Liberamente

Viaggio


Finché sto fermoaccumuleròtutta la zavorra della terra:nei miei occhinon ci sarà sonno:come un vermedivorerò l'universo:nuovi doloriverranno ad accrescere il fardello:la vitasotto il peso delle sollecitudinimomento per momentoinsenilisce nel freddo del dubbioin bianchi capelli.Per la foga del camminonell'urto con l'universoda sé cadranno le opposizioni:i vari cumuli di peneverranno dispersi.Nel bagno del cammino mi purificheò,nella bevanda immortale del camminouna nuova giovinezzafiorirà in ogni istante.Io sono un camminatoreguarderò sempre avanti.O menzognaperché mi chiami indietro?Non resterò fermoin un angolo della casaamoreggiando segretamente con la morte.Mi cingerò il collocon la collana dell'eterna giovinezzaed in mano prenderòil suo canestro di benvenuto.Getterò via la zavorrae le accumulate provviste.O mio animo,il cielo è pieno di cantidella gioia del cammino.Sul tuo carrocanta il poeta dell'universo,cantano il sole, la luna e le stelle.Rabindranath Tagore