Liberamente

Gamma (III puntata)


 Il mattino dopo, il circo ha levato le tende, e sul piazzale restano solo il cadavere di Marianne e la roulotte di Madame Oreille, rancorosa ex-'Biancaneve' del circo; è quest'ultima che la polizia - guidata dal commissario Fontaine - interroga nell'intento di risalire all'autore del delitto. Jean cade intanto nelle mani della banda di Grand-Pierre, che lo tortura per fargli confessare perché ha ucciso Marianne, ma lui stesso non sa rispondere. Philippe arriva appena in tempo a liberarlo prima che i nani lo seppelliscano sotto una montagna di sabbia. Nicole denuncia la scomparsa del marito alla polizia, che intanto ricostruisce l'identikit dell'assassino grazie a un apparecchio che visualizza i ricordi della testimone oculare, Madame Oreille: il cerchio si stringe attorno a Jean che, dopo un lungo inseguimento, viene catturato. Si apre il processo a Jean, accusato dell'omicidio di Marianne Laforet; se il verdetto della giuria popolare e quello emesso da un calcolatore coincideranno, la sentenza sarà inappellabile, altrimenti il processo verrà istruito di nuovo. Jean si è subito dichiarato colpevole, ma il suo avvocato, Lévy-Marchand, cerca comunque di dimostrare che egli non aveva un movente per uccidere la ragazza, a differenza di Grand-Pierre e di Madame Oreille. L'avvocato riesce quindi a convincere Jean a ritrattare la confessione, ma quando viene il momento l'imputato non riesce a mentire: Marianne Laforet l'ha uccisa lui, anche se ne ignora il motivo. All'avvocato Lévy-Marchand non resta che un ultima carta, interrogare il professor Duval, il quale rivela alla corte allibita che Jean Delafoy ha subito un trapianto di cervello. Jean, comprensibilmente, ne è sconvolto.