree, Somale e Libiche ecc... vorrei ulteriormente segnalare quello che considero (realizzando questa mia ricerca ho avuto modo di visitarne davvero tantissimi) il miglior sito di documentazione storica disponibile sul web. Fotografie , immagini pittoriche, uniformi ed equipaggiamenti, ricerche e pubblicazione di documenti inediti .... e sopratutto tanta, tantissima passione e competenza messe a disposizione da utenti, moderatori ed amministratori che hanno reso tale forum veramente unico ed inegualiabile nel suo genere.
Nel rinnovare la mia stima e ammirazione a tutti coloro che si sono adoperati nella realizzazione delle due "Sezioni Coloniali" invito tutti i gentili visitatori a prenderne visione tramite i due link a seguire o tramite quelli inseriti nel menù principale del Blog alla voce MILES FORUM 1 e 2.
Come chi vorrà avrà modo di contatare, che da parte mia vi è stato largo utilizzo di quanto pubblicato dagli utenti di miles.forumcommunity.net tanto da poter affermare che questa mia ricerca sarebbe stata fortemente compromessa e limitata senza il loro indispensabile anche se probabilmente inconsapevole contributo.
Mi rivolgo quindi direttamente a Voi, "Coloniali di Miles",  per ringraziarvi nuovamente e per informarvi che sarei onorato se consideraste il Bolg/Sito "Ascari: I Leoni d' Eritrea." anche vostro.
Cordialissimi saluti
Wrnzla.

MILES FORUM 1. http://miles.forumcommunity.net/?f=1613960
MILES FORUM 2. http://miles.forumcommunity.net/?f=1613961

 
 
 
 
 

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Un blog di: wrnzla
Data di creazione: 27/05/2005
 

 
   Agli Ascari d'Eritrea 

- Perchè viva il ricordo degli Ascari d'Eritrea caduti per l'Italia in terra d'Africa.
- Due Medaglie d'Oro al Valor Militare alla bandiera al corpo Truppe Indigene d'Eritrea.
- Due Medaglie d'Oro al Valor Militare al gagliardetto dei IV Battaglione Eritreo Toselli.

 

 

Mohammed Ibrahim Farag

Medaglia d'oro al Valor Militare alla Memoria.

Unatù Endisciau 

Medaglia d'oro al Valor Militare alla Memoria.

 

QUESTA È LA MIA STORIA

.... Racconterà di un tempo.... forse per pochi anni, forse per pochi mesi o pochi giorni, fosse stato anche per pochi istanti in cui noi, italiani ed eritrei, fummo fratelli. .....perchè CORAGGIO, FEDELTA' e ONORE più dei legami di sangue affratellano.....
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A DETTA DEGLI ASCARI....

...Dunque tu vuoi essere ascari, o figlio, ed io ti dico che tutto, per l'ascari, è lo Zabet, l'ufficiale.
Lo zabet inglese sa il coraggio e la giustizia, non disturba le donne e ti tratta come un cavallo.
Lo zabet turco sa il coraggio, non sa la giustizia, disturba le donne e ti tratta come un somaro.
Lo zabet egiziano non sa il coraggio e neppure la giustizia, disturba le donne e ti tratta come un capretto da macello.
Lo zabet italiano sa il coraggio e la giustizia, qualche volta disturba le donne e ti tratta come un uomo...."

(da Ascari K7 - Paolo Caccia Dominioni)

 
 
 
 

 
 
 
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