Liberamente

ESP IV


 Croiset si accinge a partire; la telefonata di una sua conoscente, la signora Laak, gli richiama però alla mente un doloroso episodio della sua giovinezza, quando fu cioè rinchiuso nel lager nazista di Dachau. Un’altra telefonata, questa volta del prof. Tenhaeff, gli rammenta di prepararsi all’esperimento cui ha accettato di sottoporsi, e che si svolgerà in due tempi, a Norimberga e a Verona. I due partono quindi in automobile per la Germania. Durante il viaggio, rivedendo i luoghi che furono teatro di quei fatti tragici, alla mente di Croiset riaffiorano i terribili ricordi di trent’anni prima, quando fu internato in un campo di concentramento.Proprio a Norimberga si svolge, con la supervisione dei professori Wahlhäuser e Grossi, la prima parte dell’esperimento ‘a sedia vuota’: qui Croiset deve infatti prevedere, prima ancora che siano diramati gli inviti, chi siederà su una sedia qualsiasi scelta fra le trentasei riservate agli invitati di un convegno che si terrà due sere dopo al Museo di Storia Naturale di Verona. Croiset prevede che sulla quarta sedia da sinistra della terza fila siederà una ragazza dai capelli castani; Croiset, oltre a vari altri dettagli, percepisce che la giovane possiede un’indole inquieta e ansiosa ed è in qualche modo legata a un uomo che ha molto sofferto durante l’ultima guerra.Il viaggio prosegue poi verso sud; a Dachau Croiset visita il lager dove fu prigioniero: qui l’uomo è assalito dall’onda degli spaventosi ricordi di quel tempo, quando per viltà aveva rifiutato il legame affettivo con una ragazza di nome Isabel — una prigioniera come lui, che non era sopravvissuta — e avvertendone ora il lancinante rimorso.A Verona Rita, la ragazza ‘vista’ da Croiset, conduce intanto una vita quotidiana in cui ansie, incertezze e rapporti apparentemente conflittuali con la madre e i coetanei si sovrappongono al ricordo del padre scomparso.Croiset, giunto a Verona e sistematosi in albergo, avverte sempre più distintamente il ‘contatto’ con Rita, abbinandone la visione al ricordo di Isabel; la ragazza, intanto, in compagnia dell’amica Armanda che ha reperito due inviti, si appresta a partecipare al convegno di parapsicologia. Quella sera stessa, al Museo, le previsioni di Croiset trovano conferma in quanto, come egli aveva ‘sentito’, la sedia in questione è proprio quella su cui siede la giovane Rita; il sensitivo, oltre ad aver indovinato vari particolari come l’abbigliamento o alcuni episodi recentemente avvenuti, è altresì riuscito a cogliere alcuni tratti interiori della ragazza, come il doloroso ricordo del padre che durante la guerra fu — come lo stesso Croiset — internato in un lager nazista. Alla fine della conferenza, incontratosi brevemente con Rita, Croiset la incoraggia a superare paure e incertezze, e a lasciarsi alle spalle i fantasmi del passato per vivere pienamente la sua giovane vita.L’esperimento di Verona, che Croiset ricorderà come ‘il più bello della sua vita’, gli ha permesso infatti di placare almeno in parte il tormento di memorie angosciose che lo hanno accompagnato per tutta la vita. Il sensitivo, in compagnia del professor Tenhaeff, riparte infine per l’Olanda.