Xavier 1962

Obesity Day, nutrizionisti: stop allo stigma sociale


Stop allo stigma sociale e mediatico contro l’obesità. I condizionamenti che arrivano dall’esterno, i giudizi impropri, le valutazioni errate hanno un impatto forte su chi soffre di obesità e sovrappeso. Lontano dunque la retorica della “responsabilità personale”. Non è vero che non si dimagrisce perché manca la volontà. L’Obesity day di domani, la campagna nazionale di sensibilizzazione per la  la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso, punta l’attenzione sulla lotta allo stigma.Promossa dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi),  la giornata di quest’anno è dedicata alla Dieta mediterranea regionale. Il problema è ampio. In Italia, sottolinea l’Adi, è in sovrappeso oltre una persona su tre: il 36% della popolazione, con preponderanza maschile. È obesa una persona su 10. Diabetica più di una su venti (5,5%). La campagna, spiega l’Associazione, punta a “far conoscere la prevalenza, la gravità e lo stigma correlato all’obesità. L’obesità è una patologia epidemica e gli interventi di prevenzione, fino ad ora, si sono dimostrati inefficaci perché basati sul paradigma della responsabilità personale. In questa ottica il soggetto ingrassa perché non rispetta le regole. Al contrario gli esperti sono concordi sul fatto che l’obesità è una condizione complessa che deriva dall’interazione di fattori genetici, psicologici e ambientali”. In molti casi invece la persona che soffre di obesità “è vittima di stigma sociale e mediatico che finisce per condizionare la propria qualità di vita”.Leggi l'articolo completo su:http://www.helpconsumatori.it/secondo-piano/obesity-day-nutrizionisti-stop-allo-stigma-sociale/165568