wykynatura

l'oleandro


E' un piccolo albero o un grande arbusto che i numerosi polloni rendono folto e cespuglioso. Ha rami lunghi, sottili ed eretti, foglie strette e coriacee, opposte o "a tre per tre" e fiori grandi, dal tenue profumo, raccolti alla sommità degli steli, di colore bianco, rosa o rosso. Di crescita rapida, e resistente come poche altre piante alla siccità e al salino, l'oleandro ha un solo grosso inconveniente: l'essere velenoso in ogni sua parte, al punto che, pare, bruciando rami e foglie bisognerà fare attenzione a non inalarne il fumo. Sono numerosissime le varietà create dall'uomo, a fiori semplici, semidoppi e stradoppi, con colori che vanno dal bianco al rosso cupo, passando attraverso sfumature avorio, rosate o arancio. ESPOSIZIONE. Copiate la Natura, scegliendo per i vostri oleandri posizioni calde e luminose, in pieno sole per il maggior numero di ore al giorno. TERRENO. Andrà bene qualunque tipo di terreno, addirittura meglio se povero e sciolto, visto che nell'ambiente naturale gli oleandri prosperano spesso lungo il letto asciutto di fiumi e corsi d'acqua, dove non mancano sabbia, ghiaia e sassi. IMPIANTO. Il periodo migliore è l'inizio della primavera, in febbraio-marzo, sia in vaso sia in piena terra. INNAFFIATURE. Saranno abbondanti dalla primavera a metà estate, da quando cioè gli oleandri andranno innaffiati soltanto occasionalmente. Da maggio e a settembre, ogni 15 giorni circa, si potrà somministrare alle piante adulte un buon fertilizzante liquido. POTATURA. Ogni anno, a fine inverno, si sfoltisce l'arbusto, eliminando i rami vecchi, morti o gracili. Volendo invece rinnovare completamente la pianta la si rade a 10 centimetri dal suolo, disinfettando con cura i monconi. MOLTIPLICAZIONE. Può avvenire per talea e margotta, oppure per mezzo del trapianto di polloni, che l'oleandro produce in abbondanza. Prelevati in autunno, dopo la fioritura, andranno interrati subito dopo in terreno fertile e leggero, scegliendo esposizioni a sud, soleggiate e riparate. Il nuovo esemplare fiorirà dopo due o tre anni.