LONTANO DA ADESSO

Ora ho fretta ... e anche poi!


Un detto Africano sostiene che l'uomo bianco ha l'orologio ma non ha mai tempo. Questo perché la nostra testa non è sincronizzata con il cuore, sta sempre qualche centimetro più avanti di adesso. Passiamo le giornate rubando tempo al tempo, controllando con polso ogni nostro impulso. Organizziamo la nostra agenda per fare in modo di sbrigare commissioni durante il tragitto verso il lavoro (-10 minuti). Corriamo su uno spietato tapis roulant, che inghiotte ogni impronta dei nostri passi senza lasciare testimoni del nostro sforzo, per evitare di dover arrivare fino ad un parco (e qui vinciamo 20 minuti). Per chiamare le nostre madri approfittiamo dell'attesa alla fermata dell'autobus (-7 minuti), autobus dal quale scriveremo qualche riga di lista della spesa (-5 minuti), che incolleremo su un carrello virtuale di una pagina web per non dover andare al supermercato (-30 minuti).Tanti aggeggini, la posta elettronica, la lavatrice o i taxi sono stati inventati per alleggerirci i minuti. Ma il mondo è avido di secondi, divoratore di ore, e per quante cose si possano inventare, troviamo sempre un modo per farci mancare il tempo. Dall'ascensore dell'ufficio farai gli auguri di buon onomastico al nonno (-5 minuti), da facebook inviterai gli amici al tuo compleanno per evitare di dover chiamare tutti uno per uno (-30 minuti). Approfitterai di un buco in pausa pranzo per mangiare insieme all'amico la cui agenda è condannata ad essere incompatibile con la tua (90 minuti risparmiati di un sabato o una domenica). A volte l'affetto è questo, una questione di buchi compatibili.Con tutto questo sforzo hai appena risparmiato 197 minuti che finiranno in un buco nero infinito, dove nuotano insieme la fretta, quella telefonata a cui non hai mai risposto, la tua infanzia, l'amore della tua vita, la graffetta che tenevi sul tavolo (ma se era qui!), il gancino per chiudere il pan carré. [Liberamente scopiazzato da qui]