jX666.FataNera.666Xj

La pioggia nel pineto


Taci. Sue le sogliedel bosco non odo                                        parole che diciumane; ma odoparole più nuoveche parlano gocciole e foglielontane.Ascolta. Piovedalle nuvole sparse.Piove su le tamericisalmastre ed arse,piove sui piniscagliosi ed irti,piove sui mirtidivini,su le ginestre fulgentidi fiori accolti,sui ginestri foltidi coccole aulenti,piove sui nostri voltisilvani,piove sulle nostre maniignude,sui nostri vestimentileggieri,su i freschi pensieriche l'anima schiude novella,su la favola bellache ieril'illuse, che oggi m'illude,o ErmioneOdi? La pioggia cadesu la solitaria verduracon un crepitio che durae varia nell'ariasecondo le frondepiù rade, men rade.Ascolta. Rispondeal pianto il cantodelle cicaleche il pianto australenon impaura,nè il ciel cinerino.E il pinoha un suono, e il mirtoaltro suono, e il gineproaltro ancora, stromenti diversisotto innumerevoli dita.E immersinoi siam nello spirtosilvestre,d'arborea vita viventi;e il tuo volto ebroè molle di pioggiacome un foglia,e le tue chiomeauliscono comele chiare ginestre,o creatura terrestreche hai nomeErmione.Ascolta, ascolta. L'accordodelle aeree cicalea poco a pocopiù sordosi fa sotto il piantoche cresce;ma un canto vi si mescepiù rocoche di laggiù sale,dall'umida ombra remota.più sordo e più fiocos'allenta, si spegne.Sola una notaancora trema, si spegne,risorge, treme, si spegne.Non s'ode voce del mare.Or s'ode su tutta la frondacrosciarel'argentea pioggiache monda,il croscio che variasecondo la frondapiù folta, men folta.Ascolta.La figlia dell'ariaè muta; ma la figliadel limo lontane,la rana,canta nell'ombra più fonda,chi sa dove, chi sa dove!E piove su le tue ciglia,Ermione.Piove su le tue ciglia neresì che par tu piangama di piacere; non biancama quasi fatta virente,par da scorza tu esca.E tutta la vita è in noi frescaaulente,il cuor nel petto è come pescaintatta,tra le palpebre gli occhison come polle tra l'erbe,i denti negli alveolison come mandorle acerbe.E andiam di fratta in fratta,or congiunti or disciolti(e il verde vigor rude ci allaccia i malleoli c' intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove! E piove si nostri voltisilvani,piove sulle nostre maniignude,su i nostri vestimentileggieri,sui freschi pensieri che l'anima schiude novella,sulla favola bellache ierim'illuse, che oggi t'illude,o Ermione.  Gabriele D'Annunzio